Ernesto Brambilla, detto Tino (Monza, 31 gennaio 1934Monza, 3 agosto 2020[1]) è stato un pilota motociclistico e pilota automobilistico italiano.

Fatti in breve Nazionalità, Motociclismo ...
Ernesto Brambilla
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Motociclismo
Carriera
Carriera nel Motomondiale
Esordio1959 in Classe 350
Scuderie1959 - MV Agusta
1960-1962 - Bianchi
Miglior risultato finale10º
Gare disputate10
Podi1
Punti ottenuti9
Automobilismo
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio8 settembre 1963
Stagioni1963, 1969
ScuderieCentro Sud 1963
Ferrari 1969
GP disputati3 (0 partenze)
 
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Carriera

Primo di quattro figli del titolare di un'officina di riparazioni auto e moto, Brambilla esordì nelle competizioni nel 1953 con una Rumi 125. La prima vittoria fu ottenuta il 17 maggio di quell'anno, sul circuito cittadino di Trecate. A questa vittoria fecero seguito quelle della gara in salita Cernobbio-Bisbino e dei circuiti di Piazzola sul Brenta e di Santa Maria Capua Vetere, queste ultime ottenute con una MAS 175.

Per la stagione 1954 Brambilla acquistò una MV Agusta 125 Monoalbero Corsa, con cui ottenne nella stagione 22 vittorie e il titolo di Campione italiano di Terza Categoria. Il titolo attirò su di lui l'attenzione della MV Agusta, che lo ingaggiò durante la stagione 1954. Il monzese fu pilota ufficiale MV sino al 1959, ottenendo due titoli italiani Juniores della 250 (1956 e 1957). Nella stagione 1959 fece anche il suo esordio nel Motomondiale, ottenendo il terzo posto all'esordio al GP di Germania della 350.

A fine 1959 Brambilla ruppe il rapporto con la MV Agusta per passare alla Bianchi, dove sviluppò le bicilindriche progettate da Lino Tonti. Nel 1961, con la moto milanese, ottenne il titolo di Campione Italiano Seniores della 500, davanti all'ex campione del mondo Libero Liberati, oltre ad alcuni piazzamenti nel Mondiale.

Dopo aver rotto anche con la Bianchi, Brambilla corse il GP delle Nazioni 1962 con una Moto Morini 250, per poi dedicarsi ai kart e, dal 1963, all'automobilismo, dapprima in Formula Junior e dal 1965 in Formula 3, finendo secondo in classifica alla guida di una monoposto Wainer.

Nel 1966 fu campione italiano di Formula 3 con una Brabham-Ford, categoria nella quale corse anche nel 1967 con una Birel, venendo coinvolto nell'incidente di Caserta che costò la vita a "Geki" Russo, al romano "Tiger" Perdomi e allo svizzero Fehr Beat. Nel 1968 passò in Formula 2, dapprima con una Brabham e poi con una Ferrari, arrivando terzo nel Campionato europeo. L'anno successivo, invece, fu settimo nell'Europeo F2; avrebbe dovuto correre anche il GP d'Italia di Formula 1, ma ciò non fu possibile per i postumi di un incidente motociclistico.[2]

Chiuso il rapporto con la Ferrari, Brambilla corse in auto e in moto (anche con il fratello minore Vittorio),[3] per dedicarsi successivamente alla sua officina e al lavoro di collaudatore di pneumatici Pirelli.

Risultati

Motomondiale

Ulteriori informazioni Classe, Moto ...
1959ClasseMoto PuntiPos.
350MV Agusta - 3 NE NE - - Rit 4[4]10º
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1959ClasseMoto PuntiPos.
500MV Agusta Rit NE 0
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1960ClasseMoto PuntiPos.
350Bianchi - Rit - NE NE - Rit 0
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1961ClasseMotoPuntiPos.
350Bianchi NE Rit NE - 4 NE 5 - Rit - NE5[5]10º
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1962ClasseMotoPuntiPos.
350Bianchi NE NE - Rit NE NE - - - - NE0
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1962ClasseMotoPuntiPos.
250Moto Morini - - - - - - - - Rit NE -0
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Legenda1º posto2º posto3º postoA puntiSenza puntiGrassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non validaNon qual./Non part.Ritirato/Non class.Squalificato'-' Dato non disp.

Campionato mondiale di Formula 1

Ulteriori informazioni Scuderia, Vettura ...
1963ScuderiaVettura PuntiPos.
Centro SudT53 NQ 0
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Ulteriori informazioni Scuderia, Vettura ...
1969ScuderiaVettura PuntiPos.
Ferrari312 NP NP 0
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Legenda1º posto2º posto3º postoA puntiSenza punti/Non class.Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
SqualificatoRitiratoNon partitoNon qualificatoSolo prove/Terzo pilota

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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