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Lingua portoghese
lingua romanza Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il portoghese (/puɾtuˈɣeʃ/, /poɾtuˈɡes/ o /poɾtuˈɡeis/ a seconda delle varietà) è una lingua romanza, appartenente al gruppo delle lingue gallo-iberiche. Al 2022, è parlata da 257,7 milioni di parlanti totali[1].
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Con 232,4 milioni di locutori madrelingua (L1) al 2021, è la nona lingua madre più parlata al mondo, la prima dell'emisfero sud e del subcontinente sudamericano (circa metà dei parlanti), ed è inoltre la seconda lingua neolatina più parlata, dietro soltanto allo spagnolo.
La lingua portoghese si diffuse nel mondo nel XV e XVI secolo, cioè nel momento in cui il Portogallo, il primo e più duraturo impero coloniale e commerciale d'Europa, stava estendendosi in America e fino a Macao, in Cina, e in Giappone.[2] Il risultato di questa espansione è che il portoghese, al giorno d'oggi, è la lingua ufficiale di nove paesi indipendenti ed è largamente parlato o studiato come seconda lingua in molti altri. Esistono ancora circa venti lingue creole basate sul portoghese.
Importante lingua minoritaria in Andorra, Germania, Lussemburgo, Paraguay, Namibia, Svizzera e Sudafrica, esistono, inoltre, comunità parlanti portoghese in molte città e regioni del mondo, come per esempio Parigi in Francia, Tokyo in Giappone, Boston, New Jersey e Miami negli Stati Uniti d'America, nonché le province argentine di Corrientes, Misiones, Entre Ríos e Buenos Aires.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Il portoghese si sviluppò nella parte occidentale della penisola iberica dal latino parlato portato dai soldati romani a partire dal III secolo a.C. La lingua incominciò a differenziarsi dalle altre lingue romanze dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente e con l'inizio delle invasioni barbariche nel V secolo. Incominciò a essere utilizzata in documenti scritti circa dal IX secolo, e nel XV secolo si era già trasformata in una lingua letteraria con una ricca letteratura.
Colonizzazione romana
I Romani conquistarono la parte occidentale della penisola iberica, composta dalla provincia romana della Lusitania, attuale Portogallo, e dalla regione spagnola della Galizia, nel 218 a.C. e portarono con loro una versione popolare del latino, il latino volgare, dal quale si pensa che derivino tutte le lingue neolatine. Circa il 90% del lessico del portoghese deriva dal latino: nonostante la penisola iberica fosse abitata anche prima della colonizzazione romana, pochissime parole delle lingue autoctone sono oggi presenti nel portoghese moderno.
Invasioni barbariche
Tra il 409 e il 711 d.C., nel momento in cui l'Impero romano entrava in collasso, la penisola iberica fu invasa da popoli di origine germanica, conosciuti dai Romani come barbari. Questi barbari (principalmente gli Svevi e i Visigoti) assorbirono rapidamente la cultura e la lingua romana dalla penisola; tuttavia, nel momento in cui le scuole romane furono chiuse, il latino fu "liberato" e incominciò a evolversi naturalmente. Poiché ogni tribù barbarica parlava latino in maniera differente, l'uniformità linguistica della penisola si ruppe, portando alla formazione di lingue ben differenti (galiziano-portoghese, spagnolo e catalano). Si pensa, in particolare, che gli Svevi siano i responsabili della differenziazione linguistica dei portoghesi-galiziani con i castigliani. Le lingue germaniche influenzarono particolarmente le parole portoghesi riguardanti la guerra e la violenza. Le invasioni avvennero in due ondate principali. Con la prima penetrazione di barbari ci fu l'assimilazione culturale romana. I barbari godettero di una certa "ricettività" al punto di ricevere piccole aree di terra. Col passar del tempo, i loro costumi e le loro lingue si persero, soprattutto perché non ci fu un rinnovamento nel contingente di persone. La seconda ondata fu più lenta, non ebbe gli stessi benefici dei guadagni di terra, ma aumentò il contingente di persone a causa della prossimità delle terre occupate con le frontiere interne dell'Impero romano.
Invasione dei mori
Dal 711 d.C., con l'invasione dei mori nella penisola, l'arabo fu adottato come lingua amministrativa nelle regioni conquistate. Tuttavia, la popolazione continuò a parlare latino; nel momento in cui i mori furono espulsi, l'influenza esercitata sulla lingua era stata minima. L'effetto principale si ebbe nel lessico: il portoghese moderno conserva ancora un gran numero di parole di origine araba, specialmente in relazione al cibo e all'agricoltura; qualcosa di simile accadde, nell'area romanza, solo nel siciliano. L'influenza araba è visibile anche nei toponimi nel Sud del Paese, come, per esempio "Algarve" e "Alcácer do Sal".
La nascita della lingua portoghese

L'antica provincia romana della Lusitania si divise in due province, la Lusitania a sud e la Galizia a nord. La lingua portoghese si sviluppò principalmente nel Nord del Portogallo e nella Galizia, ma fu largamente influenzata dai dialetti romanzi parlati nel Sud del Portogallo. Per alcuni anni, il dialetto latino di questa regione si sviluppò solo come una lingua parlata.
