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album di Madonna del 1998 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ray of Light è il settimo album in studio della cantante statunitense Madonna, pubblicato il 22 febbraio 1998 in Giappone, 2 marzo in Italia e altri paesi europei, 3 marzo negli USA dalla Maverick Records e dalla Warner Bros. Records.
Ray of Light album in studio | |
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Artista | Madonna |
Pubblicazione | 2 marzo 1998 |
Durata | 67:17 |
Dischi | 1 |
Tracce | 13 (edizione standard) |
Genere | Elettropop[1][2] Trip hop[2][3] Dance[4][5] Musica elettronica[5] |
Etichetta | Maverick Records, Warner Bros. |
Produttore | Madonna, William Orbit, Patrick Leonard, Marius De Vries |
Registrazione | Los Angeles |
Formati | CD |
Note | Miglior album pop 1999 |
Certificazioni | |
Dischi di platino | Argentina (3)[6] (vendite: 180 000+) Australia (3)[7] (vendite: 210 000+) Austria (2)[8] (vendite: 40 000+) Belgio[9] (vendite: 50 000+) Brasile[10] (vendite: 250 000+) Canada (7)[11] (vendite: 700 000+) Danimarca (5)[12] (vendite: 200 000+) Europa (7)[13] (vendite: 7 000 000+) Finlandia[14] (vendite: 50 000+) Francia (3)[15] (vendite: 900 000+) Germania (3)[16] (vendite: 1 500 000+) Giappone (2)[17] (vendite: 400 000+) Hong Kong[18] (vendite: 15 000+) Norvegia (2)[19] (vendite: 100 000+) Nuova Zelanda (2)[20] (vendite: 30 000+) Paesi Bassi (3)[21] (vendite: 300 000+) Polonia (2)[22] (vendite: 200 000+) Regno Unito (6)[23] (vendite: 1 800 000+) Singapore[24] (vendite: 15 000+) Spagna (3)[25] (vendite: 300 000+) Stati Uniti (4)[26] (vendite: 4 000 000+) Svezia (3)[27] (vendite: 120 000+) Svizzera (3)[28] (vendite: 150 000+) |
Dischi di diamante | Italia[29] (vendite: 600 000+) |
Madonna - cronologia | |
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Singoli | |
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Dopo aver messo al mondo la sua prima figlia, Lourdes, Madonna iniziò a lavorare sull'album con i produttori Babyface e Patrick Leonard ma, a seguito di alcune sessioni non andate a buon fine, decise di intraprendere una nuova direzione musicale con il produttore William Orbit. La registrazione dell'album durò quattro mesi, durante i quali si presentarono spesso problemi con l'hardware Pro Tools di William Orbit, che ritardarono i tempi di registrazione.
Ray of Light, che segnò un distacco dai lavori precedenti, è un disco elettronico che assimila diversi generi musicali, tra cui la musica techno, la trance, il trip hop, il drum and bass, la musica ambientale, il rock e la musica classica. Da un punto di vista vocale la popstar utilizza una più ampia estensione vocale che in passato. Nei testi sono presenti molti temi mistici, frutto dell'avvicinamento di Madonna alla Cabala ebraica, al suo studio dell'induismo e del buddhismo, e alla pratica quotidiana dello yoga.
L'album ricevette pareri favorevoli da parte dei critici, i quali lodarono la nuova direzione musicale dell'artista e i suoi toni più maturi, e apprezzarono il miglioramento delle qualità vocali della cantante. Ray of Light vinse quattro Grammy Award su un totale di sei nomination e fu un grande successo commerciale, raggiungendo la posizione numero uno in molti paesi, tra cui Australia, Canada, Germania e Regno Unito, esordendo nella classifica generale di Billboard alla posizione numero due e vendendo oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo.
Ne furono estratti cinque singoli, tra cui Frozen e Ray of Light, che diventarono dei successi internazionali. I critici reputarono l'album come uno dei migliori dischi di tutti i tempi e posero l'accento sulla forte influenza che l'album ebbe sulla musica popolare.
