Moon Knight, serie televisiva statunitense del 2022.
Donna: Che mangia un vegano del cavolo in una bisteccheria? Steven Grant: Non lo so, Donna. Insalata? Pane?
Steven Grant: Ehi buona serata, J.B.. J.B.: Ciao, Scottie. Ci vediamo. Steven Grant: Sco... Io mi chiamo Steven, con la v.
[giudicando l'animo delle persone mediante i poteri di Ammit] Io giudico te, in nome di Ammit, con una porzione dei suoi poteri. (Arthur Harrow)
Arthur Harrow: Accetterai il tuo giudizio, qualunque esso sarà? Signora del villaggio: Sì. Arthur Harrow: [la bilancia la giudica colpevole] Mi dispiace. Signora del villaggio: Mi sono comportata bene per tutta la vita. Arthur Harrow: Io ti credo, ma la bilancia vede ogni cosa. Forse è qualcosa nel tuo futuro. Beh, vorrei potessi vivere per vedere il nostro mondo. Invece Ammit ha deciso. [la uccide]
[durante lo scontro con gli uomini di Harrow, Steven lancia goffamente la pistola contro di loro] Voce di Khonshu: Ha appena lanciato la pistola?! Steven Grant: Non so quello che sto facendo! Konshu: Allora non ti intromettere, parassita!
[al negozio di animali, dopo aver trovato il suo pesce con due pinne invece di una sola] Steven Grant: Ieri il pesce aveva una sola pinna, okay? Era così quando l'ho comprato. Oggi, invece, che cosa vede? Commessa: Io vedo due... Steven Grant: Due pinne, esatto! Scusi. Ma sì, ha-ha due pinne, adesso. Questo è normale, o...? Commessa: Beh, se vuole cambiarlo d'accordo, ma come ho detto ieri tutti i pesci hanno- Steven Grant: Aspetta, come sarebbe ieri? Io non sono stato qui ieri. Commessa: Sì, certo. Senta, come le ho già detto, tutti questi pesci hanno due pinne. Non importa cosa dica il film Nemo. Trovi un negozio di animali che vende pesci disabili e vada lì.
Steven Grant: [rispondendo al telefono appena rinvenuto nell'appartamento] Sì? Layla El-Faouly: Oh, mio Dio, sei vivo. Steven Grant: Sì, sto bene. Layla El-Faouly: Sicuro? Ti ho chiamato e mandato messaggi per mesi. Non potevi degnarti di rispondermi che stai bene? Ho pensato ti fosse successo qualcosa. Dove sei? Dove sei stato? Steven Grant: Ah... Layla El-Faouly: Ehi, tu... Steven Grant: Scusa, ho appena trovato questo telefono in casa mia e stavo cercando di capire di chi fosse. Layla El-Faouly: Che cosa ti prende? Steven Grant: Cosa? Layla El-Faouly: Si può sapere che succede? Steven Grant: Scusa, chi pensi io sia? Layla El-Faouly: Che vuol dire chi? Che diavolo ti prende, Marc? Steven Grant: Come mi hai chiamato? Chi parla? Perché mi hai chiamato Marc?
Arthur Harrow: La giustizia di Ammit sorveglia tutta la nostra vita. Steven Grant: Capisco. Arthur Harrow: Passato, presente e futuro. Sa quello che abbiamo fatto e quello che faremo. Steven Grant: Ok, ok. Beh, sui libri non c'era scritto questo... [cerca di allontanarsi ma i seguaci di Harrow gli sbarrano la strada] Arthur Harrow: Considera questo: se Ammit fosse stata libera avrebbe fermato Hitler e la distruzione che ha causato, Nerone, il genocidio armeno, Pol Pot. Steven Grant: Non sono brave persone. Arthur Harrow: Ma è stata tradita. Steven Grant: Davvero? Arthur Harrow: Ebbene sì. Dagli dei indolenti. Persino dal suo stesso Avatar. Steven Grant: Gli Avatar? Le persone blu? Adoro quel film. Arthur Harrow: Con Avatar intendo... Steven Grant: Intendi gli anime? Arthur Harrow: Steven, ora smettila.
