Versioni di Android
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La prima versione in assoluto del sistema operativo per dispositivi mobili Android fu rilasciata il 5 novembre 2007, anche se era ancora in fase beta. La prima versione commerciale (Android 1.0) venne rilasciata il 23 settembre 2008.
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Android è sviluppato da Google e Open Handset Alliance, e ha visto una serie di aggiornamenti al suo sistema operativo di base dalla versione iniziale.
Nomi in codice
Riepilogo
Prospettiva
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A volte ci si riferisce erroneamente alle prime versioni di Android coi nomi Alpha e Beta, Apple Pie e Banana Bread, o ancora Angel Cake e Battenberg.
In realtà, per le versioni preliminari di Android precedenti alla 1.0 venivano usate semplicemente delle sigle. Alcune di esse vennero soprannominate "Astro Boy" e "Bender", con l'intenzione di proseguire con nomi derivati da robot[1]. La prima versione di Android (1.0) non aveva alcun nome, la versione 1.1 veniva chiamata internamente Petit Four[1]. Dopo la versione 1.5, Cupcake, tutte le versioni fino alla 9.0 sono state chiamate con nomi di dolci in ordine alfabetico per poi riprendere con la versione 12 che si chiama Snow Cone.
Sul perché è stata scelta questa convenzione, il portavoce di Google Randall Sarafa ha risposto spiegando che si trattava di una sorta inside joke tra i membri del gruppo di sviluppo, della cui origine perfino lui non era sicuro.[2] Durante l'annuncio di Android 4.4, Google ha dichiarato che, dato che smartphone e tablet ci rendono la vita più dolce, ogni versione di Android è chiamata come un dessert e che, dato che è difficile star lontani dalla cioccolata, avevano deciso di chiamare tale versione come uno dei loro dolciumi al cioccolato preferito: KitKat.[3]
Il 22 agosto 2019, Google ha annunciato che la versione in fase di rilascio, fino ad allora nota come Android "Q", sarebbe stata identificata con il nome di Android 10, terminando così la pratica di dare alle versioni di Android nomi di dolciumi, in quanto molti di essi erano sconosciuti e difficili da pronunciare nelle diverse lingue.[4][5][6]. Nonostante ciò, i nomi in codice utilizzati durante lo sviluppo hanno continuato a seguire la pratica dei nomi di dolci: per Android 10 era Quince Tart; per Android 11 Red Velvet Cake; per Android 12 Snowcone, per Android 13 Tiramisù e, infine, per Android 14 Upside Down Cake.
Distribuzione e versioni
Riepilogo
Prospettiva
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Diffusione Android
(10 aprile 2020)
(10 aprile 2020)
██ Android 10 (8,2%)
██ Pie (31,3%)
██ Oreo (21,3%)
██ Nougat (12,9%)
██ Marshmallow (11,2%)
██ Lollipop (9,2%)
██ KitKat (4%)
██ JellyBean (1,7%)
██ Ice Cream Sandwich (0,2%)
Nome in codice |
Versione | Livello API |
Versione del Kernel Linux[7] |
Data di rilascio iniziale | Data dell'ultima
patch di sicurezza |
Ultima versione di
Google Play Services (data di rilascio) |
Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Angel cake[8] | 1.0 | 1 | 2.1 | 23 settembre 2008 | — | — | [8] |
Petit Four/Battenberg | 1.1 | 2 | 2.6 | 9 febbraio 2009 | [8] | ||
Cupcake | 1.5 | 3 | 2.6.27 | 27 aprile 2009 | |||
Donut | 1.6 | 4 | 2.6.29 | 15 settembre 2009 | [9] | ||
Eclair | 2.0 – 2.1 | 5 – 7 | 2.6.29 | 26 ottobre 2009 | [10] | ||
Froyo | 2.2 – 2.2.3 | 8 | 2.6.32 | 20 maggio 2010 | 3.2.25 (ottobre 2014) | [11] | |
