I rallidi sono una famiglia piuttosto omogenea di uccelli terricoli di piccole e medie dimensioni. Variano in lunghezza da 12 a 63cm e nel peso da 20 a 3000g.[senzafonte] Alcune specie hanno colli lunghi e in molti casi sono compresse lateralmente.
Il becco è la caratteristica più variabile della famiglia: in alcune specie è più lungo della testa (come nel porciglione americano), ma può essere corto e largo (come nelle folaghe) o massiccio (come nei polli sultani)[2]. Alcune folaghe e gallinelle possiedono uno «scudo frontale», un'estensione carnosa che si estende alla parte superiore del becco; o scudo frontale più complesso è quello della folaga cornuta[3].
Le ali di tutti i rallidi sono corte e arrotondate.
In generale, i rallidi sono onnivori generici. Molte specie si nutrono di invertebrati, così come di frutta o germogli. Solamente poche specie sono esclusivamente vegetariane[4]. I richiami dei rallidi variano molto e sono spesso molto elevati. Alcuni sono simili a un fischio o al richiamo di un'oca, mentre altri non assomigliano affatto a richiami di uccello[5]. I richiami più elevati vengono usati nella vegetazione fitta o di notte, quando è più difficile individuare altri membri della propria specie. Alcuni richiami sono territoriali[2].
I membri più caratteristici della famiglia vivono tra la fitta vegetazione degli ambienti umidi, nei pressi di laghi, paludi e fiumi. I loro habitat preferiti sono i canneti. Sono onnivori e quelli che migrano si spostano di notte: la maggior parte dei nidi è situata tra la fitta vegetazione. In generale, sono uccelli timidi e riservati, difficili da osservare. La maggior parte delle specie cammina e corre vigorosamente su zampe robuste, munite anche di lunghe dita ben adattate a muoversi su superfici soffici e instabili. Tendono ad avere ali corte e arrotondate e, sebbene siano generalmente goffi volatori, sono tuttavia in grado di ricoprire lunghe distanze. Le specie insulari spesso hanno perso la capacità di volare e molte di queste sono ora estinte in seguito all'introduzione di predatori terrestri, come gatti, ratti e maiali.
Molte specie abitanti dei canneti sono riservate (anche se emettono forti richiami), crepuscolari e hanno corpi appiattiti lateralmente. Nel Vecchio Mondo, le specie dal becco lungo tendono a essere chiamate «ralli» (Rails) e quelle dal becco corto «schiribille» (Crakes). Le specie nordamericane vengono chiamate normalmente «ralli» indifferentemente dalla lunghezza del becco. La più piccola tra queste specie è il rallo di Swinhoe, lungo 13cm e pesante 25 grammi. Alle specie più grandi vengono anche assegnati altri nomi. Le nere folaghe sono più adattate alle acque aperte dei loro parenti, tra cui ricordiamo, tra le specie più grandi, le gallinelle e i polli sultani. La specie più grande di questo gruppo è il takahe, lungo 65cm e pesante 2,7kg.
I ralli hanno subito in diversa maniera i cambiamenti portati dall'uomo all'ambiente e si stima che a causa di questi si siano estinte alcune centinaia di specie di ralli insulari. Alcune specie insulari di rallo continuano ad essere minacciate e le organizzazioni conservative e i governi sono tuttora all'opera per impedire la loro estinzione.
Riproduzione
Il comportamento riproduttivo di molti rallidi è poco noto o sconosciuto. Si ritiene che la maggior parte delle specie sia monogama, sebbene si siano riscontrati anche casi di poliginia e poliandria[6].
Quasi tutti, comunque, depongono tra le cinque e le dieci uova. Sono note anche nidiate di più di quindici uova[6].
Dopo la schiusa, che non sempre avviene nello stesso momento per tutti i membri della covata, i piccoli lasciano il nido pochi giorni dopo. Essi dipendono dai genitori fin quando non raggiungono la maturità, a circa un mese di età[3].
Volo
Il volo delle specie in grado di volare, sebbene non sia molto potente, può sostenere questi uccelli per lunghi periodi di tempo e molte specie intraprendono migrazioni annuali. La debolezza del loro volo, comunque, comporta che non sempre siano in grado di seguire la rotta migratoria, e infatti si perdono spesso, caratteristica che ha permesso loro di colonizzare molte remote isole oceaniche. Tuttavia, questi uccelli preferiscono spesso correre piuttosto che volare (soprattutto all'interno del loro fitto habitat). Alcuni perdono anche la capacità di volare durante il periodo di muta[7].
Molti ralli insulari sono incapaci di volare poiché il loro habitat ha eliminato spesso il bisogno di volare o di spostarsi su lunghe distanze. Il volo necessita notevole energia: nei rallidi le carenature e i muscoli atti al volo pesano infatti un quarto del peso totale dell'animale. La riduzione dei muscoli atti al volo, insieme alla conseguente perdita di richiesta metabolica, riduce la spesa energetica dei ralli incapaci di volare[8]. Per questa ragione la perdita del volo rende più facile la sopravvivenza e la colonizzazione di isole su cui le risorse sono limitate[9]. Nei ralli insulari la perdita del volo può essersi evoluta rapidamente; la schiribilla di Laysan impiegò qualcosa come 125 000 anni per perdere la capacità di volare e sviluppare dei moncherini alari utilizzati solamente per bilanciare il movimento durante una rapida corsa[10].
I rallidi vivono in ogni continente, a eccezione dell'Antartide. Molte specie vivono in zone umide, ma membri di questa famiglia si incontrano in ogni habitat terrestre, a eccezione dei deserti secchi, delle regioni polari e delle aree alpine al di sopra del limite delle nevi. Ne esistono numerose specie insulari. Si trovano soprattutto nelle paludi e nelle fitte foreste[4].
Alcuni dei ralli più grandi e numerosi vengono cacciati per la loro carne e le loro uova sono raccolte a scopo alimentare[11]. Il rallo di Wake venne cacciato fino all'estinzione da un'affamata guarnigione giapponese dopo che l'isola fu tagliata fuori dall'approvvigionamento di viveri durante la seconda guerra mondiale[12].
A causa della loro tendenza a perdere la capacità di volare, molte specie insulari non sono state in grado di competere con le specie introdotte. La serie di estinzioni causate dall'uomo più drammatica avvenne nell'oceano Pacifico, quando l'uomo colonizzò le isole di Melanesia, Polinesia e Micronesia, provocando l'estinzione di 750-1 800 specie di uccelli, metà delle quali erano ralli[13]. Alcune specie che vennero portate al limite dell'estinzione, come il rallo di Lord Howe e il takahe, stanno pian piano riprendendosi di nuovo grazie agli sforzi delle organizzazioni conservative. Il rallo di Guam si avvicinò moltissimo all'estinzione quando su quest'isola furono introdotti i serpenti arboricoli bruni, ma alcuni degli ultimi individui rimasti vennero allevati in cattività, dove si sono riprodotti bene, sebbene i tentativi di reintroduzione in natura abbiano ottenuto scarsi risultati.
(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 31 gennaio 2018.
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