doppiatore italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Edoardo Stoppacciaro (1983 – vivente), attore, doppiatore e scrittore italiano.
Gabriele Dolzadelli, musiclike.it, 15 aprile 2019.
Forse i più complicati [da doppiare] sono stati Fassbender e Gosling. Interpretavano due personaggi estremamente distanti da me, e per riuscire a rendermi credibile su di loro, i direttori [Rodolfo Bianchi per Hunger e Marco Mete per The Nice Guys] mi hanno dovuto letteralmente smontare e ricostruire. È stato faticoso, ma molto istruttivo e stimolante: sarebbe bello avere sempre il tempo di lavorare in questo modo. Sicuramente l'attore al quale mi sento più legato è Richard Madden. L'ho doppiato nella serie che l'ha portato alla notorietà: Il Trono di Spade e, più di recente, in Bodyguard, per la quale ha vinto un Emmy come miglior attore protagonista. È un attore eccezionale e sono veramente onorato di potergli prestare la voce.
[Quali sono i suoi scrittori di riferimento] Nella ricerca di uno stile che fosse mio, senza tentare inutilmente di copiare da maestri irraggiungibili, ho sempre chiari gli esempi di Tolkien e di Martin, ma anche di Abercrombie, Gaiman, King, Pratchett… Divoro fantasy fin da piccolo: mi piace pensare che un po' tutti questi colossi abbiano lasciato qualche goccia infinitesimale dalla quale trarre ispirazione.
Quello del doppiaggio è un grande lavoro di squadra. Il direttore di doppiaggio fa praticamente da "regista": è lui ad avere la visione d'insieme del film dopo averlo visto, studiato e assimilato. Quando si arriva in sala, il direttore spiega il film e il personaggio, e si iniziano a vedere gli "anelli" (i frammenti di scena da circa un minuto sui quali lavoriamo di volta in volta). Si vede e si rivede l'anello cercando di decodificare il maggior numero possibile di informazioni; poi si inizia a provare. Dopodiché viene tolto l'audio: il doppiatore continua a sentirlo in cuffia, ma nella sala non si sente. È la cosiddetta "prova muta", durante la quale il direttore si fa un'idea più precisa della strada che il doppiatore sta prendendo e, se è il caso, interviene correggendo il tiro. Poi si inizia a incidere, e di incisione in incisione, di correzione in correzione, si arriva alla "BUONA!" e si passa all'anello successivo. Il sinc è controllato dall'essenziale figura dell'assistente al doppiaggio, che oltre a tenere d'occhio l'aderenza al labiale degli attori sullo schermo, prepara anche i piani di lavorazione. In cabina di regia, accanto al direttore, c'è il fonico, al quale spetta l'arduo compito di ottenere una resa acustica quanto più vicina possibile a quella originale. Il copione sul quale lavoriamo, poi, è un adattamento (talvolta curato dallo stesso direttore). Insomma, ci sono tante professionalità altamente specializzate, dietro a un turno di doppiaggio. Purtroppo, quello che ho descritto è il "turno ideale": le tempistiche folli imposteci sempre più spesso fanno sì che, molte volte, si sia costretti a vedere la scena al massimo due o tre volte e poi a incidere.
Nelle corti occidentali, lontano da dove era cresciuta, i giullari erano gli uomini che divertivano i re e i lord con i loro giochi, le loro storie, le loro arguzie. Kalysta non aveva idea di chi avesse affibbiato al vecchio il soprannome di Giullare. Sapeva solo di non aver mai trovato nulla di divertente nelle sue azioni. Semmai le facevano paura.