mistica francese e santa della Chiesa cattolica (1873-1897) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Santa Teresa di Lisieux, detta anche Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, al secolo Thérèse Françoise Marie Martin (1873 – 1897), monaca e mistica francese.
Basta uno spillo raccolto per terra con amore per salvare un'anima.[1]
[Rivolgendosi a Madre Agnese di Gesù, sua sorella Pauline] A lei, Madre mia cara, a lei che mi è due volte madre confido la storia dell'anima mia... Quando lei mi chiese di farlo, pensai: il cuore si dissiperà, occupandosi di se stesso; ma poi Gesù mi ha fatto sentire che, obbedendo con semplicità, avrei fatto piacere a lui; del resto, faccio una cosa sola: comincio a cantare quello che debbo ripetere eternamente: "Le misericordie del Signore!".
Citazioni
A quattordici anni, dato il mio desiderio di scienza, il buon Dio giudicò necessario unire alla «pura farina», «miele ed olio in abbondanza».
A un tratto la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non avevo visto mai cosa bella a tal segno, il suo viso spirava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi penetrò tutta l'anima fu il sorriso stupendo della Madonna.
Ah, quante ne abbiamo viste di genti varie, gli uni diversi dagli altri, e quale campo di studio interessante il mondo, quando si è prossimi a lasciarlo!
Ah, se i sapienti, dopo aver passato la loro vita negli studi, fossero venuti a interrogarmi, senza dubbio sarebbero rimasti meravigliati vedendo una fanciulla di quattordici anni capire i segreti della perfezione, segreti che tutta la loro scienza non può scoprire, poiché per possederli bisogna essere poveri di spirito!
Capii che cosa è la vita; fino allora non l'avevo vista così triste, ma ora mi apparve in tutta la sua realtà, vidi che era soltanto sofferenza e separazione continua. Piansi amaramente, perché non comprendevo ancora la gioia del sacrificio, ero debole, così debole che considero una grande grazia aver potuto sopportare una prova la quale pareva molto al disopra delle mie forze!
Ci sono molti gradi nella perfezione, e che ciascun'anima è libera di rispondere agli inviti di Nostro Signore, di far poco o molto per lui, insomma di scegliere tra i sacrifici che egli chiede.
Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose; ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d'essere margherite o violette, destinate a rallegrar lo sguardo del Signore quand'egli si degna d'abbassarlo.
Finalmente i miei desideri erano compiuti [entra in clausura], l'anima mia provava una pace così dolce e profonda che mi sarebbe impossibile esprimerla, e da sette anni e mezzo questa pace mi è rimasta, non mi ha abbandonata in mezzo alle prove più serie.
Forse Gesù ha voluto mostrarmi il mondo innanzi alla prima visita che mi avrebbe fatta, affinché io scegliessi più liberamente la via sulla quale mi sarei impegnata con lui.
Il Signore mi ha fatto la grazia di non conoscere la società mondana se non quel tanto da potere disprezzarla e tenermi lontana da essa.
Il ricordo che Madre Genoveffa [(Claire Bertrand) fondatrice del Carmelo di Lisieux] mi ha lasciato nel cuore, è un ricordo profumato.
Io credo che il Signore mi abbia permesso di ricordarmene [di un sogno popolato di demoni] per provarmi che un'anima in stato di grazia non ha nulla da temere dai demoni i quali sono vigliacchi, capaci di fuggire davanti allo sguardo di una bambina.
Io non do importanza ai miei sogni, del resto ne ho raramente di simbolici, e mi domando perfino come mai, pensando tutto il giorno al Signore, io non me ne occupi di più durante il sonno.
Il dubbio non era possibile, già la fede e la speranza non erano più necessarie, l'amore ci faceva trovare sulla terra Colui che cercavamo.
Io non racconterò la mia vita vera e propria, bensì i miei pensieri riguardo alle grazie che Dio mi ha concesse.
L'amore di Nostro Signore si rivela altrettanto bene nell'anima più semplice la quale non resista affatto alla grazia, quanto nell'anima più sublime.
L'ho ben capito, la gioia non la troviamo negli oggetti che ci stanno intorno, bensì nel profondo dell'anima, possiamo averla in una prigione altrettanto bene che in un palazzo, la prova è che io sono più felice nel Carmelo, anche tra prove intime ed esteriori, che nel mondo, circondata dalle comodità della vita, e soprattutto dalle dolcezze del focolare paterno!
La mia anima è maturata nel crogiuolo delle prove esteriori ed interiori.
La mia confessione era breve, non dicevo mai una parola dei miei sentimenti intimi, essendo così dritta la via su cui camminavo, e così luminosa che non mi occorreva altra guida se non Gesù.
La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell'essere ciò che Egli vuole che noi siamo.
Liberato dagli scrupoli, dalla sensibilità eccessiva, lo spirito mio si sviluppò.
Ma Teresa non era più la stessa, Gesù le aveva cambiato il cuore! Reprimendo le lacrime, discesi rapidamente la scala, e comprimendo i battiti del cuore presi le scarpe, le posai dinanzi a Papà, e tirai fuori gioiosamente tutti gli oggetti, con l'aria beata di una regina. Papà rideva, era ridiventato gaio anche lui, e Celina credeva di sognare! Fortunatamente era una dolce realtà, la piccola Teresa aveva ritrovato la forza d'animo che aveva perduta a quattro anni e mezzo, e da ora in poi l'avrebbe conservata per sempre! In quella notte di luce cominciò il terzo periodo della mia vita, più bello degli altri, più colmo di grazie del Cielo.
Non è la mia vita vera e propria che scriverò, ma i miei pensieri riguardo alle grazie che il Buon Dio si è degnato di accordarmi.
Non tutte le anime possono somigliarsi, bisogna che ce ne siano di gruppi diversi per onorare in modo particolare ciascuna perfezione del Signore
Nostro Signore si occupa di ciascuna anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere.
Paragonavo i direttori a specchi fedeli che riflettessero Gesù nelle anime, e dicevo che per me il buon Dio non si serviva d'intermediario, bensì agiva direttamente!
Per tutta la mia vita è piaciuto a Dio circondarmi d'amore, i primi ricordi sono sorrisi e carezze tenerissime: ma, se egli mi aveva messo intorno tanto amore, me ne aveva posto anche nel cuore, creandolo amante e sensibile.
Quale gioia pensare che il buon Dio è giusto, cioè che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura.
