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manga di Gō Nagai del 1975 e serie animata giapponese del 1975 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
UFO Robot Goldrake (UFOロボグレンダイザー?, UFO Robo Gurendaizā), noto in italiano anche come Atlas UFO Robot, è un anime televisivo di genere mecha prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato sull'omonimo manga di Gō Nagai.
UFO Robot Goldrake | |
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UFOロボグレンダイザー (UFO Robo Gurendaizā) | |
Fotogramma tratto dalla sigla di coda
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Genere | mecha, fantascienza, drammatico, commedia, sentimentale |
Serie TV anime | |
Autore | Gō Nagai |
Regia | Masayuki Akehi, Tomoharu Katsumata, Masamune Ochiai |
Sceneggiatura | Shozo Uehara, Keisuke Fujikawa, Tohojiro Andou |
Char. design | Kazuo Komatsubara (ep. 1-48), Shingō Araki (ep. 49-74) |
Musiche | Shunsuke Kikuchi |
Studio | Toei Animation, Dynamic Planning |
Rete | Fuji TV |
1ª TV | 5 ottobre 1975 – 27 febbraio 1977 |
Episodi | 74 (completa) |
Rapporto | 4:3 |
Durata ep. | 24 min |
Rete it. | Rete 2, Man-ga (ep. 15, 59 e 71) |
1ª TV it. | 4 aprile 1978 – 15 aprile 2015 |
Preceduto da | Il Grande Mazinga |
Manga | |
Autore | Gō Nagai |
Disegni | Gosaku Ota |
Editore | Kōdansha |
Rivista | Monthly TV Magazine |
Target | shōnen |
1ª edizione | ottobre 1975 – marzo 1977 |
Tankōbon | 4 (completa) |
Editore it. | d/visual |
1ª edizione it. | 30 novembre 2007 |
Periodicità it. | irregolare |
Preceduto da | Il Grande Mazinga |
In Italia l'anime ebbe notevole successo di pubblico[1][2] e anche le sigle italiane furono fra i singoli più venduti del 1978 (anno del suo debutto in tv su Rai 2) con oltre settecentomila copie il primo e oltre un milione il secondo.[3]
Un anime televisivo reboot, intitolato Grendizer U, è stato annunciato il 5 agosto 2023 da Manga Production, Dynamic Planning e Gaina, e sarà trasmesso in tutto il mondo nel 2024.[4]
Da vari flashback si capisce che il pilota di Goldrake è il principe Duke Fleed, fuggito dal lontano pianeta Fleed, a bordo di un robot da battaglia, Goldrake (Grendizer), in seguito all'attacco a sorpresa delle truppe del Re Vega, un loro ex alleato. Le radiazioni di Vegatron hanno ferito Duke e distrutto quasi completamente la vita sul pianeta Fleed. Giunto sulla Terra Duke Fleed viene trovato gravemente ferito dal dottor Procton (Genzo Umon), direttore dell'Istituto di ricerche spaziali, il quale lo accoglie e lo nasconde sotto le mentite spoglie di Actarus (Daisuke Umon), facendolo passare per suo figlio di ritorno da un lungo viaggio mentre il robot con il suo disco spaziale (Spacer) viene nascosto all'interno dell'istituto, nei cui sotterranei viene costruito una sorta di enorme hangar. Duke Fleed resta nascosto e attende un nuovo attacco perché sa che il re Vega vuole sottomettere tutti gli altri pianeti per annetterli al suo impero.
