Citazioni in ordine temporale.
[Beginnings da Wolverine Saga n. 1, settembre 1989; ed. it. su Wolverine n. 13, ed. Play Press, novembre 1990]
- Wolverine: un uomo pieno di contraddizioni. Un killer dell'indole animale, eppure un eroe guidato da un grande senso dell'onore e da ferrei principi morali. Un avventuriero dai mille nomi il cui passato è nascosto da misteri senza fine. Questa è la sua storia, questa è la... Wolverine Saga. (Incipit)
- [Parlando di Ogun] È stato il mio Sensei, mi ha insegnato tutto quello che so. [...] Lo rispettavo, Kitty... gli volevo bene come un figlio. Parte di ciò che sono oggi, lo devo a lui.[1] (Wolverine)
[Beginnings da Wolverine Saga n. 1, settembre 1989; ed. it. su Wolverine n. 16, ed. Play Press, febbraio 1991]
- Sapevo cosa volevo la prima volta che ti ho messo gli occhi addosso... e quando Wolverine vuole, ottiene. (Wolverine rivolto a Jean)
[Beginnings da Wolverine Saga n. 1, settembre 1989; ed. it. su Wolverine n. 17, ed. Play Press, marzo 1991]
- Il Volatile ha ragione. Sono un brutto soggetto, io. Pazzo come nessun altro. (Wolverine rivolgendosi ad Angelo)
- So che Wolverine ha un brutto carattere. Potrebbe dimostrarsi lo studente più difficile che abbia mai avuto, ma credo che la ricompensa valga bene il rischio. Col tempo e con la pazienza, potrà diventare il punto di forza del gruppo. (Xavier)
- Troppe regole a soffocare la mia anima, come questi edifici divorano il cielo. Voglio fuggire. Sfogarmi. Cacciare. (Wolverine)
- Come sempre, abbiamo lottato a modo suo, alle sue condizioni. Mi è andata bene, ha sottovalutato la mia capacità di guarigione. Ma la prossima volta non sbaglierà. La furia che c'è in me, il mio essere "Wolverine" non teme il suo confronto. Solo l'uomo prega. Per sopravvivere io devo cambiare, accettarmi per quello che sono e crescere. Ma non sono sicuro di volerlo. Non sono sicuro di riuscire. (Wolverine)
- Quella risata... la maniera in cui quella donna è stata uccisa... l'inseguimento... tutto questo risveglia in me dei ricordi, ricordi che avrei preferito dimenticare, e nello stesso tempo manda un brivido di terrore al mio cuore. (Wolverine)
- È successo qualcosa. Qualsiasi cosa sia stata, ti ha spezzato il cuore, strappandoti alla vita. Peccato. La vita non è un gioco, ragazzo. Essere degli uomini ti fa carico di grandi responsabilità. Con tutte le conseguenze. È una lezione che tutti gli X-Men dovrebbero imparare a memoria. E alla svelta. (Wolverine riferendosi alla morte di Thunderbird)
[Beginnings da Wolverine Saga n. 1, settembre 1989; ed. it. su Wolverine n. 18, ed. Play Press, aprile 1991]
- Il ragazzo avrà anche uno strano aspetto... ma è un amico di Wolverine, e nessuno può colpire gli amici di Wolverine! (Wolverine riferendosi a Nightcrawler)
- Dieci anni di addestramento psichico, di ipnotismo, di terapie con le droghe. Dieci anni di preghiere e l'ho fatto a pezzi senza pensarci due volte. Non è cambiato niente Professore, pensavo di aver imparato a controllarmi – ma sbagliavo! E volete sapere la cosa più divertente? Sono felice! (Wolverine)
- Wolverine: Un uomo fiero non si nasconde dietro ai giocattoli. Crawler, come possiamo aspettarci che la gente accetti i mutanti se ci nascondiamo dietro maschere e false apparenza? Se valiamo qualcosa dobbiamo alzarci in piedi e gridarlo al mondo... gridare:"Io sono fatto così, prendere o lasciare!" Ma non lo facciamo... perché abbiamo paura!