Le tracce più antiche di una lingua portoghese distinta appaiono in documenti amministrativi del IX secolo, queste sono però mischiate con molte frasi in latino.
Il dialetto scritto divenne gradualmente di uso generale nei secoli seguenti. Il Portogallo divenne un paese indipendente nel 1143, col re Alfonso I. La separazione geografica e politica tra Portogallo e Castiglia (più tardi, Spagna) fece sì che i due paesi sviluppassero i loro dialetti latini in direzioni opposte. Nel 1290, il re Dionigi del Portogallo creò la prima università portoghese a Lisbona (Estudo Geral) e decretò che il portoghese, che intanto era chiamato "lingua volgare" o "latino volgare", fosse utilizzato al posto del latino classico e venne denominato "lingua portoghese". Nel 1296, il portoghese fu adottato dalle Cancellaría Reale. Da questo momento non venne usato solo in poesia, ma anche nella stesura di leggi e atti notarili.
Fino al 1350, la lingua galiziano-portoghese permase solo come lingua nativa della Galizia e del Portogallo; ma dal XIV secolo, il portoghese divenne una lingua matura con una tradizione letteraria ricchissima e venne adottato anche da molti poeti leonesi, castigliani, aragonesi e catalani. Durante questa epoca, la Galizia incominciò a essere influenzata dal castigliano (fondamentalmente lo spagnolo moderno), mentre la variante del Sud divenne la lingua del Portogallo.
Le scoperte portoghesi
Nel periodo compreso tra il XIV e il XVI secolo, con le scoperte geografiche portoghesi, la lingua portoghese si espanse per molte regioni, dall'Asia, all'Africa fino all'America. Nel XVI secolo divenne una "lingua franca" in Asia e Africa, usata non solo per l'amministrazione coloniale e per il commercio, ma anche per la comunicazione tra gli ufficiali locali e gli europei di tutte le nazionalità. A Ceylon (attuale Sri Lanka) vari re divennero locultori correnti di portoghese e i nobili normalmente acquisirono nomi portoghesi. Il diffondersi della lingua fu aiutato dai matrimoni misti tra portoghesi e le genti indigene (qualcosa di molto comune anche in altre zone del mondo), e ciò, unito anche agli sforzi missionari cattolici fecero sì che la lingua fosse chiamata "do Cristão" ("del cristiano") in molti Paesi. La lingua continuò a essere popolare anche nel momento in cui venne ostacolata con vari mezzi la sua diffusione dagli olandesi a Ceylon e in Indonesia.
Alcune comunità cristiane parlanti portoghese in India, Sri Lanka, Malaysia e Indonesia preservarono le loro lingue anche dopo essersi isolate dal Portogallo, e svilupparono nei secoli varie lingue creole derivanti dal portoghese. Inoltre, molte parole portoghesi entrarono nel lessico di molte altre lingue, per esempio "sepatu" che deriva da "sapato" (scarpa) in indonesiano, "keju" che viene da "queijo" (formaggio) in malese e "meza", da "mesa" (tavolo) in swahili.
Il Rinascimento
Col Rinascimento aumentò il numero di parole erudite con origine nel latino classico e nel greco arcaico e, di conseguenza, aumentò la complessità del portoghese. La fine del "portoghese arcaico" venne segnata con la pubblicazione del Cancioneiro Geral di Garcia de Resende nel 1516. Ma il portoghese arcaico è ancora parlato da molte popolazioni a São Tomé e Príncipe, in Brasile e nel Portogallo rurale.
Le lingue relazionate
- Ela fecha sempre a janela antes de jantar / ceiar (portoghese)
- Ela pecha sempre a xanela / ventá / fiestra antes de cear (galiziano)
- Ella cierra siempre la ventana antes de cenar / yantar (spagnolo)
- Lê a sera sénpre o barcón prìmma de çenâ (ligure)
- Issa serrat semper sa ventana antes (prima) de chenare (sardo logudorese)
- Issa serrada sempir sa ventana antis (prima) de cenai (sardo campidanese)
- Edda sarra sempri lu balchoni prima di zinà (turritano)
- Ella tanca sempre la finestra abans de sopar (catalano)
- Elle ferme toujours la fenêtre avant de dîner (francese)
- Jê e siere simpri il barcon prin di cenâ (friulano)
- Lee la serra semper su la fenestra ante de cenar (lombardo)
- Ella/lei chiude sempre la finestra prima di cenare (italiano)
- Ella chjudi sempri u purtellu prima di cenà (corso)
- Iḍḍa chiudi sempre 'a fenestra avanti dâ cena (siciliano)
- Essa 'nzerra / chiure sempe 'a fenesta primma 'e cenà (napoletano)
- Chila a sara sempre la fnestra prima 'd fé sin-a (piemontese) (si noti che il piemontese per dire "cenare" utilizza la costruzione "fare cena").
