San Benedetto Po
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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San Benedetto Po (San Banadèt in dialetto basso mantovano[5]) è un comune italiano di 6 692 abitanti[1] della provincia di Mantova in Lombardia.
San Benedetto Po comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Mantova |
Amministrazione | |
Sindaco | Roberto Lasagna (lista civica Uniti per crescere) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 45°02′N 10°55′E |
Altitudine | 19 m s.l.m. |
Superficie | 69,94 km² |
Abitanti | 6 692[1] (30-4-2024) |
Densità | 95,68 ab./km² |
Frazioni | Bardelle, Brede, Gorgo, Mirasole, Portiolo, San Siro, Villa Garibaldi, Zovo[2] |
Comuni confinanti | Bagnolo San Vito, Borgo Virgilio, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, Quistello, Sustinente |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 46027 |
Prefisso | 0376 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 020055 |
Cod. catastale | H771 |
Targa | MN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 388 GG[4] |
Nome abitanti | sambenedettini |
Patrono | san Benedetto |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Benedetto Po nella provincia di Mantova | |
Sito istituzionale | |
Il nome di San Benedetto Po deriva dal latino Benedictus, riferito a san Benedetto da Norcia.[5]
La storia di San Benedetto Po è legata inscindibilmente con la nascita, la vita, lo sviluppo e la soppressione napoleonica dell'abbazia del Polirone, uno dei siti cluniacensi più importanti tra i più di mille che sorsero nell'Europa medievale. Il monastero fu fondato da Tedaldo di Canossa nel 1007. La famiglia dei Canossa fu artefice del suo sviluppo con donazioni di terreni.
Particolari attenzioni vennero da Matilde, che alla sua morte, avvenuta nel 1115, volle esservi sepolta. In vita donò l'abbazia del Polirone al Papa, che l'affidò a Ugo di Cluny. Nel 1634 Urbano VIII ne comprò i resti mortali affinché fossero tumulati in Vaticano, nella Basilica di San Pietro, dove ancora oggi si trova all'interno di un mausoleo disegnato dal Bernini. Nel corso dei secoli, periodi di decadenza si alternano con momenti di rinnovato splendore.
Nel 1336, per consentire la bonifica della zona di San Benedetto Po, fu effettuata la deviazione del Secchia, facendolo sboccare in Po a Mirasole[6]. Dal 1420, su impulso dei Gonzaga, il Polirone passò alla congregazione di Santa Giustina di Padova, che portò, tra gli altri, Giulio Romano a partecipare ai lavori di ristrutturazione della Basilica di San Benedetto. L'attività del monastero continuerà fino a quando Napoleone il 9 marzo 1797 ne decise la soppressione. Nel 1565 furono costruiti degli argini per la difesa dalle inondazioni del Po[7].
Nel 1945, durante l'offensiva di primavera, le truppe americane giunsero a San Benedetto nel pomeriggio del 22 aprile. Il Po fu attraversato il giorno seguente e l'avanzata alleata proseguì per Mantova e Verona.[8]
Oggi San Benedetto Po è importante centro turistico, per la visita del complesso monastico, dell'imponente basilica giuliesca, del Museo Civico Polironiano con le sue raccolte etnografiche e per le eccellenze enogastronomiche. È insignito del riconoscimento "I borghi più belli d'Italia".
«D'oro, al serpente di verde, curvato in ovale, con la testa all'insù, rivoltata, abboccante la coda; esso serpente in ovale racchiudente la fede di carnagione, vestita di nero, uscente dal serpente, posta nel campo di cielo, accompagnata in punta dalla campagna d'azzurro, fluttuosa d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[10]
7.020 abitanti al 31-07-2018
Al 1 gennaio vi sono sul territorio 617 residenti stranieri, pari al 7,83% della popolazione.[11]
Il territorio comunale confina a nord col fiume Po a est col fiume Secchia. Confina coi comuni di Quistello, Moglia, Pegognaga, Motteggiana, Borgo Virgilio, Bagnolo San Vito, Sustinente.
Il comune di San Benedetto Po ha le seguenti frazioni: Portiolo, Gorgo, Bardelle-Camatta, Brede, Mirasole, San Siro, Villa Garibaldi e Zovo. In passato ne aveva una nona, che col tempo è andata diminuendo d'abitanti: Bugno Martino.
Il paese è servito da due importanti strade statali, la SS 413, che lo collega con Cerese e Modena, e la SS 496, che lo collega con Ferrara, e da una strada provinciale, la SP 49, che lo collega con Suzzara. Inoltre, nel comune adiacente di Pegognaga, è presente l'omonimo casello autostradale dell'autostrada A22, che lo collega con Modena e il Brennero.
Il 24 novembre 1966 venne aperto al traffico il nuovo ponte sul fiume Po,[14] costruito in sostituzione del preesistente ponte di barche.
Il comune è servito da una stazione ferroviaria, denominata "San Benedetto Po" composta da un piazzale di due binari, sulla Ferrovia Suzzara-Ferrara. Le destinazioni principali sono Suzzara, Rimini, Mantova, Pesaro, Ferrara e Sermide. La stazione, la ferrovia e i treni sono gestiti da FER (Ferrovie Emilia Romagna).
Il sindaco è Roberto Lasagna, esponente della lista civica Uniti per crescere, in carica dal giugno 2016. È stato confermato per il secondo mandato a ottobre 2021.
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