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tipo di banconota Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La banconota da 10 euro (10 €) è uno dei sette tagli di banconota in euro e il secondo in ordine crescente di valore. È utilizzata a partire dall'introduzione dell'euro nel 2002 e a oggi è in circolazione in ventisei Paesi: ventiquattro appartenenti all'eurozona (venti membri e quattro microstati convenzionati all'uso dell'euro) che utilizzano l'euro come moneta unica e due che utilizzano l'euro in maniera unilaterale (Montenegro e Kosovo).[1] Questa banconota è utilizzata dunque da oltre 346 milioni di cittadini.[2]
Anche in termini dimensionali, la banconota da 10 euro è la seconda in ordine crescente tra le banconote in euro. Sul dritto è rappresentato un portale mentre sul verso un ponte, entrambi relativi all'architettura romanica.
La banconota possiede molte caratteristiche di sicurezza (come, ad esempio, l'uso della filigrana, degli elementi stampati in rilievo, degli ologrammi e delle micro-stampe) che permettono di riconoscere con facilità l'autenticità della banconota.
L'euro è stato introdotto il 1º gennaio 1999 ed è divenuto la valuta di oltre 300 milioni di persone in Europa.[1] Durante i suoi primi tre anni di esistenza l'euro è stata una moneta virtuale, cioè utilizzata solo ai fini contabili. Le banconote, così come le monete in euro, sono entrate in circolazione soltanto il 1º gennaio 2002, sostituendo così le banconote e le monete denominate nelle valute nazionali con tassi di cambio fisso.[1]
Il periodo di transizione durante il quale le banconote e le monete delle valute nazionali potevano essere scambiate con l'euro è durato due mesi, dal 1º gennaio al 28 febbraio 2002. La decisione sulla data ufficiale di cessazione della valuta nazionale è stata comunque lasciata ad ogni stato membro. Il primo paese membro che ha abbandonato la moneta nazionale è stato la Germania che ha deciso di lasciare il marco tedesco il 31 dicembre 2001, anche se il periodo di cambio valuta è durato per due mesi come previsto in tutta l'eurozona. Anche quando le monete nazionali cessarono di avere corso legale, è stato possibile il cambio con l'euro nelle banche centrali di ogni paese membro per un periodo minimo di 10 anni,[3] anche se in alcuni paesi membri non sono stati posti limiti temporali, come in Austria, Estonia, Germania, Irlanda e Spagna.[4]
Dal 1º gennaio 2002, data della sua introduzione, fino al 23 settembre 2014 ci fu una sola serie di banconote da 10 euro, mantenendo in questo periodo lo stesso design e le stesse misure di sicurezza. Il progetto è stato sviluppato dal designer austriaco Robert Kalina nel 1996. Durante la prima serie è variata solamente la firma del Presidente della BCE in base alla persona che ha ricoperto la carica al momento della stampa. Le prime banconote emesse portano la firma del primo presidente della Banca centrale europea, Wim Duisenberg, sostituito il 1º novembre 2003 da Jean-Claude Trichet e, a sua volta sostituito da Mario Draghi, il 1º novembre 2011. Ci sono quindi tre differenti tipi di banconote da 10 euro con tre firme differenti. Tuttavia, tutte le banconote riportano come data il 2002, anno in cui la prima serie è stata introdotta. A partire da settembre 2014 le banconote della prima serie non sono più state stampate anche se restano ancora in circolazione, ma con l'indicazione a tutte le banche centrali di ritirare gradualmente questo tipo di biglietti per essere progressivamente sostituiti da quelli della seconda serie.
L'introduzione della seconda serie, denominata serie "Europa", è iniziata il 23 settembre 2014 per quanto riguarda la banconota da 10 euro.[5] Le banconote di questa nuova serie saranno introdotte a intervalli regolari fino alla sostituzione totale della precedente serie. Il nuovo design è stato realizzato da Reinhold Gerstetter, anche se comunque ispirato al tema "Epoche e stili architettonici europei" della prima serie ad opera di Robert Kalina, consentendo così agli utenti di riconoscere facilmente le nuove banconote. Sulla nuova serie è stampato un anno più recente che per la banconota da 10 euro è il 2014.