- La sèra sempre la finestra prima de zhenàr (veneto: bellunese)
- Ea închide intotdeauna fereastra înainte de cină (rumeno)
- Illa[m] claudi[t] semper [il]la[m] fenestra[m] / fenestra[m] illa[m] (ab)ante de / prima de cenare (latino volgare)
Essendo una lingua neolatina, il portoghese è, naturalmente, imparentato con l'italiano (anche con queste valgono le considerazioni fatte prima) e tutte le altre lingue derivanti dal latino. Peraltro, non mancano caratteristiche che il portoghese non condivide con nessun'altra lingua romanza, ad esempio la coniugazione personale dell'infinito del verbo (presente solo in portoghese e galiziano).
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Distribuzione geografica
Riepilogo
Prospettiva
Il portoghese è la prima lingua in Brasile[39], Portogallo[40], Angola e São Tomé e Príncipe ed è la lingua più usata in Mozambico.
La lingua portoghese è anche una delle lingue ufficiali di Timor Est (col tetum) e Macao (col cinese). È inoltre ufficiale (assieme a spagnolo e francese) in Guinea Equatoriale. Il portoghese è anche ufficiale a Capo Verde e in Guinea-Bissau, ma lingue creole sono le lingue madri delle popolazioni: rispettivamente il creolo capoverdiano e il kriol.
È parlato, ma in via non ufficiale, ad Andorra, in Venezuela, in Sudafrica, in Paraguay, in Uruguay, in Francia, in Giappone, nello Stato di Goa (India), negli Stati Uniti, in Canada, in Lussemburgo e in Namibia. La maggioranza dei parlanti del portoghese vive in quattro continenti: Africa, America del Sud, Asia ed Europa. In totale, ci sono quasi due milioni di locutori in America del Nord (la maggioranza negli Stati Uniti d'America, in Canada, a Bermuda e in Antigua e Barbuda), circa 120 000 parlanti vivono in Oceania.[41][42][43][44]
Il portoghese è inoltre la lingua più parlata nell'emisfero australe.
La tabella a lato "Paesi e territori di lingua portoghese" elenca paesi in cui la lingua portoghese è ufficiale e, quando non lo è, dov'è parlato da una quota considerevole della popolazione. I dati sono tratti da progetti condotti dai governi locali, istituti pubblici, associazioni e da censimenti linguistici ufficiali (Angola – 2014[4]; Mozambico – 2007)
Le Americhe
Al giorno d'oggi, la lingua portoghese sta crescendo d'importanza nell'America del Sud. Grazie al Brasile, viene insegnata (ed è popolare, specialmente in Argentina e Uruguay) nel resto dei paesi del Sudamerica che costituiscono il Mercosul. In Brasile ci sono 215 milioni di persone che usano il portoghese come lingua primaria, ma ci sono locutori madrelingua in Argentina, Bolivia, Paraguay (10,2% secondo il censimento del 2002) e Uruguay. Nel resto delle Americhe, ci sono anche comunità importanti in Antigua e Barbuda, Bermude, Canada, Guyana, Guyana francese, Giamaica, Stati Uniti d'America (2,5 milioni di parlanti attivi, specialmente in New Jersey, Massachusetts, Rhode Island e California), Suriname e Venezuela.
Europa
In Europa il portoghese viene parlato principalmente in Portogallo dai suoi 10,3 milioni di abitanti come prima lingua. Essa è parlata anche in tutta Europa dal 22% della popolazione del Lussemburgo e dal 17% di quella di Andorra. Esistono anche importanti comunità parlanti portoghese in Belgio, Francia, Germania, Jersey (8,3%) e Svizzera.
Il galiziano (galego in portoghese e galiziano, gallego in spagnolo) può essere visto come una forma castiglianizzata di galaico-portoghese. L'attuale governo regionale della Galizia e la maggior parte della popolazione appoggia una varietà del galiziano che lo distanzia dal portoghese e lo rende più simile allo spagnolo. Tuttavia esiste un altro modello, usato da alcuni circoli politici e università, che considerano il galiziano come un dialetto portoghese con piccole differenze. I linguisti hanno sempre riconosciuto l'unità di queste varietà linguistiche (tra gli altri per esempio, Coromines, Lindley Cintra, Coriseu), che prima erano un'unica lingua, ed entrambe sono varietà relativamente conservate. Al giorno d'oggi, però, sono trattate, la maggior parte delle volte, come lingue differenti da entrambe le popolazioni principalmente a causa di fattori sociolinguistici, nelle quali opere in galiziano vengono tradotte in portoghese e viceversa. Durante il Medioevo, il galiziano e il portoghese erano, senza dubbio, un'unica lingua, chiamata al giorno d'oggi galaico-portoghese, una lingua usata in poesia anche in Castiglia. Uno dei sei deputati galiziani al parlamento dell'Unione europea, Camilo Nogueira, ritiene che la sua lingua madre sia già ufficiale nel parlamento continentale, perché è rappresentata ottimamente dal portoghese.
