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La diocesi di Viseu (in latino: Dioecesis Visensis) è una sede della Chiesa cattolica in Portogallo suffraganea dell'arcidiocesi di Braga. Nel 2020 contava 258.000 battezzati su 266.000 abitanti. È retta dal vescovo António Luciano dos Santos Costa.
Diocesi di Viseu Dioecesis Visensis Chiesa latina | |
---|---|
Suffraganea dell' | arcidiocesi di Braga |
Vescovo | António Luciano dos Santos Costa |
Presbiteri | 132, di cui 116 secolari e 16 regolari 1.954 battezzati per presbitero |
Religiosi | 35 uomini, 78 donne |
Diaconi | 9 permanenti |
Abitanti | 266.000 |
Battezzati | 258.000 (97,0% del totale) |
Stato | Portogallo |
Superficie | 3.400 km² |
Parrocchie | 208 |
Erezione | VI secolo |
Rito | romano |
Cattedrale | Sé de Viseu |
Santi patroni | San Teotónio |
Indirizzo | Rua Nunes de Carvalho 12, 3500-163 Viseu, Portugal |
Sito web | www.diocesedeviseu.pt |
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc) | |
Chiesa cattolica in Portogallo | |
La diocesi comprende la parte meridionale del distretto di Viseu.
Sede vescovile è la città di Viseu, dove si trova la cattedrale di Santa Maria.
Il territorio si estende su 3.400 km² ed è suddiviso in 208 parrocchie, raggruppate in 17 arcipresbiterati, a loro volta raggruppati in 5 zone pastorali:
Non è possibile determinare quando il cristianesimo raggiunse la regione di Viseu e quando furono istituite le strutture ecclesiastiche. La diocesi è attestata a partire dalla seconda metà del VI secolo, durante la dominazione sueba. I primi riscontri documentali risalgono al 572, anno in cui il vescovo Remissol prese parte al concilio di Braga; è possibile tuttavia supporre che la diocesi esistesse già anche nel 561, anno del primo concilio di Braga. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Augusta Emerita, capitale dell'antica provincia romana della Lusitania.
Il territorio originario era abbastanza vasto ed arrivava a comprendere anche la città di Augustóbriga, l'odierna città spagnola di Ciudad Rodrigo. Nel VII secolo Viseu cedette una porzione del proprio territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Caliabria.
Nel 713/714 la città di Viseu fu conquistata dagli Arabi, che distrussero l'antica cattedrale diocesana. Scavi archeologici condotti nel 1987 hanno riportato alla luce resti di questo antico edificio del V-VI secolo. La città fu riconquistata dai cristiani nella seconda metà del IX secolo; in questa occasione fu ricostruita la cattedrale e restaurata la diocesi; in questo periodo riprende anche la serie dei vescovi, che era stata interrotta all'inizio dell'VIII secolo. Alla fine del X secolo Viseu venne nuovamente occupata dai Mussulmani e definitivamente liberata dai cristiani nel 1058.
Il 24 marzo 1101, a causa dell'estrema miseria del territorio dopo la reconquista, papa Pasquale II unì la diocesi di Viseu con quella di Coimbra in forza della bolla Apostolicae sedis[1], affidandola alle cure del vescovo Maurício, futuro antipapa con il nome di Gregorio VIII. La diocesi era di fatto governata da priori, delegati dal vescovo coimbricense; tra questi si ricordano Teodónio, che morì nel 1112; san Teotonio, attuale patrono della diocesi; infine Honório e Odório. Quest'ultimo divenne vescovo di Viseu, quando il re Afonso Henriques ristabilì nel 1147 la diocesi, separata da Coimbra.
Nel frattempo, il 27 febbraio 1120 la diocesi era entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Braga per decisione di papa Innocenzo III, che aveva posto fine ad una lunga controversia tra i metropoliti di Braga e di Santiago.
Si deve al vescovo Egas (1288-1313) la ricostruzione della cattedrale nelle sue forme attuali. Il vescovo Luís do Amaral si distinse al concilio di Basilea per la sua adesione alle idee conciliariste, che gli costò la deposizione dalla sede di Viseu nel 1439. Nel Cinquecento si distinse il particolare il vescovo Miguel da Silva, grande erudito, ambasciatore del governo portoghese a Roma, creato infine cardinale. I vescovi Jorge de Ataíde e Nuno de Noronha furono i primi ad attuare le decisioni riformatrici del concilio di Trento; a Nuno de Noronha si deve inoltre l'istituzione del seminario diocesano, il primo del Portogallo (1587).
La diocesi rimase vacante per lungo tempo tra il 1639 ed il 1670, a causa delle difficoltà che incontrò la Santa Sede a riconoscere l'indipendenza del Portogallo nel 1640, per le pressioni del governo spagnolo. Altri due periodi di sede vacante si produssero nel Settecento, per un totale di 25 anni, a causa di disaccordi tra la Santa Sede ed il governo portoghese.
Il 10 luglio 1770 Viseu cedette una porzione del suo territorio, comprensiva degli arcipresbiterati di Castelo Mendo, Pinhel e Trancoso per un totale di 92 parrocchie, a vantaggio dell'erezione della diocesi di Pinhel.
Nel 1881, in occasione del riordino delle diocesi portoghesi compiuto con la bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII, la diocesi contava 208 parrocchie con 246.242 fedeli.[2]
Il 24 agosto 1938 ha ceduto un'ulteriore porzione di territorio, il comune di Sever do Vouga, a vantaggio della restaurazione della diocesi di Aveiro.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2020 su una popolazione di 266.000 persone contava 258.000 battezzati, corrispondenti al 97,0% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 300.000 | 300.498 | 99,8 | 225 | 225 | 1.333 | 127 | 201 | |||
1969 | 305.488 | 306.434 | 99,7 | 228 | 219 | 9 | 1.339 | 11 | 196 | 151 | |
1980 | 316.000 | 329.000 | 96,0 | 193 | 185 | 8 | 1.637 | 11 | 167 | 203 | |
1990 | 315.000 | 326.000 | 96,6 | 198 | 185 | 13 | 1.590 | 16 | 140 | 205 | |
1999 | 269.519 | 280.709 | 96,0 | 187 | 165 | 22 | 1.441 | 29 | 134 | 207 | |
2000 | 272.355 | 283.703 | 96,0 | 184 | 163 | 21 | 1.480 | 37 | 137 | 207 | |
2001 | 313.776 | 330.291 | 95,0 | 184 | 165 | 19 | 1.705 | 36 | 131 | 207 | |
2002 | 254.202 | 267.581 | 95,0 | 183 | 163 | 20 | 1.389 | 36 | 128 | 207 | |
2003 | 278.773 | 293.445 | 95,0 | 176 | 156 | 20 | 1.583 | 40 | 128 | 207 | |
2004 | 270.463 | 284.698 | 95,0 | 173 | 152 | 21 | 1.563 | 39 | 128 | 229 | |
2010 | 261.700 | 270.000 | 96,9 | 159 | 144 | 15 | 1.645 | 21 | 135 | 208 | |
2014 | 263.500 | 272.000 | 96,9 | 151 | 135 | 16 | 1.745 | 10 | 22 | 135 | 208 |
2017 | 257.000 | 265.331 | 96,9 | 140 | 124 | 16 | 1.835 | 9 | 23 | 79 | 208 |
2020 | 258.000 | 266.000 | 97,0 | 132 | 116 | 16 | 1.954 | 9 | 35 | 78 | 208 |
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