Circa due anni dopo, continuando il loro progetto di invasione, le truppe di Vega giungono presso la Terra e, sotto la guida del comandante Hydargos (Blacky) e del generale Gandal (che è un tutt'uno con Lady Gandal, essendo questa la metà femminile dell'essere mostruoso che insieme formano)[6] stabiliscono la base Skarmoon sulla Luna. Actarus, per difendere il suo pianeta adottivo, deve fare ricorso al robot. Ad aiutarlo c'è il giovane Koji Kabuto, il quale pilota un disco volante chiamato TFO (Test Flying Object). I due oppongono una agguerrita resistenza respingendo i continui assalti degli invasori che inviano a più riprese contro la Terra dei robot ma anche animali trasformati in cyborg insieme a pattuglie di dischi volanti. Durante i periodi di tregua, Actarus vive e lavora come inserviente nella fattoria di Rigel (Danbei Makiba) e dei suoi due figli, Mizar (Goro Makiba) e Venusia (Hikaru Makiba), innamorata di lui e inizialmente all'oscuro della sua reale identità, finché un giorno egli deve ricorrere alle sue capacità superiori e trasformarsi in Duke Fleed, rivelandole così il suo segreto. Gli attacchi di Vega proseguono fino a quando Hydargos, stanco delle molteplici sconfitte che ne minano il prestigio e l'autorità sotto la pressione di Gandal, progetta e mette in pratica un massiccio attacco al centro spaziale con l'utilizzo di tre mostri spaziali e centinaia di dischi volanti. Il comandante di Vega stavolta sembra avere la meglio: il disco di Koji viene distrutto, Venusia viene ferita gravemente e il centro spaziale viene invaso dalle truppe di Vega. Nel frattempo i tre mostri danneggiano seriamente Goldrake e Actarus è costretto a nasconderlo in una caverna; tornato al centro lo trova sotto l'invasione dei nemici ma riesce a raggiungere Venusia quando lei è ormai in fin di vita. La ragazza si salva solo con una trasfusione del sangue alieno di Actarus che si rivelerà essere universalmente compatibile e addirittura terapeutico. Venusia riuscirà poi a liberare Koji e Procton e ad ingannare il comandante Hydargos dando a Duke il tempo di riparare il robot danneggiato. Per vendicarsi di ciò Hydargos getta la ragazza da un dirupo ma viene salvata da Goldrake. Actarus sconfigge i due mostri rimasti e si scontra con l'astronave madre, distruggendola. Mentre Gandal fugge, coperto di ustioni, Hydargos rimane a combattere fino alla morte. In seguito Venusia deciderà di combattere al fianco di Actarus usando i veicoli di appoggio che vengono costruiti per aiutare Goldrake nella lotta.
Dopo la morte di Hydargos, Gandal viene affiancato dal Ministro delle Scienze Zuril, proveniente da una stella alleata a Vega, un individuo decisamente audace e di grande cultura scientifica, nonché abile stratega; questi si contrapporrà spesso a Gandal cosicché i due finiranno spesso per contrastarsi anziché cooperare, anche se non mancheranno di allearsi contro Dantus, un altro comandante di Vega che aveva quasi sconfitto Goldrake utilizzando un gigantesco gorilla-cyborg da lui costruito. Koji riceve un nuovo mezzo battezzato Goldrake Due (Double Spacer), grazie al quale Goldrake potrà agganciarsi e volare più agilmente nell'aria terrestre rispetto al proprio disco Spacer. A Venusia, dopo un periodo di uso misto del "Goldrake 2", viene assegnato il Delfino Spaziale (Marine Spacer), un mezzo in grado di agganciarsi e far muovere Goldrake sotto l'acqua, che sarà molto utile contro la base avanzata sottomarina di Zuril.
Si scopre che Maria (Maria Grace Fleed), sorella minore di Actarus, era arrivata sulla Terra ancora bambina, salvata da un anziano abitante del pianeta Fleed che l'aveva allevata come fosse sua nipote; in punto di morte egli le rivela tutto implorandola di riprendersi la sua eredità, il robot Goldrake, e consegnandole l'emblema del suo lignaggio reale, un medaglione, una pistola a raggi e un pugnale. In seguito Maria, credendo di trovare in Actarus il suo acerrimo nemico, cerca di ucciderlo col pugnale ma riesce solo a lacerare la sua casacca e a far cadere un medaglione col simbolo del pianeta Fleed, uguale al suo, che le svela la verità: i due sono fratello e sorella, eredi della famiglia reale di Fleed. Da questo momento anche Maria coadiuva il fratello in battaglia, e lo fa con un nuovo mezzo, la Trivella Spaziale (Drill Spacer), in grado di agganciarsi e far penetrare il robot Goldrake sottoterra.
La lotta prosegue con la squadra di quattro piloti e le forze di Vega subiscono numerose sconfitte, mentre il loro impero comincia a dissolversi. La stella Vega, contaminata dalle radiazioni del Vegatron, il minerale fonte di energia della sua civiltà, sta per diventare una stella morta e la Terra apparirà agli alieni come l'unica speranza per la sopravvivenza. Gli attacchi si faranno quindi sempre più decisi e disperati e la guerra s'inasprisce, con molte vittime: Kain e Morus, grandi amici d'infanzia di Maria e Duke, Zuril Junior, figlio di Zuril.
