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intossicazione da piombo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il saturnismo è una grave malattia cronica dovuta all'esposizione professionale o accidentale al piombo. Il nome deriva da Saturno, il dio romano associato dagli alchimisti a questo metallo. L'assimilazione di tale prodotto, soggetto a biomagnificazione, può avvenire per vie cutanee, mucose, inalazione o tramite l'apparato digerente (o picacismo).
Saturnismo | |
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Radiografia dell'arto inferiore condotta a livello del ginocchio in soggetto intossicato da piombo; si evidenzia (freccia) caratteristica linea epifisaria densa. | |
Specialità | medicina d'emergenza-urgenza |
Eziologia | piombo e composto del piombo |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 984.9 |
ICD-10 | T56.0 |
MeSH | D007855 |
MedlinePlus | 002473 |
eMedicine | 815399 e 1174752 |
Dioscoride Anazarbeo fu il primo ad ipotizzare la tossicità del piombo. Numerosi personaggi storici hanno probabilmente sofferto di saturnismo.
Il saturnismo era molto diffuso nell'Antica Roma, a causa dell'uso di pentoloni di piombo, tubature (ma solo quando erano appena posate) e principalmente per l'uso di vino tenuto in otri di piombo e addolcito con il diacetato di piombo; questo sale era il principale componente dello "zucchero di Saturno", un dolcificante molto usato all'epoca, prodotto facendo bollire e concentrare il mosto in pentoloni di piombo. Una contestata ipotesi vuole l'avvelenamento da piombo come concausa della sterilità diffusa e della decadenza dell'Impero Romano. Lo studioso Jerome Nriagu, nel volume Lead and Lead Poisoning in Antiquity (1983), e altri autori, hanno ipotizzato che alcuni imperatori romani particolarmente eccentrici o paranoici, sofferenti di non chiarite patologie o con apparenti problemi psichici, come Tiberio in età avanzata, Caligola, Claudio, Domiziano, Commodo e Nerone (tutti descritti come grandi bevitori di vino) erano forse affetti da saturnismo. Anche altri imperatori, in totale 19 sui 30 di quelli analizzati da Nriagu, potrebbero essersi intossicati col piombo a causa del grande consumo di vino addolcito nel mondo romano; tra essi anche tre dei cosiddetti "cinque buoni imperatori", cioè Nerva, Traiano e Adriano, i quali non ebbero figli e soffrirono di gotta e vari problemi di salute.[1][2][3][4]
La morte di personaggi famosi come Beethoven[5] e Goya (nonché la loro sordità e i disturbi psicofisici che li afflissero), o i disturbi mentali di Van Gogh, sono stati attribuiti a saturnismo. Per i pittori si presume che l'intossicazione cronica sia dovuta al loro contatto con i colori; ad esempio, Goya inumidiva i pennelli con la bocca. Beethoven invece aveva assorbito il piombo tramite il vino del Reno a causa dell'abitudine di bere da una coppa di cristallo di piombo, oltre ad aggiungere il diacetato di piombo per rendere il vino più dolce, e forse anche a causa di farmaci a base di piombo usati all'epoca. Anche la morte di Caravaggio e i suoi disturbi caratteriali sono stati attribuiti al saturnismo e all'avvelenamento da mercurio, elementi usati nei colori e di cui le sue presunte ossa erano ricoperte[6]. Un pittore che invece morì sicuramente a causa dell'intossicazione da piombo fu Tranquillo Cremona. Altri personaggi storici per cui è stato ipotizzato che soffrissero di saturnismo, oltre a diversi pittori, furono lo scrittore e poeta Heinrich Heine e il compositore Georg Friedrich Händel.[7]
Secondo altri studi è possibile che Giorgio III del Regno Unito, solitamente ritenuto affetto da porfiria acuta intermittente (malattia che presenta molti sintomi in comune col saturnismo) che gli causò infermità mentale prolungata e altri disturbi, fosse in realtà intossicato da piombo e arsenico a causa delle pentole che utilizzava.[8] Anche i linotipisti (addetti alla linotype) venivano spesso a contatto con il piombo rimasto nella camera di fusione nella macchina e potevano riportare i sintomi dell'avvelenamento da piombo, così come chi lavorava a contatto con la vecchia benzina o con vernici a piombo; altre figure professionali spesso vittime di saturnismo erano i cappellai, che usavano misture di piombo, mercurio e arsenico per la colorazione dei tessuti. Questo ultimo caso ispirò a Lewis Carroll la figura del Cappellaio Matto.[9]
Un'ipotesi alternativa vuole che il saturnismo abbia causato anche la morte precoce del leader bolscevico russo Lenin (ufficialmente deceduto per aterosclerosi dopo un anno di malattia nel 1924), ferito da alcuni proiettili nel 1918, che furono rimossi solo nel 1922.[10]
In tempi più recenti, il ciclista statunitense Greg LeMond fu vittima nel 1987 di un incidente di caccia nel quale fu colpito da numerosi pallini, molti dei quali rimasero all'interno del suo corpo. Si riprese brillantemente, riuscendo a vincere nel 1989 e 1990 il suo secondo e terzo Tour de France, ma la sua carriera finì molto presto, proprio per il lento avvelenamento da piombo[11].
