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famiglia nobiliare milanese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Casato dei Melzi è una famiglia nobile di Milano alla quale appartenne, dal XV secolo, la tenuta di Pontirolo e Vaprio d'Adda con la Villa Melzi dipinta dai vedutisti Gaspar van Wittel e Bernardo Bellotto; dal secolo XVII i beni del feudo di Magenta; nel XIX secolo il latifondo di Correzzola (Padova), collegato con il ducato di Lodi e la tenuta di Bellagio con la Villa Melzi d'Eril[1].
Melzi | |
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Aquila di nero coronata di oro posta in sbarra sull'oro del - trinciato di oro e di rosso | |
Titoli |
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Data di fondazione | XIV secolo |
Etnia | italiana |
Rami cadetti |
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Esiste una famiglia nobile omonima, Melzi (Malingegni), non imparentata[2].
La casata è nota dal XIV secolo[3]. Furono creati conti palatini nel 1468 per diploma dell'imperatore Federico III e nel 1588 venne ascritta al patriziato a Roma. Ottenne inoltre i titoli di conti di Magenta (30 dicembre 1619[4]), di feudatari di Mozzanica (1650), di marchesi di Torricella (1676) e furono creati cavalieri del Sacro Romano Impero nel 1683[5].
In seguito al matrimonio, avvenuto il 16 settembre del 1750, di Gaspare Melzi (1719-1777) con la gentildonna spagnola Maria Teresa d'Eril (1724-1768; figlia di Francisco, VII conte di Eril), nella seconda metà del Settecento il ramo principale assunse il cognome Melzi d'Eril e ottenne nel 1750 i titoli di grandi di Spagna di I classe, conti d'Eril, marchesi di Fonte Sacrata, baroni di Orcan e signori di Colsedilla, per successione dalla casata d'Eril[6].
La linea primogenita della famiglia Melzi ottenne ancora nell'Ottocento il titolo nobiliare di duchi di Lodi (1807)[7]. Questo ramo conservò inoltre i titoli di conti di Magenta, patrizi di Milano, con trattamento di don e di donna. I discendenti risiedono a Milano, Pavia e Torino.
Il titolo di conte di Magenta venne creato il 30 dicembre 1619[8] per Luigi Melzi, patrizio milanese. Gaspare, ottavo conte di Magenta, sposò Maria Teresa d'Eril[9], figlia ed erede del marchese di Fuente Sagrada, e i discendenti adottarono il doppio cognome di Melzi d'Eril. Francesco Melzi d'Eril, nono conte, divenne vicepresidente della Repubblica Italiana sotto Napoleone Bonaparte nel 1802, e gran cancelliere del Regno d'Italia nel 1805.
Il 20 dicembre 1807 Francesco Melzi d'Eril ottenne da Napoleone, in quanto re d'Italia, il titolo di duca di Lodi, in ricordo della battaglia di Lodi (1796)[10], titolo slegato da vincoli feudali. Il duca morì però senza eredi naturali e i suoi titoli e beni passarono al nipote nonché figlio adottivo Giovanni Francesco.
In seguito al congresso di Vienna del 1815, venne riconosciuto alla famiglia il solo titolo di conte di Magenta nel 1816, abolendo il ducato napoleonico di Lodi. Giovanni Francesco ottenne invece il titolo di "duca Melzi" il 5 settembre 1818, legando il titolo ducale al cognome della casata. Suo figlio Lodovico, dodicesimo conte di Magenta, riassunse il titolo di duca di Lodi nel 1859. Entrambi i titoli vennero riconosciuti dal nuovo Regno d'Italia e confermati con decreti del 1890, 1913 e 1939, rimanendo ad ogni modo puramente onorifici e slegati da vincoli feudali.
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