Re Vega, nel tentativo di assicurarsi il buon esito della guerra, promette a Zuril la mano della figlia Rubina, ex promessa sposa di Actarus. Ma la principessa si ribella e fugge sulla Terra per comunicare ad Actarus che il suo pianeta Fleed sta rinascendo. Actarus, sorpreso, esce dall'astronave, ma, caduto in una trappola del ministro Zuril (infatuato anch'egli di Rubina), l'accusa di averlo ingannato. La giovane principessa con un gesto estremo lo salva, finendo per morire fra le sue braccia. Morirà anche il ministro Zuril, folgorato dalla pistola a raggi di Koji.
Ormai l'esercito di Vega è quasi privo di risorse e manda all'attacco Guragur, l'ultimo Mostro di Vega che, pilotato da Lady Gandal, si lancia in un ennesimo disperato attacco. Contemporaneamente Actarus si mette in viaggio verso la base nemica meditando un attacco suicida ma Koji intuisce le sue intenzioni, lo insegue e lo costringe a tornare minacciando di seguirlo anche a costo della vita, infatti mentre stanno per uscire dall'atmosfera terrestre la struttura del Goldrake Due comincia a cedere perché non è costruito per volare nello spazio. Mentre stanno tornando vengono attaccati a tradimento da Lady Gandal: Koji perde i sensi e Actarus lo salva gettandosi con il Goldrake dal suo spacer e prendendo al volo il mezzo dell'amico, ma viene nuovamente attaccato e indebolito dai raggi dell'avversario. Quando ormai è sul punto di soccombere l'arrivo dei mezzi di soccorso distrae Lady Gandal, e finalmente Goldrake riesce a distruggere il robot nel quale si trova la coppia, tagliandogli la testa, che però non esplode: rinvenuta, Lady Gandal stordisce il marito e propone ai terrestri di lasciarla vivere in pace sulla Terra promettendo di uccidere il proprio re. Ella sta quasi per riuscirci ma viene fermata e uccisa dalla sua metà maschile, che desiderando riscattarsi con re Vega si schianta volontariamente con la sua astronave contro Goldrake senza però riuscire a distruggerlo, morendo dopo aver invocato il nome del suo sovrano, mentre si inabissa col suo mezzo in mare.
Nella battaglia finale contro tutte le forze di Vega rimaste, lanciate in un ultimo disperato attacco, i compagni di Actarus alla guida di una nuova astronave, il Cosmo Speciale distruggono sistematicamente tutte le navi e i minidischi mentre Goldrake combatte contro la nave imperiale di Re Vega. Inizia un lungo combattimento e Actarus, dopo essere stato in difficoltà, con l'aiuto dei suoi amici riesce a danneggiare gravemente il nemico e re Vega, vistosi sconfitto, per vendicarsi ordinerà di fare schiantare la propria astronave sulla Terra per contaminarla con le proprie ceneri radioattive, ma Actarus riuscirà a fermarlo in tempo: con un ultimo colpo della sua alabarda spaziale, la sua arma più caratteristica, Goldrake squarcia la sezione di comando della nave colpendo lo stesso sovrano che, in un ultimo delirio di onnipotenza ("Io sono Re Vega, signore dell'universo!!"), muore nell'esplosione, mentre gli eroi si lasciano andare ad un pianto di gioia.
Terminata la guerra con la rassicurazione che la loro patria natale Fleed sta tornando alla vita, Actarus e Maria decidono di tornarvi per ricostruire, assieme a coloro che scamparono all'invasione da parte di Vega, il regno perduto. In un commosso commiato dal padre adottivo Procton e dagli amici più cari, Actarus e Maria decollano alla volta di Fleed e l'ultima sequenza li vede arrivare sul loro pianeta ormai rifiorito.
Koji Kabuto (兜 甲児?, Kabuto Kōji), Alcor nel primo doppiaggio italiano
Nel 1975 Gō Nagai aveva collaborato alla realizzazione di UFO Robot Gattaiger - La grande battaglia dei dischi volanti, un mediometraggio di circa trenta minuti distribuito nei cinema in Giappone e sorta di film pilota che divenne la base per lo sviluppo della serie televisiva e, in seguito, dalla sua trama vennero tratti gli ultimi tre episodi della stessa.
