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scrittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giordano Berti (Bologna, 27 febbraio 1959) è uno scrittore italiano, organizzatore di eventi culturali e autore di numerosi studi dedicati ai rapporti fra arte ed esoterismo, oltre a romanzi, opere di narrativa fantastica e di poesia.
Nato a Bologna, Giordano Berti ha vissuto per 35 anni a Monghidoro, sull'Appennino bolognese, luogo d'origine della sua famiglia. Dopo il diploma all'Istituto tecnico industriale Aldini Valeriani di Bologna fu assunto come progettista presso la fabbrica di macchine automatiche Marchesini di Pianoro, e al tempo stesso si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università di Bologna.
Nel 1983, dopo un periodo di attività artistica che lo aveva portato ad esporre in importanti spazi, come il Museo della Grafica di Brisighella e Palazzo Re Enzo a Bologna, avviò una nuova carriera professionale come redattore presso la casa editrice Eurographis di Bologna, proseguendo le ricerche sulla storia dell'esoterismo occidentale con particolare riferimento alle arti visive e alla letteratura.[1]
Dal 1985 al 2003 ha collaborato con l'organizzazione delle Feste medievali di Brisighella, scrivendo la sceneggiatura e i testi per spettacoli di Teatro di strada, tutti messi in scena per la regia di Andrea Vitali. Tra questi spiccano Coniunctio alchemica (1991, ispirato alle fasi della trasformazione dei metalli, che nella prospettiva dell'alchimia sono espressione dei caratteri umani) e La tirannia degli Astri (1994, ispirato ai miti dell'astrologia), che furono rappresentati in varie piazze italiane: Brisighella, Livorno, Trento, Fano, Capua.[2]
In occasione delle Feste medievali ha organizzato numerose mostre sui simbolismi del Medioevo (al Museo della Grafica e presso il Teatro comunale), tra le quali "Profezie: le arti della divinazione nei secoli XV-XIX", "Visioni infernali nell'arte del Medioevo e del Rinascimento", "I Fantasmi del Male".[3]
Nel 1987 avviò l'attività di consulente di storia e simbolismo per le Edizioni d'Arte Lo Scarabeo di Torino, con le quali ha pubblicato numerosi studi storici, diretto una collana di giochi didattici (ideando fra l'altro "Gnomopoli", "Jurassic" e "Giocofiaba"[4]) e ideato nuovi mazzi di Tarocchi d'Arte realizzati da grandi illustratori come Atanas Atanassov, Severino Baraldi, Giacinto Gaudenzi, Jassen Ghiuselev, Antonio Lupatelli.[5] Inoltre, in collaborazione con Tiziano Sclavi ha curato la pubblicazione dei Tarocchi di Dylan Dog dipinti da Angelo Stano nel 1991.[6]
Nel 1993 è stato tra i fondatori dell'Istituto Graf di Bologna, di cui è stato per molti anni il presidente e per il quale ha diretto l'organizzazione di grandi mostre, in collaborazione con famosi storici, letterati e filosofi come Michael Dummett, Franco Cardini, Cecilia Gatto Trocchi, Andrea Vitali e Paolo Aldo Rossi.[7] Nello stesso anno ha ideato, assieme ad Alberto Dal Pozzo, "Mystèria", rassegna di spettacoli, mostre, talk-show e momenti di intrattenimento legati ai più diversi temi dell'esoterismo, che nel corso degli anni ha visto la partecipazione di famosi personaggi della cultura, dello spettacolo e dell'arte, come gli storici Cecilia Gatto Trocchi e Paolo Aldo Rossi, i neurologi Marco Margnelli e Pierangelo Garzia, il demonologo mons. Corrado Balducci, i giornalisti Luciano Gianfranceschi e Manuela Pompas, l'astrologa di Canale 5 Luisa De Giuli, il presentatore Marco Columbro, i pittori Davide Tonato, Luigi Scapini e Carlo Pastore. La prima edizione di Mystèria si svolse al Palazzetto dello Sport di Sesto S. Giovanni (Milano), nel dicembre 1993 ed è proseguita in altre città italiane (Torino, Padova, Rimini e Parma), fino al 1998.
