Capricorn One, film statunitense del 1978, regia di Peter Hyams.
4 gennaio
January 4 (Testo a schermo)
Signore e signori, buongiorno. Qui Paul Cunningham. Controllo Capricon. Sono le sei e tre minuti ora atlantica. Mancano trentadue minuti e ventuno secondi al lancio. Per rendere più agevole il lavoro dei radio teleoperatori faremo precedere ciascun annuncio da una frequenza di cinque secondi, seguita da un secondo di intervallo. Chi non ha ancora ricevuto gli opuscoli illustrativi per la stampa può passare a ritirarli al centro informazioni. Al momento attuale tutte le apparecchiature sono pronte. Luci verdi. Riassumendo la mattinata, a otto ore e cinque minuti dal lancio, la zona numero 39 è stata evacuata e abbiamo potuto cominciare a rifornire il propellente liquido nel vettore. A quattro ore e mezza dal lancio il colonnello Charles Brubaker – il comandante –, il tenente colonnello Peter Willis e il capitano John Walker sono stati svegliati dal dottor Burroughs, il medico della missione. Sono stati sottoposti ad un ultimo esame e sono stati trovati in perfette condizioni fisiche. L'equipaggio ha fatto colazione con mezzo pompelmo, una bistecca di trecento grammi, succo d'arancia, due uova e pane tostato. L'equipaggio si trova ora nel vano di accesso, pronto a entrare nella navicella. Mancano trenta minuti al momento del lancio e il conteggio continua. Qui Controllo Capricorn One. (Paul Cunningham) [voce fuori campo]
Citazioni in ordine temporale.
Se il solo modo di tenere qualcosa in vita è di commettere un'azione di cui mi vergogno, non so quanto ci tenga a tenerla viva. (Charles Brubaker)
Noi siamo qui, a milioni di miglia dalla Terra... e possiamo farci portare una pizza. (Peter Willis) [sul set di Marte]
"Mio padre è lontano da me adesso, è andato su Marte. Mi manca molto. Mi manca sempre quando va via. Però non sono triste. Un tempo lo ero quando se ne andava. Ricordo che un giorno mi disse una cosa, mi disse che un uomo non può vivere solo per se stesso. Mi disse che lui stava cercando di fare qualcosa di buono per tutta l'umanità. Io lo so che è quello che sta facendo adesso. Sta facendo qualcosa per tutti, per dar loro una vita migliore. E questo significa che sta facendo anche qualcosa per me. E così anche se è lontano, in fondo è come se stesse vicino a me. Ecco perché non sono triste. Ecco perché sono fiero di mio padre. Gli voglio tanto bene." (Kay) [leggendo a Charles Brubaker il componimento Mio padre scritto dal figlio]
Non c'è neanche l'ascensore... (Peter Willis) [alla base della montagna che deve scalare]
Insomma, c'è una tale che fa un viaggio in Europa [...], dopo qualche giorno decide di chiamare casa, risponde il fratello al telefono e lui domanda al fratello: «Come vanno le cose a casa?». E il fratello risponde: «Lo sai?, il tuo gatto è morto». E quel tale dice al fratello: «Non dovresti darmi le cattive notizie in questo modo. Dovresti prepararmi un po' prima. Non so, ecco, dovresti dire una cosa come: "Il gatto si è arrampicato sul tetto per dare la caccia a uno scoiattolo ed è rimasto bloccato. Abbiamo chiamato i pompieri e quando sono finalmente arrivati [...] il gatto è caduto di sotto. Hanno dovuto portare il gatto dal veterinario, hanno cercato di salvarlo, lo hanno anche operato, quel povero gatto. Ma era troppo tardi e non si è salvato, il gatto". Ecco come dovresti dare una brutta notizia così». E dopo quel tale chiede al fratello: «E la mamma come sta?». E il fratello gli dice: «Sta sul tetto!». (Peter Willis) [barzelletta]
Vedi, molti giornalisti sono come me, sono pignoli, passano un sacco di tempo a controllare delle quisquilie come... come i fatti. (Walter)
Citazioni in ordine temporale.