Dopo la pubblicazione della raccolta Something to Remember (1995), Madonna iniziò a prendere lezioni di canto in preparazione per il suo ruolo nel film Evita (1996). Nello stesso periodo diede alla luce la sua primogenita, Lourdes. Secondo la cantante, questi avvenimenti ispirarono in lei un processo di introspezione: «questo rappresentò per me un grande stimolo, perché mi portò a ricercare le risposte a delle domande che non mi ero mai fatta prima» rivelò la cantante nel 2002, durante una intervista per la rivista Q[30]. Nello stesso periodo Madonna iniziò a interessarsi alla cabala ebraica, a studiare l'induismo e lo yoga; secondo la cantante, questo la aiutò a guardare oltre sé stessa e vedere il mondo da una prospettiva diversa[30]. Le lezioni di canto rappresentarono un altro fattore importante, perché favorirono la produzione del disco: Madonna sentiva che una parte della sua voce non era stata ancora utilizzata e decise di esplorarla nella produzione dell'album. A maggio del 1997, Madonna aveva già scritto le prime canzoni dell'album, iniziando la collaborazione con Babyface, con cui aveva già collaborato per la produzione dell'album Bedtime Stories. Tuttavia, dopo aver composto un paio di canzoni, la cantante decise di abbandonare la collaborazione con quest'ultimo, dato che le canzoni prodotte erano simili a Take a Bow e lei voleva dare una direzione diversa alla sua musica e quindi non ripetersi[31].
Inizialmente Madonna collaborò con Babyface, con il quale aveva già collaborato per alcuni brani in Bedtime Stories, ma si accorse che i brani avevano uno stile simile a quelli del disco precedente, così chiamò Patrick Leonard, storico collaboratore della cantante, principalmente per gli album True Blue e Like a Prayer. Al gruppo si aggiunse l'autore inglese Rick Nowels. A dare il tocco finale al disco fu William Orbit che fu chiamato da Madonna per dare un'atmosfera più elettronica ed ambient.
Allora, Madonna iniziò a collaborare con Rick Nowels, il quale collaborò con Stevie Nicks e Céline Dion. La collaborazione tra i due portò alla produzione di sette canzoni in nove giorni, ma queste canzoni non riflettevano la direzione musicale elettronica dell'album.[32] Solo tre di esse furono inserite nell'album: The Power of Good-Bye, To Have and not to Hold e Little Star. Poco tempo più tardi Madonna iniziò la sua collaborazione con Patrick Leonard, che aveva già prodotto molte sue canzoni negli anni ottanta. Tuttavia, a differenza delle loro precedenti collaborazioni, queste sessioni di lavoro non furono accompagnate da un intenso lavoro in studio; oltre a ciò, Madonna riteneva che la produzione di Leonard avrebbe dato all'album una vibrazione che ricordava le canzoni di Peter Gabriel, e non era quello a cui aspirava. Infine, l'artista chiamò William Orbit, artista britannico di musica elettronica, chiedendogli di inviarle alcune proposte. Orbit rispose alla richiesta di Madonna e le inviò alcune tracce; ne rimase così impressionata da decidere di iniziare a collaborare con lui.
Secondo la portavoce Liz Rosenberg, Madonna pensò di intitolare l'album Mantra, che considerava un titolo "molto figo". Tuttavia, Madonna decise di cambiare il titolo in Ray of Light perché fino ad allora gli album portavano il titolo di una canzone dell'album.[33] Per quanto riguarda la grafica, Madonna dopo anni in cui aveva esibito un'immagine patinata, da femme fatale, per Ray of Light adottò un'immagine new age, anche semplice e sobria. Il servizio fotografico dell'album venne scattato dal fotografo peruviano Mario Testino, che collaborò in passato con Madonna per la campagna di Versace. Madonna rimase colpita dall'espressione naturale che il fotografo era riuscito a cogliere in quell'occasione, così Madonna decise di ingaggiarlo per gli scatti dell'album.
In copertina Madonna indossa un abito in PVC azzurro della collezione invernale 1998/99 di Dolce & Gabbana.
La canzone che apre il disco è Drowned World/Substitute for Love, una ballata downtempo ispirata alla musica jungle, drum and bass e trip hop.[34] Il titolo della canzone si ispira al romanzo post-apocalittico Il mondo sommerso di J. G. Ballard.[34] Nella canzone, scritta insieme a William Orbit, Rod McKuen, Anita Kerr e David Collins, la cantante parla della sua carriera e di come tutta la sua vita sia stata dominata da contingenze materiali, tristezza, vuoto e superficialità e di come la presenza della figlia abbia riscattato la sua esistenza, facendola approdare ad una visione più complessa dell'esistenza, in cui ciò che conta è l'aspetto più profondo e spirituale del vivere[2][3]. Nel testo Madonna critica se stessa, ammettendo di avere in passato "barattato l'amore con la fama".
Swim, la seconda canzone dell'album, ha un tono spirituale.
Ray of Light è il terzo brano e il secondo singolo estratto dall'album, è una canzone dance-pop elettronica up-tempo, che contiene forti influenze techno e della musica trance. Incorpora anche elementi di musica rock, con un importante riff di chitarra elettrica. La melodia ha al suo interno anche diversi effetti sonori, tra cui fischi e bip.[2]
Candy Perfume Girl ha un intro grunge e abbina suoni post-moderni con il suono della vecchia chitarra elettrica.