[Dopo aver cercato di giudicare Steven, senza successo] Il caos è in te. (Arthur Harrow)
[Steven è chiuso in bagno, braccato dallo sciacallo mostruoso evocato da Harrow] Marc Spector[1]: [parlando a Steven attraverso un riflesso nello specchio] Steven, io posso salvarci, ma non dovrai combattermi stavolta. Devi darmi il controllo, lo capisci? Steven Grant: Il controllo di cosa? Di che stai parlando? Marc Spector: Quella cosa sta per sfondare la porta. Non c'è più tempo. Steven Grant: No! Torna a casa! Marc Spector: D'accordo! Ehi! Ascoltami! Steven Grant: No! Marc Spector: Ascolta, guardami! Steven Grant: No! Marc Spector: Guardami! Questo è reale, io sono reale! Steven Grant: Non sei reale! Marc Spector: Sì! Steven Grant: Non sei reale! Niente di tutto questo è reale! Marc Spector: Steven, devi darmi il controllo, è l'unico modo. Steven Grant: Sto per morire! Io morirò! Marc Spector: Steven! Steven Grant: Io, morirò, morirò... Marc Spector: Guardami. Tu non morirai. Lascia che io ci salvi.
Steven Grant: [parlando a Marc, riflesso nello specchio] Non mi interessa quanto bello e dannato tu sia, dimmi che cosa diavolo sei. Cosa sei tu? Marc Spector: Davvero lo vuoi sapere? Steven Grant: Sì, cavolo, eh... sì! Marc Spector: Io servo Konshu. Sono il suo avatar. Di conseguenza lo sei anche tu, più o meno. Proteggiamo i più deboli e portiamo la giustizia di Khonshu a coloro che fanno loro del male. Steven Grant: Khonshu? Marc Spector: Sì. Steven Grant: Il dio egizio della Luna... Oh, mio Dio, la cosa più stupida che abbia mai sentito. Mangio un pezzo di bistecca e pam. Impazzisco.
Steven Grant: Credimi, non sono Marc Spector. Mi chiamo Steven Grant e lavoro in un negozio di souvenir, o almeno così facevo. Io penso di essere in serio pericolo e tu potresti essere l'unica persona in grado di aiutarmi. Ti prego. Layla El-Faouly: Davvero non ricordi perché noi lo abbiamo cercato? E le nostre avventure? O la nostra vita insieme? Steven Grant: Lo vorrei tanto, davvero.
Arthur Harrow: [dopo essersi accertato della doppia personalità di Spector / Grant] Non mi stupisce che la tua bilancia non sia in equilibrio. Dev'essere davvero difficile avere tutte quelle voci nella testa. Steven Grant, Marc Spector, Khonshu. Sono curioso. Pensi che Khonshu ti abbia scelto come suo avatar perché la tua mente è facile da compromettere o perché è già compromessa? Steven Grant: No, non sono compromesso. Io ho solo bisogno di aiuto. Arthur Harrow: Esatto, per questo sono qui. Per aiutarti. [Steven si spaventa all'apparizione di Khonshu] Ok, che succede? Lo stai vedendo? È un privilegio che io non ho più. Khonshu: Uccidilo! Arthur Harrow: Che sta dicendo? Ti sta dicendo di uccidermi? Khonshu: Rompigli la trachea! Steven Grant: Sì, sì, sì. Arthur Harrow: Beh, ricorda, non devi fare tutto quello che ti chiede.
[riferendosi a Khonshu] Ha spesso scatti d'ira, come un bambino di due anni. Nessuno degli dei lo rispetta. Forse è per questo che è stato bandito. (Arthur Harrow)
Io punisco solo quelli che hanno fatto danni. Io sono la vera giustizia. (Khonshu)
Steven Grant: Scusate. Se Ammit giudica le persone prima che compiano il loro peccato, non sta giudicando una persona innocente? Insomma, un pensiero non può essere cattivo, giusto? Io penso di uccidere il mio capo molto spesso, ma in fondo non lo farei. Arthur Harrow: Steven... Steven Grant: O pensiamo a un bambino. Lei ucciderebbe un bambino per una cosa che magari farà a trent'anni? Arthur Harrow: Sono contento che tu l'abbia chiesto. A volte la cura è come un assaggio della malattia. La differenza fra medicina e veleno, a volte, è solo nel dosaggio. Considera un arto malato. L'amputazione è orribile, grottesca, ma è necessaria per salvare la vita. Steven Grant: Ma un bambino non è come un arto malato.
