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programma televisivo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Almanacco del giorno dopo è stato un programma televisivo italiano, trasmesso nel preserale di Rai 1 dal 25 ottobre 1976 al 26 febbraio 1994 (con una breve interruzione dal 19 gennaio al 18 ottobre 1992).
Almanacco del giorno dopo | |
---|---|
Il mese di luglio | |
Paese | Italia |
Anno | 1976-1992, 1992-1994 |
Genere | rotocalco, contenitore |
Edizioni | 18 |
Puntate | 5307 |
Durata | 7 minuti |
Lingua originale | italiano |
Realizzazione | |
Conduttore | Paola Perissi (1976-1992) Ilaria Moscato (1992-1994) |
Ideatore | Emmanuele Milano |
Regia | Fabrizio Ferri (1976-1992) Lorenzo Raveggi (1992-1994) |
Casa di produzione | Rai |
Rete televisiva | Rai 1 |
La conduttrice storica dell'Almanacco è stata l'annunciatrice Paola Perissi,[1] sostituita a più riprese dapprima da Maria Giovanna Elmi e poi da Peppi Franzelin; per un breve periodo la trasmissione è stata condotta anche da Nicoletta Orsomando.[2] Nelle ultime due edizioni alla Perissi è succeduta Ilaria Moscato.
Storicamente la trasmissione andava in onda tutti i giorni dal lunedì al sabato alle ore 19:45 ed era seguita da Che tempo fa; lo scopo di entrambi i programmi era quello di fare da traino al TG1 delle 20:00.[1]
Il programma nacque da un'idea di Emmanuele Milano, all'epoca vicedirettore del TG1, ed era curato da Giorgio Ponti e presentato da Paola Perissi (che saltuariamente era sostituita alla conduzione da altre due colleghe annunciatrici: prima Maria Giovanna Elmi ed in seguito Peppi Franzelin, nel 1990 il programma fu inoltre condotto per un breve periodo anche da Nicoletta Orsomando).
La trasmissione iniziò lunedì 25 ottobre 1976 e fu trasmessa inizialmente in bianco e nero per poi passare al colore a partire dalla puntata di lunedì 28 febbraio 1977 (stesso giorno in cui cominciò a trasmettere a colori anche il TG1).[3]. Dopo 15 anni di messa in onda, venne sospeso sabato 18 gennaio 1992 per l'esigenza di Rai 1 di fronteggiare il neonato TG5 dando un traino maggiore al suo telegiornale, giudicando troppo modesti i quasi tre milioni di spettatori medi nel suo ultimo periodo di trasmissione.[4][5]
In seguito a molte richieste dei telespettatori pervenute alla Rai, il programma tornò in onda da lunedì 19 ottobre 1992 come rubrica all'interno del programma a quiz Ci siamo? condotto da Gigi Sabani, e presentata da Ilaria Moscato, che prese il posto della Perissi, e curato sempre da Giorgio Ponti che vi restò fino a sabato 27 febbraio 1993, quando dal successivo lunedì 1º marzo lasciò il posto a Claudio Angelini; sempre nello stesso giorno, la storica rubrica tagliò il traguardo delle 5000 puntate e tornò a essere un programma totalmente autonomo, slegandosi da Ci siamo?.[3] Il 26 febbraio 1994 il programma chiuse nuovamente (e stavolta definitivamente) i battenti, per via degli ascolti ritenuti non più soddisfacenti.
In seguito alla sua definitiva chiusura, avvenuta nel 1994, la trasmissione è stata più volte riproposta (in diverse vesti) in varie trasmissioni sia televisive che radiofoniche:
Nel maggio 2007, Rai 2 ripropone la trasmissione sotto il nome di Almanacco; il programma, andato in onda fino a maggio 2010, andava in onda in orario notturno ed era condotto da Alessandra Canale.
