artista marziale, attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico cinese con cittadinanza statunitense (1940-1973) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Bruce Jun Fan Lee (in pinyin Lǐ Xiǎolóng) (1940 – 1973), attore e artista marziale statunitense.
Al momento sto lavorando al copione del mio prossimo film [The Game of Death]. In realtà non ho ancora deciso il titolo, ma ciò che voglio dimostrare è la necessità di adattarsi alle mutevoli circostanze. L'incapacità di adattamento conduce alla distruzione. Ho già in mente la prima scena. Inizia il film, ed il pubblico vede un'ampia distesa di neve. Poi la telecamera si avvicina sempre di più ad un gruppo di alberi, mentre i suoni di una bufera riempiono lo schermo. C'è un albero gigantesco al centro dello schermo, interamente ricoperto di una spessa neve. Improvvisamente si ode un forte schiocco ed un grande ramo dell'albero cade a terra. Non ha potuto sopportare la forza della neve e si è rotto. Quindi la telecamera si sposta su un salice che si piega al vento. Dal momento che si adatta all'ambiente, il salice sopravvive.[1]
[Recitando alcune righe che aveva scritto per il suo breve ruolo nella serie TV Longstreet] Se cerchi di ricordare tutto, perderai. Svuota la tua mente. Sii senza limiti, senza forma, come l'acqua. Se metti l'acqua in una tazza, lei diventa una tazza. Se la metti in una teiera, diventa la teiera. L'acqua può fluire, spargersi, sgocciolare o spezzare. Sii acqua, amico mio.[3]
Qualunque tentativo di scrivere un articolo denso di significato su come io, Bruce Lee, sento e penso o mi esprimo, è innanzitutto un compito assai arduo, in quanto mi trovo tuttora immerso in un processo di apprendimento, in una costante scoperta e crescita. E come se tutto ciò non bastasse, sono nel mezzo della preparazione del mio prossimo film, I 3 dell'Operazione Drago[tit. or. Enter the Dragon], una coproduzione tra Concord e Warner Bros., più un'altra produzione della Concord, L'ultimo combattimento di Chen[4][tit. or. The Game of Death], di cui abbiamo realizzato soltanto la metà. In quest'ultimo periodo ho avuto un gran da fare con emozioni mescolate tra loro. Naturalmente, questo scritto potrebbe avere pretese inferiori se io mi permettessi di indulgere nel solito gioco di manipolazione della creazione del personaggio. Fortunatamente per me, la mia personale consapevolezza ha trasceso tutto ciò, e sono riuscito a capire che la vita va vissuta – non concettualizzata. Sono felice perché sto crescendo ogni giorno di più e onestamente non conosco i miei limiti. Ad essere sinceri, ogni giorno può esserci una rivelazione o una nuova scoperta per me. Tuttavia, la gratificazione più grande deve ancora arrivare: sentire un altro essere umano dire: "Ehi, c'è qualcosa di autentico qui!" Oh, lo so, non vengo chiamato in causa per scrivere una confessione vera, ma voglio essere sincero, il che è il minimo che un essere umano possa fare. Fondamentalmente, io sono un praticante di arti marziali per scelta e un attore di professione. Ma soprattutto spero di realizzarmi lungo la via come un artista della vita. L'arte marziale, infatti, così come qualsiasi altra arte, è un'illimitata espressione atletica di un'anima individuale. Oh certo, l'arte marziale è anche quotidiano allenamento fisico, quasi da eremiti, diretto a migliorare o mantenere la propria qualità. Tuttavia, l'arte marziale serve anche a manifestare l'anima umana così com'è, ed è questo che mi interessa. Certo, sono cresciuto un bel po' dal giorno in cui divenni un praticante di arti marziali, e il mio è un processo di continua crescita, tutt'ora. Vivere significa esprimersi liberamente nella creazione. Creazione che, devo dirlo, non è qualcosa di fisso, una solidificazione. Spero pertanto che i miei colleghi praticanti di arte marziale riusciranno ad aprirsi ed essere veri e trasparenti, ed io auguro loro ogni bene nel processo di ricerca delle proprie radici.[5]
Quando si raggiunge la maturità in quest'arte, si avrà una forma senza forma. È come il ghiaccio che si dissolve nell'acqua. Quando non si ha una forma, si può avere qualsiasi forma; quando non si ha uno stile, si può avere qualsiasi stile.