Marc Spector: [dopo che Steven riesce a evocare il costume] Oh, Steven. Che diavolo stiamo indossando? Steven Grant / Mr. Knight: Io non lo so. Lei ha detto che mi serviva un costume. Marc Spector: Sì, l'armatura cerimoniale del tempio di Khonshu, non la versione psicopatica del colonnello Sanders.
Steven Grant: [dopo che Marc ha preso il controllo del corpo] Allora è così che ci si sente... a stare all'interno. Marc Spector: Sì. Steven Grant: È orribile. Marc Spector: Tranquillo, starai bene. Steven Grant: Sento come se non potessi muovermi. Marc Spector: Va tutto bene, respira. Ti aiuterà. Steven Grant: Da quanto tempo lo fai? Marc Spector: Non lo so... Da tanto tempo.
Khonshu: [riferendosi a Steven] Avevi giurato che non avrebbe interferito. Marc Spector: Lo so. Ci penso io a lui. Khonshu: Hai dimostrato di non saperlo fare. Marc Spector: Lo farò. Khonshu: Sei un ingrato, Marc. Hai alterato i termini del nostro accordo. Eri poco più che un cadavere quando ti ho trovato. Pensi che questo corpo sia tuo? Appartiene a me.
Khonshu: Lo sai, ti proteggerò con tutti i mezzi che ho. Vale la pena proteggerti. Marc Spector: Farò tutto quello che serve, allora. Poi mi lascerai. Khonshu: Mi piace il lavoro che devi fare per me. Abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Marc Spector: Abbiamo un accordo. Khonshu: Lascia che te lo ricordi. Se dovessimo separarci, la mia prossima candidata potrebbe non piacerti, visto quanto ti è cara. Marc Spector: Dove andremo, ora? Khonshu: Tu dove diavolo credi?
[rendendosi conto che esiste una terza personalità] Senti, tu hai un problema di sovrappopolazione. Ti consiglio di smetterla di ascoltare quel piccione [Konshu]. (Steven Grant)
Yatzil: Khonshu ha una teatralità impareggiabile. Devi essere il suo avatar. Marc Spector: Ciao. E tu chi sei? Yatzil: Sono Yatzil, avatar di Hathor. Marc Spector: Ok. Yatzil: Dea della musica e dell'amore. Marc Spector: Fico. Yatzil: Di sicuro Khonshu te ne ha parlato. Marc Spector: Gli dei non sono il suo argomento preferito. Yatzil: Neanche quando sono suoi amici? Marc Spector: Mi dispiace. Yatzil: Sta dicendo che Khonshu gradiva le melodie di Hathor non molto tempo fa. Marc Spector: Beh, io so che le grida di dolore sono le uniche melodie che apprezza.
[durante un combattimento Steven si impossessa del corpo] Scusa... Ti sei fatto male? Basta così. Sentite, pausa! Pausa! Ok? Ragazzi, diamoci una calmata! Siamo troppo nervosi. Diamoci una cacchio di calmata e parliamone un attimo- [viene infilzato da una lancia e si rivolge a Marc] Prendi... il corpo. (Steven Grant)
Marc Spector: Sei spaventato. Steven Grant: Affatto. Marc Spector: Beh, fai male. Senza Khonshu niente più costume, niente cure, niente poteri. Steven Grant: E niente più te, speravo. Non lo avevi detto? Eh, ma tanto, dar fede alle tue parole dimostra quanto io sia un credulone. Marc Spector: Non sai quanto vorrei scomparire, dico sul serio. Ma purtroppo sono ancora qui. E se hai intenzione di andare avanti, fallo con criterio. Fallo almeno per Layla. Io ho esperienza in queste situazioni. Steven Grant: Allora anche io. Il corpo è lo stesso, no? Fa parte anche di me, memoria muscolare. Marc Spector: No, non funziona così, non- Steven Grant: Sì, come ti pare. Marc Spector: Sono qui, non sei solo. Steven Grant: Lo so bene questo. Certo che non sono solo, c'è Layla. E a me basta. Marc Spector: Tu- tu sei innamorato? Sei innamorato di mia moglie? Steven Grant: Senti, grazie per il pensiero, dico davvero, ma non ne abbiamo bisogno. Marc Spector: Se la tocchi con un solo dito, ti giuro che- Steven, ti giuro che- io ti giuro che- Steven Grant: Se mi serve un frullato proteico ti chiamo per la ricetta. Marc Spector: -ci butto giù da un dirupo!
