A Priene nacque Biante Teutameno, la cui fama fu maggiore più di quella degli altri. (Eraclito)
↑ Citato in Demetrio Falereo, Detti dei Sette Sapienti, in Hermann Diels, Walther Kranz, I presocratici. Testimonianze e frammenti, a cura di Giovanni Reale, traduzioni di Aa. Vv., Bompiani, Milano, 2006.
↑ Citato in Plutarco, Come distinguere l'adulatore dall'amico, in Tutti i Moralia, a cura di Emanuele Lelli e Giuliano Pisani, traduzioni di Giuliano Pisani, Emanuele Lelli, Filippo Carlà-Uhink et al., Bompiani, 2018.
↑ Citato in Aristotele, Etica Nicomachea, V; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
↑ Frase scritta da Biante sul tempio di Apollo a Delfi, secondo Diogene Laerzio in Vite dei filosofi I, 87. Citato in Luciano De Crescenzo, Storia della filosofia greca. I Presocratici, Mondadori, 2005, p. 20.
↑ Citato in Luciano De Crescenzo, Storia della filosofia greca. I Presocratici, Mondadori, 2005, p. 18.
↑ Citato in Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, a cura di Giovanni Reale, Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Bompiani, 2006.
↑ 1,229,9 Mullach; citato in Renzo Tosi, Dizionario delle sentenze latine e greche, Rizzoli, 1991.
↑ Gli scrittori classici la attribuiscono a Biante, ma anche a Simonide e a Stilpone (Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Hoepli, 1987).