When one has reached maturity in the art, one will have a formless form. It is like ice dissolving in water. When one has no form, one can be all forms; when one has no style, he can fit in with any style.[6]
In ogni ardente desiderio conta più il desiderio della cosa desiderata. (p. 157)
Quando senti dire che il Jeet Kune Do è diverso da «questo» o da «quello», non ti formalizzare: è solo un nome. (p. 157)
In definitiva tutte le forme di conoscenza portano alla conoscenza di se stessi. Quindi, queste persone mi chiedono di insegnare loro non tanto a difendere se stesse o come essere qualcuno. Esse desiderano piuttosto imparare a esprimersi attraverso un movimento, che sia rabbia, determinazione o qualsiasi altra cosa. Quindi, in altre parole, mi pagano per mostrare loro, sotto forma di combattimento, l'arte di esprimere il corpo umano. (p. XXI)
Come per tutte le forme di esercizio fisico intenso, prima di iniziare il vostro allenamento dovete farvi visitare da un medico e assicurarvi di non avere problemi di salute, come disturbi al cuore o malattie respiratorie. Se sfortunatamente doveste soffrire di una di queste malattie, interrompete il vostro allenamento e aspettate fino a quando non sarete guariti. Altrimenti, l'allenamento potrebbe nuocervi e potrebbe addirittura essere fatale. (p. 3)
Allenarsi per la forza e la flessibilità è indispensabile. Dovete usarle per aiutare l'esecuzione delle vostre tecniche. Le tecniche da sole non sono di nessuna utilità se non le sosterrete con la forza e la flessibilità. (p. 15)
Se state parlando di sport, è una cosa. Ma quando si parla di combattimento – per via della sua natura – be' allora, è bellezza, è meglio che alleni ogni parte del tuo corpo. (p. 37)
Soprattutto, non truffate in nessun esercizio; usate il peso che riuscite a maneggiare senza sforzo eccessivo. (p. 43)
La mia forza viene dall'addome. È il centro di gravità e la sorgente della vera potenza. (p. 73)
Non dovremmo dimenticare di allenare il collo e le spalle. (p. 85)
Eseguire il good morning con del peso aggiuntivo fu una mia stupidaggine. Tutto quello di cui si ha bisogno è la sbarra stessa. (Bruce Lee che si riferisce al suo infortunio alla schiena, p. 97)
Sviluppate le gambe al massimo della loro forza e flessibilità. (p. 103)
In combattimento, le ginocchia e le tibie sono le parti più deboli se mancano di una preparazione adeguata. Quando vengono ferite, chi pratica le arti marziali non sarà più in grado di combattere. Quindi è importante aumentare l'allenamento delle nostre gambe ed evitare qualsiasi attacco a quelle parti del corpo. (p. 103)
Pensi che un combattimento sia un solo colpo? Un calcio? Finché non sei in grado di eseguire combinazioni insieme senza neanche pensarci, finché non capisci come tenerti in movimento e come avere resistenza, assumi una guardia del corpo o conduci una vita più pacifica. (p. 121)
Mi rilasso finché devo usare tutti i muscoli del mio corpo e poi concentro tutta la forza nel mio pugno. Per generare una grande forza prima è necessario rilassarsi completamente e raccogliere le forze, e poi concentrare la mente e tutta la forza nel colpire il bersaglio. (p. 131)
Quando pratichi le arti marziali, devi mangiare solo quello di cui hai bisogno e non farti prendere da cibi che non ti fanno bene in quanto praticante di arti marziali. (p. 143)
Ci sono persone che possono non crederci, ma ho passato delle ore a perfezionare quello che facevo. (p. 163)
Usate le vostre idee per creare nuovi modi di migliorare il funzionamento del corpo nel gong fu – al diavolo le opinioni e i metodi convenzionali. (p. 179)
Non esiste un metodo per arrivare alla realtà. – Non ridurre la realtà a una cosa statica, per poi inventare metodi che ti consentano di arrivare a essa. (p. 31)
