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società calcistica italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Associazione Sportiva Dilettantistica Lodigiani, meglio nota come Lodigiani, è una società calcistica italiana con sede nella città di Roma.
ASD Lodigiani Calcio 1972 Calcio | |
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L'Incredibile Lodigiani, Biancorossi | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Blu, Rosso, Bianco |
Simboli | L |
Dati societari | |
Città | Roma |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Eccellenza Lazio |
Fondazione | 1972 |
Presidente | Andrea Simonetti |
Allenatore | Mirko Granieri |
Stadio | Centro sportivo La Borghesiana (240 posti) |
Sito web | www.lodigianicalcio1972.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 1 Coppa Italia Dilettanti |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il suo titolo sportivo fu rilevato dall'Associazione Sportiva Cisco Roma la quale, nel 2005, dopo un solo anno di transizione col nome Cisco Lodigiani diventò definitivamente Cisco Roma e poi, nel 2010, Atletico Roma. La vecchia dirigenza, nel 2005, riprese lo storico nome rifondando la Lodigiani con la denominazione Nuova Lodigiani e rinominandola A.S.D. Lodigiani nel 2008, ridando così ufficialmente vita al vecchio sodalizio romano. La stagione 2010/11 fu l'unica col ritorno della prima squadra, grazie alla fusione con l'ASD Stilecasa, neopromossa in Promozione Laziale, campionato in cui la Lodigiani terminò al 7º posto nel girone B. Per la stagione successiva, tuttavia, la prima squadra non viene iscritta, gestendo solo il settore giovanile e la scuola calcio.
Nell'estate del 2015 Reset Group, guidata da Carlo Diana e Davide Lippi (figlio del tecnico Marcello Lippi) installa la Reset Academy alla Borghesiana e, contestualmente, la affianca al marchio della Lodigiani Calcio, acquisendone la proprietà e sviluppando assieme i due marchi[1]. Dopo un periodo di studio i tifosi della Lodigiani chiedono chiarimenti sulle intenzioni della proprietà con una lettera rivolta direttamente a Marcello Lippi[2], ma una risposta di diffida da parte del Direttore Carlo Diana[3] fa decidere ai tifosi di disconoscere il nuovo corso della Lodigiani[4].
Nella stessa stagione 2018/19 l'Atletico San Basilio, militante in Prima Categoria, viene assorbito dalla stessa proprietà dell'ASD Lodigiani, che opta per un cambio di sede (presso il Centro sportivo La Borghesiana) e per la denominazione ASD Academy Lodigiani[5]. Di fatto, pertanto, nella stagione 2018, alla proprietà Reset, si riconducono sia l'ASD Lodigiani, di solo settore giovanile, sia l'ASD Academy Lodigiani, che disputa il campionato di Prima Categoria e fa tornare la prima squadra alla Borghesiana dopo 7 anni di inattività. Grazie al piazzamento al terzo posto del girone B e al successivo ripescaggio, nella stagione 2019/20, l'ASD Academy Lodigiani viene ripescata in Promozione Laziale. Contestualmente nell'estate 2019, l'A.S.D. Lodigiani e l'Academy Lodigiani si fondono, di fatto fondando un nuovo club con numero di matricola FIGC 951460[6]. Nella stagione 2022-2023 termina al decimo posto ma per la stagione successiva viene ripescata nel campionato di Eccellenza, avendo vinto la Coppa Italia Promozione. Ottenuto il terzo posto nel campionato successivo,
La Lodigiani Calcio nasce nel 1972. Fondata da Giuseppe Malvicini, è inizialmente la squadra aziendale della Lodigiani Costruzioni S.p.A., uno dei colossi edilizi dell'epoca. Nei primi due anni di attività partecipa a due trofei amatoriali, il torneo SACOP e il trofeo Giovanni XXIII, vincendoli entrambi.
Nel 1974 venne affiliata alla FIGC e partecipò al campionato di Seconda Categoria, fondendosi con l'A.C. Orma I.T.R. Vescovio di Roma, arrivando terza. L'anno successivo Malvicini acquistò il titolo dell'U.S. Maia Cat, squadra aziendale di Mentana, mediante fusione, guadagnandosi il diritto di partecipare al campionato di Promozione, massimo livello regionale. Cominciò l'epoca della Lodigiani di Scaratti.