Gingerbread | 2.3 – 2.3.7 | 9 – 10 | 2.6.35 | 6 dicembre 2010 | 10.0.84 (novembre 2016) | [12] | |
Honeycomb | 3.0 – 3.2.6 | 11 – 13 | 2.6.36 | 22 febbraio 2011 | [13] | ||
Ice Cream Sandwich | 4.0 – 4.0.4 | 14 – 15 | 3.0.1 | 18 ottobre 2011 | 14.8.49 (febbraio 2019) | [14] | |
Jelly Bean | 4.1 – 4.3.1 | 16 – 18 | 3.0.31 a 3.4.39 | 9 luglio 2012 | 21.33.56 (settembre 2021) | [15] | |
KitKat | 4.4 – 4.4.4 | 19 – 20 | 3.10 | 31 ottobre 2013 | ottobre 2017 | 23.04.13 (febbraio 2023) | [16] |
Lollipop | 5.0 – 5.1.1 | 21 – 22 | 3.16 | 12 novembre 2014 | novembre 2017 - marzo 2018 | [17] | |
Marshmallow | 6.0 – 6.0.1 | 23 | 3.18 | 5 ottobre 2015 | agosto 2018 | [18] | |
Nougat | 7.0 – 7.1.2 | 24 – 25 | 4.4 | 22 agosto 2016 | agosto 2019 - ottobre 2019 | [19] | |
Oreo | 8.0 – 8.1 | 26 – 27 | 4.10 | 21 agosto 2017 | gennaio 2021 - ottobre 2021 | [20] | |
Pie | 9 | 28 | 4.4.107, 4.9.84, e 4.14.42 | 6 agosto 2018 | gennaio 2022 | [21] | |
Quince Tart | 10 | 29 | 4.9, 4.14, 4.19[22] | 3 settembre 2019 | febbraio 2023 | [23] | |
Red Velvet Cake | 11 | 30 | 4.14, 4.19, 5.4 | 8 settembre 2020 | [24] | ||
Snow Cone | 12 | 31 | 4.19, 5.4, 5.10[25] | 4 ottobre 2021 | [26] | ||
Tiramisù | 13 | 33 | 5.4, 5.10, 5.15 | 16 agosto 2022 | [27] | ||
Upside Down Cake | 14 | 34 | 5.10, 5,15, 6.1[25] | 8 febbraio 2023[28] |
Versioni sperimentali
Riepilogo
Prospettiva
Lo sviluppo di Android iniziò nel 2003 da Android, Inc., società che fu poi acquistata da Google nel 2005.[29]
Alpha
Prima della versione beta furono rilasciate almeno due versioni interne del software all'interno di Google e OHA.[30][31]
Per evitare confusione, i nomi in codice "Astro Boy" e "Bender" erano noti solo per essere utilizzati internamente su alcune build precedenti alla 1.0, e quindi non erano mai stati usati come nomi in codice effettivi delle versioni 1.0 e 1.1 del sistema operativo, come molte volte viene creduto.[8] Dan Morrill ha creato alcuni dei primi loghi delle mascotte, ma l'attuale logo Android è stato progettato da Irina Blok.[32] Il project manager, Ryan Gibson, ha concepito lo schema di denominazione a tema di dolciumi che è stato utilizzato per la maggior parte delle versioni pubbliche, a partire da Android 1.5 Cupcake.
Beta
La versione beta è stata rilasciata il 5 novembre 2007, mentre il kit di sviluppo software (SDK) è stato rilasciato il 12 novembre 2007. La data del 5 novembre è comunemente celebrata come il "compleanno" di Android. Le versioni beta pubbliche dell'SDK sono state rilasciate nel seguente ordine:[33]
- 12 novembre 2007: m3-rc20a (milestone 3, codice di rilascio 20a)[34]
- 16 novembre 2007: m3-rc22a (milestone 3, codice di rilascio 22a)[35]
- 14 dicembre 2007: m3-rc37a (milestone 3, codice di rilascio 37a)[36]
- 13 febbraio 2008: m5-rc14 (milestone 5, codice di rilascio 14)[37]
- 3 marzo 2008: m5-rc15 (milestone 5, codice di rilascio 15)[33]
- 18 agosto 2008: 0.9 Beta[38][39]
- 23 settembre 2008: 1.0-r1[40][41]
Cronologia
Riepilogo
Prospettiva
1.0
Il 23 settembre del 2008 viene distribuita la versione 1.0 di Android che comprendeva il market, il browser, la gestione delle cartelle (creazione, cancellazione e rinominazione di esse),[42] accesso ai servizi di posta elettronica e il supporto di reti Wi-Fi, fotocamera e le prime app Google per smartphone Android, il multitasking è già disponibile, così come il funzionamento in background delle applicazioni.