Nightcrawler: Io non ho paura.
Wolverine: Dimostralo!
[Beginnings da Wolverine Saga n. 1, settembre 1989; ed. it. su Wolverine n. 19, ed. Play Press, giugno 1991]
- Io sono come un animale, non riconosco le facce. Riconosco le voci, gli odori... i sentimenti. Conosco bene Jean Grey. E, donna, qualsiasi cosa tu sia, non sei Marvel Girl! (Wolverine)
[The Animal Unleashed da Wolverine Saga n. 2, novembre 1989; ed. it. su Wolverine nn. 20-21, ed. Play Press, luglio-agosto 1991]
- Cosa significa Jean Grey, per me? Mi piace. E quello che Wolverine vuole, se lo prende. Non mi ero mai sentito così, prima... Come se fossi un ragazzino al suo primo appuntamento. Non mi ero mai preoccupato di nessuno, mi piaceva essere un solitario. (Wolverine)
- Potrai giustificarti finché non muori, ma non cambierà il fatto che hai reso gli X-Men dei codardi. E questa è una cosa che Wolverine non dimenticherà mai! (Wolverine a Ciclope)
[Su Wolverine n. 24, ed. Play Press, novembre 1991]
- Non riesco a trattenermi. È sempre più difficile rimanere razionale – sto perdendo il controllo, i miei istinti animali stanno affiorando – ho paura, odio ammetterlo, ma ho paura... se dovessi cadere ancora in quel pozzo, potrei non essere più in grado di venirne fuori. (Wolverine)
- Piccola, sei la prima persona di cui mi sia importato qualcosa. Avevo dei progetti per noi, Jeannie. Ora non ho atro che una ferita dentro di me, che mi sta uccidendo. Come se qualcuno mi stesse trapassando il cuore. (Wolverine riflettendo sulla morte di Jean Grey)
- È come un animale selvaggio. Quando colpisce, in lui non c'è nessuno pietà. (Tempesta, parlando di Wolverine)
- Ciclope: Tu leggi il giapponese?
Wolverine: Già.
Ciclope: Non.. me lo avevi mai detto.
Wolverine: Non me lo avevi mai chiesto.
- Ero un ragazzino la prima volta che venni in Giappone. E quando me ne andai l'ultima volta non pensai che sarei mai potuto tornare. (Wolverine)
- Sarei dovuto restare nella Terra Selvaggia. Non sono fatto per la civiltà. Troppe regole, troppe persone pronte a dire no! Vorrei potermi lasciar andare ogni volta che combatto, ma devo sempre trattenermi. (Wolverine)
- Non aver paura, non voglio farti del male. Non pensavo che in giardino ci fosse qualcuno. Sono qui perché mi piacciono i giardini e la loro solitudine. Mi dispiace di averti spaventata. Me ne vado. (Wolverine rivolgendosi a Mariko)
[Da Wolverine Saga n. 2, ottobre 1990; ed. it. su Wolverine n. 25, ed. Play Press, dicembre 1991]
- Sono stato la loro marionetta, il loro primo grande successo. E il loro unico fallimento. Hudson contava su di me, mentre tutti gli altri dicevano che ero incontrollabile... un folle. Alla fine ho dimostrato che avevano ragione. [...] Strano, pensavo di essermi licenziato. Sembra di no. (Wolverine)
- Ho già lavorato in coppia con altri, prima d'ora, ma mai con l'intenzione di formare una squadra fissa. (Wolverine)
- Amore. Chi ne ha bisogno? Io. (Wolverine)
- Ciclope: Che ti prende, Wolverine? Pensavo di dover essere io quello che trattiene te.