Africa
Nell'Africa subsahariana il portoghese è in crescita ed è in procinto di diventare una delle lingue più parlate nei prossimi 50 anni, secondo quanto affermato dall'UNESCO. Fin quando le popolazioni dell'Angola e del Mozambico continueranno a crescere, la loro influenza nel portoghese sarà sempre più importante. Angola e Mozambico, insieme a Capo Verde, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale e São Tomé e Príncipe, sono conosciuti come "Países Africanos de Língua Oficial Portuguesa" (Paesi Africani di Lingua Ufficiale Portoghese) o "PALOP", e formano una comunità di quasi 9 milioni di parlanti nativi. La lingua portoghese crebbe nell'uso, specialmente in seguito all'indipendenza delle antiche colonie del Portogallo. I movimenti indipendentisti, dalla Guinea-Bissau al Mozambico, considerano la lingua uno strumento per conseguire lo sviluppo e l'unità nazionali. Il portoghese è, inoltre, una lingua minoritaria nella Repubblica Democratica del Congo, in Malawi, in Namibia (rifugiati angolani, ~ 20% della popolazione), in Sudafrica (più di un milione di parlanti), in Zambia e nello Zimbabwe.
Esistono creoli basati sul portoghese anche in altre parti dell'Africa. Il Sud del Senegal, conosciuto come Casamança, ha un'attiva comunità che è legata culturalmente e linguisticamente alla Guinea-Bissau e lì apprendere il portoghese è molto popolare. Un creolo basato sul portoghese è legato a São Tomé e Príncipe.
Ci sono circa 220 000 locutori di creolo portoghese tra Gambia e Senegal.[45]
In Angola il portoghese è ormai una lingua nazionale e non più soltanto ufficiale o "veicolo di coesione nazionale". Secondo il censo del 1983, nella capitale Luanda il portoghese era la prima lingua del 75% di una popolazione di 2,5 milioni, dei quali almeno 300 000 dichiaravano di non conoscere altre lingue. Sempre secondo il suddetto censimento, ben il 99% della popolazione della capitale era in grado di parlare portoghese, anche se non sempre con lo stesso livello di padronanza della lingua. Del resto, già nel 1979 un'inchiesta condotta nei quartieri poveri di Luanda aveva rivelato che tutti i bambini africani di età compresa tra i 6 e i 12 anni lì residenti sapevano parlare portoghese, mentre solo il 47% di essi conosceva una lingua africana. In tutto il Paese, il 40% della popolazione complessiva nel 1992 parlava il portoghese come prima lingua. La maggioranza dei giovani angolani impara a parlare solo portoghese. L'Angola riceve vari canali televisivi portoghesi e brasiliani (tra cui una versione africana di RTP e SIC Noticias, che ha conosciuto una certa popolarità). Ci sono molte altre lingue indigene in Angola, ma vengono considerate dialetti e non vere e proprie lingue. Alcune parole di queste lingue furono prese in prestito dal portoghese, quando i "retornados" ritornarono in Portogallo dopo l'indipendenza dell'Angola: parole come "iá" (sim; it: sì), "bué" (muito; it: molto) o "bazar" (ir embora; it: andare via), comuni nella popolazione giovanile e urbana in Portogallo, hanno origine nelle lingue angolane usate nel portoghese dell'Angola.
Il Mozambico è tra i Paesi nel quale il portoghese possiede lo statuto di lingua ufficiale, ma è parlato essenzialmente come seconda lingua, tuttavia, è la lingua principale delle città. Da quanto mostra il censimento del 1997, i parlanti del portoghese erano più del 40% della popolazione sopra i 5 anni di età, percentuale che saliva al 72% nelle aree urbane, anche se solo il 6,5% considerava il portoghese come lingua materna (17% nelle città e 2% nelle zone rurali). Tutti gli scrittori mozambicani scrivono in portoghese e la lingua è rimasta legata al colore e alla tessitura della cultura mozambicana. Anche tale paese, come l'Angola, riceve i canali TV portoghesi via satellite.
A Capo Verde e nella Guinea-Bissau le lingue più parlate sono creole basate sul portoghese. La maggioranza degli abitanti di Capo Verde sa parlare anche il portoghese del Portogallo. Esiste una "decreolizzazione" dovuta all'istruzione e alla "febbre capoverdiana" – la popolarità dei canali nazionali delle TV portoghesi. La situazione è leggermente differente nella Guinea-Bissau, dove il portoghese e il suo creolo sono parlati da più del 60% degli abitanti, ma la lingua portoghese vera e propria è parlata solo dal 10,4% (censimento del 1992).
A São Tomé e Príncipe il portoghese usato dalla popolazione è un portoghese arcaico, conosciuto come "portoghese santomense", che presenta molte somiglianze con la varietà brasiliana. I politici e l'alta società usano la varietà europea moderna, come in altri paesi del PALOP. Tre tipi differenti di creolo sono parlati anche a São Tomé e Príncipe. I bambini però imparano a parlare solo portoghese, a causa della scelta dei loro genitori, e non a causa della scuola, nel momento in cui diventano adulti apprendono il creolo basato sul portoghese conosciuto come forro.
