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azienda aerospaziale italo-francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Thales Alenia Space è la società nata da Alcatel Alenia Space dopo che il gruppo francese Thales ha acquistato l'intera partecipazione della francese Alcatel nelle due joint-venture con la holding italiana Leonardo (ex Finmeccanica)[2] in campo spaziale. La società è la più grande produttrice di satelliti in Europa[3] specializzata nel settore aerospaziale, spaziale, difesa.
Thales Alenia Space | |
---|---|
Stato | Francia |
Altri stati | Italia |
Fondazione | 2007 |
Fondata da | Thales, Finmeccanica |
Sede principale | Cannes |
Gruppo | Thales (67%) Leonardo (33%) |
Settore | Spaziale |
Prodotti | Satelliti artificiali, sonde interplanetarie, osservatori spaziali, infrastrutture abitate |
Fatturato | 2,2 miliardi di euro[1] (2022) |
Dipendenti | 8500[1] (2022) |
Sito web | www.thalesaleniaspace.com/it/ |
Delle due joint-venture della cosiddetta Space Alliance franco-italiana, Thales Alenia Space rappresenta quella nel settore manifatturiero spaziale di volo (l'altra è Telespazio, che è orientata ai servizi spaziali), comprendendo progetto, sviluppo, integrazione, test e supporto post-lancio di un intero sistema extra-atmosferico (satelliti artificiali, sonde interplanetarie, osservatori spaziali, infrastrutture abitate,...), inclusa la realizzazione dei suoi sotto-sistemi e degli equipaggiamenti elettronici.
Nel 2022 la società ha realizzato un fatturato consolidato di 2,2 miliardi di euro e ha circa 8.500 dipendenti in 10 paesi con 17 siti in Europa e uno stabilimento negli USA. Di questi, circa 2385 sono stanziati nei 4 siti italiani (Roma, Torino, Milano, L'Aquila).[4]
Il settore spaziale mondiale genera un volume di affari per oltre 370 miliardi di dollari all'anno, con una crescita del +74% entro il 2030, anno in cui dovrebbe raggiungere i 642 miliardi di dollari[5], la parte intercettata da Thales Alenia Space si aggira mediamente intorno ai 2,5 miliardi di euro.
A marzo 2024 Thales ha annunciato un piano di riorganizzazione dell'azienda che prevede il taglio di 1300 posti di lavoro, 1000 dei quali in Francia, che saranno reimpiegati nel resto del gruppo.[6]
Nel 1990, dalla fusione di Aeritalia Sistemi Spaziali e Selenia Spazio, possedute entrambe dalla holding pubblica Finmeccanica, nacque la Alenia Spazio, società all'interno del gruppo industriale italiano specializzata nel realizzare sistemi spaziali (satelliti, sonde interplanetarie, moduli abitativi orbitali, etc.) e le relative tecnologie per l’ampia gamma di tipologie delle missioni spaziali (ricerca scientifica, telecomunicazioni, osservazione della Terra, navigazione, esplorazione dell’Universo e dei pianeti, etc.).
Il 1 giugno 2004 Alenia Spazio fu fusa con un'altra azienda italiana del settore, la LABEN di Milano, posseduta anch'essa dalla holding Finmeccanica e specializzata in elettronica digitale e strumentazione scientifica spaziale, concentrando così in un'unica entità le principali attività manifatturiere spaziali italiane.
Dal 29 gennaio 2005 la Alenia Spazio fu integrata con Alcatel-Espace, formando la joint venture manifatturiera franco-italiana del settore spaziale Alcatel Alenia Space (AAS)[7] (67% Alcatel, 33% Finmeccanica). L'accordo venne ratificato dalla Commissione europea il 29 aprile 2005.
La joint-venture divenne poi Thales Alenia Space (TAS)[8] dal 5 aprile 2007 con la acquisizione della quota Alcatel da parte del gruppo francese della difesa e dell'elettronica Thales[9]. Il passaggio di azioni da Alcatel a Thales venne approvato dalla Commissione europea il 10 aprile 2007[10].
Entrambe le società che diedero vita ad Alenia Spazio nel 1990 avevano un'ampia e consolidata esperienza nel settore spaziale, accumulata in diverse tipologie di attività a partire dalla seconda metà degli anni ’60 dello scorso secolo.
Estendendo le proprie originarie attività aeronautiche, negli anni settanta l'Aeritalia di Torino intraprese lo sviluppo di sistemi strutturali e di controllo termico per i veicoli spaziali, costruendo gli scudi termici dei primi lanciatori europei dell'ELDO (European Launcher Development Organization) e alcune parti strutturali e di controllo termico per i primi satelliti ESRO (European Space Research Organization). Un altro passo avanti di tale azienda arrivò alla fine degli anni settanta con lo sviluppo del modulo Spacelab, il contributo europeo allo Space Shuttle statunitense e, durante gli anni ottanta, con i primi satelliti scientifici del piano spaziale del CNR.