Wolverine: Già... Be', la vita spesso riserva delle sorprese quando meno te lo aspetti. Da ora questa farsa è conclusa. È la mia lotta, Cyke. Te l'ho già detto. È me che vogliono. Se avessi avuto una chance, se le cose non ci fossero sfuggite di mano così alla svelta... se io non avessi cominciato... [...] ... a menar le mani, sarebbe tutto finito da un pezzo. E avrei evitato a tutti un sacco di guai.
Ciclope: Tu sei un X-Man, Wolverine. Le tue battaglie sono anche le nostre.
Wolverine: Apprezzo molto questo, boss... più di quanto immagini. Ma non posso permettere che i miei amici paghino i miei debiti. Voi mi volevate, Mac. Sono vostro.
[Su Wolverine n. 27, ed. Play Press, febbraio 1992]
- Il problema è che non è ancora stata costruita una gabbia in grado di tenermi. (Wolverine)
- Non mi preoccupo del domani, amico. Prendo ogni giorno, ogni momento come vengono. Nessuna domanda, nessun rimpianto. (Wolverine)
- Colosso: Che stai facendo?
Wolverine: Ti sto dando un incentivo.
Colosso: Non devi restare qui. Queste pareti... sarai schiacciato!
Wolverine: Tutti muoiono, Petey... prima o poi. Tanto vale farlo insieme a un amico.
- Ho una mezza idea di cosa ti sta angosciando, amico. Molti di noi erano soli prima di diventare degli X-Men. Il team ci ha dato la famiglia che non abbiamo mai avuto; ma tu hai amici, famiglia, radici. Non c'è niente di male nell'avere nostalgia di casa. Quello che è stupido è lasciare che essa ti rivolti le budella. (Wolverine a Colosso)
- Colosso: Forse avevi ragione, amico mio. Ogni cosa che faccio ultimamente sembra andare male, così ho pensato che forse era meglio non fare più niente... mollare tutto.
Wolverine: Fallo quando sei morto, amico.
- Più vedo Mariko e più voglio vederla. È diversa da tutte le altre donne che ho conosciuto. Diavolo, lei sa raggiungere delle parti di me di cui io nemmeno sapevo l'esistenza. (Wolverine)
- Il fatto è, che succederà dopo? Vivere alla giornata va bene con pupe come Rosa o forse anche Jean. Ma non con Mariko Yoshida. (Wolverine)
- È un gioco fasullo! Ed ho delle notizie per te, Summers! Wolverine non fa il buffone per nessuno! Me la sono cavata bene quando stavo da solo, e posso anche farlo di nuovo! (Wolverine)
- Quello che ho dentro va dritto fino al cuore e si chiama coraggio. Fà del tuo meglio. Ora non puoi più farmi del male. (Wolverine)
[Su Wolverine n. 28, ed. Play Press, marzo 1992]
- Amico, il giorno che avrò paura di te, farò meglio a morire! (Wolverine rivolto a Ciclope)
- Ehi bello, so a cosa stai pensando: È ferito, è a cinque metri di distanza e io, ho un caricatore intero da scaricargli addosso. Il problema è, posso uccidere Wolverine prima che lui mi raggiunga e mi tagli a pezzi come dello spezzatino, con quei suoi artigli mostruosi? Fa' la tua mossa, eroe. Sto aspettando. [...] Avrei preferito che avessi sparato. Mi sono un po' rammollito da quando sto con gli X-Men. Ai vecchi tempi non gli avrei lasciato una simile scelta. (Wolverine)
[Su Wolverine n. 29, ed. Play Press, aprile 1992]
- Non ho paura di morire. Non l'ho mai avuta. Un giorno mi capiterà, che lo voglia oppure no, quindi perché perdere tempo a preoccuparsi? (Wolverine)
- Wolverine: Devo ammetterlo, cara... sto cominciando a pensare che Charley abbia preso la decisione giusta nominandoti leader della squadra dopo che Ciclope se n'è andato.
Xavier: Wolverine, chiamami Professore, Professor X, Professor Xavier, o anche, se proprio devi, Charles. Ma non Charley. È chiaro?
