Torriglia
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Torriglia (Toriggia in ligure[4]) è un comune italiano di 2 185 abitanti[1] della città metropolitana di Genova in Liguria.
Torriglia comune | |
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Panorama di Torriglia | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Città metropolitana | Genova |
Amministrazione | |
Sindaco | Maurizio Beltrami (lista civica "Insieme per il futuro") dal 30-3-2010 (3º mandato dal 22-9-2020) |
Data di istituzione | 1861 |
Territorio | |
Coordinate | 44°31′07.44″N 9°09′28.72″E |
Altitudine | 769 m s.l.m. |
Superficie | 60,02 km² |
Abitanti | 2 185[1] (31-5-2022) |
Densità | 36,4 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Davagna, Lorsica, Lumarzo, Moconesi, Montebruno, Montoggio, Neirone, Propata, Rondanina, Valbrevenna |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 16029 |
Prefisso | 010 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 010062 |
Cod. catastale | L298 |
Targa | GE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 387 GG[3] |
Nome abitanti | torrigliesi |
Patrono | Nostra Signora della Divina Provvidenza |
Giorno festivo | ultima domenica di agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Torriglia nella città metropolitana di Genova | |
Sito istituzionale | |
Il territorio comunale è situato in zona collinare ai piedi del monte Prelà (1406 m) in uno spartiacque comprendente le valli dei fiumi Trebbia e Scrivia e il bacino del lago del Brugneto, a breve distanza dal passo della Scoffera (674 m s.l.m.) collegante le valli Scrivia e Bisagno. Attraverso il passo del Portello (1.040 m s.l.m.) è possibile il collegamento tra la valle fontanina e l'alta val Trebbia.
Tra le vette del territorio il monte Duso (1451 m), il monte Scietto (1150 m), il monte Montaldo (1136 m), il monte Lavagnola (1113 m), il monte Corsica (1096 m), il monte Bragagino (1091 m), il monte Frisciallo (1061 m), il monte Penzo (1061 m), il monte Moro di Torriglia (1049 m), il monte di Pezza (1029 m), il monte Dragonat (988 m), il monte Spina (984 m), il bric della Croce (952 m), il monte del Cardinale (946 m), il monte Carcagno (914 m), il monte la Colla (898 m), il monte Castelluzzo (850 m), il monte Chiappa (827 m).
Il territorio, a nord est di Genova, è ricco di boschi e pascoli ed in estate è meta di vacanza per molte famiglie del vicino capoluogo.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola di cui ospita, presso l'edificio della Torriglietta, la sede scientifica ed il centro visitatori e CST Alta Via dei Monti Liguri, nonché il centro di turismo equestre.
Il borgo di Torriglia ebbe molto probabilmente origine in epoca romana.
In epoca medievale Torriglia fu sede di un vero e proprio centro di evangelizzazione della val Trebbia con la presenza dell'antica abbazia di Patrania, citata nei testi come abatiam de Patrania.
Nel 947 il re Lotario II donò l’abbazia di Santa Maria di Patrania ed il suo feudo a quella dell'abbazia di San Marziano di Tortona nella persona del fondatore dell'abbazia tortonese il vescovo ed abate Giseprando, cancelliere di Lotario II, vescovo di Tortona e contemporaneamente abate di Bobbio, cosicché gli abati di San Marziano porteranno anche il titolo di abate di Patrania[5]; in seguito da lì a poco si separeranno in alta val Trebbia i possedimenti monastici tortonesi e bobbiesi.
In seguito divenne feudo dal 1227 della famiglia Malaspina, già signori della Lunigiana e del levante ligure, grazie all'approvazione dell'imperatore Federico II di Svevia.
Intorno alla metà del XIII secolo fu sottoposto ai conti Fieschi di Lavagna, i quali edificheranno in un periodo successivo il locale castello per la difesa del borgo; quest'ultimo venne poi sottoposto al controllo della Repubblica di Genova, mantenendo però ai Fieschi l'ufficiale investitura sul feudo.