Peter Willis[scherzando]: Ehi, Horace, Marte è quello rosso o quello verde? Non mi ricordo. Horace: Venti miliardi di dollari per lanciare un imbecille nello spazio! John Walker: Be', io li avrei spesi meglio.
James Kelloway: Oggi a nessuno frega più niente di niente. La gente chiude il garage, spranga la porta di casa, si nasconde sotto il letto, ha perfino paura di accendere il televisore per non sapere dal telegiornale che cosa è successo. Non c'è più niente in cui credere. E voi volete far fallire tutto questo adesso. Pensate alle conseguenze che avrebbe per tutti noi. Mi dispiace ragazzi, mi dispiace davvero molto, ma non so cos'altro fare. Anch'io cammino sul filo di un coltello proprio come chiunque altro. Avanti, vorreste essere quelli che daranno al mondo un altro motivo per non credere più in niente? Avanti! Charles Brubaker: Tutto questo è molto bello... In fondo il tuo discorso è molto logico: mentendo faremmo in modo che la verità e gli ideali non vadano perduti. Ma io non sono d'accordo.
Robert: Io non faccio altro che scartare cose. Quando mi sveglio devo togliere il cellophane dal bicchiere, il sapone è nella carta dell'Holiday Inn, perfino il cesso ha una striscia di carta con un bigliettino dell'albergo che dice che quella striscia l'hanno messa per tutelare la mia igiene. Io vivo nel terrore che se resto a letto prima o poi arriva la cameriera e mi sigilla con lo scotch dentro la coperta! Judy: Sei un neuropatico. Robert: Vedrai, tra un po' non saprai nemmeno in che città sei! Sfido chiunque a dirmi la differenza tra l'Holiday Inn di Houston e l'Holiday Inn di Cincinnati. Le camere sono identiche, la musica negli ascensori è identica, perfino le cameriere con la faccia bistrata sono identiche. Non sai mai dove sei fino a quando non leggi il giornale dopo colazione. Judy: Io non ci faccio caso. Robert: Ah, in fondo neanch'io tanto. È solo che vorrei poter fare tutto questo con una donna che mi interessa, una donna con cui dividerlo. Judy: Tutte balle. Robert: Ma sei proprio una cinica. Judy: Non sono cinica. Se vuoi rimorchiare devi essere più originale. Robert: Come sarebbe a dire? Judy: Be', per esempio prendiamo Liz Iler: si presentava candidata per la Pensylvania. La imbambolasti col fatto che tu e lei eravate testimoni dell'evolversi della storia. Be', era migliore del cellophane sulla tazza del cesso. Robert: Ma perché, tu credi che io voglia solo portarti a letto? Judy: Sì. Robert: Ma non è possibile. Tu neghi l'esistenza della sincerità. Judy: Nego che tu ne sia provvisto.[1] Robert: Sono fiero di non essere come te. Judy: Io ho le gambe più belle. Robert: Ok, ok, mi arrendo... Judy: No, non ti dare per vinto. Prova a cambiare tattica. Robert: Tu quale mi suggeriresti? Judy: Ecco, per esempio prova a dire: "Vorrei portarti a letto". Robert: Credi che funzionerebbe? Judy: Meglio che chiedermi di voler dividere un cesso sigillato, non credi? Robert: Vorrei portarti a letto. Judy: Vai a fare in culo.
[Gli astronauti mettono in scena l'atterraggio su Marte] Charles Brubaker: Noi prendiamo possesso di questo pianeta in nome dell'America, ne prendiamo possesso in nome di tutti i popoli del pianeta Terra con la speranza che la nostra missione incrementi la comprensione tra le razze umane. [...] Presidente[messaggio registrato]: Agli uomini di Capricorn One. Vi porto il saluto dei vostri compatrioti americani e di tutti i cittadini del mondo. Voi siete così lontani da noi, alla luce occorrono più di venti minuti per raggiungervi da qui. Voi vivete in un tempo diverso dal nostro: il futuro. Non saremo più gli stessi perché in questo momento, più di ogni altro momento della nostra storia, ha fatto capire a tutte le genti del mondo che apparteniamo ad un pianeta che è parte di un sistema, che è parte dell'universo. Noi siamo minuscole particelle, capaci di meschinità, ma anche capaci di vivezza d'ingegno. Sappiamo quanto possiamo essere malvagi, ma ora voi, uomini del Capricorn One, ci avete mostrato anche quanto possiamo essere grandi. Mostrandoci fin dove possiamo spingerci voi avete oltrepassato l'ultima grande frontiera e ci avete mostrato che cosa siamo: un popolo di colore, religione, ideologia diversi, ma pur sempre un solo popolo. Voi siete la verità che è in noi, voi siete la realtà. Non vi abbandoneremo mai e e vi saremo eternamente grati.