Questo, proprio questo il mistero della mia vocazione, della mia vita tutta, e in particolare il mistero dei privilegi di Gesù sull'anima mia. Gesù non chiama quelli che sono degni, bensì chi vuole lui.
Sono questi [i miseri] i fiori selvatici che lo rapiscono perché sono tanto semplici.
Forse l'umile fiore verrà colto nella sua freschezza, oppure trapiantato su altre rive?... L'ignoro, ma di una cosa sono sicura, ed è che la misericordia di Dio lo accompagnerà sempre, e che mai esso cesserà di benedire la Madre cara che lo ha dato a Gesù; eternamente si rallegrerà di essere uno dei fiori della sua corona. Eternamente canterà con questa Madre diletta il cantico sempre nuovo dell'Amore.
O mia sorella cara! Lei mi chiede un ricordo dei miei esercizi spirituali, esercizi che forse saranno gli ultimi. Poiché Nostra Madre lo permette, è una gioia per me d'intrattenermi con lei che è due volte mia sorella, con lei che mi ha prestato la sua voce promettendo in nome mio che io volevo servire soltanto Gesù, quando non mi era possibile parlare.
Citazioni
A Gesù piace mostrarmi il solo cammino che conduca alla fornace divina, cioè l'abbandono del bambino il quale si addormenta senza paura tra le braccia di suo Padre.
Affinché l'amore sia soddisfatto pienamente, bisogna che si abbassi, che si abbassi fino al niente, per trasformare in fuoco questo niente.
[Gesù] Aveva sete d'amore.
Capisco così bene che soltanto l'amore può renderci graditi al Signore, da costituire esso la mia unica ambizione.
Conosco la mia miseria e la mia debolezza, ma so anche quanto piaccia ai cuori nobili, generosi, far del bene, perciò, vi supplico, beati abitanti del cielo, vi supplico di adottarmi come figlia.
È impossibile alla parola umana ridire cose che il cuore può appena intuire.
Ecco ciò che Gesù esige da noi, non ha bisogno affatto delle nostre opere, ma soltanto del nostro amore, perché questo Dio stesso che dichiara di non aver bisogno di dirci se ha fame, non ha esitato a mendicare un po' d'acqua dalla Samaritana.
Esiste un Cielo e che questo Cielo è popolato di anime che mi amano, che mi guardano come loro figlia.
Gesù, Gesù, se è tanto delizioso il desiderio di amarti, che sarà possederti, godere del tuo amore?
Gesù non chiede grandi azioni, bensì soltanto l'abbandono e la riconoscenza.
Gesù, se volessi scrivere tutti i miei desideri, dovrei prendere il tuo libro di vita, lì sono narrate le azioni di tutti i Santi, e quelle azioni vorrei averle compiute per te.
L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno.
L'amore solo fa agire le membra della Chiesa, che, se l'amore si spegnesse, gli apostoli non annuncerebbero più il Vangelo, i martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue... Capii che l'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. Allora, nell'eccesso della mia gioia delirante, esclamai: Gesù, Amore mio, la mia vocazione l'ho trovata finalmente, la mia vocazione è l'amore!
La Carità è la via per eccellenza che conduce sicuramente a Dio.
Nel cuore della Chiesa mia Madre, io sarò l'amore. Così, sarò tutto... e il mio sogno sarà attuato!
Non ho altri mezzi per provarti il mio amore, se non gettar dei fiori, cioè non lasciar sfuggire alcun piccolo sacrificio, alcuna premura, alcuna parola, e profittare di tutte le cose piccole, e farlo per amore.
Sento la vocazione del sacerdote. Con quale amore, Gesù, ti porterei nelle mie mani quando, alla mia voce, discenderesti dal Cielo! Con quale amore ti darei alle anime!
Senza mostrarsi, senza udir la sua voce, Gesù m'istruisce nell'intimo: non è per mezzo dei libri, perché non capisco quello che leggo, ma talvolta una parola come questa che ho trovato alla fine dell'orazione (dopo essere rimasta nel silenzio e nell'aridità) viene a consolarmi: Ecco il maestro che ti do, ti insegnerà tutto quello che devi fare. Voglio farti leggere nel libro di vita, ov'è contenuta la scienza di Amore.
O Gesù, perché non posso dire a tutte le piccole anime quanto ineffabile è la tua condiscendenza... Sento che se, cosa impossibile, tu trovassi un'anima più debole, più piccola della mia, ti compiaceresti di colmarla con favori anche più grandi, se si abbandonasse con fiducia completa alla tua misericordia infinita. Ma perché desiderare di comunicare i tuoi segreti d'amore, Gesù, non sei tu solo che me li hai insegnati, e non puoi forse rivelarti ad altri? Sì, lo so, e ti scongiuro di farlo, ti supplico di abbassare il tuo sguardo divino sopra un gran numero di piccole anime... Ti supplico di scegliere una Legione di piccole vittime degne del tuo Amore.
Madre tanto amata, ella mi ha espresso il desiderio che io completi con lei il mio canto delle misericordie del Signore. Questo dolce canto l'avevo cominciato con la sua figlia cara, Agnese di Gesù, la mamma incaricata da Dio di guidarmi nei giorni dell'infanzia; con quella madre dovevo cantare le grazie largite al fiore umile della Vergine Santa quand'era nella sua primavera, ma è con lei che debbo cantare la felicità di questa piccola corolla ora che i raggi timidi dell'aurora hanno fatto posto agli ardori del mezzogiorno.
Citazioni
Bisogna aver viaggiato sotto questo tunnel cupo [la notte della fede] per capirne l'oscurità. Cercherò tuttavia di spiegarmi per mezzo di un paragone.
Come il genio di Cristoforo Colombo gli fece intuire che esisteva un mondo nuovo, allorché nessuno ci pensava, così io sentivo che un'altra terra mi avrebbe servito un giorno di stabile dimora.
Da lungo tempo ho capito che il buon Dio non ha bisogno di nessuno (ancor meno di me che di altri) per far del bene sulla terra.
Dandosi a Dio, il cuore non perde la sua tenerezza naturale, anzi, questa tenerezza cresce divenendo più pura e più divina.
Desidero essere santa ma sento la mia impotenza e vi domando, mio Dio, di essere voi stesso la mia santità.
Esistono davvero anime senza fede, le quali per l'abuso delle grazie hanno perduto questo tesoro immenso, sorgente delle sole gioie pure e vere.