Asia
Il portoghese viene parlato anche in Asia, specialmente a Timor Est, a Goa, Daman e Diu, Dadra e Nagar Haveli in India, e Macao in Cina. A Goa è parlato da una comunità sempre più ridotta, viene vista come la "lingua dei vecchi", perché non più ufficiale. Recentemente è stata reintrodotta nei curricula scolastici[46]. A Macao il portoghese rimane come lingua ufficiale accanto al cinese, ma è sempre minore la popolazione euroasiatica (o macaense) che lo usa, anche se cresce come lingua straniera[47] nonostante solo una scuola offra il sistema portoghese.
Nella Malacca e in Malaysia esiste un creolo basato sul portoghese conosciuto come cristão o Papiá Kristang, ancora parlato da una popolazione euroasiatica. Ci sono anche altri creoli basati sul portoghese vivi, specialmente in India (damão e korlai) e Sri Lanka. In Giappone il portoghese è parlato da brasiliani di origine giapponese, detti dekasegi, pari a 250 000 persone.
A Singapore circa 24 000 persone parlano Papiá Kristang[45]. Comunità lusofone si trovano anche in Libano, Giordania, Israele ed Emirati Arabi Uniti, dovute alla recente emigrazione di cittadini portoghesi[48] e brasiliani[49]: sono circa 510 000 i portoghesi e i brasiliani registrati presso i consolati asiatici dei due Paesi al 2020.
A Timor Est la lingua più parlata è il tetum, una lingua austronesiana, ma molto influenzata dal portoghese. La reintroduzione del portoghese come lingua ufficiale ha causato malcontento in alcuni giovani, cresciuti nel sistema indonesiano e perciò non lo parlano. Il portoghese a Timor Est è parlato da meno del 35% della popolazione, in maggioranza la generazione più anziana, ma questa percentuale crescerà nel prossimo futuro, poiché adesso viene insegnato alle generazioni più giovani e agli adulti interessati. Timor Est ha chiesto alle altre nazioni della CPLP di essere aiutato nella reintroduzione del portoghese come lingua ufficiale. Timor Est usa il portoghese per legarsi a una comunità internazionale e per differenziarsi dall'Indonesia. Xanana Gusmão, presidente di Timor Est, pensa che il portoghese tornerà a essere di nuovo di uso comune nel giro di dieci anni.
Statuto ufficiale
La CPLP o Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese è un'organizzazione internazionale formata da nove Paesi indipendenti che hanno il portoghese come lingua ufficiale. Il portoghese è anche una delle lingue ufficiali dell'Unione europea, del Mercosul e dell'Unione africana (e una delle tre lingue internazionali del lavoro; le altre sono il francese e l'inglese), e anche di altre organizzazioni. Eccetto i territori asiatici di Timor Est e Macao e lo Stato africano della Guinea Equatoriale il portoghese è l'unica lingua ufficiale in ognuno di questi Paesi.
Varietà
Il portoghese ha due varietà scritte:
- portoghese europeo (detto anche portoghese lusitano o del Portogallo) parlato in Portogallo, Timor Est, Macao e Africa.
- portoghese del Brasile.
Le differenze tra le varietà del portoghese dell'Europa e quello del Brasile riguardano il lessico, la pronuncia e la sintassi, specialmente nelle varietà dialettali, però nei testi formali queste differenze diminuiscono. Le differenze sono maggiori di quelle che esistono tra l'inglese degli Stati Uniti d'America e quello del Regno Unito. Entrambe le varietà sono, senza dubbio, dialetti della stessa lingua e i locutori di entrambe le varietà possono intendersi perfettamente.
Alcune differenze apparenti nel lessico tra le due varietà non sono, in verità, differenze. In Brasile, "tapete" (tappeto) è un termine dialettale e in Portogallo sarebbe "alcatifa". Tuttavía, in alcune zone dialettali in Portogallo, la parola "tapete" è usata, anche se in certe aree del Brasile non si usa "alcatifa". Questo si applica a molte altre differenze apparenti, eccetto nei neologismi, come "ônibus" (autobus) in Brasile, che è "autocarro" in Portogallo.
Esistono anche differenze d'accentuazione, dovute alla pronuncia differente. Il brasiliano in parole come "Antônio" o "anônimo" usa vocali chiuse, dove il portoghese europeo usa quelle aperte, "António" o "anónimo" rispettivamente.
Una riforma ortografica[50] è stata tentata nel 1990 per creare una varietà di portoghese internazionale, che è stata ratificata dal Brasile, da Capo Verde e dal Portogallo. Timor Est, non essendo un firmatario dell'accordo originale (all'epoca parte dell'Indonesia), lo firmerà fra breve. I Paesi africani di lingua portoghese ancora non hanno deciso se firmare o no l'accordo. Questo stabilisce che la sua entrata in vigore avverrà quando tutti i Paesi della CPLP lo ratificheranno, il che potrà portar via parecchio tempo. Questa questione è attualmente in dibattito nella CPLP. L'accordo eliminerà la maggioranza delle "c" nei gruppi "cc", "cç" o "ct"; e le "p" (nei gruppi "pc", "pç" o "pt") del portoghese europeo, la dieresi e gli accenti in parole terminanti in "eia" in quello brasiliano e aggiungerà piccole nuove regole (vedi: Ortografia portoghese).