1.1
L'SDK fu aggiornato alla versione 1.1 il 9 febbraio 2009; questa nuova versione sostituiva la versione 1.0_r2 e manteneva la retro compatibilità con i sorgenti creati tramite le vecchie release dell'SDK (1.0_r1 e 1.0_r2) ed aggiunge nuove caratteristiche alle API, oltre ad una maggiore fluidità e sicurezza.[43]
Cupcake
La versione dell'SDK uscita il 13 aprile 2009 è la 1.5, divenuta famosa soprattutto con il suo secondo nome Cupcake. C'è retrocompatibilità con le vecchie versioni e implementa le nuove API 3, rendendo il SO ancora più veloce e stabile.[44] Vengono introdotti i widget, la predizione del testo e il supporto per le tastiere personalizzate.
Donut
Fu poi aggiornato e il 16 settembre 2009 venne distribuita la 1.6 chiamata anche Donut. C'è retrocompatibilità con le vecchie versioni e implementa nuove funzioni e tecnologie come il supporto alle reti CDMA, diverse risoluzioni di schermo e una ricerca globale interna nel telefono e su internet contemporaneamente, oltre ai vari fix bug. I primi cellulari con Android 1.6 nativo sono sul mercato da ottobre 2009.[45]
Eclair
Il 27 ottobre 2009 Google pubblica la versione 2.0 del suo sistema operativo Open Source,[46] nome in codice Eclair, che introduce la possibilità d'inviare dati tramite Bluetooth (in precedenza era possibile utilizzarlo solo per la comunicazione vocale[47]), il dizionario intelligente, i live wallpaper. È seguita da una minor release dell'SDK, la versione 2.0.1, il 4 dicembre 2009.[48]
Il 12 gennaio 2010 è stato distribuito l'Android SDK 2.1, chiamato sempre Éclair per le sue poche novità introdotte. Infatti furono solamente risolti dei critical bug riscontrati in vari dispositivi associati alla sicurezza dei dati.
Froyo
Il 20 maggio 2010 al Google I/O è stato distribuito l'Android SDK 2.2, nome in codice Froyo. Sono stati resi disponibili importanti aggiornamenti, come il nuovo kernel Linux 2.6.32, nuovo compilatore JIT, V8 Engine per il JavaScript, tethering Wi-Fi nativo per utilizzare il terminale come hotspot wireless, nuove icone relative ad Home, Telefono e Browser, Adobe Flash Player 10.1 e Adobe AIR integrato. Inoltre è stata aggiunta la possibilità di installare le app sulla memoria SD. Aggiornamento automatico Over-the-Air delle applicazioni. Infine sono arrivate nuove API per gli sviluppatori, tra cui le OpenGL ES 2.0. Il tutto si è tradotto in 2-3X di velocità maggiore, performance e fluidità rispetto alla precedente versione 2.1 Eclair.
Il 9 luglio 2010 l'Android SDK 2.2[49] è stato revisionato e aggiornato con gli ultimi file .img del sistema Android 2.2.
Gingerbread
Il 7 dicembre 2010 è stato distribuito l'Android SDK 2.3[50], col nome in codice Gingerbread. Permette di visualizzare il consumo batteria per ogni app e integra il supporto a NFC.
Honeycomb
Il 27 gennaio 2011 viene pubblicata l'anteprima dell'Android SDK 3.0[51] la versione di Android per i soli tablet. La versione definitiva dell'SDK 3.0 è stata invece ufficializzata solo il 23 febbraio 2011.[52][53] L'11 maggio 2011 è stata distribuita la versione SDK 3.1.[54]
Ice Cream Sandwich
Il 19 ottobre 2011 è stata presentata la versione 4.0 (Ice Cream Sandwich) contemporaneamente alla presentazione del nuovo Samsung Galaxy Nexus,[55] questa versione è destinata a diversi dispositivi, quali smartphone e tablet, abbandonando la precedente situazione, dove smartphone e tablet utilizzavano sistemi operativi differenti. Il 19 ottobre è stato pubblicato l'SDK 4.0.[56]
Il 22 marzo 2012 è stato distribuito l'Android SDK versione 17 che introduce il supporto nativo per i chip x86 e la possibilità di utilizzare un dispositivo Android in collegamento con il PC come dispositivo di input multitouch.[57]
Tra le funzionalità introdotte vi è la possibilità di vedere le applicazioni aperte di recente e la possibilità di sincronizzare i segnalibri del browser.
