Este (Italia)
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Este (Este in veneto[4]) è un comune italiano di 15 980 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto, situato a meridione dei Colli Euganei, in posizione sud-ovest rispetto al capoluogo. I Colli Euganei offrono alla città una parziale protezione dalle correnti fredde da nord-est.
Este comune | |
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Veduta di Este dal mastio del Castello. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Padova |
Amministrazione | |
Sindaco | Matteo Pajola (liste civiche + centro-sinistra) dal 18-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°13′41″N 11°39′19″E |
Altitudine | 15 m s.l.m. |
Superficie | 32,81 km² |
Abitanti | 15 980[1] (30-11-2021) |
Densità | 487,05 ab./km² |
Frazioni | Deserto, Motta, Prà, Schiavonia
Quartieri esterni al centro storico: Meggiaro con Este Nuova, Pilastro, Torre |
Comuni confinanti | Baone, Lozzo Atestino, Monselice, Ospedaletto Euganeo, Sant'Elena, Santa Caterina d'Este, Villa Estense |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 35042 |
Prefisso | 0429 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 028037 |
Cod. catastale | D442 |
Targa | PD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 436 GG[3] |
Nome abitanti | estensi, atestini |
Patrono | santa Tecla |
Giorno festivo | 23 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Este all'interno della provincia di Padova | |
Sito istituzionale | |
Il comune di Este, situato sul versante meridionale dei Colli Euganei, dista 32 km da Padova e 24 da Rovigo.
Il nome di Este (dal latino Ateste) è collegato con quello del fiume Adige (Athesis in latino e greco), che lambiva la città fino al 589 d.C., ai tempi della disastrosa rotta della Cucca.[5]
La città di Este (Ateste) è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento degli antichi Veneti o Paleoveneti, i quali svilupparono la città, facendo fiorire l'economia grazie agli scambi con le civiltà limitrofe, ma anche con i Greci e i Romani.
In seguito, nel III-II secolo a.C., Este fu riconosciuta colonia romana, mentre il Veneto divenne alleato di Roma. Reperti di questi periodi sono conservati nel Museo Nazionale Atestino. Nell'89 a.C., con la lex Pompeia, venne concesso il diritto latino; nel 49 a.C., all'inizio della guerra civile tra Pompeo e Cesare, quest'ultimo, per ottenere l'appoggio della popolazione, concesse il diritto romano a tutta la Gallia Cisalpina, di cui era stato proconsole tra il 58 e il 49. Con la morte di Cesare, vi furono anni di guerra civile. In seguito alla battaglia di Azio, Augusto affida ai soldati della V e XI legione i territori dell'agro di Este (formato dai territori di Galzignano, Teolo, Lonigo, Noventa Vicentina, Trecenta, Pernumia, Monselice, e Cinto Euganeo). In seguito alle invasioni barbariche e alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, Este si spopolò, riducendosi a villaggio rurale: secondo alcuni, ciò accadde a causa dell'opposizione ad Attila, poiché quest'ultimo era solito distruggere ogni città che gli si mostrava ostile. Este cadde quindi sotto la mano degli Unni e successivamente sotto quella degli Ostrogoti, che decretarono la fine dell'Impero romano.