Per sfruttare il successo di pubblico incontrato dalle due precedenti serie anime create da Gō Nagai e prodotte dalla Toei, Mazinga Z e Il Grande Mazinga, il personaggio di Koji Kabuto, pilota del primo robot e assente nel film pilota, venne inserito nella trama della nuova serie come trait d'union e anche la caratterizzazione del robot fu modificata proprio per essere più in linea con lo stile dei mecha delle due precedenti serie di Nagai, in modo da far sì che la nuova serie formasse con esse una trilogia, anche se, a differenza delle serie di Mazinger, fu concepito subito come prodotto destinato anche a un pubblico femminile (shōjo).[7]
Il nome Grendizer deriva secondo alcuni dal Gren, metallo alieno di cui sarebbe fatto il robot, mentre altri sostengono più semplicemente che derivi dalla parola inglese grand (grandioso, imponente).[senza fonte]
Il nome del protagonista, Duke Fleed, è di derivazione incerta, ma alcuni sostengono sia un riferimento al Sigfrido wagneriano, anche se la grafia originale del nome sembra smentire questa ipotesi.[senza fonte] Il dottor Procton, in originale si chiama Umon Genzo dove Umon sta a significare, letteralmente, "cancello del cielo", Gen sta invece a significare l'origine primigenia e zou significa costruire, quindi, per trasposizione, Umon Genzo significa letteralmente "il vero costruttore del cancello celeste".[8]
La serie anime fu prodotta in 74 episodi dalla Toei Animation e ideata da Gō Nagai sulla base del suo omonimo manga, con le musiche di Shunsuke Kikuchi e il character design e le animazioni di Kazuo Komatsubara, sostituito da Shingo Araki[9] stabilmente a partire dall'episodio n. 49. I 74 episodi complessivi della serie furono trasmessi per la prima volta in Giappone dalla Fuji Television dal 5 ottobre 1975 al 27 febbraio 1977.
I diritti per la trasmissione italiana furono acquistati dalla compagnia di distribuzione italo giapponese DeA dalla Pictural Films di Jacques Canestrier, che aveva acquistato i diritti per la trasmissione in tutta Europa.[10] L'acquisto fu probabilmente proposto alla RAI da Nicoletta Artom, manager esecutivo dei prodotti per bambini della Rai e coautrice di Buonasera con..., che aveva assistito alla presentazione di alcuni anime al MIFED nel novembre 1977.[11] Il titolo Atlas Ufo Robot deriva dalla brochure visionata dalla Artom e preparata dalla Pictural Films o da Antenne 2 (che aveva acquistato i diritti per la Francia dalla Pictural Films), che in copertina riportava la dicitura Atlas Ufo Robot, dove "Atlas" nel contesto indicava che era una guida o brochure, mentre il titolo era "Ufo Robot", tuttavia questa venne fraintesa per il titolo completo della serie.[12] In tempi più recenti, i produttori hanno però affermato che l'inclusione di "Atlas" nel titolo non fu un fraintendimento, ma una scelta deliberata dovuta al gradevole seppur casuale riferimento ad Atlante ("Atlas" in greco antico), il mitologico gigante che sostiene il mondo sulle sue spalle, in un parallelismo con Goldrake che invece sostiene le sorti del pianeta Terra e dell'umanità intera.[13]
In Italia la serie fu trasmessa per la prima volta alle 18:45 del 4 aprile 1978 sulla Rete 2 all'interno del contenitore serale Buonasera con...[14], intitolato in quell'occasione Buonasera con... Superman - Atlas Ufo Robot. La prima puntata fu introdotta da una breve presentazione fatta da Maria Giovanna Elmi, allora annunciatrice Rai[15], che spiegava al pubblico italiano le caratteristiche della serie e della fantascienza giapponese e che raccontava del successo riscosso all'estero da questi «particolari cartoni animati»: era infatti la prima serie robotica giapponese a essere trasmessa in Italia.