Gesù mio, l'anima che si sprofonda nell'oceano del tuo amore, attira con sé tutti i tesori che possiede.
Il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso, nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità.
Il tuo amore, Gesù, è cresciuto con me e ora è un abisso di cui non riesco a sondare la profondità.
Il velo della fede [...] non è più un velo per me, è un muro che si alza fino ai cieli e copre le stelle. Quando canto la felicità del Cielo, il possesso eterno di Dio, non provo gioia alcuna, perché canto semplicemente ciò che voglio credere.
Il vostro comandamento, poiché mi dà la sicurezza che la volontà vostra è di amare in me tutti coloro che voi mi comandate di amare.
La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, edificarsi dei minimi atti di virtù che essi praticano, ma soprattutto ho capito che la carità non deve restare affatto chiusa nel fondo del cuore.
Le tue braccia, o Gesù, sono l'ascensore che mi deve innalzare fino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno di diventare grande; bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più.
Mi sembra ora che niente m'impedisca di partire, perché non ho più grandi desideri, se non quello di amare sino a morire di amore.
Mio Dio! Trinità beata, desidero amarvi e farvi amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio.
Non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più.
Non potrò godere del riposo finché ci saranno anime da salvare.
Poiché prendono per imperfezione i miei piccoli atti di virtù, potranno altrettanto bene ingannarsi prendendo per virtù ciò che è soltanto imperfezione.
Quando canto la felicità del Cielo, il possesso eterno di Dio, non provo gioia alcuna, perché canto semplicemente ciò che voglio credere.
Quando il nemico [il Demonio] mi provoca, mi conduco da valoroso; sapendo che la viltà consiste proprio nel battersi in duello, volgo la schiena all'avversario senza degnarlo di uno sguardo; corro verso il mio Gesù, gli dico che sono pronta a versar fino all'ultima stilla di sangue per testimoniare che esiste un Cielo.
Questa fiaccola rappresenti la carità la quale deve illuminare, rallegrare, non soltanto coloro che mi sono più cari, ma tutti coloro che sono nella casa, senza eccettuar nessuno.
Restare piccolo è riconoscere il proprio nulla, è attendere tutto dal buon Dio, è non inquietarsi a dismisura delle proprie colpe.
[Gesù] sa bene che, pur non avendo il godimento della fede, mi sforzo tuttavia di compierne le opere. Credo di aver compiuto più atti di fede da un anno, che non in tutta la vita.
Se qualche volta cado per mia debolezza, il vostro sguardo divino purifichi subito la mia anima consumando tutte le mie imperfezioni, come il fuoco che trasforma ogni cosa in se stesso.
Sento che sto per entrare nel riposo [...]. Ma sento soprattutto che sta per cominciare la mia missione, la mia missione di fare amare il buon Dio come l'amo io, di comunicare la mia piccola via alle anime. Se il buon Dio esaudirà i miei desideri, il mio cielo scorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio cielo e fare del bene sulla terra. Ciò non è impossibile, perché gli Angeli, pur restando immersi nella visione beatifica, vegliano su di noi. *Si ammette che dappertutto sulla terra esistano eccezioni, soltanto Iddio non ha il diritto di farne!
Soltanto in Cielo l'unione sarà completa ed eterna; allora ho voluto che l'anima mia abiti nei Cieli, che guardi le cose della terra soltanto da lontano.
Sono ben rare le anime che non misurino la potenza divina secondo i loro corti pensieri.
Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri [di Dio] occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso.
Tutto è bene, quando si cerca soltanto la volontà di Gesù.
Una parola, un sorriso amabile bastano spesso perché un'anima triste si espanda.
Voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova.
Vorrei anch'io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione.
Voglio, o mio Diletto, ad ogni battito del cuore rinnovarvi questa offerta un numero infinito di volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirvi il mio amore in un a faccia a faccia eterno!... Maria Francesca Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo Gesù! rel. carm. ind.
Voglio davvero che il piccolo Gesù si trovi così bene nel mio cuore da non pensare più a ritornare in Cielo. (a suor Agnese di Gesù, 1-6 marzo 1884)
E se fossi una stellina vorrei sempre essere a sera nell'ora in cui il giorno già declina per donarti un raggio di speranza. (al signor Martin, 25 agosto 1885)
Ho anche pensato a voi dinanzi alle meraviglie della natura, accanto a quelle montagne della Svizzera che abbiamo attraversato: vi si prega così bene, si sente che Dio è là! (a Maria Guerin, 10 novembre 1887)
Io sono la Pallina di Gesù Bambino; se vuole rompere il suo giocattolo, è libero di farlo: sì, io voglio davvero tutto ciò che Egli vuole. (a suor Agnese di Gesù, 20 novembre 1887)
Solo ciò che è eterno può appagarci. (a suor Maria del Sacro Cuore, 21 febbraio 1888)
Le prove aiutano molto a staccarsi dalla terra, fanno guardare più in alto, al di là di questo mondo. (a suor Agnese di Gesù, 18 marzo 1888)
Anche se ci separasse l'oceano, resteremmo unite perché i nostri desideri sono gli stessi e i nostri cuori battono insieme. (a Celina, 8 maggio 1888)
Oh che noiosa compagnia quando non c'è Gesù. (A Celina, 23 luglio 1888)
Per loro [i morti] noi siamo in una tomba angusta mentre la loro anima può spostarsi fino all'estremità di spiagge eteree, di orizzonti infiniti. (al signor Guerin, 23 agosto 1888)
Gesù non guarda tanto alla grandezza delle azioni, e neppure alla loro difficoltà, ma all'amore che fa compiere questi atti. (a Celina, 20 ottobre 1888)
È incredibile come il cuore mi sembra grande quando considero tutti i tesori della terra, poiché vedo che tutti riuniti non potrebbero appagarlo! Ma quando considero Gesù, allora come mi sembra piccolo! Vorrei tanto amarlo. (a suor Agnese di Gesù, 6 gennaio 1889)
Possa Gesù concedermi sempre di capire che solo lui è la felicità perfetta anche quando egli stesso sembra assente. (a suor Agnese di Gesù, 7 gennaio 1889)
La vita passa, l'eternità avanza a grandi passi. Presto vivremo della vita stessa di Gesù. (a Celina, 12 marzo 1889)
L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. (a Celina, 12 marzo 1889)
Prima di morire di spada moriamo a colpi di spillo. (a Celina, 15 marzo 1889)
Per soffrire in pace, basta volere davvero tutto quello che vuole Gesù. (a Celina, 4 aprile 1889)
La nostra povera natura c'è e non è lì per nulla. È la nostra ricchezza, il nostro mezzo di sostentamento! È così preziosa che Gesù è venuto sulla terra proprio per possederla. (a Celina, 26 aprile 1889)
