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romanzo di Elena Ferrante Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Storia del nuovo cognome è un romanzo del 2012 scritto da Elena Ferrante e pubblicato in Italia da E/O. È il secondo romanzo della serie L'amica geniale, preceduto da L'amica geniale del 2011 e seguito da Storia di chi fugge e di chi resta del 2013 e Storia della bambina perduta del 2014.
Storia del nuovo cognome | |
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Autore | Elena Ferrante |
1ª ed. originale | 2012 |
Genere | Romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Napoli, Ischia, Pisa. Anni sessanta |
Protagonisti | Elena Greco |
Coprotagonisti | Raffaella (Lina/Lila) Cerullo/Carracci |
Serie | L'amica geniale |
Preceduto da | L'amica geniale |
Seguito da | Storia di chi fugge e di chi resta |
Il romanzo riprende esattamente da dove aveva lasciato il lettore (il matrimonio di Lila e Stefano) e segue l'intreccio delle vicende delle due ragazze attraverso gli anni Sessanta.
La narrazione dal punto di vista di Elena prosegue raccontando i suoi successi scolastici (il conseguimento del diploma di liceo classico, la laurea alla Normale di Pisa) e l'evoluzione delle vite dei personaggi.
Dopo il matrimonio Lila capisce di non amare Stefano e di provare ribrezzo per lui, poiché vendutosi ai Solara e divenuto già durante la luna di miele ad Amalfi molto violento e sessista, tanto da riempirla spesso di lividi e stuprarla la prima notte di nozze. La ragazza perciò diventa presto infelice, animandosi solo in seguito all'apertura del negozio di scarpe in Piazza dei Martiri, per il quale realizza un cartellone di grande effetto. Intanto Elena ha terminato l'anno scolastico in modo stentato, oppressa da sua madre e dalla gelosia di Antonio, che dopo molti conflitti la lascia.
Quando le due amiche si rivedono, Lila le concede di utilizzare casa sua, quasi sempre vuota da quando lei lavora nella nuova salumeria del marito, spingendola a impegnarsi per recuperare. Elena supera il quarto anno brillantemente e dopo aver lavorato in libreria parte con Lila, che secondo i medici ha bisogno di un periodo di mare per rimettersi in forze dato che la ragazza, a causa degli eccessivi sforzi, ha avuto un aborto spontaneo il giorno dell'inaugurazione del calzaturificio Solara-Cerullo.
Le due si recano a Ischia con Nunzia, madre di Lila, e la cognata Pinuccia, incinta di suo fratello Rino. Le tre ragazze passano molto tempo in spiaggia con Nino Sarratore e Bruno Soccavo, l'amico che lo ospita. Mentre Pinuccia lega con Bruno, Elena, Nino e Lila passano le giornate a discutere di letteratura e politica: in più sull'isola scoppia l'amore tra Lila e Nino; perciò Elena, affranta, durante una gita cede alle insidie di Donato Sarratore, col quale perde la verginità una sera sulla spiaggia.
Dopo la vacanza Elena si rifugia nello studio e nel lavoro, ottenendo un risultato eccellente all'esame di maturità. Grazie a un membro esterno tenta l'esame d'ingresso alla Normale di Pisa, per la quale vince una borsa di studio e finalmente ha tutti i soldi per proseguire con lo studio senza più venir ostacolata da nessuno. Poco prima di partire per Pisa, Elena va a trovare Lila, che nel retrobottega del negozio di scarpe del centro ha una relazione clandestina con Nino.
Lila è incinta, e poco dopo lascia il marito per vivere con l'amante presso uno squallido appartamento ai Campi Flegrei, con cui tuttavia la convivenza dura poco e perciò, aiutata dall'amico d'infanzia Enzo, torna al degradato rione. Intanto Elena, dopo un periodo di ambientamento a Pisa e una relazione quasi esclusivamente sessuale con Franco Mari, attivista politico, si dedica soprattutto allo studio. Fa amicizia con Pietro, latinista prossimo alla laurea, e confrontando il proprio futuro con il suo si rende conto di non poter aspirare a molto. Mentre prepara la tesi, scrive un racconto vagamente autobiografico, poi riceve una cassetta di lettere e quaderni da parte della sorella della maestra Oliviero, ormai morta. Ritrova il libro La fata blu, scritto da Lila a 10 anni, e riconosce in esso la sua fonte d'ispirazione.
Nel mentre Lila, ormai madre di Gennarino (chiamato come suo fratello), stufa delle violenze di Stefano, per dare al figlio un futuro migliore si trasferisce nell'orribile San Giovanni a Teduccio insieme a Enzo Scanno, da sempre innamorato di lei, che provvede al mantenimento della ragazza e di Gennaro. Intanto tempo dopo, ormai laureata, Elena dà il suo libro a Pietro, ora suo fidanzato, e questi lo consegna a sua madre, che lo fa pubblicare. Volendo dare la notizia anche a Lila, Elena va a San Giovanni dove scopre che l'amica lavora nel salumificio di Bruno Soccavo in condizioni pessime: è magra, ha le mani gonfie e ferite, il suo salario è minimo. Le due amiche si abbracciano e si promettono di non perdersi mai più.
In molti lodano l'abilità di scrittura di Elena, ma lei si sente intimorita durante una presentazione, quando un giornalista affermato la attacca durante una conferenza a Firenze. A sorpresa, a difenderla c'è Nino Sarratore, ricomparso per scombussolarle la vita un'altra volta.
Il libro, come del resto tutta la saga, è stato accolto molto positivamente, soprattutto dalla critica estera.
In particolare il critico del New York Times Joseph Luzzi paragona il libro ai Promessi Sposi di Manzoni, descrivendo il rapporto fra le due protagoniste alla base del romanzo come la metafora della situazione tragica della città in cui il romanzo è prevalentemente ambientato, cioè Napoli.[1]
Una recensione sul The Independent parla di Elena Ferrante come una delle migliori autrici italiane e giudica il seguito de L'amica geniale come un lavoro narrativo di prim'ordine.[2]
Joanna Walsh del The Guardian loda il volume, descrivendo le pieghe degli eventi come ai limiti di ciò che può essere articolato e nominando l'autrice come scrittrice dell'indicibile.[3]
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