Il termine Goldrake potrebbe venire sempre dalla Francia[senza fonte], in particolare, Goldrake appare come l'anglicizzazione di Goldoràk, il nome inventato dallo stesso Canestrier. D'altro canto, molti sostengono che si tratterebbe della fusione dei nomi Goldfinger e Mandrake, anche se questa sembra essere più verosimilmente l'origine del nome di un altro Goldrake, Goldrake, l'agente playboy (Edizioni EP), un fumetto italiano per adulti realizzato da Renzo Barbieri e Sandro Angiolini nel 1966. In ogni caso non esistono prove di un rapporto di derivazione tra il nome del fumetto e quello dell'adattamento italiano dell'anime.[16] I nomi italiani dei personaggi, mutuati quasi tutti dall'adattamento francese, sono di pura fantasia, a eccezione di Alcor, Mizar e Rigel, che come Vega (Alpha Lyrae) sono nomi propri di origine araba di altrettante stelle. Alcor e Mizar (Zeta UMa) si trovano nella costellazione dell'Orsa Maggiore e sono un sistema binario di stelle doppie, mentre Rigel (Beta Orionis), pure doppia, si trova in quella di Orione. Actarus, invece, è la trascrizione fonetica della pronuncia inglese di Arcturus (Alpha Bootis), nella costellazione di Boote. Venusia viene chiaramente dall'aggettivo venusiana, ossia del pianeta Venere, mentre Procton deriva probabilmente dall'inglese proton (protone), o più verosimilmente è una trasformazione del nome francese del personaggio, Procyon, che pure è una stella (doppia).[17]
La programmazione Rai suddivise la serie in tre blocchi: dal 4 aprile al 6 maggio 1978 (24 episodi); dal 12 dicembre 1978 al 12 gennaio 1979 (25 episodi); dall'11 dicembre 1979 al 6 gennaio 1980 (22 episodi). Furono infatti doppiate e trasmesse in TV solo 71 puntate su 74, con esclusione degli episodi 15, 59 e 71, e ciò malgrado la Rai avesse acquistato l'intera serie.[18]
Pur essendo la terza parte di una trilogia insieme con Mazinga Z e Il Grande Mazinga, in Italia la serie fu trasmessa prima delle altre due, e così nelle edizioni italiane la continuità fra le tre storie si è completamente perduta, anche per l'alterazione dei nomi originali che, ad esempio, impedisce di cogliere l'unicità del personaggio di Koji Kabuto, rimasto tale nell'adattamento del Grande Mazinga, ma chiamato Rio in Mazinga Z, ed Alcor in Atlas UFO Robot.[18]
Dopo la prima TV, Goldrake venne ritrasmesso alcune volte sulla Rete 2, e l'ultima replica terminò giovedì 13 settembre 1984. A causa della rinuncia ai diritti da parte della Rai, il distributore italiano della serie Doro TV Merchandising iniziò a rivenderla alle emittenti locali ed al circuito Junior TV, e lì continuò ad andare in onda con successo fino al 1998. Poi a causa di controversie sul rinnovo del contratto tra Dynamic Planning, società rappresentante di Go Nagai, e la Toei Animation, i diritti sulla serie restarono bloccati per diversi anni.[19]
Nell'edizione italiana del 1978 per alcuni nomi dei protagonisti ci si è riferiti all'edizione francese, per altri direttamente all'originale giapponese. Per l'edizione in DVD del 2007, supervisionata da Dynamic Production e Toei Animation e commissionata da quest'ultima, sono state create due versioni italiane: la prima mantiene i nomi dell'edizione storica del 1978 con unica eccezione del personaggio di Koji Kabuto che rimase in originale per creare continuità con Mazinga Z e Il Grande Mazinga, mentre la seconda mantiene i nomi originali giapponesi.
Nella tabella sono riportati i nomi dei personaggi dell'adattamento ufficiale d/visual, affiancati dai nomi dell'edizione RAI e con i nomi originali tra parentesi.[20]
La prima edizione in DVD italiana uscì dopo circa trent'anni dalla trasmissione televisiva, con il progetto di una edizione integrale in 12 DVD curata e prodotta da Dynamic Planning e Toei Animation e distribuita dall'editore nipponico d/visual. La versione home video contiene tre tracce audio: il giapponese, in italiano con i nomi dell'edizione televisiva e in italiano con i nomi originali, ma non presenta sottotitoli di sorta, ad esclusione dei cartelli presenti in funzione multiangolo. L'audio italiano consiste in un nuovo doppiaggio e i dialoghi sono stati ampiamente rivisti per correggere tutte le imprecisioni e gli errori dell'adattamento del 1978. La pubblicazione è stata interrotta dopo l'uscita del decimo volume per effetto di una vertenza legale tra Dynamic Planning e Toei Animation che, pur non essendo correlata al DVD, ne rese impossibile la continuazione. Tutti gli episodi fino al 74 furono comunque doppiati e masterizzati. Toei Animation possiede tuttora la proprietà su quei doppiaggi. La seconda edizione in DVD è stata prodotta da RCS e Yamato Video e distribuita nelle edicole con La Gazzetta dello Sport dal 28 agosto 2014. Anche questa edizione presenta tre tracce audio, ma a differenza della precedente al posto del ridoppiaggio con i nomi originali è presente il doppiaggio italiano del 1978 e i sottotitoli con l'audio giapponese. Il 22 novembre 2018 Koch Media e Yamato Video incominciano la pubblicazione dei box in DVD e Blu Ray. Questa terza edizione mantiene le caratteristiche della precedente.
