Lui non mi considera proprio, e io non considero lui. È il sistema per andare d'accordo. (Geremia)
I sabati sera non ci appartengono più; se li sono presi quelli con la pelle liscia, i sabati sera. (Geremia)
Ah, momento magnifico! Lo svezzamento è l'anticamera del ristorante! (Geremia)
Rubano tutti Geremia, e tutti sono infelici. Tutti. (Madre di Geremia)
Sorella cara, Il mio ultimo pensiero sarà per voi. (Geremia)
Non confondere mai l'insolito con l'impossibile. (Geremia)
Mi commuove la tua ingenuità, Rosalba. Non esistono le cose giuste in questa vita. (Geremia)
Noi abbiamo il tanfo delle persone malate, Amanda. Siamo malati, ma siamo bellissimi. Di notte, a letto, ci pare di sentire i rumori della notte; ma quelli non sono i rumori della notte; sono i rumori della nostra malattia, e allora ci sentiamo morti e perduti. E invece siamo degli angeli, degli angeli rumorosi. (Geremia)
Il suicidio ha sempre un risvolto ironico, e io non posso permettere di suscitare dell'ironia su di me. (Geremia)
Io l'ho uccisa, lo so; ma quando uccidi una persona muori con lei. Io sono morto con te, lo capisci, Rosalba? (Geremia)
Quando i padri se ne vanno, in cielo o in terra, non importa, non tornano più. Ci rimane il ricordo, e dopo un poco neanche più quello. E allora diventano i nostri eroi, e gli eroi non hanno cognomi, non hanno figli, non hanno famiglia. Sono uomini adulti, soli, contro tutti e orgogliosi di esserlo. Noi siamo i figli, ma non saremo mai eroi. (Geremia)
Ehi avvocato! Siete qui tutti in affitto. Il mondo vi è stato dato solo in prestito. Io vi presto il mondo, quando ogni tanto lo perdete. (Geremia)
Innamorarmi di te è l'ultima cosa al mondo che mi doveva capitare. È una cosa orrenda e schifosa. Però è capitata. E io non voglio tirarmi indietro. Non voglio essere codarda ed avere rimpianti per tutto il resto della mia vita. Voglio essere coraggiosa. In fondo il coraggio è l'unica possibilità che abbiamo di cambiare le nostre vite quando non ci piacciono più. I rimpianti, invece, i rimpianti ci fanno morire tristi e soli. (Rosalba)
Citazioni in ordine temporale.
Geremia: Non parla italiano, Silvia, e io, come sai, faccio risiedere nell'arte della parola la mia grande arma vincente di seduzione! Silvia, amica di Geremia: La tua grande arma vincente di seduzione, Geremia, si chiama speranza; e se credi in Dio, preghiera.
Gino: Il country... come faccio a spiegarti... è tutta la mia vita. Geremia: Hai una visione angusta della vita, fratello caro...
Gino: 'scolta Geremia, devo farti una domanda: ma secondo te, siamo amici noi? Geremia: Devo dire che è un'eventualità alla quale non avevo mai pensato.
Rosalba: Come si diventa disperati come te? Geremia: Trascorrendo un'infanzia felice.
Rosalba: Perché porti questa fascia in testa? Geremia: L'emicrania mi uccide; ma ora mi è passato. Rosalba: No, non toglierla, ti dona. Geremia: Tu mi stai prendendo in giro; ti ho quasi rovinato il giorno del tuo matrimonio, in più sono l'essere meno affascinante della Terra, con o senza la fascia. Rosalba: Mi fai tanta pena. Geremia: Ah ecco, ora mi raccapezzo.
Madre di Geremia: Sei cambiato, sei diventato spendaccione. È quello che succede agli uomini, quando incontrano le donne. Ma le donne fanno fare una brutta fine agli uomini come te, e sai perché? Perché tu sei buono, e i buoni, come dicesti tu, muoiono bambini. Geremia: I bambini sono immortali.
Ci siamo seduti dalla parte del torto papà, perché tutti gli altri posti erano già occupati, e va bene; ci siamo detti "facciamo i cattivi perché i buoni muoiono bambini", e pure questo va bene; ci siamo solo dimenticati di dirci qual è il limite – perché c'è il limite, papà... ma io non lo conosco. (Geremia)