Vedi Lucianì, quando si rischia la vita con qualcuno resti sempre attaccato a quelle persone come se il momento non fosse mai passato e quelle persone ti dovessero ancora salvà, perché il pericolo è rimasto sempre immantinente. (Antonio)
Vincerà l'amicizia o l'amore? Sceglieremo di essere onesti o felici? (Gianni Perego)
Se semo stufati di essere buoni e generosi! (Antonio)
Negli onesti c'è quella purezza che se gli capita l'occasione diventano più mascalzoni dei mascalzoni veri. (Romolo Catenacci)
Piuttosto che inseguire un'improbabile felicità è meglio preparare qualche piacevole ricordo per il futuro. (Nicola Palumbo)
Credevamo di cambiare il mondo invece il mondo ha cambiato a noi. (Nicola Palumbo)
Il futuro è passato, e non ce ne siamo nemmeno accorti. (Gianni Perego)
Vivere come ci pare e piace è facile e costa poco, perché si paga con una moneta che non esiste: la felicità. (Nicola Palumbo)
Meglio intellettuali fracidi, che proletari imborghesiti. (Nicola Palumbo)
La guerra finì, scoppiò il dopoguerra. (Nicola Palumbo)
E i sindacati me li sbatto ar ca'. (Romolo Catenacci)
La nostra generazione ha fatto veramente schifo. (Gianni Perego)
E questa chi l'ha detta? Cicerone, Garibardi, er Sor Capanna? (Antonio)
Ma adesso a noi, come si diceva ai bei tempi. (Romolo Catenacci)
Nocera è Inferiore perché ha dato i natali a individui ignoranti e reazionari come voi tre! (Nicola)
Tu sei meglio di me solo perché quelli come te succhiate da secoli il meglio di noialtri! Zozzi! (Antonio) [a Gianni]
Chi è l'essere più solo più solo al mondo? Il ricco... egli è più solo perché più raro. I poveri sono tanti, tutti amici, sti lazzaroni che non ti fanno più campà. Come disse il nostro signore Gesù: beati i poveri che siederanno alla mia destra. Mò, se non ce fossero li ricchi che fregano li poveri, li poveri non esisterebbero e a Gesù toccherebbe sedere da solo, diciamo, come un povero Cristo! (Romolo Catenacci) [a Gianni]
Ho menato 'na monaca. Motivi politici (Antonio)
Primo avventore: Questo O'Neill ha orecchiato epidermicamente gli stilemi del monologo interiore dell'Ulisse joyciano. Moglie dell'avventore: Sarà, Peppi', ma io me so' fatta 'na capa 'e suonno. [all'uscita di un teatro dove davano Strano interludio di Eugene Gladstone O'Neill]
Nicola Palumbo: L'intellettuale è più su, più giù. L'intellettuale è più oltre! Egli è irraggiungibile! Antonio: Ah "più oltre"... che sei venuto a Roma per litigare?
Antonio: Re! Un'altra mezza porzione, abbondante mi raccomando! il Re della Mezza Porzione: Mai una sana scarsa!
Romolo Catenacci: Secondo te chi è la persona più sola al mondo? Il Povero? Gianni Perego: Si! Romolo Catenacci: E invece no! È il ricco! Capisci? Il ricco é più solo perché é più raro. I poveri son tanti, tutti amici, sempre assieme, 'sti lazzaroni che non ti fanno più campà!
Romolo Catenacci: Porta la coppa a quest'avvocato! Elide Catenacci: La coppa? Col pane casereccio?
Antonio[commenta i risultati delle elezioni dell'aprile 1948]: Trecentosei seggi [della DC], e chi se lo poteva immaginare? Gianni: Ti devo dire una cosa. Antonio: E che me vòi di', lo so! Abbiamo sottovalutato un sacco di fattori che hanno concorso a mettercelo nel chiccherone: [Gianni gli parla sopra, ma Antonio se ne avvede a scoppio ritardato] i soldi americani, la paura di Stalin, i preti, le monache, le madonne piangenti, la paura dell'inferno... Gianni: Io e Luciana ci vogliamo bene. [dopo che Antonio ha smesso di parlare] È questo che ti volevo dire. Antonio: Ci vogliamo bene... in... che senso? Gianni: Ci amiamo.
Elide Catenacci: Lei non salisce? Gianni: None. Elide Catenacci: Tanti ossequi! Gianni: Arrivederla! Elide Catenacci: Oh grazie! [Elide goffamente sbatte ad un asse] Gianni: Attenta! Elide Catenacci: Nuovamente. Ho intruppato!
Antonio: Tu fai schifo. Hai approfittato di lei [Luciana] perché era disperata. Nicola: E pure io ero disperato. Antonio: Ma de che, ma dove! Tu pensi solo ai comodacci tuoi, sennò non ammollavi moglie e figlio. Nicola: Li ho dovuti lasciare, l'ho fatto per una idea!
Romolo Catenacci: Sto garofano qua, che s'è fatto incastrare con un miliardo di cambiali ipocrite. Catenacci figlio: A papà, quelli so' stati gli strozzini che hanno aggirato la mia fede!
Moglie di Romolo Catenacci: Elidù, non magni? Elide Catenacci: No mà grazie, non posso mangiare idrocarburi.
Antonio: Io mi chiamo Antonio, tu come ti chiami? bambino: Luigi. Antonio[commosso a Luciana]: L'hai chiamato come lo zio di mia madre.
Antonio: Ma come... te la passi? Gianni: Come! come me la passo? Antonio[lo scambia per un posteggiatore]: Gianni che stai a fa' qui... dimme de no pure se è sì... Oh... fai il guardiamacchine? [Gianni prima imbarazzato poi annuisce mentendo] No! Ma che chiavica di società!
C'eravamo tanto amati è un capolavoro ed è uno dei miei film preferiti, e lei dirà: grazie al... Scola, Age e Scarpelli hanno scattato una fotografia di un momento che io, personalmente, non ho vissuto; hanno scelto di raccontarlo in un certo modo, facendo parlare tante voci, con un'idea chiara di quello che volevano dire. Oggi, invece, anche i personaggi che ci inventiamo in tv o al cinema devono essere infallibili, portatori di messaggi eticamente inattaccabili. (Emanuela Fanelli)
È un capolavoro che racchiude in sé i segreti del nostro cinema nelle sue condizioni ottimali: universalità di tematiche, maestria di sceneggiatura e regia, straordinarie prove d'attori. E ha un grande valore storico: racconta tre generazioni d'italiani. (Giorgio Pasotti)