Anthony Quinn (1915 – 2001), attore messicano naturalizzato statunitense.
«Da giovane ho fatto di tutto, anche il pugile». Per guadagnare? «Sì. Avevo sedici anni e a scuola mi sembrava di perdere tempo, visto che a casa i soldi per la cena servivano di più di un figlio istruito. Un giorno, incontrai un amico che guadagnava 25 dollari a incontro, e decisi di seguire il suo esempio». Come andò? «Dopo le prime vittorie, cominciai a sentirmi un dio. Lo spogliatoio puzzava di alcol e di cuoio bagnato, ma sul muro c'era Newsboy Brown, Mushy Callahan, Dynamite Jackson. Non vedevo l'ora di essere lì, con loro. Poi, finalmente, arrivò l'incontro importante. Il ragazzo contro il quale dovevo combattere era di colore, aveva due braccia come due prosciutti. Al quarto round ero in vantaggio. Poi, qualcuno urlò: "Ammazza quello sporco negro". E io smisi di combattere. La mia carriera di pugile finì quella sera».[1]
In Europa un attore è un artista. Ad Hollywood, se non lavora è un nullatenente.[2]
Lo so che può sembrare incredibile, ma non sono un uomo ricco anche se ho fatto molti soldi e ho perso molti soldi. Penso che psicologicamente voglio rimanere un po' al verde. Credo sempre di avere il timore di aver realmente paura di essere terribilmente ricco e mi fa stare male.
I know that seems unbelievable, but I'm not a wealthy man evven though I've made a lot of money and have lost of money. I think that psychologically I wanted to stay a little broke always I think I was afraid I really was afraid of being terribly wealthy and I feel wrong.[3]
Sono rimasti sette anni di energia e poi penso che inizierò a calare. Vorrei riuscire a realizzare tutto ciò che mi sono pianificato: i libri che vorrei scrivere, le commedie che vorrei fare.
I have about seven years of full energy left and then I think It'll start waning I want to get all the things done that I have planned for myself the books that I've wanted to write the plays that I want to do.[3]
↑ Da Natalia Augias, Duro, durissimo Quinn, Il Venerdì di Repubblica, Roma, 8 gennaio 1988, p. 86.
↑ Citato in Leslie Halliwell, Hallywell's Filmgoer's Companion, HarperCollins, Londra, 1984. In Il Seme. Rassegna di brani scelti, d'ogni paese e d'ogni tempo, n. 1, anno XXXV, gennaio-marzo 1991, Cooperativa Editrice «Il Seme» a.r.l., Genova, pp. 96-97.
1 2 Dall'intervista di Eileen Prose, 30 aprile 2017. Video disponibile su Youtube.com.