Jelly Bean
Il 29 ottobre 2012 doveva essere presentata la versione di Android Jelly Bean 4.2, ma, a causa dell'Uragano Sandy, la presentazione è stata annullata. I primi dispositivi basati su Android 4.2 sono stati distribuiti il 13 novembre 2012. La versione si presentava piena di miglioramenti e novità, come il Circle Photosphere di Google, le notifiche interattive e l'assistente vocale Google Now, tuttavia includeva numerosi bug.
Il 6 novembre 2012 Google mise a disposizione per i suoi dispositivi Nexus una patch che portò Android alla versione Jelly Bean 4.2.1.
Il 24 luglio 2013 Google pubblica, per i dispositivi Nexus, la versione Android 4.3 Jelly Bean che porta diverse migliorie, tra cui il supporto all'OpenGL ES 3.0 e il Bluetooth 4.0, il supporto multiutente, la scrittura a gesti e le impostazioni rapide.
KitKat
Il 3 settembre 2013 Google annuncia la versione Android 4.4 KitKat, distribuita il 31 ottobre 2013 per i dispositivi Nexus ad esclusione del Galaxy Nexus.[58]
Tra le novità introdotte vi è l'hotword "Ok Google" per poter richiamare l'assistente vocale e l'Open Storage Framework per migliorare la gestione file.
Lollipop
Al Google I/O 2014 è stata presentata un'anteprima (preview) del successore di KitKat, Android L, con il quale si verifica una netta svolta per quel che riguarda tutta l'interfaccia del sistema attraverso il completo ridisegno delle icone in uno stile più semplice e piatto (Material Design), abbandonando quindi lo stile Holo che fino a quel momento aveva caratterizzato Android, e la revisione delle animazioni, che passano a 60 fps. Cambia il runtime system: ART va a sostituire Dalvik migliorando le performance; debutta Project Volta, con l'obiettivo di migliorare la gestione della batteria e Battery Historian, che analizza i processi che gravano sulla batteria; viene inserita la possibilità di sblocco tramite smartwatch, la possibilità di visualizzare le notifiche direttamente dalla schermata di blocco e di interagire direttamente con esse.[59]
Android L Developer Preview è stato reso disponibile tramite factory image per Nexus 5 e Nexus 7 2013 (versione Wi-Fi).
Il 15 ottobre 2014 Google presenta la versione definitiva del successore di Kitkat, Android Lollipop 5.0[60][61], insieme ai nuovi modelli della serie Nexus: Motorola Nexus 6[62], HTC Nexus 9[63] e ASUS Nexus Player[64].
Il 4 febbraio 2015, a seguito del lancio in Indonesia di alcuni dispositivi Android One, viene introdotta sul mercato una nuova versione di Lollipop, Android 5.1. L'aggiornamento viene annunciato da Google il 9 marzo 2015 per i suoi dispositivi Nexus. Android 5.1 introduce la compatibilità nativa ai dispositivi Dual SIM, la possibilità di eseguire telefonate ad alta definizione e una migliore gestione delle reti Wi-Fi.[65]
Marshmallow
Il 28 maggio 2015 al Google I/O, viene presentato Android M. Nella stessa sera (con fuso orario italiano) sono state pubblicate le prime anteprime. Si può visionare il changelog dal seguente link Archiviato il 14 gennaio 2019 in Internet Archive.. Il 17 agosto 2015 nel giardino del Googleplex, viene presentata la statua di M, cioè Android Marshmallow.
Marshmallow rappresenta un'ottimizzazione e miglioria di Lollipop; introduce Doze, che mira a migliorare ulteriormente la gestione energetica introdotta con Project Volta[66].
Nougat
Il 22 agosto 2016 viene presentato Android Nougat.