Nel brano Skin Madonna canta "Ti ho conosciuto da qualche parte? ... Perché ogni cosa che dico suona come le stupide cose che ho già detto?" accompagnata dal ritmo di un'orchestra elettronica.[35]
La sesta canzone Nothing Really Matters è un brano dance up-tempo che contiene influenze della musica techno.[36]
Sky Fits Heaven mette in primo piano gli studi spirituali di Madonna e la nascita della figlia Lourdes. Le prime strofe del testo ("Sky fits heaven so ride it" / "Child fits mother so hold your baby tight") sono ispirate alla poesia What fits? del poeta Max Blagg.[37]
Il brano Shanti/Ashtangi ha un adattamento del testo tratto da Yoga Taravali di Shankra Charyacantata ed è cantato interamente in sanscrito.[38]
Frozen, nona traccia nonché primo estratto dell'album, è una ballata elettronica mid-tempo, che possiede un suono a più livelli, arricchito da sintetizzatori e archi.[39] La canzone contiene inoltre qualità ambientali, un ritmo di danza moderato durante il ritornello e influenze techno alla fine della canzone. La voce di Madonna manca di vibrato e è stata messa a confronto con la musica medievale. Il testo della canzone parla di un uomo freddo e privo di emozioni; tuttavia, la canzone ha un profondo sottotesto.[39]
The Power Of Good-Bye, pubblicata come quarto singolo dell'album, è una ballata il cui testo medita sulla perdita e il desiderio.
To Have and Not to Hold tratta il tema di un amore lontano con musicalità che ricordano la bossa nova brasiliana. Sebbene sia stata la prima canzone composta per l'album, è stata inserita nella tracklist all'ultimo momento, a discapito di Has To Be.
Little Star è dedicata alla figlia Lourdes.
Mer Girl è una meditazione surreale sul tema della mortalità e della madre defunta. Nella canzone canta: "ho sentito l'odore della sua carne ardente / delle sue ossa putrefatte / la sua decomposizione / ho corso e ho corso / sto ancora correndo".[34]
Dal punto di vista dei testi, i brani raccontano il cambiamento di Madonna avvenuto grazie alla nascita della figlia e alla scoperta delle religioni orientali come l'Induismo, il Buddhismo e la Kabbalah.
La versione giapponese dell'album Ray of Light è stata pubblicata con l'aggiunta del brano Has To Be.
Madonna promosse il disco esibendosi in varie emittenti televisive, sia americane che europee: il primo singolo estratto da Ray of Light è stato Frozen, ballata elettronica dalle contaminazioni world music, che ben attesta l'ennesima metamorfosi di Madonna, anche dal punto di vista dell'immagine grazie al suggestivo video girato da Chris Cunningham. Fu presentato in anteprima mondiale in Italia al Festival di Sanremo, quell'anno condotto da Raimondo Vianello con Veronica Pivetti ed Eva Herzigova; Madonna per la performance è stata vestita dallo stilista belga Olivier Theyskens in un abito nero e con mani dipinte[40][41]. Si fece intervistare anche da Fabrizio Frizzi[42].
Madonna abbandonò l'idea di andare in tour quando nel 1999 decise di recarsi nuovamente in studio per registrare ancora: il risultato fu Music, uscito nel 2000. Solo nel 2001, con il Drowned World Tour, furono presentati principalmente i brani tratti da Ray of Light e Music.
Ray of Light ha venduto oltre 20 milioni di copie[43], ha ricevuto anche ottime critiche[44], ha vinto quattro Grammy Awards, incluso il premio "Miglior album pop dell'anno"[45], e negli USA è stato certificato 4 volte disco di platino[46].
Nel 2003 è stata stilata una classifica da Rolling Stone in cui Ray of Light occupa il 363º posto dei 500 migliori album di tutti i tempi[47].
Nel 2011 è stata stilata un'altra classifica da Rolling Stone, dove Ray of Light occupa il 28º posto dei 100 migliori album degli anni novanta[48].
Paese | Posizione massima (1998) |
---|---|
Australia[49] | 1 |
Austria[49] | 2 |
Belgio (Fiandre)[49] | 1 |
Belgio (Vallonia)[49] | 2 |
Canada[50] | 1 |
Danimarca[49] | 23 |
Finlandia[49] | 1 |
Francia[49] | 2 |
Italia[51] | 1 |
Norvegia[49] | 1 |
Nuova Zelanda[49] | 1 |
Paesi Bassi[49] | 1 |
Regno Unito[52] | 1 |
Spagna[49] | 76 |
Stati Uniti[2] | 2 |
Svezia[49] | 2 |
Svizzera[49] | 1 |
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