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telaio di legno o d’altra materia usato a scopo ornamentale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Una cornice designa un telaio di legno o d'altra materia posto a scopo ornamentale che racchiude quadri, specchi, fotografie, ecc[1].
Gli artigiani del passato desiderosi di esprimere il loro virtuosismo hanno trasformato l'arte di incorniciare in una Bella Arte creando ornati che si ispirano alle forme naturali. Benché sia un'arte piuttosto difficile da eseguire, non è in via d'estinzione ed esistono ancora oggi intagliatori e doratori capaci di costruire cornici per quadri. Gli ornati delle cornici per quadri si possono tagliare utilizzando una sega a nastro, che si usa generalmente per dar forma a complicati intrecci di foglie che nascono dalla disposizione sovrapposta di diversi strati di legno che servono per dar molteplici spessori all'ornato. Una volta traforato, il disegno ornato può essere intagliato ed inciso per mezzo di sgorbie e di scalpelli. L'intaglio della cornice è un'arte che richiede grande sensibilità manuale, destrezza, coordinazione tra vista e mano e grande senso delle proporzioni. Le cornici per quadri, come peraltro le cornici per specchi, prima di essere intagliate necessitano di un disegno preparatorio che alleggerisce notevolmente la difficoltà d'esecuzione dell'intaglio di cui si potrà preveder l'equilibrio ancor prima che esso sia iniziato. Le cornici per quadri sono generalmente fatte da quattro lati di legno tenuti insieme agli angoli da incastri e colla. La forma delle cornici per quadri, più spesso rettangolari, possono essere anche esagonali, ottagonali o ovali. Tutte le cornici per quadri hanno una caratteristica comune: sono fatte in maniera da poter ricevere sul retro il telaio di un dipinto. Generalmente i dipinti hanno un telaio che ha uno spessore variabile tra i cm 1.5 e i cm 2.5. Solo quando i dipinti sono estremamente grandi la misura dello spessore può raggiungere i cm 4. Dopo i cm 4 di spessore già non si tratterebbe di dipinto su tela ma di dipinto su tavola. La parte della cornice sul retro capace di ricevere il telaio del dipinto si chiama Battuta, proprio perché il suo spessore va a battere contro lo spessore del dipinto. Detto questo va ricordato che le cornici per pittura su tela avranno una battuta standard di cm 3 di spessore e le cornici per pittura su tavola avranno una battuta che può arrivare ad anche oltre i cm 5. Le tavole dipinte antiche, infatti, sono composte da un gruppo di tavole alte un centimetro sul cui retro sono applicati una serie di montanti atti a mantenere coese le tavole dipinte. Sono proprio questi montanti ad obbligare la battuta della cornice ad una dimensione di spessore così elevato. Il telaio delle cornici per specchio (dette più comunemente specchiere), sono molto simili nella struttura del telaio alle cornici per quadri, sennonché la misura della loro battuta è certamente inferiore e quasi mai supera il centimetro e mezzo di spessore, dato appunto che quasi mai uno specchio può superare tale dimensione anche se grande e molato. Le cornici ottagonali, esagonali e ovali non sempre mantengono tale forma anche sul loro esterno. Talvolta per questi modelli esiste la cosiddetta centina, ovvero una superficie piana, poi variamente intagliata e dorata, che va nello specifico a delimitare il quadro ovale, esagonale o ottagonale, ma che a sua volta, possedendo un esterno di forma rettangolare o quadrato, a seconda delle dimensioni del dipinto, sarà incorniciato da una cornice quadrata o rettangolare con le stesse caratteristiche delle cornici sopra descritte. La centina, pertanto serve, incorporata alle cornici, ad incorniciare dipinti di varia forma lasciando la linearità dell'incorniciatura esterna quadrata o rettangolare[2].
Si pensa che le prime cornici siano quelle che circondavano i Ritratti del Fayyum. Le cornici in stucco potrebbero essere state utilizzate per appendere i ritratti nella casa del proprietario fino al momento della morte, a quel punto il ritratto sarebbe stato posizionato sopra la mummia. Un'altra teoria è che i ritratti siano stati dipinti vicino alla morte e siano stati portati in giro per la città in un corteo funebre prima che il corpo fosse portato all'imbalsamatore[3].
Sebbene i bordi delle cornici nell'arte antica fossero usati per dividere scene e ornamenti dagli antichi artisti egizi e greci in ceramiche e dipinti murali, le prime cornici in legno intagliato apparvero su piccoli dipinti su tavola nell'Europa del XII e XIII secolo. Secondo una serie storica pubblicata su Picture Frame Magazine[4]:
"quadri su tavola incorniciati erano formati da un unico pezzo. L'area da dipingere era ritagliata, lasciando un bordo rialzato attorno al bordo esterno, come un vassoio. L'intero pezzo era poi gessato e dorato. Dipingere l'immagine sul pannello piatto era l'ultima cosa da fare."
Quando è stato realizzato questo metodo per produrre una cornice e l'immagine all'interno di una lastra di legno era troppo costosa, è stato sviluppato un metodo più efficiente che utilizzava strisce di modanatura smussate. Queste strisce erano attaccate a un pannello di legno piatto che produceva un risultato simile al pannello intagliato, risultando però un processo più conveniente. Questo tipo di cornice è noto come cornice impegnata. Le prime erano fatte di semplici strisce di modanatura di legno attaccate al bordo esterno di un pannello di legno[4].
Per tutto il XIV e il XV secolo, la maggior parte delle cornici europee furono commissionate dalla Chiesa, in gran parte per pale d'altare. Le cornici erano ornate con elementi architettonici che imitavano gli esterni delle grandi cattedrali. Tuttavia, il Rinascimento italiano del XIV e XV secolo vide l'ascesa dei mecenati che si estendevano oltre la Chiesa. Nobili facoltosi come la famiglia Medici potevano portare cornici nella loro tenuta commissionando dipinti allegorici, devozionali e ritratti[4]. Questo è stato l'avvento del telaio portatile o mobile[5]. Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano (1423) è la prima pala d'altare realizzata con tavola e cornice in due pezzi separati[6].
Sotto il regno di Francesco I, il primo monarca rinascimentale di Francia dal 1515 al 1547, l'arte divenne protagonista della vita quotidiana e fiorì insieme alle cornici. Molti artisti vennero dall'Italia, tra cui Leonardo da Vinci. Le cornici erano in questo periodo progettate dai costruttori di mobili piuttosto che dall'artista, dallo scultore o dall'architetto come in passato[7].
Dal 1610 al 1643, sotto il regno di Luigi XIII di Francia, i profili divennero più sottili dei loro predecessori italiani e apparvero disegni continui come ovoli e dardi, nastri, flussi di foglie e pronunciati disegni angolari in bassorilievo. Ciò aprì la strada al design barocco nelle cornici dei quadri[8].
Le cornici per quadri erano molto sviluppate nei paesi ortodossi (ad esempio Russia e Serbia) e usate per coprire le icone nelle chiese. Le prime cornici americane, conosciute come American Empire Style Frames, sono molto semplici e utilitaristiche[9].
Con la nascita della fotografia, si iniziarono ad usare le cornici anche per le foto oltre che per i quadri[10].
Quando nacque la fotografia digitale, si diffusero le cornici digitali (dette anche portafoto digitali), la versione digitale di una tradizionale cornice portafoto. Costituita da una cornice in legno o plastica e un display LCD, generalmente integra un lettore di memorie, e degli altoparlanti, poiché alcuni possono leggere anche file multimediali quali MP3 e filmati video[11][12].
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