Loading AI tools
poliziotto e prefetto italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Luigi Savina (Chieti, 16 maggio 1954) è un poliziotto, prefetto e dirigente pubblico italiano, proveniente dai ruoli dei funzionari della Polizia di Stato, distintosi particolarmente nella lotta contro la Mafia.[2][3][4]
Luigi Savina | |
---|---|
Nascita | Chieti, 16 maggio 1954 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Corpo | Corpo delle guardie di pubblica sicurezza Polizia di Stato |
Anni di servizio | 1980 - 2019 |
Grado | Dirigente generale di pubblica sicurezza |
Comandante di | Vice capo vicario della Polizia di Stato Questura di Milano Questura di Cagliari Questura di Padova Questura di Ferrara Questura di Terni Squadra mobile di Milano Squadra mobile di Palermo Squadra mobile di Pescara |
Altre cariche | Prefetto |
Formazione | Scuola superiore di polizia |
Ministero dell'Interno[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Dal 15 febbraio 2016 al 1 giugno 2019 è stato Vice capo vicario della polizia di Stato.[1][5] Da giugno 2019 è coordinatore della Struttura di missione per la riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza.[6][7]
Nato a Chieti nel 1954, Luigi Savina si laureò in giurisprudenza a Teramo nel 1979[8] e nel 1980 entrò in Polizia come Commissario di pubblica sicurezza in prova; durante la Scuola superiore di Polizia fu compagno di corso di Antonio Di Pietro.[9] Il primo incarico da dirigente fu quello di capo della Sezione omicidi della Squadra mobile della Questura di Venezia, negli anni delle Brigate Rosse e di Felice Maniero, che arrestò nel 1984.[9] Dal 1989 al 1991 passò alla questura di Palermo.
Successivamente, dal 1991 al 1993, fu capo della Squadra mobile della Questura di Pescara e, dopo un anno, a Roma presso lo SCO (Servizio Centrale Operativo), dove concluse l'incarico con l'arresto di Giuseppe Mandalari, l'amministratore dei beni di Totò Riina.[9][10] Tornò quindi a Palermo come capo della Squadra Mobile, operando dal 1994 al 1997; qui fu protagonista dell'arresto di noti boss mafiosi, latitanti di massima pericolosità, tra cui Giovanni Brusca, Enzo Salvatore Brusca, Pietro Aglieri, Salvatore Cucuzza, Gaspare Spatuzza[11][12][13][14] e Antonino Madonia.[9]
Dal 1997 al 1998 operò a Napoli come dirigente del Centro interprovinciale di polizia criminale per la Campania e il Molise. Dal 1998 al 1999 fu vice questore di Pescara e dal febbraio all'ottobre del 2000 fu capo contingente della Polizia Italiana in Albania. Nell'ottobre 2000 gli fu conferito l'incarico di dirigente della Squadra Mobile di Milano,[3][9][15] con rilevanti risultati nel contrastare il fenomeno delle rapine in villa da parte di gruppi criminali dell'est europeo.[16]
Fu nominato questore di Terni[17] nel 2004[18] e di Ferrara dal 15 settembre 2006, dove si distinse per la linea di trasparenza nel caso Aldrovandi[19]. Nel gennaio 2008 morì la prima moglie.[20]
Dopo aver guidato per tre anni la Questura di Padova a partire dal 25 agosto 2008,[21] dal 1º settembre 2011, per un anno, diresse quella di Cagliari. Il 1º ottobre 2012, su proposta del Ministro dell'interno Annamaria Cancellieri[22], fu nominato questore di Milano[23][24]. In questa città si distinse perfezionando una macchina della sicurezza che si configurò come modello di risposta agli scontri e alle provocazioni antagoniste nei confronti dell'Expo 2015[25][26][27][28]: la professionalità dei suoi uomini è stata riconosciuta dall'applauso che il Ministro Angelino Alfano rivolse alle forze dell'ordine[29].
Il 10 febbraio 2016, al termine del consiglio dei ministri, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi annunciò la nomina di Savina a prefetto e vice capo vicario della Polizia, riconoscendogli il lavoro svolto durante l'Expo 2015; il Ministro dell'interno Angelino Alfano scrisse: "... una promessa fatta ai milanesi e alla polizia. Promosso sul campo".[30][31][32] Nello stesso anno ha ricevuto il Premio Rocco Chinnici.[4]
Il 5 agosto 2017 la presidenza del Consiglio regionale dell'Abruzzo gli ha conferito l'onorificenza di Ambasciatore d'Abruzzo nel Mondo[33].
Savina ha quattro figli, due dal secondo matrimonio.[34] Si è ritirato dal servizio il 31 maggio 2019.[5] Il 1º giugno è stato nominato coordinatore della Struttura di missione per la riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza.[6][7][35]
Gli è stato conferito il Premio Nazionale Paolo Borsellino due volte, nel 2005 e nel 2017; dal 2018 presiede il premio.[2][36][37]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.