Per rilanciare la serie è stato realizzato Grendizer U (グレンダイザー U?, Gurendaizā U), una serie animata televisiva[4] annunciata nel 2022 da Go Nagai con il nome di lavorazione "Project U".[21] La serie è diretta da Mitsuo Fukuda (regista di Gundam SEED e de L'invincibile Dendoh) e Shun Kudo, sceneggiata da Ichirō Ōkouchi (Devilman Crybaby, Gundam: The Witch from Merury), la colonna sonora a Kōhei Tanaka (One Piece, Gunbuster) il design dei mecha è di Ko Inaba (Gundam: The Witch from Mercury) Junichi Akatsu (Gundam SEED) e AF_KURO (MOTORED CYBORG RUNNER), mentre il character design è di Yoshiyuki Sadamoto (Nadia - Il mistero della pietra azzurra, Neon Genesis Evangelion).[4][22] Go Nagai è accreditato come produttore esecutivo.[21] L'uscita è prevista per il luglio 2024.[23] La serie è prodotta da Gaina in collaborazione con la saudita Manga Production.[4]
Il manga venne scritto da Go Nagai e pubblicato dalla Kodansha sul TV Magazine da ottobre 1975 a maggio 1976 e venne poi raccolto in due volumi. Un primo sequel ufficiale del manga e dell'anime viene distribuito nel 2021 dalla casa editrice francese Kana Editions all'interno della collana Editions Kana Graphic Novel[24].
Garla, un manga del 1976, era stato originariamente pensato da Gō Nagai come seguito di Goldrake, ma la disputa nata con la Toei Animation per i diritti su Gaiking fece naufragare il progetto. Nel 2002 Goldrake è stato ripreso nel sesto capitolo del volume Dynamic Superobot Wars (pubblicato in Italia nel 2005), e poi nuovamente nel 2004 nel manga Dynamic Heroes (pubblicato in Italia nel 2007 dalla D/books nella doppia versione con nomi originali giapponesi e nomi dell'edizione storica italiana trasmessa dalla Rai Rete 2 a partire dal 1978). Nell'agosto del 2014 viene annunciato che già dal settembre dello stesso anno la rivista Champion RED inizierà a pubblicare Grendizer Giga, un manga remake di Goldrake.[25]
Per vedere la pubblicazione di un sequel ufficiale a fumetti (autorizzato da Go Nagai) bisogna attendere la graphic novel Goldorak realizzata dagli autori della scuola franco-belga e distribuita dal 15 ottobre 2021. Goldorak è il nome che in Francia viene dato a Ufo Robot Grendizer ed è stata a metà degli anni settanta il primo anime ad essere trasmesso oltralpe. Il successo è stato da subito strepitoso arrivando a creare il mito che quando veniva trasmesso un episodio del robot di Nagai in alcuni casi si poteva vantare un rating televisivo del 100%, ovvero ogni francese con la televisione accesa a quell'ora era sintonizzato per guardare il nuovo episodio. Nel 2020 l'editore francese Editions Kana annuncia la realizzazione di una graphic novel ambientata cronologicamente 10 anni dopo la fine del celebre anime a autorizzata dallo stesso Nagai[26]. L'opera risulta composta da 120 pagine e la storia viene affidata allo scrittore Xavier Dorison in collaborazione con Denis Bejram, qui nelle vesti anche di disegnatore. Ai disegni collaborano Brice Cossu e Alexis Sentenac mentre i colori sono curati da Yohan Guillo[26].
Sinossi: Actarus (Duke Fleed) e sua sorella sono ormai tornati sul loro pianeta natale (ovvero Fleed), la Terra è salva ma la comparsa di un nuovo Mostro di Vega (che in originale sono chiamati Saucer Beasts) emerge all'improvviso portandosi dietro le forze militari sopravvissute al collasso dell'Impero di Vega[26]. Il dottor Procton (o professor Umon) riesce a ricontattare Duke Fleed il quale è pronto a tornare in azione con Goldrake, anche se per qualche misterioso motivo pare fosse già sulla Terra in incognito insieme alla sorella Maria.
Il volume è accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico che ha modo di rivedere amati personaggi quali, Koji Kabuto o Actarus. La pubblicazione dell'opera riscuote un grosso interesse a livello mediatico e lo scrittore Dorison viene intervistato dall'importante testata giornalistica Le Figaro[26]. L'autore dichiara che non vuole realizzare una storia che si basi unicamente sull'effetto nostalgia ma vuole approfondire la personalità di Duke Fleed per andare all'origine di quelli che erano emersi nell'anime come dei forti turbamenti interiori. Questo approccio serve inoltre a dare alla graphic novel una chiave di lettura più adulta[26].