Nella lotta tra le diverse fazioni guelfe e ghibelline il feudo ne fu pienamente coinvolto, scatenando nel 1432 la reazione di Genova che assalì ed espugnò il castello fliscano.
Dopo la congiura dei Fieschi del 1547 contro la repubblica, e soprattutto contro la famiglia Doria, fu assoggettato a questi ultimi che videro elevare il feudo di Torriglia al titolo di marchesato fino al 1760 e di principato dell'impero fino all'arrivo di Napoleone Bonaparte in Liguria nel 1797, quando furono aboliti i feudi imperiali.
Con la riorganizzazione del territorio conseguente all’istituzione della Repubblica Ligure, attuata con Decreto del Direttorio in data 18 aprile 1798, Torriglia divenne capoluogo della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali, in alternanza ad Ottone e Santo Stefano d’Aveto, con tribunale civile e criminale, ed inoltre capo-cantone del 6º cantone della Giurisdizione, coincidente appunto con la sua parrocchia. Per le relative competenze vi ebbero allora sede due giudici di pace di prima e seconda categoria. Con la legge organica n. 24 del 17 gennaio 1803, che innovò la divisione del territorio ligure in sei nuove giurisdizioni, fu istituito il Cantone del Laccio appartenente alla giurisdizione del Centro e Torriglia ne fu eretta capocantone. Con l’annessione al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 questo venne inserito nel dipartimento di Genova.
Nel 1815 entrò nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nell'XI mandamento di Torriglia del circondario di Genova dell'allora provincia di Genova.
Durante la seconda guerra mondiale si distinse per le lotte partigiane di Resistenza, infatti qui nacque quella che divenne nota come Repubblica di Torriglia, la "Prima Repubblica partigiana della Liguria"[6][7].
Il 17 luglio 1908[8] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto, distruggendo cinque ponti lungo la statale 45 interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti anche nel piacentino a Rivergaro e a Sant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza. Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953[9][10].
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Val Trebbia e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[11], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno.
Centro amministrativo del marchesato (fino al 1760) e poi del principato (1760-1797), Torriglia fu anche sede di un commissario che esercitava la podestà per conto dei suoi signori assieme a quattro Reggenti del Borgo. La giurisdizione di Torriglia comprendeva - nel 1712 - alcune "Ville" rappresentate da consoli: Casaleggio, Caorsi, Marzano, Orcesi, Tercesi, Frevada, Donetta, Garaventa, Pentema, Bavastri, Bavastrelli, Caprile, Propata, Fascia, Cassingheno, Alpicella, Montebruno, Porcile-Pareto, Dova, Canale, Fontanigorda. Nel territorio del principato erano ricompresi anche gli altri "feudi di montagna" dei Doria Pamphilj, mentre dal precedente marchesato era esclusa la giurisdizione di Santo Stefano d'Aveto.
Nel medioevo i suoi sovrani furono i Fieschi. In seguito al fallimento della famosa congiura del 1547 la signoria fu trasferita ai marchesi Doria, poi Doria-Landi, principi di Melfi, della val di Taro e Meldola e marchesi di Loano (1679), Carrega Ligure, Garbagna, Grondona, Gremiasco, Fabbrica, Santo Stefano d'Aveto (1760), Cabella Ligure (1784), Croce Val Trebbia, Ottone, Vargo, Fontana e signori di Fontanarossa, San Sebastiano Curone, Stellanello e Valle.