Dopo sei stagioni di militanza del campionato di Promozione Lazio, nella stagione 1979-1980, con la guida tecnica di Mastrantonio, la Lodigiani conquistò la promozione in Serie D.
Il campionato 1980-1981, che segnò il debutto in Serie D, fu travagliato: l'allenatore Furio Kristovich fu esonerato e sostituito da Alberto De Rossi. In un girone con Torres, Frosinone, Foligno, Viterbese e Olbia la Lodigiani si classificò dodicesima. Per il campionato successivo la guida tecnica fu assegnata al giovane tecnico aquilano Guido Attardi, che allenerà la Lodigiani per nove stagioni, che portò la squadra al terzo posto dietro a Foligno e Cynthia. Ad Attardi si deve la scoperta di giocatori come David Di Michele e Luca Toni.
Nella stagione 1982-1983 prevalse su L'Aquila con cinque punti di distacco conquistando la prima storica promozione in Serie C2. La stagione fu coronata con la conquista della Coppa Italia Dilettanti.
Per il campionato del debutto in Serie C2, la Lodigiani trasferì la sede dei propri incontri casalinghi allo Stadio Flaminio. Fu inserita nel girone D con squadre come Reggina, Nocerina, Siracusa, Turris, Ischia, Marsala e le corregionali Frosinone e Latina, chiudendo al decimo posto in classifica. Nei successivi tre tornei, tutti con Attardi in panchina, chiuse fra il settimo e l'ottavo posto, affrontando sodalizi più blasonati quali Siena, Prato, Alessandria, Torres, Lucchese, Massese, Spezia, Pistoiese, Juve Stabia, Cavese e Trapani.
A partire dagli anni ottanta i vertici societari delinearono il futuro della squadra, sempre più indipendente dalla sua azienda. In quest'ottica la Lodigiani adottò una politica calcistica fino ad allora sconosciuta in Italia: lanciare i giovani del proprio vivaio o altre società, direttamente in prima squadra, coadiuvati da un solido nucleo di giocatori più navigati ed esperti della categoria.
Per il campionato 1987-1988 la guida tecnica fu affidata a Rosario Rampanti. I biancorossi chiusero con 40 punti, un solo punto dietro alle tre capoliste Carrarese, Massese e Montevarchi. Nella campionato successivo la panchina fu affidata a Saul Malatrasi e, nonostante la rosa di livello allestita, il campionato fu concluso al sesto posto.
Agli albori del campionato 1989-1990 Enrico Borgia prese le redini della società: rimarrà in carica fino al 2000. La squadra, con Volpi in panchina, si classificò nona. Nel campionato successivo, grazie ad una campagna acquisti mirata, la Lodigiani si classificò terza dietro a Ischia e Acireale, a pari merito con Sangiuseppese e Vigor Lamezia.
Dopo numerosi tentativi infruttuosi, il salto di categoria fu centrato al termine del campionato 1991-1992. La Lodigiani fu inserita nel classico raggruppamento meridionale, assieme ad altre quattro realtà regionali (Formia, Cerveteri, Latina e Astrea). La squadra, allenata da Specchia, partì bene, perdendo l'imbattibilità solo alla decima giornata. Dopo un momento di difficoltà, il crocevia della stagione fu la vittoria casalinga contro il Potenza capolista, che permise l'aggancio in vetta alla classifica. La matematica promozione fu ottenuta a Matera, dove la squadra fu seguita da oltre duecento tifosi in trasferta. Il campionato si concluse con Potenza e Lodigiani appaiate in vetta, con i lucani che vinsero il girone grazie alla miglior differenza reti.
Per il primo campionato di Serie C1 Specchia fu confermato alla guida tecnica. Il girone comprendeva sodalizi blasonati quali Perugia (che arrivò secondo ma non venne promosso in quanto condannato per illecito sportivo), Palermo e Acireale (promosse in Serie B), Casertana, Salernitana, Avellino, Messina, Reggina e Catania. Nella prima uscita casalinga la Lodigiani batté a sorpresa la favorita Palermo. La stagione proseguì fra alti e bassi ed in seguito all'avvicendamento in panchina del trainer argentino Juan Carlos Morrone, venne conclusa al nono posto in classifica.