In questa versione vengono migliorate l'implementazione della realtà virtuale, rendendo l'utilizzo di tale tecnologia più pragmatica, viene integrata la compatibilità attiva a schermi sensibili alla pressione, aumentate le azioni disponibili per le notifiche, inserito il tasto hamburger (tre linee orizzontali impilate) alle impostazioni, che permette, dopo aver modificato un sottomenù, di ritornare al menù principale con meno tocchi rispetto al tasto indietro, il Multi-Window, che permette di utilizzare due o quattro applicazioni alla volta a seconda del dispositivo, smartphone o tablet, miglioramento della funzione Doze (gestione energia del telefono e del risparmio energetico), risparmio dati per le applicazioni in background, limitandone l'accesso ad internet, Android for Work che permette di gestire il telefono durante l'orario lavorativo in modo da inibirne alcune funzioni o forzarle a seconda delle esigenze[67].
Oreo®
Si tratta della prima versione che tenta di svincolare il nucleo del sistema operativo dall'hardware e rendere il sistema più modulare, grazie a Project Treble[68]. Inizialmente disponibile solo per nuovi dispositivi con Android Oreo e per il Google Pixel[69], mira a garantire aggiornamenti in tempi più rapidi senza passare dal produttore del chipset del dispositivo, in quanto non è più necessario reimplementare il codice dell'hardware, il quale ora viene richiamato tramite binding e non integrato direttamente nel server del componente hardware[70].
Altri aggiornamenti che vanno a implementare funzionalità sono il Picture-in-Picture (PiP, ovvero immagine nell'immagine), diversa gestione dei font, canali di notifica, permettendo una migliore e dettagliata gestione delle stesse, Autofill, che permette alle app che lo supportano l'immissione automatica di campi di testo quali le password, codec LDAC per migliorare l'audio in Bluetooth, Wi-Fi Aware, conosciuto anche come Neighbor Awareness Networking (NAN) e vari miglioramenti di minore rilevanza[71].
Oreo introduce anche una modalità specifica di Android chiamata Android GO, dedicata ai dispositivi di fascia bassa, che riduce le richieste hardware di Android, disabilitando o limitando alcune funzioni, in modo da garantire un funzionamento più fluido[72].
A fine ottobre 2017 viene annunciata l'anteprima di una nuova versione di Oreo, la 8.1, uscita in versione stabile il 5 dicembre 2017. Tra le modifiche visibili all'utente, vi è il livello batteria nelle impostazioni rapide dei dispositivi Bluetooth connessi, azioni programmabili per gli URL malevoli in WebView, pulsanti di navigazione più piccoli che si affievoliscono quando non utilizzati, menu spegnimento e riavvio ridisegnato come popup fluttuante, messaggi "toast" bianchi e adattati alla trasparenza esistente, tema chiaro/scuro automatico non più per i soli Pixel 2 e un nuovo easter egg con il biscotto Oreo.
Pie
Android 9 Pie è stato pubblicato il 6 agosto 2018 per i Pixel di Google.[73]
Durante lo sviluppo era noto come Android P Developer Preview[74] ed era disponibile, per la prima volta, anche per alcuni dispositivi di altri produttori come Essential, Nokia, Oppo, Sony, Vivo, Xiaomi.[75]
Sono presenti molteplici modifiche al design, come un nuovo indicatore fluttuante del volume, un centro notifiche ridisegnato e nuove icone nel menu impostazioni.[74]
È anche stato aggiunto il supporto nativo alle API Multi-Camera e al notch, la tacca presente sul lato superiore dello schermo di alcuni smartphone che contiene vari sensori.[74]
Android 10
Durante il Q4 del 2018 è stata annunciata una nuova versione di Android, identificata come "Q".
Il 22 agosto 2019, Google ha annunciato che Android "Q" sarebbe stata rilasciata con il nome di Android 10: è, dunque, la prima versione del sistema operativo a non utilizzare più nomi di dolci per l'identificazione a livello commerciale. Tale scelta è stata motivata dal fatto che molti di questi dolciumi erano sconosciuti e difficili da pronunciare in alcune lingue.
Il 3 settembre dello stesso anno è stata rilasciata la versione stabile.
Android 11
L'8 settembre 2020 è stata rilasciata al pubblico la versione stabile.