Dal 1547 la signoria sovrana fu concessa dall'imperatore Carlo V ad Andrea Doria ed alla famiglia Doria col titolo di Marchesato di Torriglia:
«Drappo di bianco bordato di azzurro…[12]»
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1997.[12][13]
Nella parte superiore l'aquila nera è simbolo della famiglia Doria che dominò il feudo di Torriglia e nella parte inferiore le tre torri merlate alla guelfa, rappresentano le vestigia dell'antico castello che ancora domina il borgo.[14]
Abitanti censiti[15]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Torriglia sono 82[16], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[17]:
Noti anche in ambito non locale, i canestrelletti di Torriglia (marchio registrato) sono riconosciuti a livello nazionale come prodotto agroalimentare tradizionale italiano, di ingredienti semplici a base di farina, uova, burro, zucchero. Sono dei biscotti frollini a forma di piccola margherita con un diametro di 10 cm ed un foro di 3 cm. Si presentano con un foro nel mezzo e spolverati di zucchero a velo. Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Canestrelletto di Torriglia"[18] ne promuove la valorizzazione nel rispetto del disciplinare di produzione.
Il suo territorio comunale comprende le frazioni di Acquabuona inferiore, Acquabuona superiore, Bavastri, Buoni di Pentema, Candini, Casaleggio, Cavorsi, Costafontana, Costalunga, Costapianella, Costazza, Donderi, Donetta, Fallarosa, Fascia di Carlo, Frevada, Garaventa, Gurre, Laccio, Marzano, Obbi, Olcesi, Passo della Scoffera, Pentema, Pezza, Poggio, Ponte Trebbia, Riola, Santa Maria del Porto, Serre di Pentema, Siginella, Tecosa, Tinello, Vi per un totale di 60,02 km2.
Confina a nord con i comuni di Valbrevenna, Propata e Rondanina, a sud con Davagna, Lumarzo e Neirone, ad ovest con Montoggio e Davagna e ad est con Propata, Rondanina, Montebruno, Moconesi (exclave di Santa Brilla) e Lorsica (exclave di Barbagelata).
L'economia comunale si basa prevalentemente sull'attività commerciale e turistica, l'attività agricola e l'allevamento del bestiame negli anni si è fortemente ridimensionata. Rinomata è la patata bianca di Torriglia e la patata quarantina bianca genovese.
Il vicino bacino idrico artificiale del lago del Brugneto, costruito nel 1959, costituisce la principale riserva idrica di Genova.
Il centro di Torriglia è attraversato principalmente dalla strada provinciale 62 Franco Rolandi, la quale s'innesta con la principale arteria della strada statale 45 di Val Trebbia collegandosi con Davagna, ad ovest, e Montebruno ad est. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 15 del Brugneto, per raggiungere Propata, e la strada provinciale 226 di Valle Scrivia al bivio di Laccio.
Dal comune di Genova un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Torriglia e le altre località del territorio comunale. Sono presenti inoltre collegamenti da e per i comuni circostanti, quali Bargagli, Montebruno, Rovegno, Gorreto, Ottone (PC), Davagna, Propata, Rondanina e Montoggio (passando dalla frazione torrigliese di Laccio).
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 giugno 1985 | 1º giugno 1990 | Giuseppe Cevasco | DC | Sindaco | |
3 luglio 1990 | 24 aprile 1995 | Giuseppe Cevasco | DC | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giuseppe Cevasco | Torriglia 1995 (lista civica di centro) |
Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giuseppe Cevasco | Torriglia 1999 (lista civica di centro) |
Sindaco | |
15 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Fabio Fossa | Torriglia 2004 (lista civica di centro) |
Sindaco | |
9 giugno 2009 | 6 novembre 2009 | Maurizio Beltrami | Insieme per il futuro Torriglia 2009 (lista civica) |
Sindaco | [19] |
26 novembre 2009 | 30 marzo 2010 | Edoardo Sottile | Comm. straord. | ||
30 marzo 2010 | 2 giugno 2015 | Maurizio Beltrami | Insieme per il futuro (lista civica) |
Sindaco | |
2 giugno 2015 | 22 settembre 2020 | Maurizio Beltrami | Insieme per il futuro (lista civica) |
Sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Maurizio Beltrami | Insieme per il futuro (lista civica) |
Sindaco |
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