Il campionato 1993-1994 partì sotto la luce di rilevanti modifiche regolamentali: per la prima volta la vittoria valse tre punti ed inoltre vennero introdotti i play-off e i play-out in tutta la Serie C. La Lodigiani rinforzò decisamente la propria rosa al fine di puntare ai vertici della classifica. La campagna mediatica produsse inoltre la sottoscrizione di 1500 abbonamenti. Il panchina ritornò Guido Attardi, già allenatore dal 1981 al 1987. La prima vittoria tuttavia, arrivò solamente alla tredicesima giornata contro il Chieti. Alla seconda di ritorno, fu battuto il Perugia (che vinse il campionato) ed in seguito ad un ruolino di marcia positivo i romani chiusero al quarto posto in classifica, valevole per la qualificazione ai play-off, dietro anche a Reggina e Salernitana. L'avversaria designata fu proprio la formazione campana. La partita di andata, disputata allo Stadio Olimpico davanti a circa venticinquemila spettatori, terminò in pareggio per 1-1. Nel ritorno all'Arechi, vinsero i padroni di casa per 4-0 estromettendo la Lodigiani dalla corsa alla Serie B.
Nel frattempo, nell'ambito dell'inchiesta Mani pulite, in gergo Tangentopoli, la Lodigiani Costruzioni fu indagata a causa delle tangenti a politici per ottenere gli appalti. Nonostante la postuma definitiva assoluzione di Vincenzo Lodigiani, l'azienda, danneggiata nell'immagine, si fuse con la Girola e, in seguito, diventò Impre.gi.lo. con l'entrata del gruppo Fiat nella società, tuttora esistente. Nonostante la Lodigiani Calcio fosse indipendente dalla società madre da ormai oltre un decennio, risentì della situazione, e non poté più usufruire delle erogazioni liberali della Lodigiani Costruzioni. Conseguenza immediata fu che, per andare avanti, i dirigenti della Lodigiani, di lì a venire, dovettero far fronte ai propri risparmi e puntare ulteriormente sul settore giovanile, da sempre fiore all'occhiello della società.
Per il campionato 1994-1995 Attardi venne confermato. La prima storica avversaria in Coppa Italia fu l'Inter che vinse per 0-3 al Flaminio, estromettendo i romani dalla competizione. In campionato la Lodigiani non riuscì a ripetere quanto fatto nella precedente stagione e chiuse al decimo posto in classifica.
Per le successive due stagioni la guida tecnica della Lodigiani fu il giovane Maurizio Viscidi. Entrambi i campionati furono conclusi al decimo posto, rispettivamente con 43 e 42 punti.
La militanza nel campionato di Serie C1 perdurò per altri 5 anni, in cui vennero disputati campionati anonimi (nel 1997-1998 e nel 2000-2001 la permanenza in terza serie fu conquistata ai play-out) con il miglior risultato fatto registrare nel 1998-1999, col nono posto finale garantito anche dalle 15 reti del giovane attaccante Luca Toni. Nella stagione della retrocessione a nulla valsero gli avvicendamenti in panchina di Ubaldo Righetti, Fiorino Pannunzio e Angelo Orazi.
Nel 2005 la Cisco Lodigiani divenne Cisco Calcio e di fatto quest'operazione fece salire la vecchia squadra biancoverde, militante in Serie D, in Serie C2 al posto della Lodigiani. La Cisco abbandonò l'impianto della Borghesiana per stabilire il proprio quartier generale al Francesca Gianni di San Basilio, già vecchia casa dove la Lodigiani conobbe molti dei suoi anni ruggenti. Ex giocatori e dirigenti della Lodigiani decisero, nell'immediato, di non far morire il vecchio glorioso nome, e di dare vita alla Nuova Lodigiani 2005. Il nome originario scelto fu Polisportiva Lodigiani ma il Comitato FIGC Lazio bocciò questa denominazione perché i dirigenti della Cisco immatricolarono poco prima la "AS Lodigiani", nome rimasto vacante. Difatti, da quella stagione, la Lodigiani di proprietà Cisco (poi denominata "Atletico Lodigiani") gioca all'impianto del Francesca Gianni (dapprima per le sole categorie Giovanissimi Fascia B ed Esordienti, successivamente con una prima squadra militante (nel 2023) in Promozione), mentre la Nuova Lodigiani, costretta per vie federali ad assumere questa denominazione, si impiantò nello storico impianto della Borghesiana. Assistiti da figure storiche come il fondatore Giuseppe Malvicini, i dirigenti della Nuova Lodigiani si misero duramente al lavoro per ritrasformare l'impianto sportivo della Borghesiana e ricostruire l'intero settore giovanile.