Risale alla fine degli anni settanta la creazione di una Divisione Spazio della Selenia di Roma, la quale, tramite aggregazione con altre realtà italiane del settore spaziale, dette origine alla Selenia Spazio nel 1983: la sua attività manifatturiera ebbe inizio con la produzione di sistemi di antenne e di telemetria controllo remoto per i primi satelliti scientifici dell'ESA e di antenne per i satelliti Intelsat, nonché alla costruzione di sistemi di telecomunicazioni in ambito ESA e proseguito con la vasta gamma delle generazioni dei satelliti Intelsat. La maturazione di competenze e tecnologie portarono al varo del primo satellite di telecomunicazioni interamente italianoSIRIO 1, approvato dal governo nel 1969 e lanciato nel 1977. Il settore spazio della Selenia partecipò anche alla realizzazione delle antenne di telemetria e controllo remoto dei 7 satelliti meteorologici Meteosat 1 e 2, lanciati a partire dal 1977 al 1987.
Altro settore di enorme importanza per l’azienda è stato quello dei radar spaziali, iniziato con il Radar Altimetro per ERS-1, primo satellite di telerilevamento dell’ESA. Settore iniziato nel 1980 e proseguito negli anni successivi sia per l’osservazione della Terra che per l’esplorazione dei pianeti del Sistema Solare[11].
Dal 1990 le due società, Aeritalia Divisione Spazio con sede a Torino e Selenia Spazio con sedi a Roma e L'Aquila, furono fuse dalla comune holding di possesso Finmeccanica e formarono l'Alenia Spazio, che proseguì in maniera unitaria le attività sistemistiche spaziali italiane nell'ultimo decennio del secolo scorso, contribuendo a diversi programmi spaziali nazionali, europei e internazionali.
Alenia Spazio ha fornito un cospicuo contributo alla realizzazione della Stazione spaziale internazionale (ISS), costruendo direttamente negli stabilimenti torinesi e/o collaborando alla progettazione dei moduli per circa il 40% del volume pressurizzato ed abitabile della stazione[12]:
ed i 3 MPLM (Multi-Purpose Logistic Module: Leonardo, Donatello e Raffaello) per l’effettuazione delle missioni logistiche, indispensabili al supporto delle operazioni della ISS. Uno di essi, Leonardo, una volta terminate le missioni per il pensionamento dello Space Shutlle, è divevuto il Leonardo Permanent Multipurpose Module (PMM), un modulo permanente integrato nella ISS.
Terminate le missioni degli MPLM la funzione logistica è stata trasferita agli Automated Transfer Vehicle (ATV), dell’ESA, con altra rilevante partecipazione di Alena Spazio[13].
Alenia Spazio si è occupata a vario titolo e ruolo di numerose missioni di osservazione, sperimentazione e esplorazione spaziale, tra le quali Hipparcos, Beppo-SAX (X-Ray Astronomy Satellite), Tethered, INTEGRAL, Rosetta e Mars Express.
È stata responsabile della costruzione di GOCE, un satellite dalla particolare forma aerodinamica che orbitando negli strati alti dell'atmosfera ha misurato con estrema precisione le variazioni locali del campo gravitazionale terrestre.
È stata compartecipe dei programmi di esplorazione europei del sistema solare interno BepiColombo e Venus Express, per lo studio rispettivamente di Mercurio e Venere.
Alenia Spazio nei suoi stabilimenti di Roma e L'Aquila ha prodotto diversi sistemi di radar ad apertura sintetica (SAR) e sensori a microonde, collaborando a programmi europei quali:
Alenia Spazio
Nell'ambito del progetto Galileo, il sistema europeo di navigazione satellitare globale, Alenia Spazio è stata capo progetto nelle attività di definizione, oltre che fornitore dell'equipaggiamento cuore del sistema di irradiazione del segnale di navigazione (NSGU) mediante la sua controllata LABEN.
È stata impegnata nel progetto Skyplexnet, per la telemedicina e la teleformazione, ed è responsabile del progetto FIFTH di comunicazione satellitare a banda larga progettata per i treni ad alta velocità.
Thales Alenia Space ha vinto la commessa per la realizzazione di Iridium NEXT, per la telefonia satellitare: si tratta della più grande costellazione satellitare LEO che andrà in orbita a sostituire, a partire dal 2015, gli attuali satelliti Iridium (satellite), in volo dal 1998. L'accordo riguarda la fornitura di 81 satelliti per un investimento complessivo di 2,1 miliardi di dollari.
