Sono presenti sia foglie in rosette basali che cauline singole disposte in modo alternato, sessili o brevemente picciolate. La lamina, più o meno semplice sia piccola che larga, ha varie forme: strettamente ovate, oblanceolate, oblunghe, spatolate, cordiformi, lirato-pennatifide o ampiamente da ellittiche a ovate. I bordi sono seghettati, spinosi, grossolanamente dentati o raramente interi. La consistenza varia da cartacea a coriacea. Le superfici sono di solito minutamente stipitate-ghiandolari (o anche irsutelle).
Le infiorescenze sono composte da capolini emergenti dalla sottostante rosetta basale e sono raccolti in pochi o densi grappoli terminali (o ascellari). A volte formano delle pannocchie tirsoidi ben oltre le foglie cauline del fusto. I capolini sono più o meno radiato-discoidi ed omogami e sono formati da un involucro a forma da spiraleggiante a campanulata (o obconica) composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi (più o meno): tubulosi e actinomorfi (centrali del disco) e ligulati o bilabiati zigomorfi (periferici del raggio). Le brattee, simili a foglie, disposte su 3 - 8 serie in modo embricato sono di vario tipo (da lanceolate a oblanceolate o lineari con apici da ottusi a acuti o mucronati) e consistenza. Il ricettacolo, generalmente glabro, talvolta apparentemente fimbriato o leggermente pubescente, a forma leggermente convessa, piatto o concavo, è nudo (senza pagliette), raramente le ha.
I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e in genere pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori, da 3 a 80, sono eteromorfi (con forme diverse) e ermafroditi e fertili.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: in genere le corolle dei fiori del raggio sono bilabiate con tre denti sul labbro esterno e uno o due denti su quello interno. Le corolle dei fiori del disco (pochi) sono formate da 5 lobi lineari di uguali dimensioni. Le corolle sono colorate di crema, bianco, rosa, viola chiaro o viola.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[10] Le antere in genere hanno una forma sagittata con appendici apicali acute. Le teche sono calcarate (provviste di speroni) e provviste di code. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica (può essere microechinato).
Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[10]. Lo stilo è unico e con due stigmi. La base dello stilo è espansa, glabra e colorata di violaceo. Gli apici degli stigmi sono ricurvi, troncati e sono ricoperti da piccole papille o in qualche caso da peli penicillati. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni (da 4 a 10mm) con pappo. La forma degli acheni è fusiforme o cilindrica (raramente è compressa all'apice); le pareti sono ricoperte da coste (raramente sono presenti dei rostri) e sono glabre (o eventualmente setolose). Il carpoforo (o carpopodium) è uno stretto anello o corto cilindro oppure è assente. Il pappo (raramente è assente) è formato da setole persistenti (da 40 a 60) disposte su 1 - 2 serie, sono barbate o piumose del tutto o a volte sono subpiumose solo apicalmente, ed è direttamente inserito nel pericarpo o connato in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Il colore del pappo è fulvo, biancastro o talvolta da bruno a grigiastro scuro.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia nel 2021 è divisa in 16 sottofamiglie.[1][3][4]
Filogenesi
La sottofamiglia Mutisioideae, nell'ambito delle Asteraceae occupa una posizione "basale" (si è evoluta precocemente rispetto al resto della famiglia) ed è molto vicina alla sottofamiglia Stifftioideae. La tribù Nassauvieae con la tribù Mutisieae formano due "gruppi fratelli" ed entrambe rappresentano il "core" della sottofamiglia.
Il genere Acourtia appartiene alla tribùNassauvieae.[3][4] All'interno del genere, da analisi di tipo filogenetico, sono stati individuati due cladi: uno con specie a steli scapiformi e l'altro con steli fertili (fioriti) e foglie. In passato i membri di questo gruppo erano descritti all'interno del genere Perezia come sect. Perezia. Alcune analisi del DNA indicano che le specie di Acourtia sono più strettamente correlata a Proustia e Trixis e non a Perezia[8], mentre in altri studi (più recenti - 2018) il genere di questa voce appartiene ad un clade formato dai generi Acourtia, Holocheilus, Nassauvia, Perezia e Triptilion.[14]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[4]
il portamento è erbaceo (raramente) o arbustivo;
sugli steli sono presenti dei ciuffi color ruggine di tricomi;
le corolle sono bilabiate (quelle tubolari sono in minoranza);
i rami dello stilo sono coronati di papille apicali.