Dualismo contro monismo. – La filosofia dualistica regnò per secoli in Europa, dominando lo sviluppo della scienza occidentale. Ma con l'avvento della fisica atomica, le scoperte basate su esperimenti dimostrabili finirono per negare la teoria dualistica, e da allora la tendenza del pensiero ha cominciato a risalire alla concezione monistica degli antichi taoisti. (p. 34)
La necessità di agire in base alle nostre convinzioni. – Sapere non basta: dobbiamo applicare ciò che sappiamo. Volere non basta: dobbiamo agire. (p. 42)
L'essenziale è fare. – L'essenziale è fare le cose, non i risultati di esse. Non esistono attori, solo l'azione, come non esiste un soggetto che sperimenta, ma solo l'esperienza. (p. 43)
La mente intelligente è una mente curiosa. – La mente intelligente è una mente CURIOSA: non è soddisfatta delle spiegazioni né dalle conclusioni, e non si abbandona alla fede, perché anche la fede è una forma di conclusione. (p. 45)
Sui benefici terapeutici dello jogging. – Per me lo jogging non è solo una forma di esercizio fisico, ma anche un modo per rilassarmi. È l'ora in cui, ogni mattina, posso restare da solo con i miei pensieri. (p. 75)
Sul fumo, sul bere e sul gioco. – Non bevo e non fumo, perché spesso tali attività sono insensate. Non sono un fumatore perché ritengo che introdurre fumo nel corpo non sia la cosa giusta da fare. Quanto all'alcool, penso che abbia un sapore orribile: non so proprio perché la gente voglia bere quella roba. Riguardo al gioco, non credo che si riesca davvero a ottenere qualcosa in cambio di nulla. (p. 75)
Accertati di essere innamorato. – Non sono uno di quelli che non credono all'amore a prima vista, ma preferisco sempre dare una seconda occhiata. (p. 76)
Il valore della coltivazione di sé. – La coltivazione di sé rende grandi gli uomini. (p. 79)
Il critico – Le teste vuote hanno la lingua lunga e, di solito, coloro che attaccano con la lingua si difendono con i piedi. (p. 87)
Sei tu a controllare il confronto. – Nessuno può farti del male, a meno che non sia tu a consentirglielo. (p. 89)
L'adattamento è saggezza – La saggezza non consiste nel cercare di strappare il bene dal male, ma nell'imparare a "cavalcare" entrambi, proprio come un tappo di sughero si adatta alla cresta e al solco dell'onda. (p. 90)
Arresta il chiacchiericcio mentale negativo. – Se pensi che una cosa sia impossibile, lo diventerà. Il pessimismo spunta le armi di cui hai bisogno per vincere. (p. 101)
La fede e il dubbio. – Io rispetto la fede ma è il dubbio che ti educa. (p. 103)
Le sei infermità [di un eccesso di autocoscienza]. – Le sei infermità sono: il desiderio di vittoria; il desiderio di ricorrere ad astuzie tecniche; il desiderio di esibire tutto ciò che si impara; il desiderio di incutere soggezione all'avversario; il desiderio di abbandonarsi ad un ruolo passivo; il desiderio di liberarsi di qualunque infermità da cui si sia eventualmente affetti. (p. 107)
La conoscenza di sé è la strada verso la libertà. – La libertà risiede nella comprensione di se stessi, di momento in momento. (p. 144)
Aveva creato se stesso. Aveva scolpito se stesso; ciascuno dei suoi muscoli era tonico e regolato su quello che stava facendo in quel momento. L'ultima volta che lo vidi era in una condizione praticamente perfetta: la sua pelle era come il velluto, era liscia e lui aveva un aspetto fantastico. (James Coburn)