Steven Grant: [in procinto di baciarsi con Layla] Marc vuole proteggerti da Khonshu. Layla El-Faouly: Cosa? Steven Grant: È per questo che ti respinge. Lui crede che Khonshu ti voglia come avatar e non glielo permetterà. Scusa, ho pensato che dovessi saperlo... scusa. Layla El-Faouly: Come mai me lo dici adesso? Steven Grant: Te l'ho detto. Penso che dovessi saperlo. Layla El-Faouly: Non stava a lui decidere. Non mi serve protezione. Mi serve solo sincerità.
[estraendo l'Ushabti di Ammit dalla bocca della mummia di Alessandro Magno] Mi perdoni, signor Magno. (Steven Grant)
Layla El-Faouly: Sei tu che hai ucciso Abdullah El-Faouly? [suo padre] Marc Spector: Ovviamente no. Non l'ho ucciso io. Layla El-Faouly: Ma tu c'eri, tu c'eri. Marc Spector: Io... Layla El-Faouly: Sì, tu c'eri. Marc Spector: Sì, io c'ero. Sì, io c'ero. Layla El-Faouly: E come... com'è morto? Marc Spector: Il mio... il mio partner era avido, e un giorno agli scavi ha ucciso tutti. Ho tentato di salvare tuo padre, ma non ho potuto. Layla El-Faouly: No, ma gli hai messo accanto un bell'assassino! Vero? Marc Spector: Sì, ha sparato anche a me. Sarei dovuto morire, ma non è successo. Avrei dovuto.
[nella realtà dell'ospedale psichiatrico] Noi non viviamo in un mondo materiale, ma è nella nostra psiche che viviamo. Chiaro? E l'unica possibilità che abbiamo è di fare deduzioni indirette sulla natura della realtà. Ti faccio un esempio: questa penna, vedi? Per me questo è uno strumento per scrivere, per il mio cane è un giocattolo. Sommo deduzioni vere. Giusto? È una questione di contesto e di prospettiva. E io a te non sto chiedendo altro che una sincera valutazione della tua situazione. (Arthur Harrow)
[dopo essersi trovati in due corpi separati] Steven Grant: Marc? Marc Spector: Steven! Steven Grant: Marc! [si abbracciano] Come cavolo è possibile? Marc Spector: Io non lo so. Qual'è il tuo ultimo ricordo? Steven Grant: Harrow ci ha sparato. Marc Spector: Sì! Sì! Esatto! Esatto! Vieni, dobbiamo uscire da qui. Seguimi, andiamo.
Taweret: Ehilà! Marc Spector e Steven Grant: AAAAAAAAAARGH!
Taweret: Lui [Marc] è sempre così... intenso? Steven Grant: Chi, lui? Sì, più o meno. Taweret: Dunque, voi due siete... gemelli? Marc Spector: No. Steven Grant: Beh, sì, sì, una specie.
Marc Spector: Quindi, questo è l'aldilà? Questo è l'aldilà? Taweret: Un aldilà, non è l 'aldilà. Non immagini quanti piani di intersezioni di coscienze slegate esistono. Marc Spector: Già... Taweret: Come il Piano Ancestrale, oh, che meraviglia.
Taweret: Siccome la reale natura della Duat è impossibile da comprendere per la mente umana- Steven Grant: Ah, è vero. Taweret: -potreste percepire questo regno come qualcosa di più riconoscibile per voi... e un reparto psichiatrico è una novità per me, ma... Ehi, ce la faremo andare bene, giusto? Steven Grant: Perché dovremmo immaginare questo regno come un ospedale psichiatrico? Marc Spector: Perché siamo pazzi. Siamo pazzi, Steven. Lei che parla, un uccello che parla, ora sei anche fuori dal mio corpo... e che mi dici dell'aldilà? Quella è la realtà e l'ospedale invece... è l'immaginazione.
