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singolo dei Queen del 1975 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Bohemian Rhapsody è un singolo del gruppo musicale britannico Queen, pubblicato il 31 ottobre 1975 come primo estratto dal quarto album in studio A Night at the Opera.
Bohemian Rhapsody singolo discografico | |
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Screenshot tratto dal video del brano | |
Artista | Queen |
Pubblicazione | 31 ottobre 1975 |
Durata | 9:00 |
Album di provenienza | A Night at the Opera |
Genere | Rock progressivo[1][2] Hard rock[2][3] Art rock[4] |
Etichetta | EMI |
Produttore | Queen, Roy Thomas Baker |
Registrazione | 1975 |
Formati | 7" |
Certificazioni originali | |
Dischi d'oro | Germania (3)[5] (vendite: 750 000+) Giappone[6] (vendite: 400 000+) |
Dischi di platino | Australia (8)[7] (vendite: 560 000+) Brasile[8] (vendite: 40 000+) Canada (7)[9] (vendite: 560 000+) Danimarca (3)[10] (vendite: 270 000+) Grecia[11] (vendite: 20 000+) Nuova Zelanda (2)[12] (vendite: 60 000+) Portogallo (4)[13] (vendite: 40 000+) Regno Unito (5)[14] (vendite: 3 000 000+) Spagna (5)[15] (vendite: 300 000+) |
Dischi di diamante | Stati Uniti[16] (vendite: 10 000 000+) |
Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
Dischi di platino | Italia (5)[17] (vendite: 500 000+) |
Queen - cronologia | |
Ottenne subito un enorme successo, rimanendo al vertice della Official Singles Chart per nove settimane e arrivando a vendere più di un milione di copie nel gennaio del 1976.[18] Raggiunse nuovamente la prima posizione verso la fine del 1991 (dopo la morte del frontman Freddie Mercury), quando fu ripubblicato come doppio singolo insieme a These Are the Days of Our Lives, restandovi stavolta per cinque settimane. Grazie a questi ottimi risultati, sino al 2005 è risultato essere il terzo singolo più venduto di sempre nel Regno Unito.[19]
Al 2017, se si considerano anche le riproduzioni in streaming, è il quarto singolo più venduto di sempre nel Regno Unito, mentre rimane comunque il terzo a livello di copie fisiche vendute con oltre due milioni e mezzo di vendite certificate.[20] Nel 2018, sulla scia del successo del film omonimo, è diventata la canzone incisa nel XX secolo più ascoltata di sempre sulle piattaforme streaming raggiungendo 2,5 miliardi di riproduzioni.[21] Nel 2021 è invece diventata la prima canzone di un gruppo britannico a conquistare il disco di diamante negli Stati Uniti d'America.[22]
L'uscita del singolo fu accompagnata da un video musicale ancora oggi ritenuto tra i più famosi e importanti tra quelli realizzati nel suo genere.[23] Questo fu tra i primi video ad essere messo in onda nei circuiti televisivi, e contribuì a creare un nuovo linguaggio visivo nel mondo della musica.[24] Nel 2021, inoltre, la rivista statunitense Rolling Stone ha collocato il brano al 17º posto della sua lista dei 500 migliori brani musicali.[25]
Freddie Mercury scrisse la maggior parte di Bohemian Rhapsody nella sua casa situata a Kensington, nella zona ovest di Londra, nei primi mesi del 1975[26]. Il produttore del brano, Roy Thomas Baker, raccontò come Mercury, dopo avergli suonato la sezione iniziale di ballata al pianoforte, si fermò e disse: "E questa è la parte dove arriva l'opera!". Lo stesso giorno, i due andarono a cena insieme, e fu in quest'occasione che il cantante chiese seriamente se avrebbe potuto scrivere un brano dalla struttura diversa dal solito.[27] Il chitarrista Brian May ha affermato come il gruppo, compresi quindi anche il bassista John Deacon e il batterista Roger Taylor, abbia subito accolto positivamente l'idea di Mercury, ritenendola intrigante e originale.[27] In molti si sono interrogati sul reale significato del titolo del brano;[28] in realtà, il nome "Bohemian Rhapsody" evoca la particolare struttura musicale della canzone stessa, considerata non convenzionale (la rapsodia).