Dal 20 ottobre 2008 alla primavera 2009, anche Rai Italia riporta in televisione la storica rubrica. Il titolo venne cambiato in Almanacco di domani e la conduzione era affidata alla ballerina televisiva Paola Grassia, mentre la sigla si avvaleva ancora delle incisioni in acquaforte del Mitelli, così come nel programma originale.
Nel 2010 è Elena Coniglio a condurre la trasmissione, rinominata Almanacco 2010.[6]
Dal 6 giugno 2022 è riproposta una nuova versione su Rai 2, nella fascia preserale dalle 19:50 facendo da traino al TG2 delle 20:30, dal titolo Drusilla e l'almanacco del giorno dopo, condotta da Drusilla Foer. Il programma ha una durata di circa 40 minuti, 30 in più rispetto alla versione originale, e riprende, oltre alla sigla, alcune delle rubriche storiche in aggiunta a nuovi spazi. Il programma ritorna in onda dal 12 dicembre 2022 al 13 gennaio 2023, con alcune novità.
Nel 2006 la rubrica tornò brevemente in onda sull'emittente radiofonica R101, condotta dalla presentatrice storica, Paola Perissi. Dal 2007 al 2012 la rubrica viene riproposta all'interno del programma radiofonico Tornando a casa, in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì, su Rai Radio 1 e condotto da Enrica Bonaccorti.
Un programma molto simile ad Almanacco del giorno dopo è Il giorno e la storia, attualmente in onda tutti i giorni su Rai Storia. A differenza però del predecessore il programma, pur essendo quotidiano, non si occupa del giorno successivo ma di quello odierno, ricordando e approfondendo particolari eventi storici accaduti in quell'esatto giorno. È più una riproposizione allungata della sezione Domani avvenne di Almanacco del giorno dopo. Ogni settimana si alternano i direttori dei principali quotidiani italiani, commentando quotidianamente un particolare fatto storico.
Edizione | Canale | Titolo del programma | Conduzione | Puntate | Periodo | ||
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Inizio | Fine | ||||||
1ª | Rai 1 | Almanacco del giorno dopo | Paola Perissi e gli speaker Roberto Di Palma, Gigi Pirarba, Pino Berengo Gardin e Adriana Retacchi | 5307 | 25 ottobre 1976 | 1977 | |
2ª | 1977 | 1978 | |||||
3ª | 1978 | 1979 | |||||
4ª | 1979 | 1980 | |||||
5ª | 1980 | 1981 | |||||
6ª | 1981 | 1982 | |||||
7ª | 1982 | 1983 | |||||
8ª | 1983 | 1984 | |||||
9ª | 1984 | 1985 | |||||
10ª | 1985 | 1986 | |||||
11ª | 1986 | 1987 | |||||
12ª | 1987 | 1988 | |||||
13ª | 1988 | 1989 | |||||
14ª | 1989 | 1990 | |||||
15ª | 1990 | 1991 | |||||
16ª | 1991 | 19 gennaio 1992 | |||||
17ª[7] | Ilaria Moscato | 18 ottobre 1992 | 1º marzo 1993 | ||||
18ª | Claudio Angelini | 2 marzo 1993 | 26 febbraio 1994 |
Il programma presentava ogni giorno la stessa scaletta aprendosi con l'indicazione delle effemeridi del sole e della luna, cioè dell'orario in cui sarebbero sorti e tramontati il giorno successivo; in particolar modo Paola Perissi nel leggere le collocazioni sugli orari della Luna diceva: «La luna si leva alle (hh/mm) e cala alle (hh/mm)» (tale formula viene ripresa anche da Drusilla Foer dal 2022).
Seguiva una breve biografia del santo del giorno corredato con le immagini, subito dopo la rubrica "Domani avvenne", con filmati storici, dedicati a un fatto accaduto in passato nel giorno dopo. A seguire andavano in onda rubriche di vario argomento che cambiavano a seconda del giorno.[2] Dal 26 gennaio 1988 fino a metà 1990, dopo la rubrica "Domani avvenne" fu collocato l'inserto scientifico "Pillole di Quark", un commento da parte di Piero Angela a un tema scientifico alla cui spiegazione contribuivano alcuni disegni animati.