Primo presidente della Nuova Lodigiani fu Luigi Maura, sostituito nel 2007 da Silvio Salini, ex giocatore della Lodigiani. Direttore sportivo Tonino Ceci. Nella stagione 2005-06 la Nuova Lodigiani, oltre a rimettere in gioco lo storico marchio, risistemò l'impianto della Borghesiana, trasformando tutti i campi di terra in sintetico. Nella stagione 2006-07 la Nuova Lodigiani ridisputò tutti i campionati provinciali giovanili dell'anno prima più la categoria Juniores Primavera, dove si piazzò prima nel suo girone ma fu eliminata in semifinale. La scuola calcio crebbe ulteriormente, così come l'organigramma tecnico e societario. A fine stagione 2006-07 gli Allievi vinsero il girone per passare ai regionali l'anno successivo. Inoltre si cominciò ad allestire la scuola calcio femminile.
Nella stagione 2007-08 si sono definiti nuovi innesti societari mentre è iniziata a pieno regime l'attività di scuola calcio femminile. Gli Allievi regionali hanno concluso il campionato al quarto posto, mentre sia la Juniores Provinciale sia i Giovanissimi Provinciali hanno raggiunto la promozione ai campionati regionali. Sia i Giovanissimi Fascia B sia gli Allievi Fascia B hanno raggiunto le rispettive finali, perdendole. Gli esordienti per il secondo anno consecutivo hanno raggiunto le finali della Danone Cup in Versilia, arrivando in finale con una sconfitta solo ai rigori contro la Reggina. Con l'avvento della stagione 2008-09 la denominazione della società è passata da Nuova Lodigiani a A.S.D. Lodigiani. Nella stagione 2008-09 tutte le squadre giovanili disputano i campionati regionali; le squadre fascia B sono state ammesse alla Coppa Lazio sia nella categoria Allievi sia nella categoria Giovanissimi.
Nel 2010, dalla fusione tra Stilecasa e l'ex Nuova Lodigiani 2005, nasce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Lodigiani Calcio, iscritta al campionato di Promozione. Nel 2011 non si iscrive però a nessun campionato, rimanendo attiva solo a livello giovanile. Nel 2018 acquisisce il titolo della Atletico San Basilio, di Prima Categoria e l'anno successivo viene ripescata nel campionato di Promozione.
Dalla stagione 2019-2020 la prima squadra milita nel campionato di Promozione Lazio e continua a disputare le gare interne a La Borghesiana. La società assume la denominazione “A.S.D. Lodigiani Calcio 1972” con Andrea Simonetti come Presidente e Patrizio Melfa nelle vesti di Direttore Generale. Il 27 giugno 2022 per i ragazzi del settore giovanile, allenati da Albino Isabella, arriva il primo storico titolo italiano nella categoria Under 17. Nella stagione 2022-2023 termina al decimo posto ma per la stagione successiva viene ripescata nel campionato di Eccellenza, avendo vinto la Coppa Italia Promozione.
Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Lodigiani 1972 | |
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I colori sociali della Lodigiani sono il blu, il rosso e il bianco.
Il primo campo da gioco della Lodigiani fu lo Stadio Francesca Gianni, ubicato nel quartiere romano di San Basilio. Ristrutturato dalla stessa società, fu sede delle partite casalinghe dal 1974 al 1980.
Con la promozione in Serie C2 del 1983, la Lodigiani trasferì la sede delle proprie partite nel più capiente stadio Flaminio, che ne sarà sede fino al 1998, pur lasciando la sede operativa e degli allenamenti al Francesca Gianni.
A partire dal 1989 la Lodigiani ritornò a giocare al Francesca Gianni, a causa dell'utilizzo del Flaminio da parte di Roma e Lazio, vista l'indisponibilità dello stadio Olimpico soggetto ad intense opere di restyling in vista del Campionato mondiale di calcio del 1990. Al campionato 1989-1990 risalgono le ultime partite al Francesca Gianni, sicché a partire dalla primavera del 1990 si trasferì nel più moderno impianto della Borghesiana, prendendo la gestione del grande centro sportivo e dell'albergo/ristorante. Dunque, la Lodigiani poteva usufruire di impianto polivalente di proprietà.