La santità non consiste nel dire cose belle, non consiste neppure nel pensarle o nel sentirle. La santità consiste nel soffrire e nel soffrire di tutto. (a Celina, 26 aprile 1889)
[Parlando di Satana] sa bene il perfido che non può far peccare un'anima che vorrebbe essere tutta di Gesù e così non cerca altro che di farglielo credere. (a Maria Guerin, 30 maggio 1889)
Quando il diavolo è riuscito ad allontanare un'anima dalla Santa Comunione ha ottenuto tutto! E Gesù piange. (a Maria Guerin, 30 maggio 1889)
[Parlando di Satana] quando questi vede che perde il suo tempo, ti lascia tranquilla. (a Maria Guerin, 30 maggio 1889)
Non temere di amare troppo la Madonna, non l'amerai mai abbastanza e Gesù sarà molto contento, poiché la Vergine Santa è sua Madre. (a Maria Guerin, 30 maggio 1889)
Non perdere nessuna delle spine che incontri ogni giorno: con una di esse puoi salvare un'anima! (a Maria Guerin, 14 luglio 1889)
Non capisco il ritiro che faccio, non penso a nulla, in una parola sono in un sotterraneo pieno d'oscurità!... Oh! domandi a Gesù, lei che è la mia luce, di non permettere che le anime siano private, per causa mia, della luce di cui hanno bisogno, ma che le mie tenebre servano a rischiararle. (alla sorella Pauline, 1 settembre 1890)
Mi sembra che l'amore possa supplire ad una lunga vita. (a suor Agnese di Gesù, 3 settembre 1890)
Gesù non guarda al tempo, infatti in Cielo non ce n'è più. (a suor Agnese di Gesù, 3 settembre 1890)
Noi siamo più grandi dell'universo intero; un giorno avremmo noi stesse un'esistenza divina. (a Celina, 5 marzo 1889)
La notte di Natale del 1886 fu, è vero, decisiva per la mia vocazione, ma per essere più esatta, devo chiamarla: la notte della mia conversione. In questa notte benedetta, della quale è scritto che rischiara le delizie stesse di Dio, Gesù che si faceva bambino per amor mio, si degnò di farmi uscire dalle fasce e dalle imperfezioni dell'infanzia, mi trasformò in modo tale da non riconoscermi più. Senza questo cambiamento, sarei dovuta restare ancora chissà quanti anni nel mondo. (a Padre Adolphe Roulland, 1 novembre 1896)
Il Trionfo dell'Umiltà
Credo che sarei migliore se sapessi ciò che il diavolo pensa di noi. (suor Maria Maddalena)
Egli [il diavolo] pensa che siamo le sue più mortali nemiche, soprattutto quando amiamo molto Gesù. (suor Teresa di Gesù Bambino)
I demoni non sono da temere più delle mosche. (suor Teresa di Gesù Bambino)
Ridete, Sorelle care | del corrucciato inferno: | quel furioso non temete, | Gesù per voi combatte. (San Michele)
Parla Lucifero, ma sbrigati: non mi trovo bene qui; preferisco soffrire il mio inferno sulla terra: almeno posso appagare la mia rabbia portando a perdizione le anime riscattate da Adonai. (Beelzebul)
Il nostro solo punto di incontro è l'odio implacabile che abbiamo votato ai mortali. (Beelzebul)
L'amor proprio è il debole di tutti gli esseri umani. (Lucifero)
Per impedire uno solo di questi atti d'amore, invio volentieri le mie più potenti legioni, poiché se non riesco a dannare le anime possedute da Adonai, sono almeno fiero di far perdere loro il più piccolo grado di gloria. (Lucifero)
Citazioni su Il Trionfo dell'Umiltà
Anche qui, come se la cosa l'avessimo inventata noi, era intervenuta a favore di Diana una mistica carmelitana di Lisieux in odore di santità malgrado la sua giovane età. Questa suor Teresa del Bambino Gesù e del Santo Volto, avendo ricevuto copia delle memorie di Diana convertita, si era talmente commossa per questa creatura da inserirla come personaggio in una sua operetta teatrale, scritta per le consorelle, Il trionfo dell'Umiltà', dove c'entrava persino Giovanna d'Arco. (Umberto Eco)
Questa operetta teatrale di Teresa è l'unico fiore velenoso che troviamo nei suoi scritti, ma è importante per capire la profondità del suo dramma. (François-Marie Léthel)
La fuga in Egitto
Presto la primavera si vestirà di mille fiori, ma nessuno potrà eguagliare la bellezza del Fiore che si schiude a Nazaret, lontano dagli sguardi degli uomini. (la santa Vergine)
Mi sorprende che sia necessario un po' di latte all'esistenza di Colui che dona la vita al mondo. (la santa Vergine)
Giuseppe, che Dio benedica il vostro sonno! Riposate in pace sotto lo sguardo di Colui il cui cuore veglia sempre. (la santa Vergine)
Gesù è perseguitato ancor prima di essere in età da potersi difendere. (la santa Vergine)
Un tempo avrei sorriso ascoltando il racconto dei tuoi misfatti; ma da quando soffro non posso gioire della sofferenza altrui. (Susanna)
La miseria segue dappertutto coloro che sono nati sotto la sua stella. (Susanna)
Come potete attaccare la vostra anima a tutte queste ricchezze ottenute ingiustamente? Perché, invece, non riponete tutta la vostra gioia nel formare il cuore di questo bel bambino che il Buon Dio vi ha affidato? (la santa Vergine)
Abbiate fiducia nella misericordia del buon Dio; è così grande da cancellare i più grandi crimini quando trova un cuore di madre che ripone in essa tutta la sua fiducia. (la santa Vergine)
Io non posso sondare le profondità dei pensieri divini e li adoro senza comprenderli. (san Giuseppe)
Abramin, poiché la verità brilla ai tuoi occhi, non fuggirne la luce. (Susanna)
Citazioni su La fuga in Egitto
Teresa è cosciente di condividere con Maria questo amore materno, e anche di raggiungere ogni madre del mondo, anche la più povera, la più ferita. Lo mostra chiaramente nella sua opera teatrale La fuga in Egitto, il testo più importante riguardo a questa corda materna. (François-Marie Léthel)
Santo Stanislao Kostka
D'ora in poi, non date più importanza a ciò che brilla agli occhi degli uomini: è Dio che deve giudicarci. (san Francesco)
La vera grandezza sta nella virtù e non nella nobiltà delle origini. (san Francesco)
Ho potuto constatare che la santità non si riconosce dai capelli biondi o bianchi. (Padre Canisio)
Questa virtù [l'umiltà] non è altro che la verità. (Padre Canisio)
Non sapete figlio mio che dappertutto si può diventare santi? (san Francesco)
Padre, il buon Dio nella sua misericordia sì è degnato di chiamarmi a Lui fin dall'aurora della mia vita. Invece di comunicare questa chiamata al mio direttore, ho resistito per diciotto anni alla grazia che mi sollecitava. (santo Stanislao)
Gli abitanti del cielo non hanno bisogno del permesso degli eretici per penetrare dove vogliono. (santo Stanislao)
L'anime in lotta in questo mondo | tu proteggerai, o caro Figlio | Più ricca sarà la loro messe | e più su nel Cielo brillerai! (La Santa Vergine)
Ad ogni aurora io t'invidio, | o Pietra Sacra dell'Altare! | Nella stalla l'Eterno è nato | e su di te rinasce ancora!
