attore e cabarettista italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Alvaro Vitali (1950 – vivente), attore e cabarettista italiano.
Citazioni in ordine temporale.
Con Lino Banfi avevamo formato una gran coppia comica, ma lui a un certo punto non ci volle più stare, diceva che non voleva farmi da spalla. Io gli dicevo che la coppia funziona così, un po' faccio io la spalla a lui, un po' la fa lui a me. Ma Banfi volle staccarsi. Io feci Pierino, lui mi pare La moglie in bianco l'amante al pepe. Quando vide gli incassi penso ci sia rimasto male.[1]
Ho sempre fatto film comici e divertenti che mi hanno dato la notorietà. Ma far ridere è molto più difficile che interpretare un film drammatico o di paura.[2]
L'attore Tomas Milian, con il suo “Monnezza” è finito sulla Treccani. Io al massimo i tre cani “me li posso portà ai giardinetti”.[3]
Intervista di Concetto Vecchio, repubblica.it, 9 gennaio 2023.
Ci fu un terzo film, Iclowns. Girammo a Parigi. Non ero mai uscito fuori da Roma, né preso un aereo. Fellini era divertito dal mio stupore di fronte a quel che vedevo. “Ti piace questa vita eh?”, diceva.
Lo divertiva la mia indole popolare. Mi chiedeva: “Ti è piaciuto Giulietta degli spiriti?” “Sì”, mentivo. “E cosa ci hai capito?” “Un cazzo, dottore”. Fellini ne rideva.
Amarcord mi diede notorietà. Il regista Nando Cicero, che era stato l’aiuto di Francesco Rosi, stava preparando L’insegnante, con Edwige Fenech. Mi chiamò. Dovevo interpretare un alunno siciliano che le sbavava dietro. Non poteva chiedermi di meglio: mi ero sempre ispirato a Lando Buzzanca.
Tutta la mia famiglia votava Pci. Ho più volte attaccato i manifesti, annunciato comizi, giravo con l’auto con l’altoparlante sul tetto e davo gli annunci: “Stasera parlerà l’onorevole Pajetta!”. [...] Avevo uno zio, Franco Vitali, che lavorava a Botteghe Oscure. Andava spesso a Mosca. Ma il Pci non mi ha mai invitato una sola volta alla festa dell’Unità: a me piaceva andarci, ci sono sempre andato da privato.
Mi hanno fregato un sacco di contributi. [...] Le case di produzione mi pagavano a giornata, ma su trenta me ne segnavano dieci al massimo. Così per anni. Non c’era internet, non c’erano i controlli di adesso, ed io mi sono fidato.
Che vuoi che ti dica di Alvaro? Non voglio parlare male di Alvaro... lui è proprio così: cioè, non è che ha interpretato dei ruoli, lui faceva se stesso. Ha avuto il grande culo, chiamiamolo col suo nome, di aver potuto fare quel tipo di cinema che all'epoca andava forte. Ha fatto anche cose diverse come Amarcord di Fellini, ma alla fine viene ricordato per i "Pierini". (Orchidea De Santis)