Android 11 ha introdotto un migliore supporto per la tecnologia di rete 5G e per gli smartphone pieghevoli. Inoltre è stato migliorato il tema scuro (Dark Mode o Modalità Notte a seconda dei dispositivi) e la gestione dei permessi d'accesso delle app.
Android 12
Il 4 ottobre 2021 è stata rilasciata al pubblico la versione stabile.
Tra le novità più evidenti vi è un'interfaccia utente rinnovata basata sul linguaggio di design Material You, evoluzione del Material Design, che introduce anche un miglior supporto per le gesture nella modalità d'uso a pieno schermo. Inoltre, è stato introdotto il supporto per il formato di file immagine AVIF e la condivisione tramite Wi-Fi è stata semplificata.
Android 13
Il 16 agosto 2022 è stata rilasciata al pubblico la versione stabile.
Android 14
Il 4 ottobre 2023 è stata rilasciata al pubblico la versione stabile.
Android 15
Il 15 ottobre 2024 è stata rilasciata al pubblico la versione stabile.
Panoramica delle versioni pubblicate
Riepilogo
Prospettiva
Smartphone e tablet
Versione | Nome in codice | Data di pubblicazione | Caratteristiche | Note | Immagine |
---|---|---|---|---|---|
pre-1.0 | Alpha e Beta (Astro Boy e Bender) | 2003-2007 |
|
La versione, in quanto sperimentale, non è mai stata pubblicata.
Inizialmente le due versioni erano chiamate rispettivamente "Astro Boy" e "Bender" |
|
1.0 | Apple Pie o Angel Cake[1] | 23 settembre 2008 | Il primo dispositivo a montare questo sistema operativo è stato l'HTC Dream (noto come T-Mobile G1 negli Stati Uniti) | ||
1.1 | Banana bread o Battemberg
(ufficiosamente Petit Four)[1] |
9 febbraio 2009 |
|
Gli HTC Dream TIM sono gli unici dispositivi ad essere ancora fermi a questa versione | |
1.5 | Cupcake | 30 aprile 2009 | ![]() | ||
1.6 | Donut | 15 settembre 2009 |
|
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2.0 | Eclair | 26 ottobre 2009 |
|
![]() | |
2.0.1 | 3 dicembre 2009 |
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2.1 | 12 gennaio 2010 | Release minore | ![]() | ||
2.2 | Froyo | 20 maggio 2010 |
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2.2.1 | 18 gennaio 2011 |
|
|||
2.2.2 | 22 gennaio 2011 | ||||
2.2.3 | 21 novembre 2011 | Patch di sicurezza | |||
2.3 | Gingerbread | 6 dicembre 2010 |
|
![]() | |
2.3.1 | dicembre 2010 | ||||
2.3.2 | gennaio 2011 | ||||
2.3.3 | 9 febbraio 2011 |
|
|||
2.3.4 | 28 aprile 2011 |
|
|||
2.3.5 | 25 luglio 2011 | ||||
2.3.6 | 2 settembre 2011 |
|
|||
2.3.7 | 21 settembre 2011 | ||||
3.0 | Honeycomb | 22 febbraio 2011 |
|
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3.1 | 10 maggio 2011 |
|
|||
3.2 | 15 luglio 2011 |
|
|||
3.2.1 | 20 settembre 2011 |
|
|||
3.2.2 | 30 agosto 2011 |
|
|||
3.2.3 |
|
||||
3.2.4 | dicembre 2011 |
|
|||
3.2.5 | gennaio 2012 |
|
|||
3.2.6 | febbraio 2012 |
|
|||
4.0 | Ice Cream Sandwich | 19 ottobre 2011 |
|
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4.0.1 | 21 ottobre 2011 |
|
|||
4.0.2 | 28 novembre 2011 |
|
|||
4.0.3 | 16 dicembre 2011 |
|
|||
4.0.4 | 29 marzo 2012 |
|
|||
4.1 | Jelly Bean | 9 luglio 2012 |
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4.1.1 | 23 luglio 2012 |
|
|||
4.1.2 | 9 ottobre 2012 |
|
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4.2 | 13 novembre 2012 |
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4.2.1 | 27 novembre 2012 |
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|||
4.2.2 | 11 febbraio 2013 |
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4.3 | 24 luglio 2013 |
|
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4.3.1 | 4 ottobre 2013 |
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4.4 | KitKat | 31 ottobre 2013 |
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Questa versione di Android era precedentemente conosciuta col nome non ufficiale di Key Lime Pie[81] e col numero di versione 5.0[82][83]. Il nome originario venne cambiato prima della pubblicazione in seguito ad un accordo tra Google e la Nestlé (l'azienda che produce i Kit Kat), mentre il numero di versione era dovuto solo a dei rumor sbagliati. | ![]() |
4.4.1 | 5 dicembre 2013 |
|
|||
4.4.2 | 9 dicembre 2013 | ||||
4.4.3 | 3 giugno 2014 | ||||
4.4.4 | 19 giugno 2014 | ||||
5.0 | Lollipop | 3 novembre 2014[91] |
|