LABEN, acronimo di LABoratori Elettronici e Nucleari, è stata una azienda privata italiana fondata nel 1958 nel perimetro del gruppo Montedison, e fu la prima operante cronologicamente nel settore spaziale in Italia a partire dagli anni '60. Produttrice di equipaggiamenti elettronici sia in campo nucleare (medico e scientifico) e poi specializzatasi in quello spaziale (elettronica digitale per controllo e telemetria ed elaborazione dei dati), ebbe sedi storiche prima a Milano (1958-1985) e poi a Vimodrone (1985-2004), nonché una divisione a Firenze (1995-2004) specializzata in propulsione elettrica spaziale (ex PROEL). La LABEN fu posseduta al 100% dalla holding pubblica italiana Finmeccanica a partire dal 1990.
Nel 2004 venne fusa con Alenia Spazio e nel 2005 divenne parte integrante della joint venture franco-italiana Alcatel Alenia Space, come sede di Milano (sempre in Vimodrone).
Con la acquisizione da parte di Thales nel 2007, cambiò denominazione in Thales Alenia Space, sede di Milano.
La TAS Milano fu spostata da Vimodrone (MI) al nuovo sito industriale in Gorgonzola (MI) nel 2013.
Negli ultimi anni del secolo scorso, il settore spaziale italiano attraversò una profonda crisi, innescata principalmente dall'andamento negativo del mercato spaziale globale, sia commerciale che istituzionale, che comportò periodi di cassa integrazione e una consistente riduzione degli organici in tutte le aziende del comparto, negli anni a cavallo del 2000.
Nel 2004, il solo manifatturiero spaziale italiano in possesso a Finmeccanica si era ridotto a circa 2000 occupati dagli oltre 6000 degli anni '80 ed era così distribuito: Alenia Spazio Roma (800 addetti), Alenia Spazio Torino (600 addetti), LABEN Vimodrone (300 addetti, più 18 nella sua divisione di Firenze), Alenia Spazio L’Aquila (250)[23].
A fine 2004, Finmeccanica e l'azienda francese Alcatel annunciarono la firma di un memorandum of understanding per la fusione di Alenia Spazio - LABEN e Alcatel Space in una joint-venture, denominata Alcatel Alenia Space, creando così una sinergia europea per affrontare il mercato globale.
Nonostante l'opposizione dei sindacati italiani, che avevano espresso forti timori per l'occupazione e per il rischio che il settore aerospaziale venisse considerato non più strategico e abbandonato dal governo italiano (la nuova società doveva essere a maggioranza francese e con sede direzionale in Francia), a partire dal luglio del 2005 l'Alenia Spazio - LABEN si fuse con Alcatel Space, dando vita alla joint-venture denominata Alcatel Alenia Space (AAS), in accordo con quanto stabilito dagli accordi stipulati nel 2004.
La nuova società era controllata per il 67% da Alcatel e per il restante 33% da Finmeccanica e la sua missione era la fornitura di sistemi spaziali, satelliti, apparecchiature, strumenti, carichi paganti e relativi sistemi di test e controllo a terra.
Con un volume d'affari allora intorno a 1,8 miliardi di euro e un organico di circa 7200 dipendenti, nasceva nel 2005 la società leader nel mercato della produzione satellitare europea, storicamente così ripartito: 40% mercato istituzionale, 40% quello commerciale ed il restante 20% quello civile.
Il 5 aprile 2006 Alcatel decise di vendere la sua partecipazione del 67% nella joint-venture Alcatel Alenia Space (e anche del 33% in quella di Telespazio) al gruppo francese della difesa e dell'elettronica Thales.
La nuova joint-venture assunse il nome di Thales Alenia Space (TAS).
L'Unione europea dette il sì definitivo all'operazione il 10 aprile 2007.
Thales Alenia Space è il partner europeo chiave nella missione Artemis della NASA, con l'obiettivo di riportare fisicamente gli astronauti sulla Luna nel 2025[24]. La navicella spaziale che porterà gli astronauti in orbita Lunare nell'ambito della missione Artemis, ORION ha alcune tecnologie chiave fornite da Thales Alenia Space[25], contribuendo al Modulo di Servizio Europeo (ESM), sviluppato per l'Agenzia spaziale europea (ESA). Thales Alenia Space procura i sottosistemi, parte essenziale dei moduli, che garantiscono le condizioni vitali e la sicurezza dell'equipaggio durante l'intera missione. L’azienda sta sviluppando i sottosistemi critici per tutti e 6 moduli presso gli stabilimenti di Thales Alenia Space di Torino[26].