Amarti, Gesù che perdita feconda!
Amo, Maria, l'eloquente tuo silenzio! |Esso per me è dolce concerto armonioso! |Mi dice la grandezza e l'onnipotenza | di chi l'aiuto dal Cielo solo aspetta
Col tuo celeste canto l'Amore sveli | l'Amor che nulla teme, che s'addormenta | e si oblia sul cuore del suo Dio, qual bimbo.
Giovanna[d'Arco], sola speranza nostra or tu sei: |dall'alto dei Cieli le nostre voci ascolta: |scendi e vieni a convertir la Francia, | vieni a salvarla una seconda volta.
Ho solo questo giorno fugace per formarti |il grappolo d'amore dove ogni chicco è un'anima. | Dammi, Gesù, il fuoco d'un Apostolo,| solo per oggi.
Il mio Cielo è poter sull'anime attirare, | su la Chiesa mia Madre e tutte le sorelle | le grazie di Gesù e quel suo Divino Fuoco, | che possa poi bruciare ed allietare i cuori.
Io fragile bimba, nel ciborio vedo | solo il color del latte e la parvenza. | Ma s'addice il Latte dell'infanzia appunto | e l'Amor di Gesù è senza eguali. | O tenero Amore, potenza insondabile, | l'Ostia mia candida è il Latte Verginale!
Io voglio un Dio che con la mai natura | mi sia fratello e soffrire possa.
L'Amore è quell'ineffabile mistero | che dalla Dimora Celeste t'esiliò.
L'opere mie imperfette tu cambia, | Signore, al cenno di Maria elevale.
La Carità è la mia sola stella: | su giusta rotta vogo alla sua luce.
La mia vita è un sol attimo, un'ora di passaggio. | La mia vita è solo un giorno che svanisce e fugge. | O mio Dio, tu sai che per amarti sulla terra | non ho che l'oggi.
La notte dell'agonia, il sangue, | mescolasti al pianto, ricorda, | Rugiada d'Amore preziosa, | virginei fiori germinò.
La promessa tu mantieni da secoli: | dei tuoi figli la ricchezza è la pace.
La Speranza per me è vederti un giorno; | Carità è una vela gonfia che mi spinge
M'hai udita, Amico, l'unico che amo! | Alto mistero? Per rapirmi il cuore, | fatto mortale tu versasti il sangue! | E vivi per me ancora sull'Altare.
Ma per lavorare alacremente | la cosa migliore è la forza. | Sulle sue gote mettete, o Madre, | il vivo colore d'una rosa.
Mai ho trovato creatura alcuna | che sempre mi amasse e mai morisse.
Mio divino Amato Fratellino, | nel tuo sguardo vedo tutto il tuo domani.
Mistero di vita: scintilla flebile | basta ad accendere un immenso incendio. | Io desiderio, Mio Dio, | diffondere il tuo Fuoco, | ricorda!
Nei celesti affari sagace rendimi, | dammi i segreti ascosi nel Vangelo.
O Madre amata, sulla straniera riva | quanto tu piangesti per attrarmi a te! | La vita tua nel Vangelo santo medito, | osando guardarti ed accostarmi a te. | Non m'è difficile credermi tua figlia: |mortale e dolente come me ti vedo.
Ormai è tardi e già declina il giorno: | Signore, vieni e guidami sulla via: | io con la croce salgo la collina; | resta con me, Celeste Pellegrino.
Per godere la tua presenza in Cielo, | le virtù dell'infanzia seguirò.
Questa campagna, o figlia lascia | e non rimpiangere il tuo gregge. | Lassù, sulla montagna sacra, | sarà Gesù il tuo Agnello unico.
Questo silenzio è il primo pegno | dell'ineffabile suo amore. | Quel muto linguaggio afferrando, | tu ogni giorno l'imiterai.
Sì, in mezzo al pianto io pure ti vedo, | Viso dell'Eterno, e ne scopro il fascino.
Su riva straniera la tua sposa esule | può cantare l'eterno cantico d'Amore, | poiché Gesù dolce, in terra le concedi | che del fuoco d'Amor come in Cielo bruci.
Una parola e potevi il mondo attrarre, | ma il tuo sapere occultar ti piacque.
Viver d'Amore è custodire Te, | Verbo Increato, Parola del mio Dio!
Viver d'Amore è delle antiche colpe | bandire ogni timore, ogni ricordo.
Viver d'Amore non è mai qui in terra | un piantare la tenda in vetta al Tabor: | è salire invece con Gesù il Calvario, | è nella Croce scorgere un tesoro!
Dopo essere venuta così ogni sera ai piedi del tuo Altare, arriverò infine all'ultima sera della mia vita: allora comincerà per me il giorno senza tramonto dell'eternità, in cui sul tuo Cuore Divino mi riposerò dalle lotte dell'esilio! Così sia.
Eterno Padre, il tuo unico Figlio, il dolce Bambino Gesù è mio poiché me lo avete donato. Ti offro i meriti infiniti della sua divina Infanzia e ti chiedo, nel suo Nome di chiamare alle gioie del Cielo innumerevoli falangi di piccoli bambini che seguiranno eternamente l'Agnello Divino.