Dialetti
La varietà del portoghese europeo (conosciuto anche come "estremenho") si è modificato più delle altre varietà. Tutti gli aspetti e i suoni di tutti i dialetti del Portogallo si possono incontrare in alcuni dialetti in Brasile. Alcune varietà del portoghese africano, in particolare il portoghese santomense, hanno molte somiglianze col portoghese del Brasile. Anche i dialetti del Sud del Portogallo presentano molte somiglianze con il brasiliano, specialmente per quanto riguarda l'uso del gerundio. In Europa, l'alto-minhoto e il transmontano sono molto somiglianti al galiziano. I dialetti settentrionali sono il trasmontano - alto minhoto e il basso minhoto - dourense; i dialetti settentrionali si distinguono per la conservazione dei dittonghi ou ed ei; altri tratti tipici dei dialetti settentrionali sono la mancata distinzione tra b e v e l'aggiunta di una i alla fine delle parole che terminano per r.
Nel centro del paese si parla l'estremenho, dal quale deriva il portoghese europeo standard; tale dialetto caratterizza le zone costiere, mentre nelle zone interne si parla il basso beirão - alto alentejano, che presenta peculiari fricative. I dialetti meridionali sono il basso alentejano e l'algarvio, caratterizzati dalla riduzione in e del dittongo ei e dal frequente uso del gerundio al presente, caratteristica tipica del portoghese brasiliano. Anche con l'indipendenza delle antiche colonie africane, la varietà portoghese del Portogallo è la varietà preferita dai paesi africani di lingua portoghese. Adesso il portoghese ha solo due dialetti ufficiali, quello europeo e quello brasiliano. Si noti invece che nella lingua portoghese ci sono quattro accenti ufficiosi: quello di Coimbra, quello di Lisbona, quello di Rio de Janeiro e quello di San Paolo: questi quattro influenzano la maggioranza degli altri dialetti.
Tutti i dialetti del portoghese, tuttavia, sono reciprocamente intelligibili e, nella maggioranza dei casi, i parlanti di un dialetto possono capire i quelli dell'altro dialetto senza difficoltà.
Principali dialetti portoghesi:

Brasile
La divisione dei dialetti brasiliani non è molto chiara. Alcuni dialetti, come il caipira, parlato nello Stato di San Paolo già sono stati studiati e riconosciuti da alcuni linguisti brasiliani come Amadeu Amaral. Tuttavia, ci sono pochi studi circa la maggior parte di altri dialetti. Attualmente, la classificazione più usata è quella dal linguista Antenor Nascentes.
- Caipira – interno dello Stato di San Paolo, nord del Paraná e sud del Minas Gerais
- Cearense – Ceará
- Baiano – Bahia
- Fluminense (ouvir) - Stati di Rio de Janeiro e Espírito Santo (la città di Rio de Janeiro ha un proprio modo di parlare)
- Gaúcho – Rio Grande do Sul
- Mineiro – Minas Gerais
- Nordestino (ouvir) - Stati del Nord-est brasiliano (l'interno e Recife hanno parlate proprie)
- Nortista – Stati del Nord
- Paulistano – città di San Paolo
- Sertão – Stati del Goiás e Mato Grosso
- Sulista – Stati di Paraná e Santa Catarina (la città di Curitiba ha una parlata propria, e c'è anche un piccolo dialetto nel litorale catarinense, simile all'azzoriano)
- Florianopolitano - Florianópolis
- Carioca - Rio de Janeiro
- Brasiliense - Brasilia
- Serra amazzonica - Stati del Nord e Nord del Mato Grosso
- Recifense - Recife

Portogallo
Açoriano - Azzorre
Alentejano - Alentejo
Algarvio - Algarve (c'è un dialetto ad areale ristretto, nella zona occidentale)
Alto-Minhoto - Nord di Braga
Baixo-Beirão; Alto-Alentejano - Centro del Portogallo
Beirão - Centro del Portogallo
Estremenho - Regioni di Coimbra e Lisbona (può esser suddiviso in "lisboeta" e "coimbrão")
Madeirense - Madera
Nortenho - Regioni di Braga e Porto
Transmontano Trás-os-Montes
Angola
Portoghese angolano Archiviato il 6 agosto 2020 in Internet Archive.
Altre aree
Caboverdiano Archiviato il 10 ottobre 2014 in Internet Archive. - Capo Verde
Guineense Archiviato il 10 ottobre 2014 in Internet Archive. - Guinea-Bissau
Macaense Archiviato il 10 ottobre 2014 in Internet Archive. - Macau, Cina
Moçambicano Archiviato il 17 ottobre 2014 in Internet Archive. - Mozambico
Santomense Archiviato il 10 ottobre 2014 in Internet Archive. - São Tomé e Príncipe
Timorense Archiviato il 10 ottobre 2014 in Internet Archive. - Timor Est
- Damaense – Daman e Diu (India)
- Goês – Goa
Esempi di parole che sono differenti nei dialetti di lingua portoghese di tre continenti differenti: Angola (Africa), Portogallo (Europa) e Brasile (America del Sud).
