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30º quartiere di Roma Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
San Basilio è il trentesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXX.
Q. XXX San Basilio | |
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La chiesa di San Cleto all'interno del quartiere San Basilio. | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Città | Roma Capitale |
Circoscrizione | Municipio Roma IV |
Data istituzione | 13 settembre 1961 |
Codice | 230 |
Superficie | 3,78 km² |
Abitanti | 20 926 ab. |
Densità | 5 533,34 ab./km² |
San Basilio | |
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Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Città | Roma Capitale |
Circoscrizione | Municipio Roma IV |
Data istituzione | 30 luglio 1977 |
Codice | 05E |
Superficie | 6,14 km² |
Abitanti | 24 507 ab. |
Densità | 3 991,37 ab./km² |
Il toponimo indica anche la zona urbanistica 5E del Municipio Roma IV di Roma Capitale.
Si trova nell'area nord-est della città, a ridosso ed internamente al Grande Raccordo Anulare.
Il quartiere confina:
La zona urbanistica confina:
Sorto negli anni trenta-quaranta[5], il quartiere ebbe un nuovo sviluppo dopo la fine della seconda guerra mondiale con gli edifici di carattere intensivo della UNRRA, organizzazione umanitaria del famoso piano di aiuti Marshall.
Negli anni cinquanta, insieme alla parrocchia di San Cleto, dedicata al terzo papa della chiesa cristiana Anacleto I, su lottizzazione abusiva nasce la omonima borgata di San Cleto, tra il fosso di San Basilio e la via Nomentana. La borgata fu costruita da emigranti provenienti per lo più dalle Marche e dall'Umbria che tuttora vi risiedono. San Cleto ospita i ruderi della torre del Coazzo, un casale del XIII secolo costruito su resti di un'antica villa romana.
Sempre negli anni cinquanta su lottizzazione abusiva nei terreni della possidente Elena Tidei nasce la borgatella Tidei[6], costruita da emigranti prevalentemente dalle Marche su 67 fazzoletti di terra, raggiungibili da quattro strade sterrate. Le sei vie strette interne furono acquisite e urbanizzate da parte del Comune di Roma solo nel 2004. Nel 2007 viene realizzata la nuova Piazza di San Basilio su progetto degli architetti Piero Ostilio Rossi e Andrea Bruschi.
Nel 1974 il quartiere è il teatro di scontri tra la polizia e famiglie che avevano occupato, spinte dal bisogno, oltre cento abitazioni IACP in via Montecarotto e via Fabriano. Nel corso di tali episodi di violenza, noti come "rivolta di San Basilio", diversi agenti e residenti vengono feriti e muore colpito dalla polizia Fabrizio Ceruso. Dopo la rivolta di San Basilio, viene avviata una mediazione per l'assegnazione degli alloggi. Il 9 settembre 1974, il Consiglio della Regione Lazio vara una legge, nella quale si afferma che le famiglie che avessero occupato un alloggio nel territorio laziale, per autentico bisogno e prima dell'8 settembre di quell'anno, avevano diritto all'assegnazione di un appartamento.
Alla fine degli anni ottanta sorse una nuova area di sviluppo urbano chiamata Torraccia, a ridosso del Grande Raccordo Anulare.
Nel territorio del quartiere San Basilio si estendono gran parte dell'omonima zona urbanistica 5E e l'area urbana di Torraccia.
Fanno parte del territorio del quartiere i toponimi di San Cleto e Borgatella Tidei.
La Lodigiani ha giocato a San Basilio, al Francesca Gianni dagli anni '70 finchè non cedette il titolo sportivo alla Cisco Roma. Dal 2008 al 2020 giocava a San Basilio l' *Lodigiani Calcio, erede della società precedente che, nel campionato maschile di Eccellenza.[11], poi trasferitasi nel 2018 alla Borghesiana
Dal 2020 gioca a San Basilio il club Atletico Lodigiani che dal 2024-25, dopo aver acquisito il titolo sportivo della FC Romana di Settebagni, milita in Serie D.
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