Bisogna sottolineare che i Saucer Beasts di Vega, al pari dei Mostri Meccanici del Dottor Inferno per Mazinga Z, sono i giganteschi robot realizzati per invadere la Terra e sottometterla. Sono composti da un metallo radioattivo di nome Vegatron. Paradossalmente l'uso massiccio di tale materiale ha reso instabile la struttura dello stesso pianeta Vega che ora necessita di nuovi pianeti abitabili. Alcuni di questi robot sono pilotati dagli stessi "vegani" da una cabina di comando, mentre altri sono pilotati in parte a distanza e in parte dal cervello di abitanti di Fleed impiantato nella struttura.
L'opera risulta essere tra i fumetti più venduti in Francia nel 2021.
Grendizer Giga (グレンダイザー ギガ?) è un reboot del manga della storia originale di UFO Robot Goldrake di Go Nagai. Il manga è stato pubblicato su Akita Shoten's Champion RED dal 19 settembre 2014 al 19 luglio 2015 e presenta una versione alternativa della storia originale indipendente dal resto del franchise Mazinger.
Secondo un'intervista con la Hobby Japan magazine, Spaceship mangaka Go Nagai doveva produrre solo due volumi di contenuto. Ha anche affermato di volere continuare il manga in una data successiva anche se in circostanze diverse. Per promuovere il rilascio del primo volume, è stato creato un PV animato da Dynamic Productions e pubblicato su YouTube. L'inserimento del personaggio Cutey Honey nel manga è stato dichiarato a causa di una espansione per includere Danbei, dato il suo ruolo nel franchise Cutey Honey nel suo complesso. Durante le sue uscite iniziali, gli appassionati del Grendizer (l'originale) hanno elogiato il manga per ridimensionare la formula della serie originale, nonché i disegni dei personaggi e delle scene di battaglia. Tuttavia la serie è stata elogiata e criticata perché mostra i collegamenti alla serie precedente, inclusi i ruoli dei personaggi principali occupati dal Makiba Family e Space Laboratory e l'inclusione di Cutey Honey. La critica principale della serie è stata la corsa breve della trama e la mancanza di sviluppo del carattere. Grendizer Giga è molto simile a franchise Cobra (manga prodotto nel 1978) e inoltre i ricordi di Daisuke, così come il cambiamento della personalità, sono simili al cambiamento di Cobra nei ricordi e nell'aspetto di nascondersi dai nemici; Maria è un'androide, che assiste Ruke in battaglia, come in Cobra che viene assistito dal partner Lady Armaroid.
In Italia sono stati realizzati tre adattamenti cinematografici regolarmente autorizzati della serie televisiva, nati da un'operazione di montaggio di vari episodi: Goldrake all'attacco, Goldrake l'invincibile e Goldrake addio. Il primo, con il sottotitolo "La più grande avventura di UFO Robot", basato su un collage dei primi episodi della serie, presenta infatti una colonna sonora modificata, in cui sono stati aggiunti a più riprese i nove brani in italiano (Ufo Robot, Rigel, Venusia, Alcor, Vega, Goldrake, Pianeta Terra, Atlas UFO Robot, Procton) dell'introvabile LP Atlas Ufo Robot, cantati, tra gli altri, da Fabio Concato (Rigel, Procton, nonché cori in tutte le altre) e Dominique Regazzoni (Venusia). Nel film si può inoltre ascoltare l'inedita versione strumentale della famosa sigla italiana Ufo robot, orchestrata da Vince Tempera (che in un'intervista ha dichiarato di avere ottenuto proprio con la canzone Ufo Robot il suo maggior successo di vendite). Il secondo film, Goldrake l'invincibile, raccoglie gli episodi con le prime apparizioni di Maria Grace Fleed, mentre il terzo, Goldrake addio, contiene tra gli altri l'episodio 71, uno dei pochi non trasmessi nella edizione italiana, e come sigla di testa presenta la versione strumentale della sigla originale giapponese presa, con tanto di effetti sonori, dalla musica di sottofondo che accompagna la corsa di Actarus verso il suo robot, nell'hangar sotterraneo.