- Angola: bazar, ir embora (andare via)
- Brasile: ir embora (o vazar, o cair fora tra i giovani)
- Portogallo: ir embora (o bazar tra i giovani)
- Angola: machimbombo (autobus)
- Brasile: ônibus
- Portogallo: autocarro
- Angola: muceque (bidonville)
- Brasile: favela
- Portogallo: bairro de lata
Pronuncia in portoghese brasiliano con varietà lusitane, africane e asiatiche
La tabella contiene la pronuncia di tutti i suoni base e delle combinazioni speciali in portoghese, prendendo come base tutti i tratti comuni tra varietà e il portoghese brasiliano. Nella descrizione e trascrizione IPA, laddove esistono variazioni, sono indicate le variazioni nelle altre parlate portoghesi (si tenga conto che il portoghese è parlato in Portogallo, Brasile, Angola, Guinea-Bisseau, Saõ Tomé e Príncipe, Mozambico, Capo Verde, Timor-Est/Timor-Leste, Macao, Goa, Daman e Diu. Tutti i paesi che parlano portoghese come lingua ufficiale vengono detti "lusofoni"). Di base, le varietà si possono suddividere in europea/lusitana, brasiliana, africana e asiatica (Cina e India). Gli aggettivi che descrivono ogni varietà nello specifico sono: portoghese lusitano/europeo, brasiliano, angolano, guineano, santomeano, mozambicano, capoverdiano, timorense/timorese, macaone, goano, di Daman, di Diu. Di alcuni suoni particolari, è offerto un gruppo più o meno ampio di esempi concreti. Sono inclusi pure degli accenni alla pronuncia storica portoghese al tempo del rinascimento (Quattrocento e Cinquecento). Se il lettore desidera leggere si esempi, si consiglia di leggere prima tutte le descrizioni dei suoni della tabella.
Un'ultima differenza, messa a parte, riguarda un solo vocabolo, che tuttavia è molto diffuso: il verbo "stare" per indicare uno stato di cose (e.g. "Io sono ancora occupato") si traduce "estar" ma in portoghese brasiliano la prima sillaba salta via in scrittura e pronuncia: eu estou > eu 'tou; ele está > ele 'tá; nós estávamos > nós 'távamos, ecc. L'apostrofo segnala l'elisione ma è facoltativo. Da una varietà all'altra, laddove le differenze non riguardano la pronuncia, riguardano i vocaboli e parti marginali della grammatica, sintassi e grafia.
Nomi delle lettere e diacritici
Sono presentati qui i nomi in ordine delle lettere, utili per fare gli spelling. Accanto è messa la pronuncia in IPA. La varietà base è quella brasiliana e, in caso quella lusitana differisce, è disambiguata la differenza. Le vocali con e senza diacritici non hanno distinzione di nomi (la presenza eventuale di un accento acuto, circonflesso, grave, tilde o umlaut di disambigua in altri modi). La "c" con e senza cediglia non ha distinzioni perché anche la cediglia è considerata un diacritico.
I nomi dei diacritici sono: acento agudo, acento circunflexo, acento grave, trema (umlaut), til (tildo), cedilha.
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Grammatica portoghese
La grammatica portoghese mostra notevoli somiglianze a quelle delle altre lingue neo-romanze. Possiede due generi (maschile e femminile), il numero (singolare e plurale, perlomeno nelle parole variabili), due articoli (determinativo e indeterminativo) che si accordano in genere e numero ai nomi e un ordine base dei costituenti SVO (soggetto-verbo-oggetto diretto). Anche gli aggettivi si accordano in genere e numero al nome a cui si riferiscono. Il verbo "avere", ter, si usa sia come verbo principale sia come verbo ausiliare, a differenza dello spagnolo. Tuttavia, al pari dello spagnolo, vi è un solo verbo utilizzato come ausiliare, laddove l’italiano e il francese ne hanno due (essere, oltre ad avere). In generale, possono sussistere delle varianti in grammatica (oltre che pronuncia e vocabolario) in base a quale varietà di portoghese si parla (e.g. portoghese brasiliano vs portoghese africano).
