Haliaeetus pelagicus
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L'aquila di mare di Steller (Haliaeetus pelagicus (Pallas, 1811)) è un grosso rapace diurno della famiglia degli Accipitridi (Accipitridae). Descritta per la prima volta da Peter Simon Pallas nel 1811, non ne vengono riconosciute sottospecie. È un'aquila dalla struttura robusta dal piumaggio marrone scuro, con ali e coda bianche e becco e zampe gialli. Con un peso compreso tra 5 e 10 kg, in genere viene considerata l'aquila più pesante del mondo, sebbene in alcune misure standard possa essere superata dall'arpia (Harpia harpyja) e dall'aquila delle scimmie (Pithecophaga jefferyi).[2] Le femmine sono più grandi dei maschi.
Aquila di mare di Steller | |
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Un esemplare nei pressi di Rausu (Hokkaidō) | |
Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Accipitriformes |
Famiglia | Accipitridae |
Genere | Haliaeetus |
Specie | H. pelagicus |
Nomenclatura binomiale | |
Haliaeetus pelagicus (Pallas, 1811) | |
Sinonimi | |
Aquila pelagica (Pallas, 1811) | |
Areale | |
nidificante stanziale svernante erratica |
L'aquila di mare di Steller è endemica dell'Asia nord-orientale ed è presente in Russia, Corea, Giappone, Cina e Taiwan. Vive nelle aree costiere e si nutre principalmente di pesci e uccelli acquatici. La penisola della Kamčatka, nell'Estremo Oriente russo, ospita una popolazione relativamente numerosa di questi uccelli: circa 4000 esemplari.[3] L'aquila di mare di Steller è elencata come «vulnerabile» nella Lista Rossa delle specie minacciate dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN Red List).