Con l'eliminazione del piombo dai carburanti statunitensi, il livello del piombo nel sangue dei bambini fino a 5 anni si è ridotto dell'80% e nei test di intelligenza effettuati su bambini in età prescolare si sono riscontrati medie tra 2,2 e 4,7 punti, superiori al decennio precedente.
Il piombo puro è un metallo malleabile e pesante di colore grigio scuro per la presenza di ossidazione superficiale; fonde a 327,46 °C, con emissione di vapori a circa 450 °C. L'ebollizione avviene invece a circa 1740 °C. In natura si ritrova nella galena (solfuro di piombo), cerussite (carbonato di piombo), anglesite (solfato di piombo) o associato a zinco, argento e rame. Può essere utilizzato allo stato puro, in lega con altri metalli o per la produzione di composti inorganici o come piombo tetraetile, antidetonante per i vecchi combustibili.
Il piombo è un metallo velenoso, che può danneggiare il sistema nervoso, specialmente quello nei bambini, e causare malattie del cervello e del sangue. L'esposizione al piombo o ai suoi sali, soprattutto a quelli solubili, o all'ossido PbO2 può causare nefropatie, caratterizzate dalla sclerotizzazione dei tessuti renali, e dolori addominali colici. Nefropatie croniche ed encefalopatie sono state rilevate sia in forti bevitori di whisky di contrabbando, in quanto la saldatura delle serpentine di distillazione è costituita da piombo, sia in utilizzatori di stoviglie smaltate a piombo. Inoltre altre categorie a rischio di intossicazione sono i lavoratori dell'industria e dell'artigianato.
L'intossicazione da piombo può avvenire sia nell'ambiente lavorativo sia occasionalmente, gli esposti al rischio professionale sono:
Accidentalmente, l'esposizione cronica da piombo può avvenire con il consumo di alimenti e bevande (talora anche aceto) stoccati in vecchi contenitori di ceramica o contenenti piombo. Altre volte il piombo si trova diffuso dall'uomo nell'ambiente in:
Particolare attenzione deve essere rivolta ai bambini per la possibile ingestione di oggetti contenenti piombo (picacismo) e soprattutto per la maggiore sensibilità all'effetto tossico del metallo. Ulteriore attenzione deve essere posta quando i bambini sono nel periodo nel quale spuntano i primi denti: per alleviare il prurito, in alcuni casi potrebbero mordere delle ringhiere e, tramite azione corrosiva della saliva, il diretto contatto con la gengiva può farne assorbire gli elementi di piombo oltre il rivestimento esterno della ringhiera. Nei lattanti, il piombo può essere assunto tramite depositi di sali sul capezzolo materno. In passato, l'uso di copricapezzoli di piombo per la cura delle ragadi della areola mammaria ha determinato frequenti intossicazioni saturniche; il divieto dell'utilizzo di tali sistemi ha drasticamente ridotto l'incidenza di questa intossicazione in età pediatrica. Più importante è inoltre la frazione assorbita dalle cellule intestinali del bambino.
Il consumo di selvaggina con tracce di piombo da munizioni può essere pericoloso.[12]
Il piombo può essere assunto per via respiratoria o per ingestione. La prima via è importante nei soggetti esposti ai fumi o vapori della lavorazione del piombo o delle sue leghe. Questa via è molto importante in quanto le piccole particelle che raggiungono i polmoni sono assorbite in una quota di poco inferiore al 50%. Particelle di diametro maggiore, polveri ingerite per contaminazione di cibo, liquidi o tessuti, raggiungono invece il tratto gastrointestinale dove circa il 10% negli adulti e il 40% nei bambini sono assorbite. Una volta assorbito, il piombo si distribuisce in larga parte negli eritrociti e, in una piccola frazione (circa il 10%), nel plasma. Di qui è libero di distribuirsi in diversi compartimenti corporei. Tra questi:
L'eliminazione del piombo ingerito è prevalentemente fecale, con quota escreta pari al 60% nel bambino e al 90% nell'adulto. La via urinaria rappresenta invece un affidabile indicatore di dose assorbita; analogamente il piombo assorbito può passare nel latte materno o attraverso la placenta (a partire dalla tredicesima settimana).
L'azione tipica del piombo si esplica sull'emopoiesi, bloccando la funzione di diversi enzimi preposti alla sintesi dell'eme. Questo effetto, unitamente all'effetto citotossico eritrocitario con iperemolisi, è responsabile della anemia ipocromica e della escrezione urinaria dei composti a monte della via dell'eme. Infatti l'effetto inibitorio sull'enzima ALA deidratasi porta all'accumulo di acido delta aminolevulinico mentre l'effetto su coproporfirinogeno III ossidasi e su eme ossidasi è responsabile dell'accumulo di coproporfirinogeno III e protoporfirina IX rispettivamente. Il piombo può inibire alcuni enzimi agendo sui gruppi sulfidrilici liberi impedendo che possano essere utilizzati da enzimi a cui sono indispensabili.