Bruce Lee aveva un fisico davvero – e intendo davvero – definito. Aveva pochissima massa grassa. Aveva probabilmente uno dei coefficienti di massa grassa più bassi di qualsiasi atleta esistente. E credo che questo sia il motivo per cui aveva un aspetto così credibile. Ci sono tante persone che fanno le stesse mosse e che sono davvero capaci, ma visivamente non appaiono né così credibili né così impressionanti come Bruce Lee. Era davvero unico. Era un idolo per tantissime persone. La cosa incredibile riguardo a una persona come lui è che è diventato una fonte di ispirazione per milioni e milioni di ragazzini che vogliono seguire il suo esempio. Che vogliono diventare esperti di arti marziali, vogliono fare film. E quindi questo è quello che fanno e si allenano ogni giorno per ore e ore. Uno come Bruce Lee fornisce un'ispirazione incredibile, che aiuta tantissimi ragazzi in giro per il mondo. Ha avuto un impatto così profondo e immenso in tutto il mondo, e credo che per questo verrà ammirato per moltissimo tempo a venire. (Arnold Schwarzenegger)
Bruce si tolse la maglietta e io rimasi di nuovo senza parole, come succedeva ogni volta che vedevo il suo fisico: aveva muscoli su muscoli. (Chuck Norris)
I film con Bruce Lee, questo Fred Astaire del kung-fu, offrono momenti gustosi, ricordando quasi il dinamismo spensierato del cinema muto. (il Morandini)
Io odio Godzilla, lo odio proprio, lo odio! Però amo Bruce Lee, lui è buono, è tanto buono! (Una notte da leoni)
La ricerca di Lee nel campo della fisiologia umana dimostrò che condividiamo tutti una fisiologia comune e, di conseguenza, abbiamo tutti una risposta molto simile allo stimolo dell'esercizio. (John Little)
Nessun altro essere umano si era mai allenato come Bruce – in modo fanatico. Lo viveva e lo respirava dal momento in cui si svegliava alle sei di mattina fino a quando andava a dormire la notte. Si allenava o pensava all'allenamento. La sua mente era sempre attiva, mai a riposo. Pensava sempre a dei modi di migliorarsi e quali nuove invenzioni fossero possibili. La sua mente era costantemente attiva. (Chuck Norris)
Non pesava tanto, ma sfruttava il massimo da quello che aveva. Era veramente forte e tutto il peso che aveva era muscolo. Aveva una forma fisica molto curata, molto definita. (Kareem Abdul-Jabbar)
So che milioni di suoi ammiratori sono convinti che Bruce nacque con un corpo speciale; lo hanno potuto vedere esprimere la sua forza straordinaria, osservare la sua agilità, studiarlo mentre contraeva i suoi muscoli straordinariamente definiti. Molti di loro semplicemente non mi credono quando gli spiego che Bruce ha costruito il suo fisico straordinario esclusivamente grazie all'applicazione e alla forza di volontà; cioè attraverso l'allenamento intenso. (Linda Lee Cadwell)
↑ Da La mia Via al Jeet Kune Do, Volume 2, a cura di John Little, traduzione di M. Faccia, Edizioni Mediterranee, 2000, Il Bruce Lee segreto, pp. 197-198. ISBN 88-272-1330-9
↑ Si tratta con ogni probabilità di un errore della traduzione italiana. Bruce Lee si riferiva al film The Game of Death del 1972. Cfr. la versione in lingua originale A parting thought – In my own process in Bruce Lee Jeet Kune Do: Bruce Lee's Commentaries on the Martial Way, p. 391. Le scene inedite di questo film con Bruce Lee sono presenti nel documentario del 2000 intitolato Bruce Lee - La leggenda. L'ultimo combattimento di Chen (Game of Death) è invece un film del 1978 diretto da Robert Clouse. Clouse riadattò il film di Bruce Lee e lo portò a termine avvalendosi anche di sosia.
↑ Da La mia Via al Jeet Kune Do, Volume 1, a cura di John Little, traduzione di M. Faccia, Edizioni Mediterranee, 2000, capitolo 23, Un pensiero di congedo. Lungo il mio cammino, p. 195. ISBN 88-272-1330-9
↑ (EN) Citato in Bruce Lee: Artist of Life, a cura di John Little, Tuttle, p. 121.
Bruce Lee, La perfezione del corpo (The Art of Expressing the Human Body), a cura di John Little, traduzione di Marco Braghieri, Oscar Mondadori, Milano, 2007.
Bruce Lee, Pensieri che colpiscono, a cura di John Little, traduzione di Andrea Tranquilli, Edizioni Mediterranee, 2003.
Sceneggiatore e/o ideatore e/o immagini di archivio
Kung Fu (1972 – 1975) – serie televisiva (ideatore, successivamente ripresa con Warrior aggiungendo sia il titolo originale sia lo script di Bruce Lee)