Il più piccolo movimento di puro amore è più utile alla Chiesa di tutte le altre opere messe insieme.
La mia spada non è che l'Amore: con essa caccerò lo straniero dal Regno.
Le bestemmie dei peccatori sono risuonate dolorosamente alle nostre orecchie. Per consolarti e per riparare le ingiurie che ti fanno soffrire le anime da te redente, o adorabile Trinità, noi vogliamo formare un concerto di tutti i piccoli sacrifici che faremo per tuo amore.
O Maria, se io fossi la Regina del Cielo e tu fossi Teresa, vorrei essere Teresa perché tu fossi la Regina del Cielo!!!
O Piccolo Bambino, mio unico Tesoro, io mi abbandono ai tuoi Divini Capricci: non voglio altra gioia che quella di farti sorridere.
Quanta è la tua umiltà, o divino Re di gloria, nel sottometterti a tutti i tuoi sacerdoti senza fare alcuna distinzione tra coloro che ti amano e coloro che, ahimè, sono tiepidi o freddi nel tuo servizio! Alla loro chiamata tu discendi dal cielo. Essi possono anticipare o ritardare l'ora del Santo Sacrificio; tu sei sempre pronto!
Voglio santificare i battiti del mio cuore, i miei pensieri e le mie opere più semplici, unendoli ai suoi meriti infiniti, e riparare le mie colpe gettandole nella fornace del suo amore misericordioso.
Quando siamo incomprese e giudicate sfavorevolmente, a che scopo difendersi, spiegarsi? (6 aprile 1897)
O beato silenzio che dà tanta pace all'anima. (6 aprile 1897)
Che importa il successo? Ciò che il buon Dio ci chiede è di non fermarci per le fatiche della lotta, di non scoraggiarci. (6 aprile 1897)
Se non sono amata, tanto peggio! Io dico la verità tutta intera: che non si venga a cercarmi, se non si vuole saperla. (18 aprile 1897)
Non bisogna che la bontà degeneri in debolezza. (18 aprile 1897)
Quando si è rimproverato con giustizia bisogna fermarsi lì, senza lasciarsi commuovere al punto di tormentarsi d'aver causato dolore, di veder soffrire e piangere. (18 aprile 1897)
Non è la morte che verrà a cercarmi, è il buon Dio. (1° maggio 1897)
Tossisco! Tossisco! È come una locomotiva quando arriva alla stazione. Anch'io arrivo ad una stazione: è quella del Cielo, e l'annuncio! (7 maggio 1897)
Mi faccio un'idea così alta del Cielo, che talvolta mi domando come farà il buon Dio a sorprendermi, alla mia morte. (15 maggio 1897)
Piuttosto che essere delusa preferirei rimanere in una eterna speranza. (15 maggio 1897)
Per me non trovo più niente nei libri, se non nel Vangelo. Questo libro mi basta. (15 maggio 1897)
Sono convinta dell'inutilità delle medicine per guarirmi; ma mi sono accordata con il buon Dio, perché ne faccia profittare i poveri missionari malati, che non hanno né il tempo né i mezzi per curarsi. (21-26 maggio 1897)
Ho fatto come un guerriero che sentendosi lodare per la sua prodezza, pur sapendo benissimo di non essere che un vile, finirebbe col vergognarsi dei complimenti e vorrebbe meritarli. (21-26 maggio 1897)
Se i santi mi testimonieranno meno affetto delle mie sorelline, ciò mi sembrerà ben duro.. e andrò a piangere in un angoletto. (21-26 maggio 1897)
L'età non conta nulla agli occhi del buon Dio, e farò in modo di restare una bambina piccola, anche vivendo molto a lungo. (27 maggio 1897)
Non vi meravigliate se dopo la morte non vi appaio, e se non vedrete nessuna cosa straordinaria come segno della mia felicità. Vi ricorderete che fa parte della mia piccola via desiderare di non vedere niente. (4 giugno 1897)
Desideravo soffrire e sono esaudita. Ho sofferto molto, da parecchi giorni. Una mattina, durante il ringraziamento, ho provato come le angosce della morte, e con ciò nessuna consolazione! Accetto tutto per amore del buon Dio, perfino i pensieri stravaganti che mi vengano alla mente e mi danno noia. (4 giugno 1897)
Penso che non ci sia bisogna di rassegnazione che per vivere. Quanto a morire, è gioia quella che provo. (6 giugno 1897)
Per scrivere la mia piccola vita non mi rompo la testa; è come se pescassi con la lenza; scrivo quel che abbocca. (11 giugno 1897)
Quanto sarò infelice in Cielo, se non potrò fare dei piccoli piaceri in terra a coloro che amo! (29 giugno 1897)
La mia timidezza deriva da un estremo imbarazzo che provo quando ci si occupa di me. (30 giugno 1897)
Morire d'amore non è morire tra i trasporti. (4 luglio 1897)
È solamente con la preghiera e il sacrificio che possiamo essere utili alla Chiesa. (8 luglio 1897)
Al Carmelo non bisogna battere della moneta falsa per comprare anime. E spesso le belle parole che si scrivono e le belle parole che si ricevono sono uno scambio di moneta falsa. (8 luglio 1897)
Niente mi si attacca alle mani. Tutto quello che ho, tutto quello che ho guadagnato è per la Chiesa e le anime. Che io viva fino a ottant'anni, sarò sempre così povera. (12 luglio 1897)
Una sola attesa fa battere il mio cuore, è l'amore che riceverò e quello che potrò donare. (13 luglio 1897)
Oh, che veleno di lodi ho visto servire alla Madre Priora! Come bisogna che un'anima sia distaccata e innalzata sopra se stessa per non subirne del male! (14 luglio 1897)
Se il buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. (17 luglio 1897)
Il peccato mortale non mi toglierebbe fiducia. Non si dimentichi di raccontare soprattutto la storia della peccatrice! È ciò che dimostrerà che non mi inganno. (20 luglio 1897)
Ciò che al momento fa la nostra umiliazione, poi fa la nostra gloria, anche in questa vita. (29 luglio 1897)
Non avrei voluto neanche raccogliere una spilla per evitare il purgatorio. Tutto quello che ho fatto era per far piacere al buon Dio, per salvargli anime. (30 luglio 1897)
È solo in Cielo che vedremo la verità riguardo a ogni cosa. (4 agosto 1897)
La Santa Vergine non ha una Santa Vergine da amare, è meno fortunata di noi. (11 agosto 1897)
Io non soffro che nell'istante. E perché si pensa al passato ed all'avvenire che ci si scoraggia e ci si dispera. (19 agosto 1897)
Quanto avrei desiderato esser sacerdote per predicare sulla Santa Vergine! (21 agosto 1897)
Perché una predica sulla Santa Vergine mi piaccia e mi faccia del bene, bisogna che veda la sua vita reale, non supposizioni sulla sua vita; e sono sicura che la sua vita reale doveva essere semplicissima. (21 agosto 1897)
Che sarà dunque in Cielo, quando le anime conosceranno quelle che le avranno salvate? (23 agosto 1897)
Sono ben contenta di non aver chiesto nulla al buon Dio, così lui è costretto a darmi coraggio. (26 agosto 1897)
Guardate, vedete laggiù quel buco nero, dove non si distingue più nulla; io sono in un buco nero come quello, con l'anima e con il corpo. Ah! Sì, quali tenebre! Ma le abito nella pace. (28 agosto 1897)
Quando si accetta il disgusto di essere stati cattivi, il buon Dio ritorna subito. (3 settembre 1897)
Attorno agli ammalati bisogna essere allegri. (15 settembre 1897)
Sì!!! Che grazia avere la fede! Se non avessi avuto la fede, mi sarei data la morte senza esitare un solo istante.
