Binasco

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Binascomap

Binasco (Binàsch in dialetto milanese[4]) è un comune italiano di 7 073 abitanti[1] della città metropolitana di Milano in Lombardia.

Disambiguazione – Se stai cercando il cognome italiano, vedi Binasco (cognome).
Fatti in breve Binasco comune, Localizzazione ...
Binasco
comune
Thumb
Binasco – Bandiera
Thumb
Binasco – Veduta
Veduta del centro
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Città metropolitana Milano
Amministrazione
SindacoLiana Castaldo (lista civica Binasco più) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate45°20′N 9°06′E
Altitudine101 m s.l.m.
Superficie3,87 km²
Abitanti7 073[1] (31-12-2024)
Densità1 827,65 ab./km²
Comuni confinantiCasarile, Lacchiarella, Noviglio, Vernate, Zibido San Giacomo
Altre informazioni
Cod. postale20082
Prefisso02
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT015024
Cod. catastaleA872
TargaMI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 514 GG[3]
Nome abitantibinaschini
Patronobeata Veronica Negroni
Cartografia
Thumb
Binasco
Thumb
Binasco – Mappa
Posizione del comune di Binasco nella città metropolitana di Milano
Sito istituzionale
Chiudi

Origini del nome

A partire dai primi insediamenti romani nel I secolo, è probabile che il toponimo derivi dal prediale latino Benanu, con il suffisso celto-ligure -ascus. Altre ipotesi lo riconducono al termine latino bini, ovvero "doppio", riferito, questo più tardivamente (XII secolo), alla sua posizione equidistante in mezzo ai feudi sia di Milano che di Pavia, di fatto separati dal canale idrico artificiale fossatum, poi rinominato Canale Ticinello. Altre ipotesi ancora, lo riconducono al dialetto lombardo bina, ovvero "riparo".

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Sul territorio del paese erano presenti nel passato molti pascoli. Con una bolla papale del 28 febbraio 1387, presso il centro abitato, venne istituito il Convento di Santa Maria in Campo, appartenente all'Ordine Francescano.[5]

Il suo castello, in stile gotico, fu sede della signoria austro-spagnola, feudo dei Castaldo, dei Mendoza, dei Biumi e Recalcati; ma soprattutto vide la dominazione Viscontea, in particolare di Filippo Maria Visconti, che pare l'avesse ricevuto in feudo da Gian Galeazzo Visconti, che a sua volta donò vasti beni in Binasco alla Certosa di Pavia[6]. In questa fortezza visse Beatrice di Lascaris, contessa di Tenda, vedova di Facino Cane, passata a seconde nozze con il duca Filippo Maria, da cui fu assassinata la notte tra il 13 e il 14 settembre 1418, vittima innocente, come ella si proclamò fino all'ultimo istante. Sposa infelice, non valsero a salvarle la testa dalla scure gli estesi domini e gli eserciti poderosi portati in dote, più forte fu la passione del duca per Agnese del Maino, fatto che determinò la morte di Beatrice e del paggio Michele Orombelli.

Durante la guerra franco-spagnola (1648-1659), Binasco subì pesanti saccheggi da parte dei francesi. [7]

Nell'estate del 1658, le campagne di Binasco furono poi analogamente devastate dalle scorrerie dell'esercito francese di Francesco I d'Este, duca di Modena e, nell'estate dell'anno seguente, da quello del duca e maresciallo di Francia Philippe de Montaut-Bénac de Navailles. Queste notizie sono riportate nel Registro amministrativo parrocchiale di Binasco degli anni dal 1656 al 1662, redatto nel periodo vacante dopo la morte del parroco Pietro Francesco Stefanone, spirato in data 30 novembre 1655.

