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politico e sindacalista italiano (1971-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Claudio Durigon (Latina, 10 settembre 1971) è un politico e sindacalista italiano, sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dal 13 giugno 2018 al 5 settembre 2019 nel governo Conte I e dal 2 novembre 2022 nell'attuale governo Meloni.
È stato inoltre sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia e delle finanze dal 1º marzo al 2 settembre 2021[1] nel governo Draghi[2].
Nato a Latina nel 1971 e vive a Roma. I suoi nonni erano braccianti agricoli veneti, originari della provincia di Treviso, giunti nell'Agro Pontino all'epoca delle bonifiche attuate dal governo Facta.[3] Sposato e separato, ha due figli, Andrea e Annalisa.[4] Diplomato in ragioneria,[3] ha lavorato dal 1996 al 2009 come operaio presso la multinazionale farmaceutica Pfizer.[3][5]
Nel 1996 si è iscritto all'Unione Generale del Lavoro (UGL), nella quale ha svolto attività sindacale ed è stato prima segretario provinciale di Latina, quindi segretario generale dei metalmeccanici[6] e poi vicesegretario generale della Confederazione dall'ottobre 2014 al gennaio 2018.[3][7]
Alle elezioni regionali in Lazio del 2013 è stato candidato a consigliere regionale nella Lista Storace per la provincia di Latina, ottenendo 6.077 preferenze e non risultando eletto.
Verso la fine del 2017 si è avvicinato alla Lega ed a gennaio 2018 ne è diventato responsabile del dipartimento lavoro.[8][9] Alle elezioni politiche del marzo 2018 è stato candidato ed eletto alla Camera dei deputati nel Collegio plurinominale Lazio 2 - 02 nelle liste della Lega.[7]
In seguito alla nascita del governo Conte I tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, il 13 giugno 2018 è stato nominato sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali[10] dal Consiglio dei ministri, carica che ha mantenuto fino alla fine del governo Conte I il 5 settembre 2019. Durante il mandato da sottosegretario si è principalmente occupato della proposta simbolo della Lega "Quota 100”,[11][12] che ha dato la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi.[7]
Commissario della Lega a Roma, nel dicembre 2020 è nominato coordinatore regionale della Lega nel Lazio.[13] Il 1º marzo 2021 è stato nominato Sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia e delle finanze nel governo Draghi, fino alle dimissioni intervenute il 26 agosto 2021,[14] accolte e rese efficaci con il DPR 2 settembre 2021.[15]
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidato al Senato della Repubblica nel collegio uninominale Lazio - 01 (Viterbo) per il centro-destra, oltreché come capolista della Lega nel collegio plurinominale Lazio - 02.[16] Verrà eletto all'uninominale con il 52,03%, più del doppio rispetto all'avversario del centro-sinistra Alessandro Mazzoli (21,59%) e a quello del Movimento 5 Stelle Massimo Erbetti (13,82%).[17]
Con la vittoria della coalizione di centro-destra alle politiche del 2022 e la seguente nascita del governo presieduto da Giorgia Meloni, il 31 ottobre 2022 viene indicato dal Consiglio dei Ministri come sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel governo Meloni[18], entrando in carica dal 2 novembre e affiancando il ministro Marina Elvira Calderone.[19]
Nel novembre 2023 diventa coordinatore della Lega in Campania.[20] Nel febbraio 2024 viene nominato anche commissario della Lega in Sicilia.[21] Il 12 settembre 2024 Matteo Salvini lo nomina nuovo vicesegretario della Lega insieme ad Alberto Stefani.[22]
Ad aprile 2021 è finito al centro dell'inchiesta giornalistica di Fanpage.it Follow the money, nella quale si è ricostruita la collaborazione tra il suo sindacato UGL e la Lega di Salvini, prima delle politiche 2018, suggellata da Durigon stesso.[23][24] L'UGL fornisce alla Lega supporto durante gli eventi pubblici, la sua sede al primo piano in via delle Botteghe Oscure per il team social di Matteo Salvini (la "Bestia") e uomini nelle aree in cui la Lega cercava di radicarsi, come Rossano Sasso e Francesco Zicchieri.[23][25] Inoltre, ripreso con una telecamera nascosta, confida il motivo per cui non è preoccupato dalle indagini dei 49 milioni dei rimborsi elettorali confiscati alla Lega dalla procura di Genova: «quello che fa le indagini, il generale della Guardia di finanza, sulla Lega lo abbiamo messo noi.»[4][25]
Il 3 maggio, lo stesso giornale informa che il deputato de L'Alternativa c'è Andrea Colletti depositerà una mozione di revoca rivolta al sottosegretario.[26] Il giorno successivo anche il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, deposita un’interrogazione scritta indirizzata al Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco e al Presidente del Consiglio Mario Draghi «per sapere quali iniziative intendono assumere» in merito alla vicenda[27]. Il successivo 7 maggio, anche il Movimento 5 Stelle deposita una mozione di revoca nei suoi confronti.[28]
Ad agosto 2021 suscita molto scalpore e polemiche tra le forze politiche, in considerazione del suo incarico di sottosegretario ricoperto nel Governo Draghi, la proposta di rimuovere l'intitolazione a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di un parco pubblico a Latina, per ripristinare la vecchia denominazione ad Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.[29]
Il Partito Democratico, Sinistra Italiana e alcuni esponenti di Forza Italia annunciano di voler sottoscrivere la mozione di censura presentata nello scorso mese di maggio alla Camera dal Movimento 5 Stelle.[30] Inoltre molte testate giornalistiche e numerosi primi cittadini hanno avviato delle petizioni online volte alla rimozione di Durigon dal ruolo di sottosegretario.[31] Il 26 agosto 2021, dopo un incontro con il segretario federale della Lega Matteo Salvini, ha rassegnato le dimissioni da sottosegretario.[32]
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