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attrice e modella statunitense (1940-2023) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jo Raquel Tejada Welch (Chicago, 5 settembre 1940 – Los Angeles, 15 febbraio 2023) è stata un'attrice e modella statunitense.
Considerata tra le più grandi sex symbol del cinema hollywoodiano tra gli anni sessanta e settanta, riuscì nel tempo a farsi apprezzare anche come attrice in altri ruoli, tanto da guadagnarsi due candidature ai Golden Globe, vincendolo nel 1975 come migliore attrice in un film commedia o musicale per il ruolo di Costanza Bonacieux ne I tre moschettieri.
Nata a Chicago da padre boliviano, Armando Carlos Tejada Urquizo (1911-1976), ingegnere aeronautico di origine spagnola[1], e madre statunitense di origine inglese, Josephine Sarah Hall (1909–2000), figlia dell'architetto Emery Stanford Hall e di Clara Louise Adams e discendente di un passeggero della Mayflower, Joseph Warren Adams, si trasferì all'età di due anni in un sobborgo di San Diego, in California. Studiò danza e iniziò molto presto a partecipare a numerosi concorsi di bellezza.
La Welch esordì come attrice a 24 anni, in piccole parti, nel 1964, nei film Madame P... e le sue ragazze di Russell Rouse, con protagonisti Shelley Winters e Robert Taylor, e al fianco di Elvis Presley in Il cantante del luna park di John Rich, ma dopo alcune esperienze televisive, come Il virginiano e Vita da strega, sempre del 1964, entrò prepotentemente nell'immaginario delle generazioni degli anni sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in Un milione di anni fa di Don Chaffey. Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell'attrice in un provocante bikini in pelle, divenne un cult e la Welch si affermò subito come sex symbol, ulteriormente esaltato dalle sue apparizioni in Fathom: bella, intrepida e spia (1967) di Leslie H. Martinson, il suo primo film da protagonista, accanto ad Anthony Franciosa, e Il mio amico il diavolo (1967) di Stanley Donen, ove apparve insieme a Dudley Moore e Peter Cook. Sempre nel 1966 recitò nel fortunato film di fantascienza Viaggio allucinante di Richard Fleischer, con protagonista Stephen Boyd, interpretandone l'unico personaggio femminile.
La prorompente bellezza dell'attrice, che tuttavia col tempo divenne anche il suo limite, e la sua notorietà, la portarono presto ad affrontare vari generi cinematografici: la commedia, come Spara forte, più forte... non capisco! (1966) di Eduardo De Filippo, ove recitò al fianco di Marcello Mastroianni, Le fate (1966) di Mauro Bolognini e Colpo grosso alla napoletana (1968) di Ken Annakin, il poliziesco, come La signora nel cemento (1968) di Gordon Douglas e L'implacabile omicida (1969) di James Neilson, e il western, nel quale spiccarono Bandolero! (1968) di Andrew V. McLaglen, ove affiancò Dean Martin e James Stewart, e La texana e i fratelli Penitenza (1971) di Burt Kennedy.
Nel 1970 recitò nel controverso film Il caso Myra Breckinridge di Michael Sarne, al fianco, tra gli altri, di Mae West, John Huston e Farrah Fawcett. Nel 1972 apparve nel grottesco ...e tutto in biglietti di piccolo taglio di Richard A. Colla, in coppia con Burt Reynolds, e in Barbablù di Edward Dmytryk, con protagonista Richard Burton. Nel 1973 interpretò il ruolo di Costanza Bonacieux nel film I tre moschettieri di Richard Lester, con Richard Chamberlain, Oliver Reed, Charlton Heston, Christopher Lee e Faye Dunaway, ruolo che le valse il Golden Globe alla miglior attrice in un film commedia o musicale. Visto il successo della pellicola l'anno dopo interpretò ancora la parte nel sequel Milady, diretto nuovamente da Lester. Negli anni successivi ha iniziato a diradare le sue partecipazioni al cinema, tra cui si segnalano quelle in Party selvaggio (1975) di James Ivory, Il principe e il povero (1977) di Richard Fleischer e L'animale (1977) di Claude Zidi, al fianco di Jean-Paul Belmondo. Nel 1981 fece il suo esordio a Broadway nel musical Woman of the Year, in cui rimpiazzò Lauren Bacall nel ruolo della protagonista. Nel 1987 ottenne la seconda candidatura al Golden Globe come miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione con Quando morire di Paul Wendkos, questa volta senza vincere il premio. Dopo quasi venti anni di lontananza dal grande schermo, la Welch interpretò se stessa in Una pallottola spuntata 33⅓ - L'insulto finale (1994) di Peter Segal, cui seguì il ritorno a Broadway nel musical Victor/Victoria (1997) e alcuni film, tra cui La rivincita delle bionde (2001) di Robert Luketic. Dopo aver ridotto ancora gli impegni cinematografici e televisivi negli ultimi anni, l'attrice si limitò a partecipare ad alcune serie TV come 8 semplici regole (2004) e CSI: Miami (2012). Nel 2010 pubblicò libro Beyond the Cleavage, dove raccontava di sé stessa dagli inizi di carriera, dei matrimoni e divorzi e soprattutto della cura del proprio corpo.[2] Nel 2017 ha partecipato al film How to Be a Latin Lover di Ken Marino.
Affetta negli ultimi anni dalla malattia di Alzheimer, è deceduta a Los Angeles, il 15 febbraio 2023 a 82 anni.[3]
Nel 1958 sposò James Welch, dal quale divorziò dopo avere avuto due figli, una dei quali è l'attrice Tahnee Welch, nata nel 1961. Successivamente convolò a nuove nozze nel 1967 con Patrick Curtis, noto attore bambino e nipote del regista Billy Wilder, che produsse diversi film della moglie e da cui divorzierà nel 1973. Nel 1980 si unì in matrimonio con il produttore cinematografico André Weinfeld, da cui divorzierà nel 1990 e infine nel 1999 con Richard Palmer, da cui divorzierà nel 2008.
Nelle versioni in italiano, Raquel Welch è stata doppiata da:
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