Altro periodo doloroso per Binasco fu la Prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, nel corso della quale, tra il 24 e il 25 maggio 1796, il paese venne nuovamente bruciato e saccheggiato dalle truppe napoleoniche, per ordine del capo brigata Jean Lannes. I soldati napoleonici vollero punire la cittadina per essere insorta contro di loro e per l'uccisione di alcuni militari francesi in avanscoperta durante il passaggio dell'armata, mentre essa si recava a Pavia per sedarvi la rivolta fomentata da cospiratori fedeli all'Austria. Per rappresaglia, vennero trucidate circa 200 persone arrestate tra i popolani. Nelle memorie di Napoleone si legge: «Binasco venne conquistato, saccheggiato e dato alle fiamme. Si sperava che l'incendio, che poteva scorgersi dalle mura di pavia, impressionasse questa città, ma non accadde niente; era stata invasa da 8000-10000 contadini, che ne erano divenuti padroni. Erano guidati da uomini turbolenti e agenti dell'Austria [...]».[8] Dopo il massacro, a Milano venne pubblicato il seguente proclama: «Una moltitudine traviata, senza veri mezzi di resistenza, si dà agli eccessi più estremi, disconosce la Repubblica e sfida l'esercito che trionfa dei re. Questo inconcepibile delirio è degno di pietà; si disorienta quel povero popolo per portarlo a perdersi. Il generale in capo, fedele al principio adottato dalla sua nazione di non muovere guerra ai popoli, vuol certo lasciare una porta aperta al pentimento; ma coloro che entro ventiquattr'ore non avranno deposto le armi, saranno trattati come ribelli, e i loro paesi verran dati alle fiamme. Che il terribile esempio di Binasco faccia loro aprire gli occhi! Questa sarà la sorte di tutti i comuni che si ostineranno nella rivolta».[9]

Il pittore Giuseppe Pietro Bagetti, allora al seguito dell'esercito, documentò il fatto di sangue con disegni e dipinti. Lo scrittore Damiano Muoni segnala anche che il polemista antinapoleonico Vittorio Barzoni compose un poema intitolato Il Castello di Binasco, ma non ne riporta la data e nelle biblioteche non sembra esserci traccia dell'opera.[10] Chi invece ha descritto i fatti del maggio 1796 con un'attenta e corretta analisi storica, priva dei condizionamenti retorici delle testimonianze francesi dell'epoca, è stato lo studioso locale Alberto Cuomo che nel 1996 ha pubblicato un opuscolo sugli episodi culminati nella tragica rivolta che costò la vita a tanti insorti e che portò a saccheggiare, oltre Binasco, che subì pure un terribile incendio, anche diversi paesi vicini.[11]

Nel 1805, in seguito alle soppressioni napoleoniche, avvenne la chiusura del monastero francescano.[12]

Durante la dominazione austriaca, per due volte il comune fu spostato in provincia di Pavia: la prima durante il breve regno dell'imperatore Giuseppe II, la seconda (più duratura) durante tutta l'esistenza del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1965 la frazione di Badile, dopo essere stata distaccata dal comune di Zibido San Giacomo e aggregata al comune di Binasco,[13] nel 1969 tornò ad essere una frazione del comune di Zibido San Giacomo.

Simboli

«Partito di rosso e d'azzurro: al castello d'argento, murato di nero, attraversante, privo di merli, chiuso e finestrato di nero, fondato sulla pianura di verde, accompagnato in capo da tre stelle (5) male ordinate d'oro; al colmo d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

La figura del castello è un richiamo allo storico castello visconteo del XIV secolo situato nel centro dell'abitato. Lo stemma non ha ancora ottenuto formale decreto di concessione.[14]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e Stefano Protomartire

La chiesa principale di Binasco, diocesi di Pavia, venne edificata nel 1783 su disegni affidati a Giulio Galliori. L'interno a navata unica con altari laterali, si notano l'effige della Madonna col Bambino della metà del quattrocento e una statua del XVI secolo raffigurante il beato Baldassarre Ravaschieri. Nella chiesa si conservano e venerano le spoglie della beata Veronica, patrona del paese. L'esterno si caratterizza della facciata semplice. A lato della chiesa si trova il campanile alto 35 metri, possiede un concerto di cinque campane in Re3, il Fa#3 e il Sol3 sono stati fusi nel 1909 da Barigozzi, il La3 nel 1924 sempre da Barigozzi, le restanti due sono di Monzini del 1827.