Dal 1998 al 1999 si alternò l'utilizzo dello stadio Tre Fontane, ubicato nel quartiere EUR, al Flaminio. Il Flaminio fu utilizzato fino al 2005 allorquando, a causa della cessione del titolo sportivo alla Cisco Lodigiani, ci fu un deciso ridimensionamento dei progetti societari. La Lodigiani tornò dunque alla Borghesiana, eccezion fatta per una breve parentesi fra il 2010 e il 2011 in cui fu utilizzato il Francesca Gianni.
La Lodigiani è sempre stata un modello di economia calcistica, tanto che anche esperti di calcio professionistico provenienti dal Giappone e dall'Australia, nel corso degli anni novanta, vennero a Roma a studiare il "Modello Lodigiani", ovvero gestione trasparente, uso di numerosi e validi giovani da rivendere poi sul mercato, gestione oculata delle risorse. La Lodigiani, non è mai apparsa nella consuetudinale "lista nera" della Co.vi.soc, che ogni anno colpiva numerose società dalla Serie A alla Serie C. Questo non accadde neppure con la contestatissima dirigenza Longarini, l'ultima al timone della Lodigiani fino alla svendita del titolo.
È forse l'unico esempio di squadra aziendale che è riuscita a ritagliarsi un proprio spazio all'esterno dell'azienda, diventando nel corso degli anni sempre più autonoma, fino a sopravvivergli in seguito alla crisi di Tangentopoli che decretò l'infelice fine della Lodigiani Costruzioni, fino ad allora azienda leader in Italia nel settore edile.
Vincenzo Lodigiani, pur approvando il progetto di Malvicini di realizzare una squadra aziendale, rimase sempre fuori dai quadri dirigenziali, così come tutta la famiglia Lodigiani.
La Lodigiani fu la prima società in tutta Italia ad usare giovani del proprio vivaio in buon numero nella prima squadra, con l'intento di lanciare le giovani promesse in Serie A o in Serie B. Il modello, usato a forza in molte società professionistiche di oggi, cominciò ad essere applicato con la promozione in Serie C della Lodigiani a partire dal 1983. La Lodigiani non aveva allora nessuna difficoltà economica, e fu l'intuizione del presidente Malvicini e del suo vice Sagramola ad avviare il "modello Lodigiani".
Fino al 1990 la Lodigiani era identificata come la squadra del quartiere San Basilio. Fu lo stesso Malvicini ad avvertire un legame eccessivo tra il quartiere e la squadra, e di lì, oltre a esigenze strutturali, decise di trasferire la sede della Lodigiani al Centro sportivo La Borghesiana.
Nel 1992 uscì un inserto speciale del Guerin Sportivo di ben venti pagine sulla Lodigiani, sulla sua storia, e sul suo modello di valorizzazione dei giovani.
La squadra è inoltre citata nella canzone Alessandra sarà sempre più bella di Fabrizio Moro.
Calciatori celebri o titolati che hanno indossato la casacca della Lodigiani nel corso del tempo o sono cresciuti nel suo settore giovanile sono Francesco Totti, David Di Michele, Luca Toni, Gianluca Cherubini, Luca Vigiani, Mirko Savini, Emiliano Moretti, Antonio Candreva, Mario Pacilli, Claudio Bellucci, Andrea Agostinelli, Andrea Silenzi, Daniele Di Donato, Francesco Pratali, Matteo Gianello, Luigi Apolloni, Roberto Stellone, Fabio Firmani, Giorgio Venturin, Daniele Pasa, Gianni Cavezzi, Giorgio Gorgone, Claudio De Sousa, Orlando Fanasca, Francesco Marino, Bruno Baldari, Maurizio Rinaldi, Andrea Viola, Luca Pastine, Christian Terlizzi, Flavio Giampieretti, Alessandro Sgrigna, Valerio Fiori, Andrea Cupi, Giovanni Orfei, Roberto Onorati, Giovanni Lopez, Antonio Rosati, Francesco Scaratti, Alessandro Florenzi, Francesco Deli, Raffaele Di Fiore, Fabrizio Lama, Marco La Bella, Fabrizio Procesi, Edoardo Spighetti, Massimiliano Michesi, Massimo Rinaldi, Edoardo Di Resta.
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