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II calcedonio è il nome generico che viene dato al quarzo quando si presenta in masse compatte di silice microcristallina con tessitura fibroso-orientata. Il nome deriva dal greco Χαλκηδών (Chalkedón), riferito a Calcedonia, antica città mineraria della Bitinia (oggi Kadıköy, in Turchia) con porto sul Mar di Marmara, nei cui dintorni si estraeva il materiale usato per creare ornamenti. Tutte le varietà sono considerate pietre dure e utilizzate a scopo ornamentale, fin dall'antichità, soprattutto per la creazione di cammei e intagli.
Calcedonio (quarzo α microcristallino) | |
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Classificazione Strunz | 4.DA.05 |
Formula chimica | SiO2 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | trigonale |
Classe di simmetria | trigonale trapezoedrica |
Parametri di cella | a=4,913Å, c=5,404Å |
Gruppo puntuale | |
Gruppo spaziale | P312 |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,65[1] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 6.5 - 7[1] |
Sfaldatura | assente[1] |
Frattura | concoide e subconcoide[1] |
Colore | molto variabile come tonalità e combinazioni: incolore, bianco, scala di grigi, celeste, blu, viola, molti altri colori a causa di altri minerali presenti[1] |
Lucentezza | cerosa o terrosa[1] |
Opacità | translucida[1] |
Striscio | bianco[1] |
Diffusione | comune[2] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il calcedonio si presenta generalmente in forma di croste o masse concrezionarie, di colore uniforme o zonate con striature colorate di varie tonalità. Sono frequenti gli aggregati tondeggianti (mammellonari o botroidali) e nodulari.
La struttura è costituita da fibre criptocristalline, isorientate e in misura minore da aggregati microgranulari. Nel caso di una tessitura criptocristallina i singoli cristalli vengono difficilmente distinti anche al microscopio a luce polarizzata. Nel caso delle strutture microcristalline isorientate, i singoli cristalli sono microscopici o sub-microscopici, allungati ed orientati parallelamente[1], quindi invisibili o difficilmente visibili a occhio nudo, ma distinguibili con un microscopio.
Il calcedonio è semitrasparente quando è tagliato sottile, opaco e dalla tipica lucentezza ceroide in campioni più massivi. Ha durezza 6,5-7[1], leggermente più bassa del quarzo, e frattura concoide granulosa.
La colorazione - molto variabile - dipende dalle impurezze presenti nel reticolo cristallino. Fin dall'antichità la colorazione è stata anche modificata tramite esposizione alla luce solare, riscaldamento, o contatto con liquidi (la pietra è altamente porosa e permette un assorbimento selettivo dei liquidi). A seconda della colorazione e dell'aspetto, il calcedonio prende varie denominazioni:
L'ambiente di formazione comune è quello filoniano-idrotermale di bassa temperatura (per esempio nella cavità interna dei geodi) e metamorfico. Una genesi secondaria, per via della durezza del quarzo, è quella nelle rocce sedimentarie detritiche. Talvolta il calcedonio si può formare anche per trasformazione ricostruttiva dal pipo (che ha una struttura disordinata e parzialmente instabile).
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