Le Vette alpine superiori a 4000 metri rappresentano le maggiori vette della catena montuosa delle Alpi, distribuite lungo l'arco alpino occidentale e centrale: la definizione del numero è stata stabilita dall'Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche (UIAA) nel 1993 che fissa in tutto 82 vette (128 considerando anche le vette sussidiarie), collocate rispettivamente in ordine per numero in Svizzera, Italia e Francia[1].
Storia
In passato non esisteva una lista unica delle vette che superavano i 4.000 m s.l.m. In effetti i geografi e gli alpinisti dei differenti Paesi non utilizzavano i medesimi criteri di selezione. Nel 1993 l'Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche (UIAA) ha deciso di stabilirne una lista ed ha creato un gruppo di lavoro per definirne i criteri:
- criterio topografico: la prominenza (differenza di altezza tra la vetta e il colle più alto fra la vetta stessa e un'altra vetta di altezza superiore) non deve essere inferiore a 30 metri
- criterio morfologico: tiene conto della struttura dell'insieme (spalle, anticime, ecc.)
- criterio alpinistico: considera l'importanza delle vie da un punto di vista alpinistico: quantità e qualità delle vie alpinistiche, loro frequentazione, ecc.
Il primo criterio è stato considerato (con pochissime eccezioni[2]) sufficiente; ove non verificato, si è tenuto anche conto degli altri due criteri. In questo modo il gruppo definì una lista di 82 vette; definì inoltre altre 46 vette sussidiarie per coprire una lista allargata di 128 vette.[1]
Descrizione
I 4000 delle Alpi si trovano nelle seguenti sottosezioni/massicci alpini:
- Alpi del Monte Bianco
- Alpi del Monte Rosa
- Alpi del Mischabel e del Weissmies
- Alpi del Weisshorn e del Cervino
- Alpi del Grand Combin
- Alpi Bernesi
- Alpi del Delfinato
- Alpi del Gran Paradiso
- Alpi del Bernina
Lista delle vette principali
Di seguito sono riportate le 82 vette selezionate in base ai criteri di cui sopra.
Numero di vette per Paese (il numero totale è superiore a causa delle vette situate sul confine):
- Svizzera: 48 (31 esclusivamente in territorio svizzero, 17 condivise coll'Italia)
- Italia: 39 (10 esclusivamente in territorio italiano, 17 condivise colla Svizzera, 12 condivise colla Francia)
- Francia: 24 (12 esclusivamente in territorio francese, 12 condivise coll'Italia)
Lista delle vette secondarie
Questa lista comprende quelle vette superiori ai 4.000 m, che però in base ai criteri sopra esposti non sono considerate vette a sé stanti. La lista comprende 46 vette secondarie, riportate di seguito nell'ordine in cui erano riportate nel documento originale UIAA.[7] Questo divideva le vette per zone geografiche, secondo la seguente partizione:
- Massiccio des Écrins: 1
- Gruppo del Gran Paradiso: 1
- Gruppo del Monte Bianco: 18
- Alpi Pennine: 24
- Alpi Bernesi: 1
- Gruppo del Bernina: 1
Alpinismo
La conquista delle più alte vette delle Alpi ha sempre interessato gli alpinisti. Tra il 1810 e il 1865[8] furono conquistati 42 "Quattromila". L'ultimo 4000 ad essere vinto è stata la Punta Mediana du Tacul nel 1926[9].
Karl Blodig (1859-1956), alpinista austriaco, era soprannominato il re dei 4000 perché aveva salito tutte le vette al tempo ritenute tali. In effetti ne ha salite solamente una sessantina[10]. Eustache Thomas (1869-1960) in soli sei anni ne ha saliti una settantina. Il primo alpinista ad aver concluso la salita a tutti gli 82 4000 è stato Luciano Ratto.
Nel 1993 nasce il Club 4000 fondato da Luciano Ratto e da Franco Bianco che raccoglie gli alpinisti che hanno salito almeno 30 dei 4000 delle Alpi[10].
Nel 2008 gli alpinisti Franco Nicolini e Diego Giovannini scalano tutte le 82 cime in soli 60 giorni. Era con loro anche Mirko Mezzanotte, che a causa di un infortunio ha dovuto rinunciare alla scalata di una ventina di cime.[11]
Nel 2015 l'alpinista svizzero Ueli Steck con il progetto "82 Summits" scala tutti i "Quattromila" in 62 giorni, due in più del record di Nicolini e Giovannini.[12]
Nel 2024 lo skyrunner spagnolo Kílian Jornet i Burgada scala tutti i "Quattromila" in 19 giorni, senza l'ausilio di mezzi a motore[13].
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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