Vincenzo Gagini

scultore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Vincenzo Gagini

Vincenzo Gagini (Palermo, gennaio 1527Palermo, 15 marzo 1595) è stato uno scultore italiano.

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Vincenzo Gagini

Biografia

Vincenzo Gagini appartiene alla terza generazione della corrente lombardo-ticinese dei Gagini o Gaggini, figlio del famoso Antonello Gagini.

È sepolto nella cappella dedicata a Santa Caterina d'Alessandria Vergine e Martire arricchita dalle opere attribuite al padre Antonello Gagini della chiesa di Santa Oliva de' Minimi di San Francesco di Paola di Palermo.[1]

Opere autografe e documentate sono presenti a Palermo, Burgio, Villafranca Sicula, Randazzo. Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Mistretta, Roccella Valdemone, Marsala, Mazara del Vallo e Trapani.

Della Tribuna di Antonello Gagini porta a compimento la colossale figura in stucco del Padre Eterno fra schiere d'angeli, causa la morte prematura del fratello Fazio promotore del progetto.

Opere

Agrigento e provincia

«"MARIA MATER GRATIE MAGISTER VINCENCIVS GAGINI. PA 1566.

Catania e provincia

Messina e provincia

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Statua di Santa Caterina d'Alessandria Chiesa di San Rocco Nasari, Barcellona Pozzo di Gotto.
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Altare di Santa Caterina d'Alessandria Chiesa di San Rocco Nasari, Barcellona Pozzo di Gotto.
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Dettaglio della statua di Santa Caterina d'Alessandria Chiesa di San Rocco Nasari, Barcellona Pozzo di Gotto.
  • 1560 c., Santa Caterina d'Alessandria, statua marmorea, attribuzione certa, opera custodita nella chiesa di San Rocco di Nasari di Barcellona Pozzo di Gotto.
  • 1554, Ancóna, manufatto marmoreo con la statua di Santa Lucia raffigurata fra San Pietro e San Paolo nelle nicchie laterali. Nel timpano il bassorilievo intermedio raffigurante il Padre Eterno, nei medaglioni laterali la Madonna Annunciata e l'Angelo Annunciante, nella predella le figure a mezzo busto degli Apostoli. Il Cristo risorto posto in cima alla primitiva cappella, nel rinnovo degli ambienti, fu rimodulato in un manufatto a sé stante. Nel contratto di pagamento è menzionato il fratello Antonino. Opere presenti nell'absidiola e in un altare laterale della cattedrale di Santa Lucia di Mistretta.[5]
  • 1564, Ancóna, manufatto marmoreo per la preesistente statua di Santa Caterina d'Alessandria opera di Giorgio da Milano. La nuova Cappella di Santa Caterina prevede le raffigurazioni del martirio in otto formelle, le figure di Sant'Antonio di Padova e San Marco Evangelista, il Padre Eterno benedicente con angeli in cima, i medaglioni con Madonna Annunziata e Angelo Annunziante, lo stemma con leone rampante. Opere custodite nella chiesa di Santa Caterina di Mistretta[6]
  • 1550 - 1552, Santa Caterina d'Alessandria, statua marmorea, opera custodita nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria di Milazzo. Una recente scoperta archivistica ne ha attribuito la paternità allo scultore Giuseppe Bottone eseguita intorno al 1560.
  • 1549, Assunta con Angeli, statua marmorea, opera custodita nel duomo dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo di Naso.
  • 1526 - 1542, Custodia Sacramentale, manufatto marmoreo con raffigurazioni della Natività di Gesù su altorilievo fra le statue di San Nicola di Bari, San Giovanni Battista e gli Apostoli di Antonello Gagini sullo scanello ultimato con la collaborazione postuma del figlio Giacomo e l'aiuto di Vincenzo, opera custodita nel duomo di San Nicolò di Bari di Roccella Valdemone.[7]
  • 1585, Annunziata, statua marmorea commissione di Giacomo Machì, recante sullo scanello le scene dell'Annunciazione, della Natività di Gesù e dell'Adorazione dei Magi, opera custodita nel duomo di Maria Santissima Annunziata di Frazzanò.[8]

Palermo e provincia

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Portale settentrionale della Cattedrale Metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta di Palermo.
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Cappella del Santissimo Crocifisso della Cattedrale Metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta di Palermo.
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Sarcofago di Francesco Perdicaro

Trapani e provincia

Siracusa e provincia

Balcone del Palazzo Arcivescovile di Palermo

Riepilogo
Prospettiva

Pochissimi sono i ritratti dei componenti del ramo siciliano dei Gagini. Vincenzo Gagini nella realizzazione del Balcone del 1587 presente nel prospetto del Cassero o via Vittorio Emanuele del Palazzo Arcivescovile di Palermo, riproduce cinque ritratti scolpiti sulle facce inferiori delle mensole che reggono il piano di calpestio, raffigurando i componenti più rappresentativi della propria Famiglia. Tutti i rappresentanti maschi dei Gagini costituiscono a vario titolo le maestranze della Fabbrica della Cattedrale di Palermo. Così Vincenzo consegna ai posteri e alla storia dell'arte le fisionomie dei propri cari, presumibilmente da sinistra verso destra, da occidente verso oriente e in ordine d'età il volto del padre Antonello, contraddistinto dalla folta capigliatura e la barba fluente molto somigliante all'incisione esistente, quello del fratellastro Antonino, dei fratelli Giacomo e Fazio, per concludere, il proprio autoritratto. Un fermo immagine a tre dimensioni eseguito in età matura e per cronologia delle fisionomie, collocabile intorno all'anno 1535, raffigurando il padre Antonello nella piena maturità e ormai prossimo al termine della carriera, se stesso giovanissimo allievo di bottega e in mezzo naturalmente i fratelli nel pieno vigore fisico e artistico. Le raffigurazioni omaggiano il padre scomparso da mezzo secolo e il fratello Fazio mancato venti anni prima.

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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