Nel film di montaggio Mazinga contro gli UFO Robot, uscito nelle sale italiane nel 1978, è contenuto anche il cortometraggio UFO Robot Goldrake contro il Grande Mazinga, che può considerarsi a tutti gli effetti un episodio cinematografico della serie televisiva, in quanto compatibile con la storyline di questa, eccezion fatta per la distruzione del TFO, il disco volante di Koji, di cui propone una versione alternativa.
Goldrake compare anche nel film di montaggio Gli UFO Robot contro gli invasori spaziali, uscito nei cinema italiani nel 1979, in cui è contenuto il mediometraggio UFO Robot Goldrake, il Grande Mazinga e Getta Robot G contro il Dragosauro, del 1976.
Super Robot Wars, serie (1991 – 2021) Banpresto [27]
Mazinger Z (1993) Banpresto[28]
Megaton Musashi: Wired (autunno 2023) LEVEL-5[29]
UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi (14 novembre 2023) Microids[30]
La Goldrake-mania conquistò parte del Paese, che ben presto divenne il maggiore acquirente occidentale dei cartoni animati made in Japan proprio grazie al successo di Atlas UFO Robot. Gli indici di ascolto della RAI salivano alle stelle quando Goldrake compariva sugli schermi e si scatenò una sorta di delirio collettivo. L'immagine di Goldrake finì su centinaia di prodotti diversi: fumetti, libri, dischi, maschere di carnevale, macchine a pedali per bambini, accappatoi, lenzuoli, cartelle per la scuola, astucci, tatuaggi lavabili, modellini e addirittura dei doposci, riempirono i negozi di tutta Italia[31][32]. In un'intervista pubblicata sulla rivista Mangazine n.31 (Gennaio 1994), il doppiatore Romano Malaspina, voce del protagonista Actarus, dichiarò di aver conosciuto anche giornalisti, medici e altri liberi professionisti, che la sera lasciavano lo studio un'ora prima proprio per andare a vedere Goldrake in televisione.
Particolare successo ebbero le due sigle italiane e il relativo LP contenente la colonna sonora della serie. Ufo Robot, la prima sigla, sfondò il tetto del milione di copie vendute, raggiungendo la quarta posizione dei singoli più venduti[3]. Goldrake raggiunse la settima posizione, vendendo oltre settecentomila copie[3]. Entrambe le sigle, scritte da Luigi Albertelli su musica e arrangiamento di Vince Tempera, Ares Tavolazzi e Massimo Luca, confluirono nell'album Atlas Ufo Robot.
Tuttavia, mentre bambini e ragazzini erano entusiasti, molti genitori si mostrarono perplessi, se non ostili alla novità. Malgrado il disappunto verso la serie avesse trovato finanche l'appoggio di alcuni parlamentari, come il deputato Silverio Corvisieri, membro della Commissione di Vigilanza RAI, che intervenne con un articolo fortemente critico dal titolo Un ministero per Goldrake pubblicato su La Repubblica del 7 gennaio 1979, la serie non fu però interrotta, e la sua popolarità continuò a crescere.[33]
Il successo della serie televisiva ebbe anche ripercussioni nella critica, Lotta Continua lo definì "un simbolo di ribellione" e fu ben accolto da Gianni Rodari, mentre contro la trasmissione si schierarono Dario Fo e Alberto Bevilacqua[15].
In piena Goldrake-mania si diffuse, sia sulla stampa per ragazzi che nelle pubblicazioni sui programmi televisivi, la falsa informazione secondo cui i cartoni animati giapponesi (fra cui Goldrake, ovviamente) non erano "animati a mano", ma generati da un computer, che, sulla base dei dati inseriti (immagini dei protagonisti, tipo di storie, ecc.), avrebbe realizzato il tutto automaticamente.[34] Nel maggio 1990 la fanzine Mangazine pubblicò un dossier sulla Toei Animation di Luca Raffaelli, contenente un'intervista a Umeda, l'allora responsabile della Toei, il quale, sull'argomento, così si espresse: «Computer? Qui non ci sono affatto. So che in Italia circola la leggenda secondo cui i nostri cartoni animati sono realizzati con il computer, ma le assicuro che qui dentro non ce n'è uno».[35] Anche sul n. 8 (novembre 1991) della rivista Mangazine fu pubblicato un dossier sulla Toei, a cura di Federico Colpi. L'intervistatore ricorda che il portavoce della Toei, dopo una lunga risata, rispose: «Scusi, ma li ha visti i nostri studi? Qui non c'è nemmeno l'aspirapolvere, perché è tecnologia troppo avanzata... E poi, Goldrake è del 1975! A quei tempi non c'erano nemmeno i word processors».
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