Marc Spector: Che fa adesso? Steven Grant: Sta pesando i nostri cuori sulla bilancia della giustizia con la piuma della verità. Gli antichi egizi credevano che il cuore fosse il segno indicatore di chi sei stato in vita. Se la bilancia è in equilibrio, quando concludi il tuo viaggio, la tua anima è autorizzata a passare nei campi di Iaru. Marc Spector: E se non è in equilibrio? Taweret: Vieni lanciato fuori bordo. I morti ti trascinano nella Duat, dove rimarrai per sempre bloccato nella sabbia. Niente anime squilibrate sulla mia barca. Sono le regole.
Marc Spector: Chi se ne importa di cosa dice l'ippopotamo, noi non finiremo là sotto. Non andremo neanche nei Campi di Aaru. Steven Grant: D'accordo, che cosa proponi? Marc Spector: Se sarà necessario... la uccidiamo e prendiamo la barca.
Steven Grant: Credi che Layla stia bene? Marc Spector: Sì, per ora. Ma se la conosco, si farà ammazzare provando a fermare Harrow da sola. Steven Grant: Allora dobbiamo sbrigarci, no? Marc Spector: Sai che cosa farebbe Layla se fosse qui? Steven Grant: No, no, non ripeterlo. Marc Spector: Dico solo che c'è un ippopotamo e due di noi, e questa nave non è difficile da manovrare, quindi... e non è che dobbiamo per forza- Steven Grant: Cosa? Uccidere la dea Taweret?! Marc Spector: No, trovami una cima e- e- io- Steven Grant: No, forse dovremmo fare come dice lei e ci aiutiamo a scoprire quello che a quanto pare nascondiamo. Marc Spector: Steven, non so i tuoi, ma i miei ricordi è meglio dimenticarli. Steven Grant: Sì. I miei anche.
[vagando nella loro mente, Marc e Steven si trovano in una stanza con persone morte sedute a dei tavoli] Steven Grant: Guarda: un angosciante bar pieno di cadaveri. Niente di più. Mi chiedo a chi mai apparterrà questa stanza... a te. Marc Spector: Divertente. [riferendosi ai cadaveri che esamina uno per volta] Dubai. Gabon. New York. Norvegia. Oh, cavolo. Steven Grant: Conosci questa gente? [Marc lo guarda] No. Oh, no, no... non saranno tutti... sono le persone... sono tutte le persone che hai ucciso? Marc Spector: Erano criminali. Assassini, sfruttatori, erano la feccia. Khonshu li voleva punire. Era così che proteggeva i viaggiatori notturni. Steven Grant: E ricordi ognuno di loro? Marc Spector: Prova tu a togliere una vita, poi vedi se la dimentichi. Con ognuno volevo fallire, mi auguravo che mi uccidessero. Guarire era come una dannazione.
[dentro a un ricordo] Marc Spector: Pare che se diserti per una fuga dissociativa l'esercito ti congedi. Così cominciai a lavorare su commissione per il mio vecchio comandante, Bushman. Ci chiese di saccheggiare una tomba egizia, ma Bushman cambiò i piani, non voleva testimoni, a me non stava bene. Steven Grant: [riferendosi a un cadavere] Lui è il dottor El Faouly? Il padre di Layla? Marc Spector: Io... ci provai a farli scappare. Ma non ci riuscimmo. Come vedi.
[in un ricordo Marc, ferito a morte, fa per uccidersi ai piedi di una statua di Khonshu nel deserto] Khonshu: [voce fuori campo] Che grande spreco. Marc Spector: Uh? Khonshu: Io sento il dolore che porti dentro. Ah...mhh... Marc Spector: Che cosa... diavolo sei tu? Khonshu: Io sono il dio Khonshu, in cerca di un guerriero... Marc Spector: [ridendo amaramente] Un guerriero. Buona fortuna. Khonshu: ... per essere le mie mani, i miei occhi, la mia vendetta. Per essere la mia ultima parola contro chi commette il male. Per incatenare la tua esistenza a me ed estirpare solo il peggio, coloro che lo meritano. Tu desideri la morte, o desideri la vita? Marc Spector: Non lo so. Khonshu: La tua mente, io la sento. È spezzata, è infranta. È così affascinante... tu sei un valido candidato per servirmi durante questo tempo. In cambio della tua vita, giuri di proteggere i viaggiatori notturni e di recare la mia vendetta a chiunque faccia loro del male?