Esempi
Riepilogo
Prospettiva
Un estratto da I Lusiadi (Os Lusíadas) (I, 33)
Falsi amici
In generale, oltre alle ovvie somiglianze tra la grammatica portoghese e quella italiana, molte parole portoghesi sono abbastanza comprensibili al parlante di lingua italiana (tra le due lingue c'è, in alcuni casi, una mutua intelligibilità). Ve ne sono, però, molte che assomigliano a parole italiane, ma che hanno tutt'altro significato (alcune hanno un doppio significato) o comunque sfumature diverse. Si tratta dei cosiddetti "falsi amici", di cui diamo alcuni esempi:
- acordar = "svegliare" ("accordare" si dice combinar, afinar [musica])
- afamado/a = "famoso/a" ("affamato/a" si dice faminto/a)
- andar = "camminare" ("andare" si dice ir)
- ano = "anno" ("ano" si dice ânus)
- apagar = "spegnere" ("appagare" si dice satisfazer)
- aperto = "stretta" ("aperto" si dice aberto)
- atirar = "lanciare" ("attirare" si dice atrair)
- azeite = "olio di oliva" ("aceto" si dice vinagre)
- azeitona = "oliva" ("acetone" si dice acetona)
- barato = "a buon mercato", "economico" ("baratto" si dice troca)
- birra = "bizza", "puntiglio" ("birra" si dice cerveja)
- boia = "boa" (marineria) ("boia" si dice carrasco)
- bolo = "torta", "dolce" ("bollo" si dice selo, carimbo)
- borracha = "gomma" ("borraccia" si dice cantil)
- branco = "bianco" ("branco" si dice manada, rebanho [gregge])
- bruto = "bruto", "duro" ("brutto" si dice "feio")
- burla = "truffa" ("burla" si dice piada, farsa)
- burro = "asino" ("burro" si dice manteiga)
- calças = "pantaloni" ("calze" si dice meias)
- caldo = "brodo" ("caldo" si dice quente, calor [sost.])
- cantina = "mensa" ("cantina" si dice cave, adega [per vino])
- cara = "faccia" (significa "cara" nel senso di prezzo, altrimenti si dice querida)
- carta = "lettera" [posta] ("carta" si dice papel)
- cativo = "prigioniero", "schiavo" ("cattivo" si dice mau)
- cavala = "scombro", "maccarello" ("cavalla" si dice égua)
- cavar = "scavare", "zappare" ("cavare" si dice arrancar)
- cerca = "recinto" (per animali) ("cerca" si dice busca)
- chibo = "capretto" ("cibo" si dice comida, alimento)
- compressa = "compressa" (di garza) ("compressa", ["pilola"] si dice comprimido)
- conto = "racconto" ("conto" si dice conta)
- concha = "conchiglia" ("concia" si dice curtimento)
- demora = "ritardo" ("dimora" si dice morada, residência, domicílio)
- engraçado = "carino", "scherzoso", "divertente" ("ingrassare" si dice engordar)
- esquisito = "strano", "stravagante" ("squisito" si dice requintado, saboroso [cibo])
- estela = "stele" ("stella" si dice estrela)
- estival = "estivo" ("stivale" si dice bota)
- estufa = "serra" ("stufa" si dice fogão, aquecedor)
- gamba = "gamberetto" ("gamba" si dice perna)
- género = "genere" ("genero" si dice genro)
- guardar = "custodire", "intascare", "mantenere" ("guardare" si dice olhar)
- laurear = "onorare"; "festeggiare" ("laureare" si dice licenciar-se, formar-se)
- levar = "portare" ("levare" si dice tirar)
- licenciar = "laureare" ("licenziare" si dice despedir)
- lobo = "lupo" ("lobo" si dice lóbulo)
- lupa = "lente d'ingrandimento" ("lupa" si dice loba)
- mato/a = "boscaglia"; "bosco" ("matto/a" si dice maluco/a, doido/a, louco/a)
- nariz = "naso" ("narice" si dice narina)
- negócio = "affare" ("negozio" si dice loja)
- ofício = "mestiere" ("ufficio" si dice escritório)
- padre = "prete" ("padre" si dice pai)
- pasta = "cartella", "valigetta" ("pasta" si dice massa)
- persa = "persiano" ("persa" si dice perdida)
- posta = "fetta di pesce" ("posta" si dice correio)
- pregar = 1. /e/ "predicare"; 2. /ə/ "inchiodare" ("pregare" si dice rezar)
- prego = "chiodo" ("prego" si dice por favor [dom.]; de nada [risp.])
- prender = "afferrare", "legare", "arrestare" ("prendere" si dice tomar, apanhar, pegar)
- pressa = "fretta" ("pressa" si dice prensa)
- primo/a = "cugino/a" ("primo/a" si dice primeiro/a)
- prato = "piatto" ("prato" si dice prado)
- quarto = oltre a "quarto", significa "camera"
- rifar = "sorteggiare", "mettere in riffa" ("rifare" si dice refazer)
- regalo = "piacere" ("regalo" si dice presente)
- salsa = "prezzemolo" ("salsa" si dice molho)
- serra = 1) "sega"; 2) "catena di montagne" ("serra" si dice estufa)
- seta = "freccia" ("seta" si dice seda)
- subir = "salire" ("subire" si dice sofrer, suportar)
- tasca = "taverna", "osteria" ("tasca" si dice bolso, algibeira)
- testa = "fronte" ("testa" si dice cabeça)
- tocar = oltre a "toccare", significa "suonare"
- topo = "cima", "sommità" ("topo" si dice rato)
- trufa = "tartufo" ("truffa" si dice burla)
- tufo = "ciuffo" ("tuffo" si dice mergulho, salto)
- vela = oltre a "vela", significa anche "candela"
- volta = "ritorno"; "giro" ("volta" si dice vez)
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Premi Nobel per la letteratura di lingua portoghese
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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