Questa versione di Android è stata distribuita come anteprima per gli sviluppatori col nome di Android L il 26 giugno 2014 e senza numero di versione. Il nome e il numero definitivo della versione è stato ufficializzato il 15 ottobre 2014 | ![]() |
5.0.1 | 3 dicembre 2014 |
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5.0.2 | 19 dicembre 2014 |
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5.1 | 9 marzo 2015 |
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5.1.1 | 21 aprile 2015 | ||||
6.0 | Marshmallow | 5 ottobre 2015 |
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Questa versione di Android è stata distribuita con 3 anteprime[104] per gli sviluppatori col nome di Android M nei mesi precedenti l'uscita definitiva | ![]() |
6.0.1 | 7 dicembre 2015 |
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7.0 | Nougat | 22 agosto 2016 |
|
Questa versione di Android è stata distribuita con 5 preview[108] per gli sviluppatori col nome di Android N nei mesi precedenti l'uscita definitiva. Il nome e il numero definitivo della versione è stato ufficializzato il 30 giugno 2016[109] | ![]() |
7.1.1 | 20 ottobre 2016 |
|
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7.1.2 | 3 aprile 2017 | ||||
8.0 | Oreo | 21 agosto 2017[113] |
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8.1 | 5 dicembre 2017 |
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9 | Pie | 6 agosto 2018[73] |
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10.0 | Android 10 | 3 settembre 2019 |
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11.0 | Android 11 | 8 settembre 2020 |
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12.0 | Android 12 (Snow Cone) | 4 ottobre 2021 |
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13.0 | Android 13 (Tiramisu) | 16 agosto 2022 |
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14.0 | Android 14 (Upsidedown cake) | 4 ottobre 2023 |
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15.0 | Android 15 (Vanilla ice cream) | 3 settembre 2024 |
|
Smartwatch
Android Wear
Versione | Versione base di Android | Data di pubblicazione | Caratteristiche | Note |
---|---|---|---|---|
4.4W1 | 4.4 Kit Kat | giugno 2014 |
|
Annunciata al Google I/O 2014 |
4.4W2 | ottobre 2014 | |||
1.0[119] | 5.0.1 Lollipop | dicembre 2014 |
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A partire da questa versione, lo schema numerico diventa indipendente dalla versione base di Android |
1.1[120] | 5.1.1 Lollipop | maggio 2015 |
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1.3[121] | agosto 2015 |
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1.4[122] | 6.0.1 Marshmallow | febbraio 2016 |
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1.5[123] | giugno 2016 |
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2.0[124] | 7.1.1 Nougat | febbraio 2017[125] |
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Annunciato al Google I/O 2016 |
2.6[127] | novembre 2017 |
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2.6[128] | dicembre 2017 |
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2.7[129] | dicembre 2017 |
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2.8[130] | 8.0.0 Oreo | gennaio 2018 |
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2.9[131] | febbraio 2018 |
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Wear OS
Versione | Versione base di Android | Data di pubblicazione | Caratteristiche | Note |
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1.0[132] | 8.0.0 Oreo | marzo 2018 |
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Dopo il cambio di nome, il numero della versione riparte da 1.0 |
1.4 | luglio 2018 |
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2.0 | settembre 2018 |
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2.2 | 9.0.0 Pie | novembre 2018 |
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2.6 | maggio 2019 |
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2.7 | giugno 2019 |
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2.9 | luglio 2019 | |||
2.17 | aprile 2020 |
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2.19 | settembre 2020 |
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3.0 | 11 | 11 agosto 2021 |
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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