[assistendo al ricordo della nascita di Moon Knight] Steven Grant: Infido avvoltoio [Khonshu]... ti ha manipolato sin dall'inizio. Marc Spector: Sì, beh, ci ha tenuto in vita. Steven Grant: Marc, si è approfittato di te. Marc Spector: O mi ha dato modo di essere quello che sono sempre estato: un assassino.
[nel ricordo della nascita di Moon Knight] Khonshu: Giuri di proteggere i viaggiatori notturni e di recare la mia vendetta a chiunque faccia loro del male? Marc Spector: Sì. [...] Khonshu: [conferendogli i poteri] Dunque, sorgi. Sorgi e vivi ancora come il mio pugno della vendetta. Come mio... Moon Knight.
Steven Grant: In quella camera da letto dove non mi hai lasciato entrare, è lì che dobbiamo andare. Marc Spector: Un secondo, un secondo, dammi-dammi solo un secondo, okay? Ehm... ora: noi non dobbiamo rifare tutto ancora, perché non ne parliamo? Parliamo. Subito. Adesso. Ti dirò... tutto quello che vuoi, okay? Ma ti imploro, non farci tornare lì. Non ne vale la pena.
Oh, Marc, hai fatto una cosa davvero molto difficile, sono fiero di te. Rivivere dei ricordi così traumatici può essere dolorosissimo: li vedi e li senti così reali, e tu lo stai facendo da ore. Ottimo lavoro. Ti sei osservato dentro, nel profondo di tutti quei momenti intimi che formano il tuo io. [cgli dà un bicchiere d'acqua] Ecco, tieni. Sì. Sono molto fiero di te, Marc. Ora ascoltami per un momento, okay? Ti faccio una riflessione: tu credi di aver creato Steven per rifugiarti da tutte le cose orribili che senti di aver fatto nella vita, o forse Steven ha creato Marc per far spuntare al mondo quello che tua madre ti infliggeva?... Sai dirlo? Ti viene in mente? C'è un solo modo per saperlo. Devi essere sincero con Steven. Non c'è progresso senza comprensione. Puoi riuscirci? Puoi essere sincero con Steven? (Arthur Harrow)
Steven Grant: [mentre Marc lo trascina via dal ricordo di un pestaggio inflittogli dalla madre] Lasciami, voglio vedere. Voglio vedere che ha fatto. Marc Spector: Tu non devi vedere. Non devi vedere, esisti solo per questo. [Steven gli tira un pugno] Steven Grant: Esisto solo per questo? Sono il tuo anti-stress sempre pronto? E io che credevo di essere l'originale. Invece sono una tua invenzione.
Marc Spector: Questa era la morte e la shiva di mamma due mesi fa; a questo punto le nostre vite si sono fuse del tutto. Non riuscivo... non riuscivo ad affrontarlo di nuovo. Tutto quello che ho fatto... Steven Grant: Marc. Quelle cose orribili che lei ti dicevano erano sbagliate. [riferendosi alla morte del fratello] Non fu colpa tua. Marc Spector: Io... non dovevo portarlo nella grotta, non dovevo portarcelo- Steven Grant: Ehi. Ehi. Eri solo un bambino. Non è stata colpa tua.
Taweret: La bilancia è in equilibrio. Il cuore è pieno. Il tuo viaggio è finito. Marc Spector: È tutto così... silenzioso. Taweret: La pace che volevi e che non hai mai avuto. La stai manifestando. Non c'è pericolo, solitudine o dolore. Marc Spector: Dov'è finito Steven? Taweret: Non c'è più, Marc. L'ha preso la Duat. Ti prego, goditi questa pace. Marc Spector: Dobbiamo andare a prenderlo. Taweret: No, non funziona così. Se te ne vai, non potrai tornare. E, in ogni caso, lui non ti serve più ormai, Marc. Marc Spector: Quindi a me tocca l'eterna pace mentre lui, invece, rimarrà bloccato nelle sabbie? No, a me non sta bene.