Il design di questa seconda serie venne presentato il 13 gennaio 2014 presso la Banca Centrale Europea nella sua sede di Francoforte (Germania).[6] Anche se simile alla prima versione, le nuove banconote hanno numeri più grandi, un'attualizzazione della mappa con l'inserimento dei nuovi stati che hanno adottato la moneta unica dopo il 2002, tra cui Cipro e Malta e l'immagine della principessa Europa (appartenente alla mitologia greca) che ha dato il suo nome al continente europeo.[7] Anche su questa banconota in euro compaiono i caratteri dell'alfabeto cirillico in seguito all'adesione della Bulgaria all'Unione europea nel 2007. Così questa nuova serie mostra la parola "EBPO" trascrizione in bulgaro della parola EURO e l'abbreviazione ЕЦБ (per Европейска централна банка, "Banca centrale europea").[8]
La banconota da 10 euro è la banconota in euro con il secondo valore in ordine crescente, ha dimensioni di 127 × 67 millimetri ed è di colore rosso. Tutte le banconote in euro raffigurano ponti e archi in diversi stili storici europei: quelli raffigurati su questa banconota rappresentano strutture dell'epoca romanica (tra l'XI e il XIII secolo).[5] I disegni iniziali di Robert Kalina rappresentavano veri e propri monumenti esistenti, ma per ragioni politiche il ponte e l'arco rappresentati sono solo esempi ipotetici, in questo caso dell'architettura romanica.
Sulla banconota da 10 euro è possibile riconoscere il valore con la scritta della moneta in caratteri latini (EURO) e greci (EYPΩ) nella prima serie e anche in caratteri cirillici (EBPO) nella serie “Europa” (EURO / ΕΥΡΩ / ЕВРО), la bandiera della dell'Unione europea, la firma del Presidente della BCE, l’acronimo della Banca centrale europea in cinque varianti linguistiche (BCE, ECB, EZB, EKT, EKP) nella prima serie e in nove varianti linguistiche nella seconda (BCE, ECB, EЦБ, EZB, EKP, EKT, EKB, BCE e EBC), la mappa dell'Europa con una rappresentazione di territori d'oltremare dell'Unione europea e le 12 stelle della bandiera europea[8] oltre a varie caratteristiche di sicurezza.
Le caratteristiche di sicurezza sulla banconota della prima serie da 10 euro sono:[9]
Le caratteristiche di sicurezza sulla banconota della prima serie da 10 euro sono:[10]
Ogni banconota da 10 euro della prima serie possiede un numero di serie visibile sul rovescio della banconota che inizia con una lettera corrispondente a quella assegnata alla banca centrale del paese a cui la banconota è destinata, seguita da 11 cifre.[8]
Stato membro | Lettera del numero di serie | Stato membro | Lettera del numero di serie |
---|---|---|---|
Austria | N | Lettonia | C[A 1] |
Belgio | Z | Lituania | B[A 1] |
Cipro | G | Lussemburgo | [A 2] |
Estonia | D | Malta | F |
Finlandia | L | Paesi Bassi | P |
Francia | U | Portogallo | M |
Germania | X | Slovacchia | E |
Grecia | Y | Slovenia | H |
Irlanda | T | Spagna | V |
Italia | S | ||
Note :
|
Chi stampa effettivamente la banconota invece è indicato dalla prima lettera di un codice che si trova in un rettangolo posto poco sopra la "R" di EURO sul dritto della banconota. Questa lettera è poi seguita da tre numeri indicanti la matrice utilizzata e da un codice composto da una lettera e un numero corrispondenti alla posizione della banconota sul foglio di stampa.[8]
Lettera | Istituto Carta Valori | Luogo |
---|---|---|
D | Setec Oy | Vantaa (Finlandia) |
E | François-Charles Oberthur Fiduciaire | Chantepie (Francia) |
F | Oesterreichische Nationalbank | Vienna (Austria) |
G | Johan Enschede & Zn | Haarlem (Paesi Bassi) |
H | De La Rue Currency | Gateshead (Regno Unito) |
J | Banca d’Italia | Roma (Italia) |
K | Central Bank and Financial Services Authority of Ireland | Dublino (Irlanda) |
L | Banque de France | Chamalières (Francia) |
M | Fábrica Nacional de Moneda y Timbre | Madrid (Spagna) |
