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giornalista, scrittore, politico e conduttore televisivo italiano (1923-2020) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sergio Wolmar Zavoli[1] (Ravenna, 21 settembre 1923 – Trevignano Romano, 4 agosto 2020) è stato un giornalista, scrittore, politico e conduttore televisivo italiano.
Sergio Zavoli | |
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Presidente della Rai | |
Durata mandato | 12 giugno 1980 – 23 ottobre 1986 |
Predecessore | Paolo Grassi |
Successore | Enrico Manca |
Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai | |
Durata mandato | 4 febbraio 2009 – 14 marzo 2013 |
Predecessore | Riccardo Villari |
Successore | Roberto Fico |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 30 maggio 2001 – 22 marzo 2018 |
Legislatura | XIV, XV, XVI, XVII |
Gruppo parlamentare | XIV: - Misto (fino all'8/03/2004) - DS -L'Ulivo (dal 9/03/2004) XV: PD-L'Ulivo XVI-XVII: Partito Democratico |
Coalizione | L'Ulivo (XIV) L'Unione (XV) PD-IdV (XVI) Italia. Bene Comune (XVII) |
Circoscrizione | XIV-XVI: Emilia-Romagna XVII: Campania |
Collegio | XIV: Rimini |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DS (2004-2007) PD (2007-2018) |
Professione | Giornalista |
Nato a Ravenna, all'età di quattro anni si trasferisce a Rimini con la famiglia. Frequenta tutto il ciclo scolastico nella cittadina romagnola. Non ancora ventenne, prima della caduta del fascismo qualche suo scritto viene pubblicato su giornali di regime, ma la sua attività inizia alla fine del 1944 con la fondazione di Publiphono, il sistema di altoparlanti che a Rimini diffondeva notizie locali e pubblicità.[2] Segue, nel 1946, la collaborazione con il quotidiano Il Progresso d'Italia come pubblicista.[3]
Si trasferisce a Roma nel 1947 per iniziare quella che sarebbe diventata la sua lunga carriera giornalistica, quindi politica. Entra in Rai[4] chiamato da Vittorio Veltroni.[5] Diventa giornalista professionista lavorando alla radio. Due suoi documentari radiofonici sono ricordati per aver vinto il prestigioso Premio Italia: Notturno a Cnosso nel 1953[6] e Clausura nel 1958. Quest'ultimo, in particolare, realizzato con la collaborazione di Piero Pasini e la musica di Ildebrando Pizzetti, rimane un documento unico e, dopo le aperture del Concilio Vaticano II, irripetibile perché, con le registrazioni effettuate all'interno di un monastero delle Carmelitane Scalze in epoca preconciliare, documenta la vita delle monache e raccoglie alcune loro testimonianze[7]. Trasmesso per la prima volta il 23 dicembre 1957 sul terzo canale di Rai Radio, fu tradotto in sei lingue e diffuso in altre nazioni[8].
Nel 1957 è assistente alla regia sul set del film Il grido di Michelangelo Antonioni. Nel 1962 crea la trasmissione televisiva Il processo alla tappa, un programma sportivo incentrato sul Giro d'Italia. Zavoli è conduttore e autore di altri programmi di successo come Nascita di una dittatura (1972)[9].
Vicino al Partito Socialista Italiano, dal 1980 al 1986 è presidente della Rai e nel 1981 pubblica il suo primo libro, Socialista di Dio, che vince il Premio Bancarella[10]. Una volta dimessosi dall'incarico di presidente continua sia la sua carriera televisiva (presentando programmi come Viaggio intorno all'uomo, La notte della Repubblica[9], Viaggio nel Sud) sia quella letteraria e nella veste di autore vinse il Premio letterario Basilicata con Romanza (1987).
Dopo i film-reportage In morte di Federico Fellini (1993) e Nostra padrona televisione (1994) entrò in politica con il Partito Democratico della Sinistra. Nel 1998, vince il Premio Cimitile con l'opera Ma quale giustizia? (Rai Eri - Piemme).
Dal 2001, dopo Viaggio nella scuola, è assente dal piccolo schermo. Le sue ultime fatiche letterarie sono Dossier cancro (1999), Diario di un cronista (2002), e Il ragazzo che io fui (2011) dove racconta la storia della sua vita e un capitolo fondamentale del nostro Paese. Per lo "straordinario contributo apportato alla causa del giornalismo italiano", il 26 marzo 2007 la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata gli conferisce honoris causa la laurea specialistica in editoria, comunicazione multimediale e giornalismo, onorificenza che, come osserva Edmondo Berselli, "assomiglia a una tautologia" in quanto Zavoli è senz'altro il più noto giornalista televisivo italiano[11].
Viene eletto al Senato nelle liste dei Democratici di Sinistra nel 2001, nelle liste dell'Ulivo nel 2006 e nel Partito Democratico nel 2008 e nel 2013. Riceve il premio alla carriera 2008 dal Circolo Culturale "Gian Vincenzo Omodei Zorini" di Arona. Dal 4 febbraio 2009 al 14 maggio 2013 è presidente della Commissione di vigilanza Rai[12]. Nella XVII legislatura è il senatore eletto (esclusi quindi i senatori a vita) più anziano in carica[13]. Dal 2007 è presidente della scuola di giornalismo dell'Università degli Studi di Salerno.
Il 3 dicembre 2012 alcuni malviventi si introducono nella sua villa a Monte Porzio Catone dove risiede dagli anni settanta: Zavoli viene legato, picchiato e minacciato a scopo di rapina; il bottino stimato è intorno ai 20.000 euro[14].
Il 25 settembre 2013 festeggia i propri 90 anni nella sede nazionale della Rai di viale Mazzini, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente della RAI Anna Maria Tarantola e del Direttore Generale Luigi Gubitosi, oltre alla presenza di Milena Gabanelli, Mara Venier, di rappresentanti di istituzioni come il Presidente del Senato Pietro Grasso e i Ministri del Governo Letta Massimo Bray e Annamaria Cancellieri[15] e sempre in occasione dei 90 anni ha ricevuto a Rimini il Premio Paolo Giuntella da parte dell'associazione Articolo 21[16]. Dopo 17 anni trascorsi in Parlamento al Senato, non si ricandida alle elezioni politiche del 2018.
È morto a Trevignano Romano[17] il 4 agosto 2020 a 96 anni.[18] Il 7 agosto, dopo la funzione funebre tenutasi nella Capitale alla chiesa di San Salvatore in Lauro, la salma ha proseguito per Rimini dove è stata allestita la camera ardente presso il Teatro Amintore Galli; il giorno seguente, con una cerimonia privata, è stata tumulata nel Cimitero Monumentale di Rimini accanto alla tomba di Federico Fellini.[19]
Il giornalista nel 2017, a quasi 94 anni, ha sposato Alessandra Chello, una collega del quotidiano Il Mattino (giornale da lui diretto intorno al 1993), più giovane di lui di 42 anni. Nel 2014 era infatti deceduta la prima moglie, Rosalba, dalla quale era separato da tempo e con la quale aveva avuto la figlia Valentina[20].
La bibliografia di Sergio Zavoli è costituita quasi interamente da saggi di argomento storico:
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