Sono ultra-pop. Ora posso pure andare a comprare i formaggi in una boutique del centro, ma non rinuncio al piacere della spesa col mega-carrellone, con i palloncini appesi e i pop corn nel centro commerciale.[1]
Voglio solo essere me stessa. Non mi interessa fare "l'impegnata". E oggi non sono pronta per pronunciarmi sulla politica.[1]
Francesca Archibugi è stata una maestra straordinaria. Un incontro importantissimo. Ti dice due parole, quelle due parole, e ti tira fuori tutto. In Questione di cuore mi costringeva a stare immobile per dare maturità e durezza al personaggio. Tra l'altro lei mi ha salvata. Rischiavo di rimanere appiccicata all'immagine di Sonia: ragazza madre, svampita, sensuale e fragile. Archibugi, invece, mi ha fatto interpretare una donna tosta e combattiva, che difende il suo mondo e la sua famiglia.[1]
Penso che la vita sia quasi tutta questione di culo. Sì, di fortuna. Io ne ho avuta. E ringrazio.[2]
Mi sento un'operaia del cinema, faccio il mio lavoro e sono privilegiata perché lo amo tanto e mi fa crescere come persona.[3]