Architetture civili

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere

Secondo le statistiche ISTAT[16] al 1º gennaio 2016 la popolazione straniera residente nel comune era di 528 persone Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[16]


La Risottata di Binasco

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
2010, 48ma Risottata di Binasco

In occasione della Festa Patronale della Beata Veronica si svolge a Binasco la storica Risottata, organizzata dai commercianti con il supporto dell’Amministrazione Comunale, dell'associazione degli agricoltori e di alcune imprese del settore agroalimentare.[17][18][19] La Risottata di Binasco nacque grazie ad Antonio Tondù, titolare dell’omonimo salumificio, che negli anni ’60 ebbe l'idea, assieme al suo amico Osvaldo Miazza, cuoco e massaggiatore sportivo, di realizzare una risottata in piazza.[20][21] A quell’epoca si svolgeva a Binasco un’importante gara ciclistica, sponsorizzata proprio dall'azienda di Tondù. Nel settembre del 1962, al termine della corsa fu distribuito un risotto a tutti i cittadini[20][22] dando avvio così ad una tradizione che non si sarebbe mai più interrotta (a parte negli anni 2020 e 2021, a causa della pandemia da Covid) giungendo nel 2024 alla sessantesima edizione.[18]

Thumb
Il pentolone gigante usato per preparare il risotto in diretta alla Risottata di Binasco del 2018

Nel 2013 cambiò l'organizzazione della cottura con l'utilizzo, direttamente in piazza, di un’enorme pentola di acciaio inossidabile nella quale numerosi cuochi mossero con lunghe pale il “risotto con la luganega” destinato a tutto il pubblico presente alla festa.[23][21] La ricetta è sempre stata praticamente la stessa e prevede l'impiego di due quintali e mezzo di riso, un quintale di pasta di salame e salsicce, quindici chili tra sedano, carote e cipolle, più di venti litri di olio, quattro chili di burro e cinque di grana, e, per finire, venti litri di vino, tra bianco e rosso, per un totale di oltre quattromila porzioni di "risotto alla monzese" in versione binaschina.[22][20] Nel 2015 la 53ma edizione della Risottata di Binasco ha fatto parte delle manifestazioni ExpoinCittà nell'ambito dell'Esposizione Universale EXPO tenutasi a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 che aveva come tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita".[24][25][26] Questa ricorrenza è molto sentita dagli abitanti di Binasco e dei paesi limitrofi, riscontrando ogni volta una grande partecipazione popolare.

Cultura

Musei

La città ospita il Museo della macchina per caffè (MUMAC) del gruppo Cimbali. Fondato nel 2012, il museo custodisce una grande collezione di macchine professionali per caffè espresso, raccontando più di un secolo di storia del settore e del design[27].

Infrastrutture e trasporti

Il Comune è servito dallo svincolo "Binasco" dell'autostrada 7 Milano-Genova.

Fra il 1880 e il 1936 la località ospitò una fermata della Tranvia Milano-Pavia[28].

Attualmente Binasco ha una stazione di pullman, particolarmente frequentata dagli studenti liceali ed universitari che si recano a Milano o a Pavia

Sport

Riepilogo
Prospettiva

Calcio

La squadra di calcio locale è la U.S. Virtus Binasco fondata del 1921.