Wolverine: Certo, Chuck.
[Su Wolverine n. 30, ed. Play Press, maggio 1992]
- Nightcrawler: Wolverine, ti ha chiamato Logan? È questo il tuo nome?
Wolverine: Già.
Nightcrawler: Non ce l'hai mai detto.
Wolverine: Non me l'avete mai chiesto.
- Non farò io la prima mossa, ma se inizi qualcosa, assicurati di essere pronto a finirla. (Wolverine a Vendicatore)
- Nightcrawler: Baptiste, agendo come Wendigo, ha ucciso. Ora ne deve pagare il prezzo. E tu, Wolverine, non dovresti pagare anche tu?
Wolverine: Kurt, nella mia vita sono stato due cose: un soldato in tempo di guerra e un agente segreto. Agendo come soldato, il mio governo mi pagava per uccidere. Quando ero un agente segreto mi fu data licenza di uccidere. Ero molto bravo in entrambe le cose. A loro piacque tutto ciò e ho medaglie ed attesti per provarlo. [...] Un uomo viene da me agitando i pugni, gli rispondo con i pugni: ma se tira fuori una pistola o minaccia le persone che io sto proteggendo allora non ho per lui nessuna comprensione. Lui ha fatto la sua scelta. Dovrà vivere o morire con essa. [...] Non ho mai usato i miei artigli su qualcuno che non avesse tentato per primo di uccidermi. Io la chiamo legittima difesa.
Nightcrawler: Capisco, Logan. Quello che dici è ragionevole, logico, giustificabile. Ma ciò lo rende giusto? [Wolverine non risponde]
- Scusami Kurt, mi... dispiace, ho perso la testa. Penso che i vecchi modi, le vecchie abitudini siano duri a morire. I miei sono istinti omicidi. Li ho sempre avuti. Li avrò per sempre. Io pensavo, speravo, che sarei cambiato. Mi sbagliavo. (Wolverine)
- James Hudson: Logan, perché fai questo?! Non voglio farti del male. Con noi sei al sicuro. Noi... ti vogliamo bene. Sei un essere razionale. hai un'intelligenza. Usala. Non limitarti a reagire. non seguire ciecamente i tuoi istinti e le tue emozioni. Pensa, Logan. Controllali. Controlla te stesso. Non sei un animale, amico mio. Sei un uomo.
Wolverine: In questo ti do ragione, Mac. Un animale non farebbe mai alcune delle cose che ho fatto io. Mac, Heather mi dispiace. Voi siete stati gentili con me. E io come vi ripago? Cercando di strapparvi il cuore. Affrontiamo la realtà, Mac. Io sono pazzo. Uno psicokiller con certificato governativo. Dovrei essere rinchiuso.
James Hudson: Sei solo malato, Logan. Né più, né meno. Tutto quel che dobbiamo fare, è trovare una cura.
- Ma ultimamente, quel controllo è diminuito. Sto diventando pericoloso per gli X-Men... come i mostri che combattiamo. Posso sentire uno scoppio d'ira crescermi dentro. Se mi lascio andare, scivolerò così tanto nel mio lato animale che potrei non riacquistare più la mia umanità. Ho già percorso quella strada. Piuttosto morirei. (Wolverine)
- Wolverine: [Riferendosi ai suoi artigli] Non ce li ho certo per fare scena, 'Crawler. Certo che li userò. Questa è una guerra, amico, e io sono un soldato. I Badoon sono i nemici. Proverò per loro la stessa pietà che essi provano per me. Uccidere è una conseguenza. non può essere evitato. Quindi non chiedermi di trattenermi, perché non lo farò. E non tentare di fermarmi, perché non ce la farai.
Nightcrawler: Io... capisco. Ma devi farlo anche tu. Non siamo solo guerrieri, e nemmeno gente normale. Abbiamo la responsabilità di batterci per qualcosa di più grande di noi. Noi rappresentiamo un ideale, un sogno. Dobbiamo essere migliori dei migliori, Logan, in ogni cosa.