«[...] E prima fu l'insegna d'Este,
che l'aquila d'argento incoronata
portar solea nel bel campo celeste:
or d'uno struzzo bianco è figurata,
impresa del tiranno e di sue gesta»
All'inizio dell'Alto Medioevo, Este era inclusa nel regno degli Ostrogoti (secc. V-VI d.C.). In seguito il villaggio fu annesso all'Impero bizantino, il quale detenne il potere sui territori veneti soltanto per pochi decenni, poiché già alla fine del VI secolo fu soppiantato in loco dai Longobardi; tale popolazione istituì un regno che sopravvisse per due secoli, e fu infine sconfitto dal Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Tra il IX e il X secolo la casata dei Marchesi Adalberti di Toscana[6], da cui originò quella degli Obertenghi, conquistò un vasto territorio a nord dell'Adige e infine si impossessò del vasto agro controllato da Este, acquisendone presto il nome (casa d'Este o casata degli Estensi) e contribuendo alla sua rinascita: dopo il XI secolo la città si ripopolò attorno al castello fatto costruire dal marchese Alberto Azzo II d'Este nel 1056 circa e che vi trasferì la sua residenza nel 1073.[7] Anche Este fu una delle località interessate dalle travagliate vicende umane e storiche che si svolsero in Veneto tra l'XI e il XIII secolo. Dapprima essa divenne una delle numerose proprietà dei vari componenti della famiglia degli Ezzelini, tra cui il più celebre fu Ezzelino III da Romano; proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1259, per mano di Azzo VII d'Este, nella battaglia di Cassano d'Adda. Ezzelino III da Romano, alleato di Federico II di Svevia, conquistò per ben due volte Este (1238 e 1249), e nel farlo danneggiò fortemente il castello marchionale; la famiglia d'Este frattanto aveva trasferito la sua residenza a Ferrara (1239), città che sarebbe divenuta la loro nuova capitale. Dopo la morte di Ezzelino, in un panorama regionale che vedeva contrapposti Scaligeri, Carraresi e Visconti, apparve sulla scena atestina Cangrande della Scala (sempre ghibellino), il quale distrusse il castello nel 1317. Nel 1339, Ubertino da Carrara, signore di Padova, fece ricostruire il castello così com'è tuttora. Nel 1405 la città si sottomise spontaneamente alla Repubblica veneziana per sfuggire al controllo dei padovani e agli scontri di questi con i veronesi. Sotto il dominio veneziano conobbe un periodo di grande prosperità, fiorendo nell'ambito dell'economia, della cultura e dell'arte, in un processo che venne interrotto solo dalla peste del 1630.
Sotto il dominio veneziano (1405-1797), Este divenne un insediamento prospero. In seguito la Repubblica veneta venne conquistata da Napoleone Bonaparte, che cedette tutti i suoi territori all'Impero asburgico: anche la cittadina euganea, dunque, entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto. Tra il Settecento e l'Ottocento, molti poeti fecero visita alla città atestina: tra loro spiccano i nomi di George Byron, Percy Shelley e Ugo Foscolo. [8]
Dal 1850 al 1853 fu sede di una commissione militare austriaca, avente lo scopo di debellare il brigantaggio diffusosi nel territorio dopo i moti del 1848-49.
Nell'Ottocento, Este diede i natali a una delle figure più importanti dell'intransigentismo cattolico, monsignor Pietro Balan (1840-1893), il quale (seppur di umili origini) divenne storico e giornalista, autore di innumerevoli opere che gli conquistarono una fama europea.[9] Nel 1866 Este, con il Veneto, fu annessa al Regno d'Italia. Dopo l'annessione, qui come in tutta la regione crebbe considerevolmente l'emigrazione.
Durante la seconda guerra mondiale, Este ospitò le truppe tedesche, le quali si scontrarono contro i partigiani e le truppe degli Alleati. Vennero deportati dalla cittadina persone di religione ebraica. Nel 1943 il territorio atestino fece parte della Repubblica Sociale Italiana. Il 28 aprile 1945 vi arrivarono le truppe alleate, che costrinsero alla ritirata le truppe dell'Asse. [10] Nel 1946 Este divenne parte della neonata Repubblica Italiana.
Lo stemma araldico del Comune è quello definito nel 1829 all'atto della concessione ad Este del titolo di Città[11] ed è stato riconosciuto assieme al gonfalone con decreto del capo del governo del 26 maggio 1936.[12]
«D'oro, al castello di rosso, torricellato di due pezzi dello stesso, merlato ciascuno di sei pezzi, il muro del castello a forma di capriolo, merlato di tredici pezzi, è sormontato da una terza torre di rosso, più elevata e merlata di sette pezzi: il tutto murato e finestrato di nero: la porta aperta del campo, caricata di una croce latina di rosso e cimata dal Leone andante di San Marco d'oro. Lo scudo sarà bordato d'argento e cimato di corona ducale.»
Il gonfalone comunale, raffigura una croce latina di rosso in campo giallo e riporta nel quarto superiore sinistro lo stemma araldico del Comune.[11]
Abitanti censiti[27]
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 1 363, ovvero l'8,23% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[28]:
La città dispone della biblioteca civica "Contessa Ada Dolfin Boldù", che fa parte della Rete Bibliotecaria Provinciale Padovana.