[parlando al corpo pietrificato di Steven dopo averlo raggiunto nella Duat] Oh, Steven. Non hai una bella cera. Non so se puoi sentirmi. Da quando sei arrivato, tanto tempo fa, eravamo piccoli, e tu mi hai salvato. Sono vivo perché non ero più solo. Tu c'eri sempre, pieno di vita, di speranza, tutte cose che non ho saputo difendere. Non ti ho protetto. [inizia a pietrificarsi] Ma tu non mi hai mai abbandonato, non mi hai abbandonato. E anche se- anche se quei campi non erano affatto male, non ti abbandonerei per niente al mondo. Tu sei l'unico vero superpotere che abbia mai avuto. (Marc Spector)
Khonshu: Ti sono mancato? Marc Spector / Moon Knight: Layla ti ha rifiutato, vero? Khonshu: Ammit è stata liberata. Non ho avuto la forza di fermarla. Marc Spector, ho bisogno di te. Steven Grant / Mr. Knight: [prende il controllo del corpo] Ah, ho una curiosità, scusa, come funziona la nuova organizzazione? Khonshu: Steven Grant, non stavo parlando con te. Steven Grant / Mr. Knight: Sì, ho capito, ma con noi adesso paghi uno e prendi due, quindi sei costretto a parlarmi. E ti abbiamo salvato la vita, quindi non c'è di che. Credo che tu debba rispondermi, qual è il nuovo accordo? Khonshu: Stai negoziando ora? In questa situazione?! Steven Grant / Mr. Knight: Beh, abbiamo imparato dal migliore, buffo uccellaccio. Khonshu: Vi libererò entrambi, vi do la mia parola. Steven Grant / Mr. Knight: Mh-mh, questo sì che è parlare. Bene, e anche questo l'abbiamo risolto. Ora, come cavolo arriviamo al Cairo? Khonshu: [usufruendo dei suoi poteri] Tu dimentichi, vermicello, che io sono ancora il Dio del cielo notturno! Steven Grant / Mr. Knight: Ah, bene, senti una cosa, questa te la passo, Marc... Khonshu: Muovetevi, idioti!
[combattendo contro Marc] Se Ammitt avesse potuto comandare, il piccolo Randall sarebbe sopravvissuto, la tua famiglia sarebbe stata felice. Deve solo sradicare un'erbaccia dal giardino: e sei tu. (Arthur Harrow)
[nella realtà dell'ospedale psichiatrico] Steven Grant: Quindi... scusa... scusa, quindi questa è la realtà? Arthur Harrow: L'immaginazione è una cosa reale. Questa sedia, il tavolo, la luce... sono stati creati prima dal nostro immaginario. Steven Grant: Ma pensi che sia vero che Khnoshu e Ammit siano reali? Arthur Harrow: Se lo penso? No. Marc Spector: [assume il controllo del corpo] E se non fossimo d'accordo, doc? Arthur Harrow: Marc... Marc Spector: Se credessimo qualcosa di diverso? Arthur Harrow: Dovremmo continuare a lavorare. Steven Grant: [assume il controllo del corpo] Per quanto, ancora? Arthur Harrow: Per il tempo che sarà necessario. [camminando lascia dietro di sé delle impronte insaguinate] Marc Spector: [parlando a Steven, prendendo il controllo del corpo] Ehi, anche tu lo vedi, vero? Steven Grant: [prendendo il controllo del corpo] Oh, sì. Lo vedo, lo vedo... Arthur Harrow: Perché sto sanguinando? Steven Grant: Ecco, io credo che tu sappia molto meno di quanto credi. E... Marc Spector: [assume il controllo del corpo] ...per quanto sarebbe allettante accettare la tua diagnosi, doc... Steven Grant: [assume il controllo del corpo] ... noi preferiamo salvare il mondo. Ciao ciaoino.
[nella scena post-credit, un individuo preleva Harrow dall'ospedale in cui è rinchiuso e lo porta su una limousine dentro la quale lo attende Khonshu] Arthur Harrow: [ridendo] Khonshu. Non puoi più colpirci. Khonshu: Già. Vuoi sapere una cosa? Marc Spector era convinto che, una volta che noi due ci fossimo separati, avrei voluto sua moglie come mio avatar. Ma perché mai dovrei volere qualcun altro, quando lui non ha idea di quanto sia davvero travagliato? [richiama l'attenzione dell'autista] Ti presento il mio amico, Jake Lockley. Jake Lockley[1]: [in spagnolo] Oggi perdi tu. Arthur Harrow: Un attimo... [Jake gli spara, uccidendolo]
1 2 A causa del disturbo dissociativo dell'identità che affligge il personaggio, Steven Grant e Marc Spector sono due personalità che condividono lo stesso corpo.