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cardinale italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Carlo de' Medici (Firenze, 19 marzo 1595 – Montughi, 17 giugno 1666) è stato un cardinale italiano.
Figlio del granduca Ferdinando I de' Medici (che a sua volta era stato cardinale prima di rinunciare alla porpora per dirigere lo stato di Toscana) e Cristina di Lorena, ebbe una carriera di successo nella gerarchia ecclesiastica. Amante delle arti e della vita agiata, abbellì Villa Medici a Roma, mentre a Firenze fece ristrutturare, per esempio, la Villa di Careggi.
Fu nominato cardinale appena ventenne, da papa Paolo V nel concistoro del 2 dicembre 1615, con il titolo di Santa Maria in Domnica e fino alla nomina del cardinale Agostino Spinola Basadone è stato il porporato italiano più giovane. Quando era a Roma, risiedeva tra Villa Medici e palazzo Madama, ambedue ereditati da suo padre.
Il suo titolo fu trasferito a San Nicola in Carcere nel 1623, mentre nel 1644 fu il cardinale protodiacono al conclave che elesse papa Innocenzo X. Fu brevemente titolare di Sant'Eustachio prima di essere nominato cardinale presbitero nel dicembre dello stesso anno, con il titolo di San Sisto.
L'anno successivo venne nominato cardinale vescovo con la sede suburbicaria di Sabina, ma presto egli optò per quella di Frascati sette mesi dopo.
Il 29 aprile 1652 fu nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina e vice-decano del collegio cardinalizio.
Nel 1653 ottenne l'erezione della diocesi di Prato elevando a vescovato la locale prepositura nullius, sua dal 1619, a cui rinunciò contemporaneamente.
Già il 23 settembre dello stesso 1652 divenne decano del collegio dei cardinali e cardinale-vescovo di Ostia e Velletri. Presiedette il conclave che elesse papa Alessandro VII.
Morì a Firenze nel 1666 e venne sepolto nella cripta con gli altri membri della sua famiglia in San Lorenzo.
Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:
«[…] ridotto in ossa. Aveva sul teschio lo zucchetto cardinalizio, ed una mitra bianca di tela, era vestito di toga rossa di seta. Gli posava sul petto una croce, prezioso lavoro di oreficeria. Sul davanti era questa composta di cinque topazi e di otto pezzi di cristallo di rocca, legati in oro elegantemente smaltato; la parte di sotto era pure ricca di graziosi smalti e aprendosi per una molla conteneva (a quanto sembra) alcune reliquie. Dalle falangi della mano destra era caduto nella cassa un grande anello d’oro, a cui faceva ornamento una pietra in tavola del colore dello smeraldo, ma falsa […][1]»
Durante il suo cardinalato, Carlo de'Medici partecipò ai seguenti conclavi:
La genealogia episcopale è:
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