Aldo Fabrizi, un uomo e un attore meraviglioso, vergognosamente meno considerato di quanto non avrebbe meritato.[1]
A volte mancavano i ruoli, altre la voglia. Il cinema mi piaceva, anche più del teatro e della tv, ma recitare in fondo non ha mai rappresentato la mia priorità. Di lavorare tanto per lavorare, non mi è mai importato nulla.[1]
Con Mastroianni eravamo proprio amici. Io e Marcello abbiamo diviso la scena in quattro film. E qui ai Parioli, nello stesso quartiere in cui abito, ho recitato con lui in "Verso sera" di Francesca Archibugi. Lavorare con Mastroianni mi faceva felice perché incontrare uno più bravo di me, mi stimolava a rendere di più.[1]
lo sono molto riservata e timida. Preferisco starmene sola piuttosto che in mezzo alla gente. Anche coi colleghi del cinema non ho molti rapporti. Mi piace stare con loro solo quando interpreto un film, ma una volta finito il lavoro, ognuno per conto proprio.[2]
Ogni volta che parlo o leggo di eutanasia mi incazzo. Ma perché in Italia non ci deve essere libertà di scelta? Perché, se uno è stanco di vivere, non può scegliere di farla finita? Quello che hai fatto hai fatto, ma la vita è tua.[1]
Papà faceva il fornaio e anche se era un uomo dolce, aveva il brutto vizio di andare a Capannelle a giocarsi tutto alle corse ippiche. "Ho perso solo per una testa di cavallo" amava dire e vederlo sperperare anche il poco che avevamo era terribile. Quando il suo negozio andò per aria e fallì, un fallimento onesto, pagando i debiti fino all'ultima lira, gli rimasero solo un po' di pecorelle di zucchero. Quanto ci andammo avanti con quelle pecorelle. A colazione, a pranzo, a cena.[1]
[Roberto Rossellini] Capiva molto più le donne che gli uomini, forse perché era un po' sempre innamorato di qualcuna.[2]