Deadpool, vero nome Wade Winston Wilson, personaggio dei fumetti creato da Fabian Nicieza (testi) e Rob Liefeld (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics.
- Cosa?! Ma io non sono pazzo! Ho solo una fervida immaginazione. Tutto qui...
- Io sono Deadpool, il mercenario che non chiude il becco. Buona mira e pessime barzellette. Tu sei Wolverine, il violento selvaggio spuntato dai boschi. Sei il meglio in quello che fai e quello che fai non è carino. Significa che ammazzi la gente, giusto? Giusto?
- La sai quella barzelletta... Allora... c'è un messicano che arriva al confine in bicicletta con due grossi sacchi in spalla. Dice alla guardia di frontiera che i sacchi sono pieni di sabbia, ma la guardia non gli crede. La guardia trattiene il tipo, poi squarcia i sacchi-- niente. Solo sabbia. Fa persino analizzare la sabbia... ma si scopre che è solo sabbia. E il sacco è un vecchio sacco come tanti. Due giorni dopo la cosa si ripete. E poi ancora, dopo altri due giorni. Ogni volta il tipo sulla bicicletta non trasporta che sabbia. Continua così per sette anni. La guardia di confine diventa matta... Ma matta sul serio. Finisce per perdere il lavoro. Un giorno rintraccia il messicano e gli fa-- "Non sono più una guardia di frontiera, ma c'è una cosa che devo sapere-- cos'è che contrabbandi? Perché lo so che contrabbandi qualcosa." Il tipo gli sorride e gli fa-- "Biciclette, imbecille."
- La vita è stupida. Ridici su.
- A volte, non sempre ovviamente, ma a volte, io... vedo come delle cose. Ho delle visioni. Immagini distorte della realtà. [...] Oh, non è una cosa fissa. Ma il piccolo uomo pallido dietro la tenda, cioè il mio editor-- dice non più di due per episodio.
- Che c'è, non hai mai sentito parlare di Google? Dovresti cercarlo su Google.
- – È un po' tragico che siamo probabilmente l'unico mercenario al mondo che preferirebbe essere pagato in attenzioni anziché contanti, eh?
– Sì... è un po' tragico.
– Sì, ma non tragico come quello che facciamo a chi ci presta attenzione.
- Ehi, tamarro. Senti, io sono uno dei buoni--- be', almeno in questo numero...
- Fare l'eroe è la professione più breve del mondo. Fa tutto ridere, finché capita a qualcun altro.
- Fluttua come un cadavere. Pungi come succo di limone.
- Io sono quello che hanno fatto di me... un killer. Con una piccola differenza... oggi mi pagano per uccidere.
- – Nah... è solo cancro! Il mio corpo ne è pieno! Mi offrii volontario per il programma Arma X, sperando che potessero trovare una cura. I medici mi iniettarono il dna superguarente di quel montato dalla faccia idiota, Wolverine. Il problema è che anche il mio cancro sviluppò un suo fattore rigenerante, e da allora combatte una battaglia continua con le mie cellule sane... che mi costringe a vivere in un'infinita agonia!
– Per questo ha dato i numeri e hai cominciato a parlare con te stesso?
– Non è vero!
– Sì, invece!
– Tacete! Tutti e sei!
- Non essere il benvenuto è la storia della mia vita.
- Non siamo tanto diversi, vero? Siamo entrambi... intrappolati, costretti da forze che non capiamo a fare le cose che facciamo. Non siamo nati così-- ma è così che-- siamo finiti.
- Non sono un assassino, sono un -- aaow! -- mercenario! È diverso!
- – Ottenere ciò di cui abbiamo bisogno sarebbe facile.
– Sapete cos'è veramente noioso? L'immortalità.
- – Per vostra fortuna ho la Pool-O-Vision™! Con la Pool-O-Vision™ sono in grado di raccogliere i pezzi più minuscoli dei dettagli sensoriali e cucirli in un elaborato tessuto della realtà.
– Un momento, non esiste alcuna "Pool-O-Vision™".
– È quello che pensi tu!
- Ricordatevi, ragazzi. Se la prima volta non ce la fate, sparate di nuovo.
- Sono stato creato specificamente dagli umani... per uccidere gli umani. Il che la dice lunga sulla razza umana in generale, non credete?!
- Una volta uno mi ha detto che alla fine di tutto rimpiangiamo non quello che abbiamo fatto, ma quello che non abbiamo fatto.
- Sai qual è il tuo problema, Deadpool? Non hai mai imparato a prendere qualcosa sul serio! (Wolverine: Origini)