[Dopo l'incidente al ritorno della navicella priva di equipaggio] Charles Brubaker: Siamo morti. Peter Willis: Peccato, ero un tipo così simpatico.
Robert: Quando un reporter dice al suo stimato caposervizio che pensa di essere su una traccia che potrebbe dimostrarsi esplosiva il caposervizio dovrebbe rispondergli: "Hai 48 ore di tempo, figliolo! Cerca di trovare qualcosa di buono altrimenti sei licenziato!" Ecco ciò che dovrebbe dirgli! L'ho visto al cinema! Walter: Muovi le chiappe e vai su quell'aereo! Robert: Gliel'ho detto, devo seguire la mia traccia! Walter: E non puoi dirmi qual è questa cosa tanto sconvolgente? Robert: È una cosa da pazzi, se gliela dico mi metto veramente nei pasticci. Walter: Tu non sei pazzo. Io sono pazzo. Io sono pazzo perché ti sto a sentire! E sono pazzo perché ti dico quello che sto per dirti: ti do 24 ore per trovare qualcosa di buono! Non 48! L'ho visto anch'io quel film. Diceva 24!
Robert: È lei il padrone qui? Albain[indicando il manifesto alle sue spalle]: La vede quella scritta? Robert: Sì. Albain: Be', la legga. Robert: L'ho letta. Albain: A voce alta. Robert[leggendo]: "A&A. Disinfestazioni agricole." Albain: Vuole sapere chi sono io? Robert: Scommetto che è una delle "A". Albain: Sì, ma quale? Scommetto che da solo non lo indovina, amico. Robert: Il primo. Albain: Sbagliato. Robert: Ho diritto a un'altra risposta? Albain: Accordato. Robert: È il secondo. Albain[ride]: Sbagliato! Sono sempre io. "A" e "A", il primo e il secondo. Io mi chiamo Albain. Vede, io ho un figlio. L'altra "A" doveva essere lui. Ha voluto fare l'avvocato. Per me è un degenerato e gli ho portato via la "A"!
Signore e signori, signora Brubaker, signora Willis, signora Walker, cari concittadini, sono qui oggi per parlare di speranze deluse e di sogni irrealizzati. Charles Brubaker, Peter Willis e John Walker hanno lasciato questa Terra per seguire il loro sogno poco più di otto mesi fa, ma non sono potuti tornare tra noi. Il loro sogno ha potuto crescere e realizzarsi grazie all'appoggio di milioni di cittadini in tutta l'America. E in un'epoca in cui il cinismo è un'epidemia nazionale ci hanno dato qualcosa di cui andare fieri, è un sogno a cui non dobbiamo permettersi di spegnersi. Una nazione si fonda sullo spirito del suo popolo. La prova della grandezza di una nazione è la coesione dei suoi cittadini in tempi di crisi. I soli limiti a quel che possiamo raggiungere sono i limiti che diamo alle nostre speranze. Questi tre uomini ci hanno voluto ricordare la grandiosità delle nostre speranze. C'è stato un momento nei giorni scorsi in cui eravamo tutti un solo popolo. Tutti noi speravamo, ci sentivamo tutti un po' più fieri e un po' più grandi. Provavamo tutti gli stessi timori e lo stesso entusiasmo. Questi tre uomini ci hanno fatto sentire uniti e non ci sono obiettivi che non possiamo raggiungere se ci manterremo uniti. Non esistono parole adeguate per esprimere la nostra gratitudine a questi uomini che non sono più tra noi. Però possiamo onorare la loro memoria [...] (Presidente) [elegia funebre mentre Charles Brubaker corre verso il luogo del funerale insieme a Robert]
Frasi promozionali
Capricorn One... La bufala da 30 miliardi di dollari.