O Madre mia, è proprio facile scrivere delle belle cose sulla sofferenza, ma scrivere è nulla! Bisogna esserci per sapere! (25 settembre 1897)
Fino alle tre preferisco l'acqua di Lourdes! È più pio. (27 settembre 1897)
Al di là di tutte le possibili precisazioni, dunque, Teresa doveva aver toccato, nel cuore dell'umanità, qualcosa di così profondo e segreto che soltanto ciò può spiegare come mai ella divenne così «universale»: assieme a S. Francesco è l'unica Santa occidentale che sia stata onorata anche dalle chiese d'oriente, e riscuote venerazione perfino nel mondo non cristiano. (Antonio Sicari)
Alla fine della sua vita, santa Teresina ha accettato la solidarietà con i peccatori in modo eroico perché si trovava in una desolazione spirituale estrema, dovuta sembra al suo stato fisico. (Albert Vanhoye)
È il genio di santa Teresina del Bambin Gesù ad avere scoperto questo. Quella ragazzina neanche colta, perché è entrata giovanissima, aveva intuito questo, il valore dell'istante. Il contenuto dell'istante è una sollecitazione, in un certo senso, che ti danno i dieci o ventiquattro fattori che ti spingono. Se tu aderisci ad essa, fai la volontà di Dio, e questo ti fa crescere. (Luigi Giussani)
Ecco la più grande santa dei tempi moderni. (Papa Pio X)
Grande fu Teresa di Lisieux per aver saputo, nella umiltà, nella semplicità, nell'abnegazione costante, cooperare alle imprese e al lavoro della grazia per il bene di innumerevoli fedeli. (Papa Giovanni XXIII)
Ho scelto di prendere il nome di Teresa, ma non quello della grande Teresa d'Avila, ho scelto il nome della piccola Teresa: Teresa di Lisieux. (Madre Teresa di Calcutta)
I veri teologi sono i santi: esempio recente e mirabile è Santa Teresa di Lisieux, che è arrivata ad entrante in un punto di sintesi di tutta la verità rivelata ed è stata proclamata Dottore della Chiesa. (Angelo Comastri)
Il caso di santa Teresina è una sottolineatura molto forte del fatto che la morte deve essere, nella grazia del Signore, un atto per quanto possibile volontario, compiuto come una offerta al Signore voluta e consumante perché è l'atto supremo della nostra vita – come tante volte si è detto –, l'atto per compiere il quale noi viviamo la vita. (Giuseppe Dossetti)
L'infanzia spirituale è formata da confidenza in Dio e da cieco abbandono nelle mani di Lui. Non è malagevole rilevare i pregi di questa infanzia spirituale sia per ciò che esclude sia per ciò che suppone. Esclude infatti il superbo sentire di sé; esclude la presunzione di raggiungere con mezzi umani un fine soprannaturale; esclude la fallacia di bastare a sé nell'ora del pericolo e della tentazione. E, d'altra parte, suppone fede viva nella esistenza di Dio; suppone pratico omaggio alla potenza e misericordia di Lui; suppone fiducioso ricorso alla provvidenza di Colui, dal quale possiamo ottenere la grazia e di evitare ogni male e di conseguire ogni bene. Auguriamo che il segreto della santità di suor Teresa di Gesù Bambino non resti occulto a nessuno. (Papa Benedetto XV)
La figura di santa Teresina, a volte presentata con l'immagine melensa di una fanciulla, oggi è riconosciuta eroica nel quadro di una giovinezza piena di vigore e capace di trasformare il mondo. (Paulo Evaristo Arns)
La storia di Teresa è breve e scarna: non ci vorrebbe molto a raccontarla. Tuttavia sono così numerosi e problemi che si pongono a chi voglia comprendere perché Teresa abbia vissuto come ha vissuto, perché sia stata dichiarata "santa" dalla Chiesa, perché abbia suscitato tanto interesse, tanto entusiasmo, tanta commozione negli ambienti più diversi, perché sia stata paragonata a uomini come San Paolo, Sant'Agostino, Schopenhauer, Nietzsche, Claudel, Bernanos, che è necessario guardare alla sua biografia da molti punti di vista diversi. Ma soprattutto è necessario non dimenticare mai, trascinati dalle profonde strutture simboliche che sono presenti ed agiscono nella sua storia, e che "catturano" noi come hanno catturato lei, quali sono i dati concreti, la realtà storica di quella vita. (Ida Magli)
La teologia dei santi è una teologia dell'esperienza e ciò vale anche per santa Teresa del Bambino Gesù. Comunicando i suoi più profondi sentimenti essa rende testimonianza a Cristo, il suo cuore parla a tutti i cuori. (Christoph Schönborn)
Oggi vorrei dire grazie anche a Teresa. Curiosamente io non la vedo come una grande santa. La vedo come povera, allo stesso tempo molto bella e molto fragile e angosciata. Da questa sua debolezza è scaturita la fiducia. Per me è qui il mistero e la bellezza di Teresa. Ed io l'amo come povera ed ho bisogno di lei come povera. (Jean Vanier)
Piccolo tabernacolo di Dio vivente. (Papa Pio XII)
Santa Teresina indietreggia | davanti all'arcangelo del comando | dal quale avrà aspra sete | e avremo costanti rimorsi. (Alda Merini)
Santa Teresina e i seguaci della piccola via sembrano eternare la parola: «Se non vi convertirete e non vi farete come i piccoli, non entrerete nel Regno dei Cieli» (Mt 18, 3). (Chiara Lubich)
Se Teresa ci intriga così tanto, se la sua voce ridesta in noi un qualcosa di dimenticato che rinasce e fa sentire la sua presenza è perché ciò che bisogna proprio chiamare anima non è del tutto morto in noi. (Catherine Rihoit)
