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esploratore, fotografo e presbitero italiano (1883-1960) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alberto Maria De Agostini (Pollone, 2 novembre 1883 – Torino, 25 dicembre 1960) è stato un presbitero, geografo, esploratore alpinista, cartografo, fotografo, etnologo, scrittore, cineasta e naturalista italiano, famoso per le sue esplorazioni della Patagonia e della Terra del Fuoco.
Nacque a Pollone il 2 novembre 1883 da Lorenzo e Caterina Antoniotti. Il fratello maggiore, Giovanni, fondò l'Istituto Geografico De Agostini di Novara. Entrato in seminario giovanissimo nel 1909 venne ordinato sacerdote salesiano. Scelse di diventare missionario nelle zone meridionali dell'Argentina e del Cile, dove i salesiani fin dal 1875 operavano a favore degli ultimi indios delle etnie Alakaluf, Ona, Tehuelche e Yamana. Le condizioni di vita della popolazione indigena erano pessime ed il loro numero si era di molto ridotto per le malattie e le violenze legate allo sfruttamento della zona da parte di grandi allevamenti di ovini e bovini rivolti all'economia di mercato. Arrivato in Sud America nel 1910, padre De Agostini tra il 1912 e il 1945 affiancò alla propria attività pastorale una lunga serie di viaggi esplorativi in Patagonia meridionale e nella Terra del Fuoco, avendo come base logistica Punta Arenas, sulla costa settentrionale dello Stretto di Magellano.
Dopo una lunga parentesi dedicata all'elaborazione dei materiali raccolti ed all'attività strettamente pastorale ritornò all'esplorazione e nel 1955 organizzò un'importante spedizione che portò alla conquista (da parte di Carlo Mauri e Clemente Maffei) del Monte Sarmiento. Nel 1957 collaborò poi con la spedizione diretta da Guido Monzino che realizzò la prima salita del Cerro Paine, una delle più importanti cime delle Ande patagoniche. Tornato in Italia morì a Torino nel giorno di Natale del 1960 presso la casa madre dei salesiani.
Il Cile gli ha dedicato un grande parco nazionale nella Terra del Fuoco (effigie della cartamoneta da 10.000,00 pesos), una delle torri delle cime nel Torres del Paine[1] e il nome di un fiordo lungo 35 km.
Il frutto più noto dell'attività esplorativa di padre De Agostini furono varie opere divulgative nelle quali raccontò con efficacia i propri viaggi. Fu anche fotografo e autore di film documentari dedicati alle zone oggetto delle proprie esplorazioni. Il Museo Maggiorino Borgatello di Punta Arenas, il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino e la famiglia ne custodiscono la ricchissima collezione fotografica, editoriale e cartografica. Nel corso dei propri viaggi ebbe spesso occasione di cimentarsi con salite alpinistiche. La prima nel 1913 al monte Olivia, poi tante altre. La più nota delle quali è la prima ascensione al Monte San Lorenzo, in Patagonia, che data 1943. Realizzò inoltre un'accurata cartografia della Patagonia meridionale e della Terra del Fuoco colmando così varie lacune presenti nelle carte del tempo. Da ricordare infine il suo contributo alle scienze naturali e all'antropologia: raccolse minerali e fossili, contribuì alla classificazione di numerose specie vegetali, approfondì le conoscenze sulla morfologia glaciale delle zone esplorate e descrisse la vita e le tradizioni degli ultimi indigeni della Patagonia e della Terra del Fuoco. Nel 2016 il nipote Giovanni De Agostini ha fondato l'associazione Italgeo che conserva tutti i diritti cartografici e il libro Ande Patagoniche e oltre 3000 foto su vetro fatte da Alberto Maria De Agostini.
Padre De Agostini produsse anche una grande quantità di articoli, pubblicati su varie riviste specializzate. Una scelta della sua vastissima produzione fotografica è stata raccolta su alcuni numeri dei Cahier Museomontagna, editi dal Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino:
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