Le registrazioni del brano iniziarono il 24 agosto 1975 presso il Rockfield Studio 1, vicino Monmouth in Galles, dopo tre settimane di prova a Herefordshire.[29] Le sessioni richiesero sei settimane di lavoro, ma alla fine il risultato fu assai soddisfacente per tutti, dal momento che il brano fu curato nei minimi dettagli (d'altronde l'album A Night at the Opera risultò tra i più costosi di sempre nella storia della musica).[30][31] In alcune parti, le voci dei Queen furono sovraregistrate diverse volte, pare addirittura per un totale di circa 180 parti vocali,[30] cosa davvero incredibile per quei tempi; non disponendo gli stessi studi di nastri capaci di contenere tutte le tracce necessarie per l'incisione del brano, si fu costretti a sperimentare un nuovo tipo di supporto, in cui si dovettero tagliare e incollare manualmente più sezioni, appunto, di nastro.[32]
Il brano è celebre per la sua particolare struttura musicale, composta da cinque diverse parti principali: un'introduzione corale cantata a cappella, un segmento in stile ballata che termina con un assolo di chitarra, un passaggio d'opera, una sezione di stampo hard rock e un altro segmento in stile ballata che conclude su una sezione solo piano e chitarra.[2][33]
La sua struttura è considerata, insieme a Innuendo, un punto di svolta nella sperimentazione iniziata da Freddie Mercury già con brani come The March of the Black Queen.[34]
Il testo di Bohemian Rhapsody è stato interamente scritto da Freddie Mercury e, secondo Lesley-Ann Jones (uno dei biografi dei Queen), è il mezzo utilizzato dal cantante per dichiarare la propria omosessualità. Per gli altri componenti dei Queen il vero significato del testo è sempre stato un mistero, rappresentando la complessità del cantante. Il brano contiene numerosi riferimenti religiosi e al passato di Mercury.[35]
Il brano ebbe molte difficoltà ad essere pubblicato come singolo (e ad essere trasmesso in radio) a causa della durata di quasi sei minuti, un tempo improponibile per un singolo rock dell'epoca. La svolta si ebbe quando Kenny Everett, un DJ amico di Mercury, riuscì a farsi dare una copia del brano, sotto la promessa di non trasmetterlo via radio. In realtà Mercury sapeva bene che il DJ non avrebbe tenuto fede alle promesse e cercando proprio di fare pubblicità al brano glielo diede. Everett iniziò a trasmetterlo di continuo, arrivando anche a toccare le quattordici volte in due giorni.
Il successo fu tale che l'etichetta discografica fu "costretta" a pubblicare il singolo, uscito il 31 ottobre 1975, che venne certificato disco di platino e rimase per nove settimane al primo posto della classifica britannica.
Il 9 dicembre 1991, a seguito della scomparsa di Freddie Mercury, venne ripubblicato come doppio lato A insieme a These Are the Days of Our Lives, debuttando in vetta nella Official Singles Chart e mantenendo tale posizione per cinque settimane di fila.[36] Il doppio singolo risultò più venduto nel Natale di quell'anno e fu certificato disco di platino in madrepatria.[37]
Questa canzone è stata da sempre suonata dai Queen nel corso dei concerti, con una particolarità: la parte vocale operistica è registrata, e non cantata dal vivo a causa di un'ovvia impossibilità di riprodurre le voci. Per questo motivo nei concerti anteriori al 1977 la canzone veniva divisa in due parti che venivano eseguite separatamente all'interno di un medley; celebre quello del 1976 all'Hyde Park che oltre a Bohemian Rhapsody conteneva Killer Queen e The March of the Black Queen. Al Live Aid del 1985 fu cantata solamente la prima strofa, conclusa con l'assolo di chitarra elettrica di Brian May, in quanto gli artisti che presero parte al Live Aid avevano uno stretto divieto di utilizzare materiale registrato per le loro esibizioni. Al Freddie Mercury Tribute Concert è stata eseguita nella prima parte da Elton John e nella seconda da Axl Rose, cantante dei Guns N' Roses.
Il video di Bohemian Rhapsody è tra i primi a scopo promozionale della storia della musica[24] (il primo in assoluto fu realizzato dagli ABBA nel 1974 per il brano Waterloo, diretto da Lasse Hallström, ma in effetti videoclip promozionali erano girati già dai Beatles a metà degli anni sessanta). Da quel momento in poi, è diventata prassi normale per le etichette discografiche produrre video musicali per promuovere i singoli e i brani musicali dei loro artisti.
Il video si apre con i quattro componenti dei Queen nel buio che cantano la intro del brano. Le luci sono puntate verso i volti dei membri. Tale composizione richiama la foto di copertina di Mick Rock per il loro secondo album Queen II. La fonte di ispirazione per quella foto è stata una fotografia dell'attrice Marlene Dietrich.[42] Il video poi sfuma riprendendo i membri della band che suonano. Nella sezione operistica del video, la scena ritorna al Queen II, dopodiché svolgono ancora una volta la parte hard rock sul palco. Negli ultimi secondi del video Roger Taylor è rappresentato a torso nudo mentre colpisce un gong, riprendendo il marchio della Rank Organisation, familiare nel Regno Unito per essere l'azienda che produce e distribuisce molte delle produzioni cinematografiche britanniche.
Tutti gli effetti speciali non sono stati realizzati in fase di montaggio, bensì direttamente durante la registrazione stessa del video. L'effetto visivo del volto di Mercury nel corso dell'eco "Go" è stato realizzato puntando la fotocamera su un monitor, dando un feedback visivo, un bagliore simile a un feedback acustico. L'illusione a nido d'ape è stata creata utilizzando un'apposita lente.
Il videoclip, che costò 7 000 dollari,[43] fu spedito alla BBC non appena completato e trasmesso per la prima volta da Top of the Pops nel novembre del 1975. Dopo un paio di settimane alla numero uno, ne fu realizzata una versione alternativa: la differenza più evidente sono le fiamme presenti nell'introduzione e le numerose angolazioni di ripresa alternative. Il 1º agosto 2008 è stato il primo video ad essere pubblicato sul canale YouTube del gruppo e nel luglio 2019 ha raggiunto un miliardo di visualizzazioni.[44]
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