Il piombo ostacola la sintesi dell'eme che nel sangue conduce ad una diminuzione dei globuli rossi e dell'emoglobina racchiusa in ogni globulo. Un malato intossicato da piombo produce globuli rossi alterati, definiti "punteggiati", e questo fatto può condurre all'anemia. A livello dell'apparato gastroenterico il piombo è invece responsabile della colica saturnina, dolore addominale di tipo spastico dovuto alla diretta azione del piombo sulla muscolatura liscia intestinale parzialmente risolvibile con spasmolitici.
A questa si associa stipsi e meteorismo, manifestazioni tipicamente preceduti da dolenzia addominale diffusa e sapore metallico in bocca. La deposizione del metallo in sede gengivale è responsabile del colorito bluastro visibile a livello del colletto degli incisivi esterni e dei canini. Il piombo (grave esposizione acuta o subacuta) esplica inoltre effetti tossici diretti a livello del sistema nervoso centrale per spasmo delle arteriole e conseguente edema cerebrale diffuso. Il sistema nervoso periferico è invece interessato nelle forme croniche, con polineuropatia e paralisi periferica (tipica paralisi del nervo radiale).
I reni possono essere l'obiettivo della tossicità da piombo sia acutamente che cronicamente; infatti l'effetto tossico diretto sull'epitelio tubulare e lo spasmo delle arteriole renali può essere responsabile di un'insufficienza renale acuta di tipo renale con proteinuria e cilindruria grave. L'esposizione cronica provoca invece il cosiddetto rene grinzo saturnino, condizione di insufficienza renale cronica dovuta all'ischemia cronica per spasmo arteriolare. La conseguente ipertensione arteriosa è responsabile dell'aumentato rischio cardiovascolare nei soggetti esposti a piombo. La gotta saturnina è invece dovuta alla diminuita escrezione di acido urico.
Le preoccupazioni per il ruolo del piombo nel ritardo mentale nei bambini ha portato ad una generale riduzione del suo uso. L'esposizione prolungata a bassi livelli di piombo è stata collegata anche alla schizofrenia o al tremore essenziale, nonché all'aumento dell'aggressività e dei reati violenti, del cancro e alle malattie neurodegenerative.[13][14]
I sintomi della rara intossicazione acuta sono:
In caso di intossicazione massiva può eccezionalmente insorgere la gravissima encefalopatia saturnina:
quindi sopraggiunge la morte.
Richiede con urgenza una terapia chelante: edetato sodico calcico (CaNa-EDTA) con supplementazione di zinco.
L'intossicazione cronica può essere di tipo occupazionale (esposizione lavorativa) o incidentale. Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti ha stabilito un limite superiore per la piombemia (livello di piombo nel sangue) a 10 μg/dL per gli adulti e 3,5 μg/dL per i bambini.[15] Tuttavia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che non esiste un livello sicuro di esposizione al piombo e raccomanda di identificare e affrontare rapidamente la fonte di esposizione per gli individui con livelli di piombemia superiori a 5 μg/dL.[16]
È stato dimostrato che la piombemia è correlata alla durata dell'esposizione e alla gravità dell'intossicazione, con sintomi più probabili e gravi negli adulti con livelli di piombemia superiori a 80 μg/dL. Il riconoscimento precoce dei sintomi, come mal di testa, disorientamento, debolezza, scarsa appetito, vomito, stitichezza, dolore addominale e alle articolazioni, e anemia, può contribuire a gestire rapidamente e limitare la gravità e le conseguenze neurologiche dell'avvelenamento da piombo.[17][18]
Nello specifico, in caso di intossicazione cronica si può avere:
Oltre a contesto anamnestico ed esame obiettivo, esistono indicatori di dose (esami che indicano la dose alla quali si è stati esposti) e indicatori di effetto (indicatori dell'effetto sull'organismo dell'esposizione al piombo).
La terapia si basa sull'allontanamento dalla fonte e sulla somministrazione di un chelante del piombo, ossia il sale CaNa2EDTA endovena 1-2 g/die per cicli di 4-5 giorni, con sospensione di 2-3 settimane e poi ripresa. La terapia si deve continuare fino alla normalizzazione della piombemia, parametro che indica una diminuzione sostanziale delle riserve tissutali. Le coliche possono essere controllate con spasmolitici; si deve inoltre attuare una terapia atta a correggere l'eventuale disionia ed ipertensione.
Alcuni studi evidenziano che l'alga spirulina è un chelante del piombo in basse concentrazioni di 50 mg/litro (75% di assorbimento nei primi 12 minuti), che si ipotizza di utilizzare nella depurazione delle acque di scarico[20], in tutti gli organi dei ratti come inibitore della perossidazione lipidica indotta dal piombo[21]. Se i chelanti vengono coltivati in acque contaminate, inevitabilmente divengono una fonte di intossicazione da metalli pesanti, perdendo ogni beneficio.
Gravi reliquati dell'intossicazione cronica non trattata comprendono:
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