[Su Wolverine n. 31, ed. Play Press, giugno 1992]
- Nightcrawler: Hai ragione. Non posso fermarti. Ma posso, e lo farò, farti rendere conto di ciò che fai, e di quanto serio sia... La soppressione di una vita, una qualunque vita, non importa quali siano le ragioni, non è una cosa da poco. Non dovrebbe essere presa alla leggera.
Wolverine: Forse sono troppo vecchio per cambiare, anche se volessi.
Nightcrawler: Forse. Ma sei un uomo d'onore e dovresti almeno tentare.
- Cole: Avanti, pazzo! Uccidimi! Mi farai un favore! A causa di ciò che ci hai fatto, ci hanno trasformato in mostri. In parte umani, ma soprattutto macchine!
Wolverine: È tutto qui?! Amico, sei patetico! Che s'è di male a essere bionici? Ci sono cose peggiori! [...] Tu sei vivo, Cole. Un essere umano che pensa, respira e ha dei sentimenti... Le parti artificiale, gli arti meccanici, non possono toglierti questà umanità. Proprio come la carne e il sangue non bastano a dartela. Potrei soddisfare il tuo desiderio, amico, ma non lo farò. Non vali lo sforzo.
- Uccidere è la mia professione! (Wolverine)
- Sono arrivato alla fine della pista... Quando un animale capisce che il suo momento è arrivato, smette di combattere. Si lascia andare e muore. Spero che non ci vorrà molto. Voglio mollare. Sarebbe facile mollare, ma... non posso. Non sono un animale. Sono un uomo. un X-Man! Sono ancora vivo! Combatterò per rimanerlo. Potrò perdere. Ma non mi arrenderò mai. (Wolverine)
[Su Wolverine n. 34, ed. Play Press, settembre 1992]
- Ciclope: Te l'ho detto, Wolverine. Gli X-Men non uccidono.
Wolverine: Scommetti ?
- Nightcrawler: Dovesti provarci [a pregare], Logan. Chissà... potrebbe piacerti.
Wolverine: L'ho fatto nell'esercito. Uno sbaglio. Non credo in niente. Non l'ho mai fatto e non lo farò mai. Quello che conta è ciò che posso vedere, udire, sentire, toccare: cose tangibili, oggetti fisici. La realtà. Il resto è fantasia.
Nightcrawler: E credi che non serva?
Wolverine: Per niente.
- Nightcrawler: Non mi sono mai reso conto di quanto estremamente, inevitabilmente, solo devi essere, senza qualcosa a cui aggrapparti se non te stesso. Più solo di me, malgrado il mio aspetto esteriore.
Wolverine: Non sono solo. Ho te.
[Su Wolverine n. 36, ed. Play Press, novembre 1992]
- La chiave non è vincere o perdere. È fare un tentativo. Forse non sarò mai quello che dovrei essere, o che voglio essere, ma come farò a saperlo se non ci provo? [...] Un animale sa quello che è e lo accetta. Un uomo forse sa quello che è ma si pone domande. Sogna. Lotta. Combatte. Cresce. [...] Mi hai portato via i miei sogni, Shingen. Ma solo per questa volta. Perché io sono un uomo, Shingen! Non sono una bestia! Un uomo! [...] Questo errore ti costerà caro. (Wolverine)
[Su Wolverine n. 37, ed. Play Press, dicembre 1992]
- Io sono una creatura selvaggia. Odio le città, odio la civiltà e tutte le sue regole idiote. Datemi gli spazi liberi e aperti delle mie montagne, dove un uomo ha in mano il proprio destino. Lì non ci sono menzogne, non ci sono compromessi, né cedimenti. [...] E allora perché, mi domando, amo questa terra, questa città [Tokyo]? Probabilmente questa è la società più strutturata della Terra, strettamente legata a secoli di tradizioni e rituali, che coprono ogni possibile aspetto della vita pubblica e privata. [...] Sono nato in un mondo, ma ho scelto di far parte di un altro. (Wolverine)
- Il trucco sta nell'utilizzare al meglio le carte che ti sono capitate e vincere comunque la partita. È una decisione che solo tu puoi prendere, Katherine, la più importante che hai affrontato. L'unico che conti veramente. (Wolverine)
- Lui mi ha insegnato tutto. Se ci fosse stato un uomo che io avessi potuto scegliere quale padre, fratello, migliore amico, avrei scelto lui. (Wolverine, riferendosi a Ogun)
[Su Wolverine n. 38, ed. Play Press, gennaio 1993]
- È la parte che non riesco a controllare, la parte che è veramente pazza. Non pensa. Non sente dolore. Uccide. E una volta libera, non si ferma finché io non sono morto, o qualcun altro lo sia. (Wolverine)
- Kitty: Come puoi sopportare quell'orribile cosa [il sigaro]?