Dal 1991 collabora con la rivista Charta per la rubrica Grandi Biblioteche, oltre che con articoli su temi vari di iconologia e bibliofilia. Per altre riviste a diffusione nazionale (Medioevo, Atmosphere, Terzo Occhio, Giornale dei Misteri, Hera, Fenix) pubblica articoli di storia dell'arte e del costume, con particolare riferimento alle tradizioni esoteriche occidentali, antiche e moderne (alchimia, astrologia, angelologia, demonologia, magia, spiritismo, stregoneria, tarocchi, tecniche della divinazione, fratellanze occulte e società segrete). Su questi temi, inoltre, ha realizzato opere multimediali e videoinstallazioni.[8]
Sulla rivista MRV ha pubblicato numerosi articoli dedicati al rapporto degli alimenti con la mitologia e la magia. Tra l'altro, Giordano Berti è membro dell'OIAT, Organizzazione Internazionale Assaggiatori di Tartufo legata al Centro Nazionale Studi Tartufo[9], del quale Berti è consulente storico. Su questo tema particolare ha creato l'Archivio Storico del Tartufo (che mira a raccogliere tutto ciò che riguarda il fungo ipogeo, con particolare riferimento alla letteratura, alla storia e alle arti visive), ha scritto saggi storici e ha realizzato numerose mostre a carattere culturale: [10]
Nel 2012, assieme al critico letterario Giovanni Tesio, ha organizzato a Roddi un percorso poetico a cielo aperto dedicato ai cercatori di tartufi, intitolato "Trifola bela, fa piasì contela", in collaborazione con l'Archivio Storico del Tartufo.
In qualità di storico dell'esoterismo, Giordano Berti ha collaborato alla realizzazione di opere enciclopediche e ha partecipato a trasmissioni televisive, tra le quali La vita in diretta (Rai2) condotta da Alessandro Cecchi Paone, Misteri (Rai2) condotta da Lorenza Foschini, Stargate - Linea di confine (La7) condotta da Roberto Giacobbo, Una notte con Zeus (Rai3) condotta da Daniela Poggi.
Dal 2006 ha avviato la collaborazione con l'ArtStudioLetizia, studio di progettazione di ambienti scenografici e installazioni artistiche, indirizzando i progetti verso una direzione multidisciplinare, puntando alla commistione tra le più diverse espressioni artistiche (dall'arte povera alla land art, dalla grafica tradizionale all'arte digitale) per farle incontrare e dialogare fra loro, unite da una sceneggiatura silenziosa e semplice, ma rigorosa, talvolta resa esplicita da interventi poetici o teatrali.
Nel 2010 Giordano Berti è stato eletto presidente dell'Associazione "I Cavalieri d'Aleramo" di Alba, subentrando al giornalista Raoul Molinari deceduto l'anno precedente.
Dal 2014 Berti è curatore del progetto editoriale "Rinascimento - Italian Style Art", realizzato in collaborazione con le Edizioni Araba Fenice di Boves e finalizzato allo studio storico e alla ristampa di antiche carte da gioco, tarocchi e mazzi oracolari.[11] [12]
Nel 2012 Giordano Berti ha ideato il progetto "Le Pietre della Storia": illustrazioni a tema storico trasferite su pietra e corredate da testi esplicativi, da esporre in modo permanente sulle vie di città e paesi per narrare eventi di storia locale.
La prima serie di installazioni è stata accolta a Cortemilia (Cuneo), con una percorso dedicato alla leggenda della Sacra Spina della Corona di Cristo, oggi conservata presso il Museo diocesano di Cortemilia. Otto scene dipinte dall'illustratore milanese Severino Baraldi, sono state trasferite su pietra e sono esposte in modo permanente, sui muri di via Cavour.[13]
Nel 2012 Giordano Berti ha avviato il progetto Monghidoro: Crocevia dell'Europa, in collaborazione con l'art designer Letizia Rivetti e l'Amministrazione comunale di Monghidoro. Una serie di opere di Severino Baraldi, illustrate sulla base del progetto iconografico di Giordano Berti, sono state fissate in modo permanente sulle piazze e le strade di Monghidoro. In effetti questo antico borgo, situato sulle montagne dell'Appennino Bolognese all'incirca a metà strada tra Bologna e Firenze, nel corso dei secoli è stato il luogo di riposo di mercanti, signori, principi, papi, imperatori, scrittori, scienziati e avventurieri, che durante i loro viaggi hanno trovato rifugio in locande del paese o ospiti presso l'Abbazia olivetana di San Michele in Alpes.[14]
Tra il 2013 e il 2015, assieme all'art designer Letizia Rivetti, Berti ha creato nelle antiche vie di Roddi il percorso Roddi, il Borgo dei Tartufi, con installazioni multimediali e artistiche che ospitano notizie storiche e scientifiche. Roddi è un paese famoso fin dagli inizi del Novecento per ospitare la prima "Università dei Cani da Tartufo". [15]
Nel 2017 ha inaugurato a Cravanzana un Museo a cielo aperto della nocciola, sempre in collaborazione con Letizia Rivetti: sei quadri retrolluminati, inseriti nelle nicchie delle mura che circondano il castello, raccontano la storia di Cravanzana e della produzione di Nocciola Piemonte tipica di quel territorio.[16]
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