Seguiva quindi uno spezzone di cartoni animati italiani o stranieri (dal titolo "C'era una volta..."), come Braccio Di Ferro, Tom & Jerry, Betty Boop, Supertopo, La Linea o i personaggi di Mordillo.
La trasmissione veniva conclusa ogni sera da una citazione d'autore, affidata a noti annunciatori della RAI, cui si accompagnava la sigla di coda. Dal 1984 al 1987 vennero introdotti brevi spot pubblicitari tra una rubrica e l'altra.
Uno degli aspetti più caratterizzanti del programma è stata la sigla intitolata Chanson balladée, un rondeau in stile rinascimentale composto da Antonino Riccardo Luciani, falsamente attribuito a Guillaume de Machaut (non è presente nel suo catalogo delle opere nemmeno come frammento melodico, stessa considerazione va fatta per lo stile compositivo), insieme a Clerici vagantes, intermezzo della rubrica Domani avvenne. Entrambi i brani sono tratti dall'album Dal Medioevo al Rinascimento del 1975 (RCA Original Cast, SP 10061).
Le immagini a corredo della sigla venivano riprese sulle facce di un prisma a dodici facce sulle quali erano rappresentati i mesi dell'anno, tratte da una stampa realizzata all'acquaforte da Giuseppe Maria Mitelli, incisore bolognese del XVII secolo e custodite presso la Biblioteca Casanatense di Roma[1]. Alla fine della sigla, il prisma rallentava fino a esporre la facciata relativa al mese corrente, l'inquadratura si avvicinava e compariva la scritta in sovraimpressione "ALMANACCO del giorno dopo".
Le dodici immagini rappresentavano ciascuna un mese dell'anno associato a un proverbio famoso o varie citazioni:[2]
La trasmissione, data la popolarità acquisita in tanti anni di messa in onda, è stata oggetto negli anni di numerose parodie.
Negli anni ottanta, durante il varietà Tastomatto, il Trio ne realizzò una parodia condotta da Anna Marchesini; dietro di lei vi furono prima un fermo immagine del bumper pubblicitario che riguardava la noce e poi vi fu l'immagine a tutto schermo che riguardava il mese di gennaio, con la sovrascritta ALMANACCO del giorno dopo, dove la Marchesini fingeva di bagnarsi la mano con uno dei secchi di acqua disegnata dal Mitelli; seguivano le parodie delle rubriche come "Strumenti musicali dell'EPOCA BAROCCA", con Massimo Lopez che imitava uno strumento musicale; la voce fuoricampo dello sketch era di Tullio Solenghi; o anche CHE TEMPO FA?, con Lopez nei panni del generale Bernacca.
Nel novembre del 2010 il programma è stato oggetto di una parodia in chiave satirica da parte della trasmissione L'almanacco del Gene Gnocco, condotta da Gene Gnocchi e trasmessa a cadenza settimanale su Rai 3 in prima serata.[11] Nella sigla di testa era possibile vedere una sorta di parodia della "Scuola di Atene" di Raffaello Sanzio e i mesi dell'anno sulla falsariga di quelli del Mitelli, ma con le teste di personaggi di spicco della politica italiana e internazionale al posto di quelli originali. Era possibile riconoscere infatti Silvio Berlusconi, Barack Obama e Renato Brunetta tra gli altri.
Nella stagione 2019-2020 la comica Lucia Ocone nei panni di Paola Perissi (genericamente indicata come Annunciatrice anni '80) ha proposto una parodia dell'Almanacco del giorno dopo nel programma satirico di Rai 3 Stati generali, condotto da Serena Dandini.
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