Originariamente celebrata nelle ore notturne o all'alba (precedentemente era detta mattutino), dopo le riforme del Concilio Vaticano II è stata estrapolata dal contesto orario e può essere celebrata in qualsiasi ora del giorno o della notte, eventualmente anche la sera del giorno precedente dopo aver celebrato i Vespri.
Dopo il versetto introduttivo ("O Dio, vieni a salvarmi", "Signore, vieni presto in mio aiuto" dal salmo 69[3]) o, nel caso sia la prima ora celebrata nella giornata, dopo l'invitatorio, la celebrazione procede con:
Un inno di composizione ecclesiale, che varia in base ai giorni della settimana o ai tempi liturgici o, nella versione latina, anche in base alla celebrazione se avviene in ore diurne o notturne.
Uno o più salmi o parti di esso. I salmi seguono il ciclo mensile del salterio, ma in alcuni giorni nei tempi di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua sono utilizzati salmi di carattere storico che normalmente non sono previsti nei corrispondenti giorni del ciclo nel Tempo ordinario o per Annum.
Un versetto di separazione tra i salmi e le successive letture.
Una lettura biblica, più lunga di quelle normalmente utilizzate nelle altre ore. Di solito si fa una lettura semicontinua di un libro della Bibbia che si estende per diversi giorni o anche settimane.
Una lettura dei Padri della Chiesa, o tratta da altri documenti ecclesiali o, nelle celebrazioni dei santi, una lettura agiografica. È scelta normalmente in maniera abbastanza libera. Alcune volte concorda a maniera di commento con la lettura biblica precedente, altre volte può concordare con il vangelo della messa del giorno. In pochi casi viene fatta una lettura continua o semicontinua di uno scritto più lungo.
L'ufficio inizia con il versetto introduttivo, il Gloria e l'acclamazione Alleluia (tranne che in Quaresima).
Segue il canto o la recita dell'inno e del Cantico dei Tre Giovani (Dn 3,52,56[4]). Quest'ultimo, in alcune feste e solennità, è sostituito da un responsorio.
La salmodia si compone di norma di tre Salmi (o, in alcune occasioni, cantici dell'Antico Testamento), ciascuno sotto la sua antifona. La salmodia di Natale, dell'Epifania e di Pentecoste si compone di due "Notturni" da tre salmi o cantici ciascuno, dei quali la recita del primo è obbligatoria e il secondo è facoltativo. La salmodia delle ferie della Settimana Santa si compone di sei salmi.
La salmodia sia conclude con il triplice Kyrie Eleison e l'acclamazione "Tu sei benedetto, Signore. Amen".
Una lettura patristica o di documenti ecclesiali, oppure una lettura agiografica del santo del giorno.
Nelle domeniche, eccetto le domeniche di Avvento e di Quaresima, nelle feste e nelle solennità si canta o si recita il Te Deum. In tutte le occasioni in cui non è previsto il Te Deum si può recitare, facoltativamente, l'inno Laus Angelorum Magna, tranne che nelle ferie, nei sabati e nelle domeniche di Quaresima. Nella solennità della Santissima Trinità il Te Deum è sostituito dalla recita del Simbolo Atanasiano.
L'ora si conclude con la recita di un'orazione e il congedo finale, a meno che non segua immediatamente la recita delle Lodi Mattutine.