Secondo santa Teresina per raggiungere la santità non sono necessarie forme straordinarie di ascetica, macerazioni o fustigazioni. Ella sceglie di calarsi direttamente nella «piccola via» del quotidiano rinunciando alla sua volontà e usando tutte le occasioni che le si presentano. (Wilfrid Stinissen)
Suor Teresa è stata mandata a noi perché ci ricordassimo che siamo tuttora dei bambini sulle rive di un lago, i quali spiano teneramente negli occhi di un Dio, per conoscere il loro destino. (Il processo di Santa Teresa del Bambino Gesù)
Teresa darà nuovo splendore alla parola. Ciò che lei dice lo fa. E le sue parola sono oracoli. Ho detto parole; io le tengo distinte dalle frasi. La frase di Teresa, in verità, è imperfetta. Imperfetta a causa della debolezza degli uomini, che le hanno trasmesso un linguaggio ben mediocre. (Jean Guitton)
Teresa di Gesù Bambino assomiglia a una persona che combatte con tutte le sue forze contro qualcosa, di cui non riusciamo a individuare l'esatta figura né la particolare pericolosità. Soltanto negli ultimi anni, quando ella stessa aveva compreso di aver vinto, l'avversario rivela chiaramente il proprio volto a noi e forse anche a lei: la menzogna. (Hans Urs von Balthasar)
Teresa di Lisieux è una donna Dottore della Chiesa, che non ha studiato all'università, ma che rappresenta perfettamente la stessa teologia femminile, più simbolica e più incarnata di quella maschile. (François-Marie Léthel)
Teresa di Lisieux fu una delle fonti del filosofo Henri Bergson, nell'ultima tappa della ricerca in cui trovò Dio grazie alla testimonianza dei mistici. (René Laurentin)
Teresa è uno dei "piccoli" del Vangelo che si lasciano condurre da Dio nelle profondità del suo Mistero. Una guida per tutti, soprattutto per coloro che, nel Popolo di Dio, svolgono il ministero di teologi. Con l'umiltà e la carità, la fede e la speranza, Teresa entra continuamente nel cuore della Sacra Scrittura che racchiude il Mistero di Cristo. (Papa Benedetto XVI)
Teresa fu come una parola vivente di Dio. (Papa Pio XI)
Teresa ha vissuto l'esperienza del «rinnovamento» e l'ha aperto a tutti i piccoli perché anch'essi, a loro volta, si aprano al Regno, a quel Regno che è offerto ai poveri. (Daniel Ange)
Teresa proietta spontaneamente questa immaginazione evocatrice e creatrice sulle idee che si fa del mistero cristiano. Essa metto tutto in scena, di volta in volta. Lo sfondo dominante nel quale tutto è cominciato e tutto finirà è il cielo. (Jean Leclercq)
Teresa rappresenta soprattutto colei che ha creduto appassionatamente nell'Amore di Dio, che ha vinto sotto il suo sguardo i piccoli dettagli quotidiani, stando alla sua presenza, che ha fatto di tutta la sua vita un colloquio con l'Amato, e che ha trovato in ciò non soltanto una straordinaria avventura spirituale, ma il luogo in cui ella riuniva gli orizzonti più vasti e comunicava intimamente alle ansie e ai bisogni missionari della Chiesa. (Papa Paolo VI)
Teresa ventitreenne fino allora sana e piena di vitalità – mi dissi –, fu inondata di gioia e di speranza, quando sentì salire alla bocca la prima emottisi. Non solo, ma, attenuando il male, ottenne di portare a termine il digiuno con regime di pane secco e acqua, e tu vuoi metterti a tremare? Sei sacerdote, svegliati, non fare lo sciocco. (Papa Giovanni Paolo I)
Tra i "Dottori della Chiesa" Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo è la più giovane, ma il suo cammino spirituale è così maturo ed ardito, le intuizioni di fede presenti nei suoi scritti sono così vaste e profonde, da meritarle un posto tra i grandi maestri dello spirito. (Papa Giovanni Paolo II)
Ci saranno santi, come Teresa d'Ávila, che avranno una maggiore consapevolezza del ruolo che devono rappresentare e altri, come Teresa di Lisieux, che meglio personificano l'umiltà cui rimane celata la piena consapevolezza.
[Per lei] l'inferno è vinto nella passione e nella discesa del Signore, e anche a noi in quanto credenti è dato di vincerlo in certo qual modo insieme a lui, soffrendo con lui. Per Teresa questa partecipazione al dolore di Gesù riguarda coloro che vogliono servire seriamente il Signore perché la sua Chiesa si realizzi. L'inferno è quindi per lei l'"al di fuori" della Chiesa... Il problema del suo proprio inferno non la tocca mai. È questa forse una delle ragioni per cui la sua notte non è mai completamente oscura: ella sa che non ha mai peccato, perché il suo confessore glielo ha detto... Così da questo momento lei non può neppure metter piede nell'inferno, col quale non ha nulla a che fare. Tuttavia, poiché è solita portare esempi a partire da se stessa, ma non può divenir partecipe dell'inferno, vengono a cessare gli esempi che si riferiscono all'inferno e quindi anche l'inferno stesso.
Santa Teresina ha una singolare maniera di confessarsi come anche una singolare maniera di conoscere i peccati. In fondo non ha mai capito che cosa sia il peccato; viene a sapere in modo vago che gli uomini fanno cose che offendono Dio, e queste cose hanno determinati nomi che le definiscono in modo esauriente: menzogna, furto, assassinio, odio, orgoglio, egoismo...
1 2 3 Citato in Natale Ginelli, La tua via, Edizioni Paoline, 1957.