Este dispone del teatro dei Filodrammatici e del cinema-teatro Farinelli.
"Este in fiore" viene organizzata per festeggiare il ritorno della primavera: tutta la città viene addobbata da piante e fiori di ogni tipo, che vengono anche messi in vendita. La manifestazione si svolge il terzo sabato e domenica del mese di aprile.[29]
"Alla Corte degli Estensi", rievocazione storica iscritta al Registro Regionale delle Manifestazioni storiche di interesse locale[30] e organizzata da Este Medievale, associazione storico culturale no profit che rende testimonianza degli antichi fasti del Casato d'Este. La festa si prefigge lo scopo di far conoscere e praticare la storia e la tecnica delle arti medievali, come arco storico, scherma antica, danza e fuoco[31]. La manifestazione si svolge ogni anno, solitamente tra fine maggio ed inizio giugno, e coinvolge altre associazioni, quali Ferrara, Grottazzolina e Vàrpalota, facenti parte del Consorzio "Terre e Castelli Estensi".
A Este sono presenti varie aziende legate al settore metalmeccanico; vi ha sede la filiale italiana di Komatsu Limited. Settore tradizionale è quello della ceramica.
La stazione ferroviaria di Este, posta lungo la ferrovia Mantova-Monselice, è servita da corse regionali svolte da Trenitalia e Sistemi Territoriali nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Veneto.
Fra il 1906 e il 1934 la città era servita da una linea tranviaria che dalla centrale piazza Vittorio Emanuele II (poi rinominata piazza Maggiore) conduceva alla stazione ferroviaria e, tramite una diramazione, alla stazione di Sant'Elena-Este, posta sulla ferrovia Padova-Bologna.
Sindaco | Partito | Periodo | Elezione | |||||
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Antonio Guariento | Democrazia Cristiana | 1946-1964 | 1946 | |||||
1951 | ||||||||
1956 | ||||||||
1960 | ||||||||
Carlo Fracanzani | Democrazia Cristiana | 1964-1970 | 1964 | |||||
Giorgio Meneghini | Democrazia Cristiana | 1970-1973 | 1970 | |||||
Ilario Rossi | Democrazia Cristiana | 1973-1975 | (1970) | |||||
Guido Bussi | Democrazia Cristiana | 1975-1976 | 1975 | |||||
Ilario Rossi | Democrazia Cristiana | 1976-1980 | (1975) | |||||
Franco Greggio | Democrazia Cristiana | 1980-1987 | 1980 | |||||
1985 | ||||||||
Gabriella Miatton | Democrazia Cristiana | 1987-1993 | (1985) | |||||
1990 | ||||||||
Giovanni Cappellari | Partito Liberale Italiano | 1993-1995 | (1990) | |||||
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995) | ||||||||
Fabio Toso | Grande coalizione (PDS-PPI-LN) | 1995-1996 | 1995 | |||||
Luca Marchese (Commiss. straordinario) | - | 1996-1997 | - | |||||
Vanni Mengotto | Centro-destra | 1997-2006 | 1997 | |||||
2001 | ||||||||
Giancarlo Piva | Centro-sinistra | 2006-2016 | 2006 | |||||
2011 | ||||||||
Roberta Gallana | Centro-destra | 2016-2021 | 2016 | |||||
Matteo Pajola | Liste civiche - centro-sinistra | 2021-in carica | 2021 | |||||
Un patto di amicizia è stato siglato con Frederiksburg, Stati Uniti.[35]
La principale squadra di calcio della città, Associazione Calcio Este, dal 2005-2006 milita in serie D.
È presente anche una società di Tchoukball: il Tchoukball Redentore Este ASD con due squadre, Knights e Templars, militanti nella serie B del campionato italiano.[36][37]
Le altre squadre di calcio della città sono l'A.S.D. Deserto e il Redentore che militano in Terza Categoria.
L'altro sport di squadra è il tennis da tavolo, con il team ASD Tennistavolo '91 Paiuscato Este, militante nel campionato nazionale A1.
Nel quartiere Este Nuova, sono presenti vari impianti sportivi, come lo Stadio Nuovo, la Piscina Comunale e i campi da tennis del Tennis Club.
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