Wolverine: Ci ho preso gusto. Inoltre con il mio veloce potere di guarigione, fumare non mi fa alcun male. Lo stesso non può essere detto per te.
- Guarivo sempre in fretta! Pensavo fosse un dono che avevo! Non seppi per un po' di essere un mutante! Ma nessuno mi avrebbe ferito come chi, chiunque esso sia, mi rovesciò da capo a piedi, ricoprì le mie ossa con l'indistruttibile adamantio, e ebbe l'ingegnosa idea di fornirmi di artigli, prima di lasciarmi libero come se questi mi lasciassero libero! C'è vuoto! Fino ad oggi io non so chi mi ha trasformato, o perché, o come riuscii a fuggire! (Wolverine)
- Ogni volta che Deathstrike mi chiama "ladro", ho voglia di uccidere! Questo sarebbe un modo onorevole per riabilitarmi! È quello che mi piacerebbe fare! Ma non è così che agiscono gli X-Men! (Wolverine)
[Su Wolverine n. 39, ed. Play Press, febbraio 1993]
- Chiamiamo noi stessi eroi, ragazza, significa che dobbiamo credere in qualcosa, non importa quanto sia difficile e doloroso. (Wolverine rivolto a Rachel)
[Su Wolverine n. 40, ed. Play Press, marzo 1993]
- Tu sei un assassino. Io sono un uomo che qualche volta uccide. Siamo troppo simili. Avremmo potuto combattere fino al giorno del giudizio, senza che nessuno di noi due avesse vinto. In altri tempi, quand'ero più giovane, ci avrei forse provato, per divertimento. Proprio come Sabretooth. La strada da seguire era più facile allora. Ma quello è il passato. Sono cambiato. Ho imparato cosa vuol dire l'onore. Una strada molto spesso difficile da seguire. Ma lo sforzo vale la pena. (Wolverine)
- Avrei dovuto essere un samurai. Dovrei essere forte. Ma ti amo, M'iko. Come può un guerriero sopravvivere quando è totalmente diviso dal suo cuore? E però, come posso io, nel mio onore, non rispettare i tuoi desideri? Wolverine non lo farebbe. Avrebbe preso ciò che voleva, al diavolo le regole, la moralità e l'onore. Ma io sono anche Logan e, che mi piaccia o no, Logan è un uomo. Qualche volta, però, la tua mancanza mi fa così male, la strada del guerriero sembra così dura. Perdonami, Mariko, sento come se fossi capace di dare l'anima purché le cose fossero differenti. (Wolverine)
- Tu sei tutto ciò che io non sono: morbida, mentre io sono duro, gentile, mentre io sono rude. Una donna di buona famiglia e cultura. Io sono un teppista delle foreste vergini, cara. Che diamine ci vedi in me? (Wolverine riferendosi a Mariko)
- La cosa che ho sempre più odiato è che un corpo giochi con la mia mente e la mia anima. Se non posso sopportare che ciò venga fatto a me, non ho alcun diritto di farlo agli altri. (Wolverine)