Cronistoria

Ulteriori informazioni Cronistoria della Virtus Binasco ...
Cronistoria della Virtus Binasco
  • 1970-81 - 1° in Prima Categoria. Promossa in Promozione.
  • 1981-82 - 5º nel girone D di Promozione.
  • 1982-83 - 5º nel girone D di Promozione.
  • 1983-84 - 5º nel girone D di Promozione.
  • 1984-85 - 6º nel girone D di Promozione.
  • 1985-86 - 8º nel girone D di Promozione.
  • 1986-87 - 1º nel girone D di Promozione. Promossa in Serie D.
  • 1987-88 - 11º nel girone B di Serie D.
  • 1988-89 - 5º nel girone B di Serie D.
  • 1989-90 - 9º nel girone B di Serie D.
  • 1990-91 - 15º nel girone B di Serie D. Retrocessa in Eccellenza.
  • 1991-92 - 11º nel girone C di Eccellenza.
  • 1992-93 - 7º nel girone A di Eccellenza.
  • 1993-94 - 13º nel girone B di Eccellenza.
  • 1994-95 - 11º nel girone C di Eccellenza.
  • 1995-96 - 9º nel girone C di Eccellenza.
  • 1996-97 - 8º nel girone B di Eccellenza.
  • 1997-98 - 15º nel girone B di Eccellenza. Retrocessa in Promozione.
  • 1998-99 - 9º nel girone C di Promozione.
  • 1999-00 - 10º nel girone C di Promozione.
  • 2000-01 - 4º nel girone C di Promozione.
  • 2001-02 - 16º nel girone C di Promozione. Retrocesso in Prima Categoria.
  • 2005-06 - 9º nel girone I di Prima Categoria.
  • 2008-09 - 12º nel girone I di Prima Categoria. Vince i play-out contro la Sartiranese.
  • 2009-10 - 5º nel girone I di Prima Categoria.
  • 2010-11 - 13º nel girone I di Prima Categoria. Perde i play-out contro il Gambolò. Retrocessa in Seconda Categoria.
  • 2011-12 - 7º nel girone V di Seconda Categoria.
  • 2012-13 - 8º nel girone V di Seconda Categoria.
  • 2013-14 - 12º nel girone V di Seconda Categoria.
  • 2014-15 - 4º nel girone U di Seconda Categoria.
  • 2015-16 - 2º nel girone V di Seconda Categoria. Vince i play-off. Ammessa in Prima Categoria.
  • 2016-17 - 8º nel girone M di Prima Categoria.
  • 2017-18 - 8º nel girone M di Prima Categoria.
  • 2018-19 - 2º nel girone M di Prima Categoria. Perde i play-off contro il Castelleone. Ripescata in Promozione.
  • 2019-20 - 14º nel girone F di Promozione, interrotto per Covid.
  • 2020-21 - nel girone F di Promozione, interrotto per Covid.
  • 2021-22 - 2º nel girone F di Promozione. Perde i play-off contro il San Pellegrino. Ripescata in Eccellenza.
  • 2022-23 - nel girone A di Eccellenza.
Chiudi

Pallavolo

La squadra di pallavolo locale è la A.S.D Virtus Pallavolo fondata nel 1984.

Amministrazione

Amministrazioni Comunali

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1951 Amilcare Locatelli Partito Socialista Italiano Sindaco
1951 1956 Angelo Negri Sindaco
1956 1956 Alberto Passadori Commissario Prefettizio
1956 1958 Mario Rognoni Sindaco
1958 1965 Sante Tibaldi Sindaco
1965 1970 Giuseppe Attilio Gatti Democrazia Cristiana Sindaco
1970 1975 Erminio Astori Sindaco
1975 1977 Rosa Camera Partito Comunista Italiano Sindaco
1977 1985 Mauro Della Lunga Sindaco
1985 1988 Alberto Spariani Sindaco
1988 1989 Annamaria Peluso Commissario prefettizio
1989 2002 Lucio Rognoni lista civica Binasco Insieme Sindaco
2002 2012 Giovanni Mario Castoldi lista civica Binasco Insieme Sindaco
2012 2022 Riccardo Benvegnù lista civica Binasco Più Sindaco
2022 in carica Liana Castaldo lista civica Binasco Più Sindaco
Chiudi

Gemellaggi

Iconografia

  • Giuseppe Pietro Bagetti, Veduta e Incendio di Binasco del 24 maggio 1796.
  • Nicolas-Antoine Taunay, Incendie de Bignasco, 24 mai 1796. Disegno a penna, inchiostro di china, matita, acquerello grigio bruno e tocchi di bianco, cm. 22.8.x32.3 eseguito nel 1802-14 ca.
  • Victor Pillement Fils, Incendie de ce Bourg dont les habitans avaient pris les armes contre l'Armée Française, 24 mai 1796. Acquaforte e bulino, mm 500(?) x790. 1811.
  • William Skelton, Prise de Bignasco, 25 mai 1796. Acquaforte e bulino, mm 150x231. 1830-35.
  • Giuseppe Elena, Il castello di Binasco, Litografia cm. 14.0x19.5, disegno, 1836.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Castello di Binasco, Incisione a Bulino cm. 28,3x19.1, 1845.
  • Pelagio Palagi, Orombello e Beatrice di Tenda nel Castello di Binasco, Olio su tela, cm. 64.5x53. eseguito nel 1845-1850 circa.
  • Giannino Grossi, Castello di Binasco, Monotipo, cm. 43.x34. eseguito nel 1933.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.