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edizione del campionato del mondo rally Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Campionato del mondo rally 1974 è stata la 2ª edizione del Campionato del mondo rally. Fu valida solo per il campionato costruttori.[1]
Campionato del mondo rally 1974 | |
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Edizione n. 2 del Campionato del mondo rally | |
Dati generali | |
Inizio | 20 marzo |
Termine | 30 novembre |
Prove | 8 |
Titoli in palio | |
Campionato costruttori | Lancia su Lancia Stratos |
Altre edizioni | |
Precedente - Successiva | |
Edizione in corso |
In conseguenza degli effetti della crisi petrolifera dell'anno precedente, la stagione 1974 vede un mondiale rallye ristretto a sole 8 prove (in cui spiccano le assenze di Monte Carlo e Svezia), di cui peraltro le ultime 5 concentrate tutte in autunno:[2] un calendario che di fatto rende nettamente più importanti, ai fini del titolo, i risultati conseguiti negli ultimi due mesi, poiché virtualmente capaci di annullare completamente quanto raccolto nella prima parte della stagione.[3]
Partita coi favori del pronostico, la FIAT legittima le sue ambizioni fin dalla prova d'esordio in Portogallo, dove monopolizza il podio coi suoi alfieri Pinto, Paganelli e Alén. Il marchio torinese arriva alla pausa estiva, dopo 3 prove, in testa alla classifica grazie alla solida 124 Abarth, ben rintuzzando le principali rivali all'iride che, in questa fase, paiono una Ford che piazza la doppietta Mikkola-Mäkinen al Mille Laghi, una Mitsubishi vittoriosa con lo specialista Singh al Safari Rally, e una Toyota costantemente a punti.
Come pronosticato dagli addetti ai lavori,[3] però, nel decisivo rush finale le sorti del campionato mutano radicalmente. Ciò grazie alla Lancia che, dopo avere corso prettamente in difesa nei mesi precedenti con la vecchia e ormai superata Fulvia Coupé, capace unicamente di artigliare un terzo posto in Kenya grazie a Munari (e a favorevoli condizioni climatiche), alla ripresa in ottobre si presenta ai nastri di partenza con la nuova Stratos,[2][3] finalmente omologata dopo un biennio fuori classifica da prototipo.
La berlinetta di Chivasso, a posteriori vero e proprio spartiacque nella storia della disciplina, mostra immediatamente quella superiorità tecnica[2] che gli varrà l'appellativo di ammazza rally, andando a vincere al debutto a Sanremo con Munari[4] e trionfando con lo stesso nel successivo appuntamento ai Rideau Lakes; vittoria quest'ultima che, unita al secondo posto di Lampinen su Beta Coupé, porta a un primo sorpasso lancista in classifica generale.
In questo scontro fratricida tra le due case del Gruppo Fiat,[2] le spyder di corso Marche si riprendono temporaneamente la leadership mondiale a Detroit. Tuttavia la successiva défaillance della pattuglia FIAT al RAC Rally, dove invece Munari strappa un importante terzo posto, lascia definitivamente strada a Lancia che, andando poi a vincere con Andruet anche l'ultima prova della stagione, il Tour de Corse, si assicura il titolo marche distanziando nettamente i connazionali.[2]
# | Data | Rally | Vincitore | Vettura |
---|---|---|---|---|
1 | 20 - 23 marzo | Rally del Portogallo | Raffaele Pinto | Fiat 124 Abarth Rally |
2 | 11- 15 aprile | Safari Rally | Joginder Singh | Mitsubishi Colt Lancer |
3 | 2 - 4 agosto | Rally di Finlandia | Hannu Mikkola | Ford Escort RS1600 |
4 | 2 - 5 ottobre | Rally di Sanremo | Sandro Munari | Lancia Stratos |
5 | 16 - 20 ottobre | Rally Rideau Lakes | Sandro Munari | Lancia Stratos |
6 | 30 ottobre - 3 novembre | Press-on-Regardless Rally | Jean-Luc Thérier | Renault 17 Gordini |
7 | 16 - 20 novembre | Rally di Gran Bretagna | Timo Mäkinen | Ford Escort RS1600 |
8 | 30 novembre - 1º dicembre | Tour de Corse | Jean-Claude Andruet | Lancia Stratos |
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