L’azienda fornisce tre moduli per la stazione spaziale Lunar Gateway, International Habitat (I-HAB), Habitation And Logistics Outpost (HALO), sviluppato per il partner Americano Nortrop Grumman[27] e European System Providing Refueling, Infrastructure and Telecommunications (ESPRIT)[28]. Fornirà anche due moduli pressurizzati per la prima stazione spaziale commerciale Axiom[29].
Thales Alenia Space è il primo contraente del programma ExoMars[30] dell’ESA per l’esplorazione della superficie di Marte. Il programma comprende due missioni: la prima, il Trace Gas Orbiter, lanciata nel 2016, mentre la seconda, che trasporta il rover Rosalind Franklin, avrà come obiettivo il lancio nel 2028, e affronteranno la questione se la vita sia mai esistita su Marte[31].
Thales Alenia Space è il primo contraente della costellazione satellitare COSMO-SkyMed[32](4 satelliti radar di osservazione terrestre) per uso duale (civile e militare), ad elevatissime prestazioni in termini di risoluzione e flessibilità di operazione.
Importante partecipazione al programma di monitoraggio globale europeo Copernicus:
Esistono sei famiglie di satelliti e strumenti Sentinel. Sentinel-1 fornisce continuità ai dati radar raccolti da ERS ed Envisat. Sentinel-2 e -3 monitorano le masse terrestri e gli oceani. Gli strumenti Sentinel-4 e -5 sono progettati per missioni di meteorologia e climatologia, mentre Sentinel-6 fornirà continuità operativa per le missioni di altimetria Jason. Thales Alenia Space è capocommessa delle famiglie Sentinel-1 e -3, composte da quattro satelliti ciascuna. La società è anche responsabile del segmento di terra dell'immagine per Sentinel-2, ha contribuito allo spettrometro di imaging per Sentinel-5P e fornirà l'altimetro radar Poseidon-4 per la missione Sentinel-6[35].
Thales Alenia Space contribuisce anche a cinque delle sei nuove missioni di espansione di Copernicus, tre come primo contraente (CIMR[36], ROSE-L[37], CHIME[38]) e due come payload supplier (CO2M[39], CRISTAL[40]). Questi nuovi satelliti saranno utilizzati per misurare l'anidride carbonica atmosferica (CO2) prodotta dall'attività umana, monitorare lo spessore del ghiaccio marino e l'altezza della neve sovrastante, fornire servizi migliori per l'agricoltura sostenibile e la gestione della biodiversità, osservare il comportamento degli oceani e sostenere l'agricoltura di precisione e la sicurezza alimentare . La nostra azienda lavora a stretto contatto con l'Agenzia spaziale europea e l'ecosistema spaziale industriale europeo, partecipando a 11 delle 12 missioni Copernicus.
Thales Alenia Space ha costruito tutti i satelliti geostazionari Meteosat[41], in qualità di primo contraente: sette satelliti Meteosat di prima generazione e quattro satelliti Meteosat di seconda generazione (MSG)[42] e attualmente in produzione la terza generazione (MTG).
Nel campo delle telecomunicazioni, Thales Alenia Space ha lanciato 2 importanti linee di prodotti negli ultimi 2 decenni, denominate Spacebus Neo[43] e Space Inspire[44]. Entrambi basati su piattaforme comprensive di sistemi di propulsione elettrica. Nel 2022, il satellite VHTS EUTELSAT KONNECT, per l'operatore di telecomunicazioni Eutelsat, è stato lanciato con successo da Arianespace[45]. La sua missione è fornire Internet ad alta velocità simile alla fibra in tutta Europa, specialmente nelle aree isolate, chiamate zone bianche. Il lancio della seconda linea di prodotti, Space Inspire, è stato annunciato nel 2019[46]. Si tratta di una soluzione compatta e completamente digitalizzata che può essere riconfigurata in orbita. Consentirà agli operatori di telecomunicazioni di allocare dinamicamente la capacità dove e quando necessario, in qualsiasi larghezza di banda. Inoltre, l’azienda ha prodotto, in qualità di primo contraente, 125 satelliti per tre costellazioni diverse (Globalstar 2, O3b[47] e Iridium NEXT[48].
Sono quattro i siti italiani di Thales Alenia Space[49]:
Dal punto di vista degli equipaggiamenti spaziali, Thales Alenia Space - Italia possiede tra i siti di Milano (elettronica digitale e applicazioni scientifiche) e Roma/L'Aquila (ibridi, trasmettitori, transponder, antenne) le seguenti linee di produzione.
ELETTRONICA DIGITALE:
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