N | Τράπεζα της Ελλάδος (Banca di Grecia) | Atene (Grecia) |
P | Giesecke & Devrient | Lipsia (Germania) |
R | Bundesdruckerei | Berlino (Germania) |
T | Banque nationale de Belgique | Bruxelles (Belgio) |
U | Valora | Carregado (Portogallo) |
Ogni banconota da 10 euro della seconda serie possiede un numero di serie visibile sul rovescio della banconota che inizia con due lettere seguite da 10 cifre. La prima lettera corrisponde all'istituto carta valori incaricata della stampa, con codici differenti dalla precedente serie e in parte ispirati ai codici assegnati alla banca centrale del paese a cui la banconota veniva destinata. La seconda lettera invece non ha nessun significato specifico e varia sequenzialmente come la serie numerica al fine di generare più numeri di serie. Sparisce l'identificazione della banca centrale del paese a cui la banconota è destinata. Nel dritto della banconota è presente il codice alfanumerico di stampa posto in un riquadro in alto a destra, vicino alla striscia olografica.[8]
Lettera | Istituto Carta Valori | Luogo |
---|---|---|
D | Polska Wytwórnia Papierów Wartościowych | Varsavia (Polonia) |
E | François-Charles Oberthur Fiduciaire | Chantepie (Francia) |
H | De La Rue Currency | Loughton (Regno Unito) |
J | De La Rue Currency | Gateshead (Regno Unito) |
M | Valora | Carregado (Portogallo) |
N | Oesterreichische Nationalbank | Vienna (Austria) |
P | Johan Enschede & Zn | Haarlem (Paesi Bassi) |
R | Bundesdruckerei | Berlino (Germania) |
S | Banca d'Italia | Roma (Italia) |
T | Central Bank and Financial Services Authority of Ireland | Dublino (Irlanda) |
U | Banque de France | Chamalières (Francia) |
V | Fábrica Nacional de Moneda y Timbre | Madrid (Spagna) |
W | Giesecke+Devrient | Lipsia (Germania) |
X | Giesecke+Devrient | Monaco di Baviera (Germania) |
Y | Τράπεζα της Ελλάδος (Banca di Grecia) | Atene (Grecia) |
Z | Banque nationale de Belgique | Bruxelles (Belgio) |
All'agosto 2023 sono in circolazione circa 3,01 miliardi di banconote da 10 euro in tutta l'Eurozona, per un valore pari a circa 30,1 miliardi di euro. Alla stessa data rimangono in circolazione circa 250 milioni di banconote della prima serie, mentre le banconote della serie Europa sono circa 2,75 miliardi.[11]
Al gennaio 2023, le cifre relative alla circolazione di banconote da 10 euro fornite dalla BCE sono le seguenti:[11]
Data | Banconote in milioni |
Valore in miliardi di euro |
---|---|---|
1º gennaio 2002 | 2 000 | 20 |
1º gennaio 2003 | 1 475 | 14,7 |
1º gennaio 2004 | 1 528 | 15,3 |
1º gennaio 2005 | 1 596 | 15,9 |
1º gennaio 2006 | 1 649 | 16,5 |
1º gennaio 2007 | 1 727 | 17,3 |
1º gennaio 2008 | 1 800 | 18 |
1º gennaio 2009 | 1 860 | 18,6 |
1º gennaio 2010 | 1 879 | 18,8 |
1º gennaio 2011 | 1 924 | 19,2 |
1º gennaio 2012 | 1 943 | 19,4 |
1º gennaio 2013 | 1 981 | 19,8 |
1º gennaio 2014 | 2 009 | 20,0 |
1º gennaio 2015 | 2 124 | 21,3 |
1º gennaio 2016 | 2 186 | 21,8 |
1º gennaio 2017 | 2 283 | 22,8 |
1º gennaio 2018 | 2 359 | 23,6 |
1º gennaio 2019 | 2 459 | 24,6 |
1º gennaio 2020 | 2 588 | 25,8 |
1º gennaio 2021 | 2 729 | 27,3 |
1º gennaio 2022 | 2 819 | 28,2 |
1º gennaio 2023 | 2 941 | 29,4 |
Secondo i dati della BCE relativi al secondo semestre del 2015, la banconota da 10 euro è tra le banconote meno contraffatte tra tutti i tagli. La percentuale in base al taglio sul totale delle contraffazioni ritirate dalla circolazione è pari al 3,0%, equivalente a 13 350 banconote.[12] Nella rilevazione delle banconote contraffatte relativa al secondo semestre 2019 risulta un aumento delle contraffazioni di questo taglio, risultando la terza banconota più falsificata. La percentuale in base al taglio sul totale delle contraffazioni ritirate dalla circolazione è pari al 13,5%, equivalente a 41 580 banconote.[13]
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