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attore statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Randolph Scott, all'anagrafe George Randolph Scott (Charlotte, 23 gennaio 1898 – Los Angeles, 2 marzo 1987), è stato un attore statunitense.
Pur avendo recitato, nel corso di una carriera ultratrentennale, in una grande varietà di generi cinematografici, dalla commedia al poliziesco, dal film di guerra al musical (benché in ruoli non da cantante o ballerino), il suo nome resta indissolubilmente legato al western: del centinaio di film da lui interpretati, più di sessanta appartengono a questo genere.
Randy - questo il suo soprannome - conservò sempre il fascino e le buone maniere dell'uomo del sud e la sua carriera ne fu condizionata al punto da restare prigioniero per tutta la vita del ruolo di eroe del West, che rese famoso, soprattutto nei primissimi film, anche il suo cavallo Stardust.
Secondo di sei figli, nacque in North Carolina da George Grant Scott, originario della Virginia e dirigente di un'industria tessile, e da Lucille Luray, erede di una ricca famiglia del posto. Grazie all'elevato reddito della famiglia, Scott fu in grado di permettersi gli studi presso scuole private e la pratica di numerosi sport, in cui poté eccellere grazie alla sua figura slanciata (era alto 1,88 m) e al suo fisico atletico.
Nel 1917, all'entrata degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale, il diciannovenne Scott fu arruolato come artigliere e inviato in Francia. L'esperienza che acquisì nell'uso delle armi e nel cavalcare gli fu utile poi nella carriera cinematografica. Alla fine della guerra, riprese gli studi in patria e tentò la carriera di giocatore di football in una squadra universitaria, ma a causa di un grave incidente alla schiena dovette rinunciare a questo progetto. Si laureò allora in Ingegneria tessile presso la University of North Carolina e fu assunto nella stessa industria in cui lavorava suo padre.
Il suo esordio nel cinema avvenne relativamente tardi, nel 1928, quando il giovane ingegnere approdò a Hollywood grazie a una lettera di presentazione che suo padre scrisse all'eccentrico produttore Howard Hughes, con il quale aveva rapporti di amicizia. Hughes lo ingaggiò in un piccolo ruolo nel film Ancore d'oro (1928), diretto da John G. Blystone. Successivamente lavorò in qualità di suggeritore di battute per Gary Cooper in L'uomo della Virginia (1929), film nel quale lo stesso Scott ottenne un piccolo ruolo.
Nei primi anni trenta, su consiglio di Cecil B. DeMille, si dedicò al perfezionamento della recitazione, partecipando ad alcuni lavori teatrali messi in scena al Pasadena Playhouse e successivamente al Vine Street Theatre di Hollywood. Proprio nel corso di questi spettacoli fu notato da alcuni produttori e sottoposto a diversi provini cinematografici. Ad ingaggiarlo fu la Paramount, che gli assicurò una paga settimanale di 400 dollari per un contratto di sette anni.
Il primo impegno con la Paramount prevedeva una piccola parte in una commedia intitolata Sky Bride, ma a questo fece subito seguito un ruolo da protagonista in un western, il primo di un gruppo di dieci che la Paramount volle trarre dai romanzi di Zane Grey. In Heritage of the Desert, Scott fu diretto da Henry Hathaway, che fu il regista di altri sei dei dieci film. Pur trattandosi di film a basso costo, queste pellicole diedero a Scott un'inaspettata popolarità e furono per lui un'impagabile esperienza di recitazione.
Il suo volto segnato gli fu congeniale per interpretare il ruolo del cowboy saggio ed esperto, spesso costretto a frenare le intemperanze dei suoi giovani partner, sempre a fianco del suo fido cavallo Stardust. Contemporaneamente a questa serie, Scott comparve anche in musical con Fred Astaire e Ginger Rogers, come Roberta (1935) e Seguendo la flotta (1936), per poi approdare a fianco di Cary Grant alla commedia con Hot Saturday (1932) e Le mie due mogli (1940), e in un paio di film di guerra. Il film che tuttavia gli diede maggiore popolarità fu Il re dei pellirosse, che girò nel 1936 sotto la direzione di George B. Seitz, mentre l'anno successivo girò un altro western, Sorgenti d'oro (1937), accanto a Irene Dunne.
Scaduto nel 1938 il contratto con la Paramount, Scott fu in lizza per interpretare il ruolo di Ashley Wilkes in Via col vento, ma la parte fu attribuita a Leslie Howard. Quando nel 1942 interpretò I cacciatori dell'oro, il suo nome, già molto quotato, venne imposto dalla produzione sui manifesti affiancato a quello del celeberrimo John Wayne. All'entrata degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale, Scott volle nuovamente arruolarsi nell'esercito, ma l'incidente alla spina dorsale occorsogli molti anni prima gli costò l'esonero. Il suo ruolo come protagonista in I predoni della città (1946), girato appena dopo la guerra, lo fissò una volta per sempre nello stereotipo dell'indomito eroe del West, incaricato di far rispettare la legge negli sperduti villaggi dei pionieri. Tutti i film successivi, tranne due, furono di genere western.
Snobbato dalla critica, che non gli perdonava una certa legnosità sul piano interpretativo, lavorò senza tregua nel corso degli anni cinquanta riuscendo, alla soglia dei sessant'anni, a dare il meglio di sé in una serie di lungometraggi del regista Budd Boetticher, che lo volle protagonista, fra il 1956 ed il 1960, di ben sette film, fra i quali I sette assassini (1956), I tre banditi (1957), L'albero della vendetta (1959), film che rese celebre James Coburn, e La valle dei mohicani (1960), pellicole in cui incarnò il solitario eroe che si scontra con uno stuolo di cattivi senza scrupoli affrontandoli esclusivamente per senso di giustizia. Diventò così uno dei molteplici uomini senza nome dal passato incerto e misterioso che costellarono l'universo western del dopoguerra.
Questi film furono il preludio del crepuscolare Sfida nell'Alta Sierra (1962) di Sam Peckinpah, accanto a Joel McCrea, in cui interpretò Gil, un vecchio ex sceriffo non risparmiato dal tempo, che accusa acciacchi e delusioni e che congettura, per la prima volta nella vita, l'idea di passare all'illegalità. Dopo questo film, Randy si ritirò per godersi i proventi di una carriera fortunatissima. Poco si sa sulla sua vita privata, tuttavia circolarono voci, peraltro mai confermate dall'attore, su una sua possibile omosessualità e la presunta relazione segreta con il celebre collega attore Cary Grant tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta.
Prima di morire, ottantanovenne, frequentò e divenne molto amico del predicatore televisivo Billy Graham. Gli venne attribuita una stella nella Hollywood Walk of Fame.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 10047416 · ISNI (EN) 0000 0001 2120 4414 · LCCN (EN) n85378927 · GND (DE) 119402858 · BNE (ES) XX1066315 (data) · BNF (FR) cb14025795s (data) · J9U (EN, HE) 987007352162505171 · CONOR.SI (SL) 25309283 |
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